Recensioni per
L'Adorabile
di Manto

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/05/18, ore 17:12

Grammatica e stile: 8/10 


cap.1 

"...ritornò nella piana di Troia, nella città di Ilio devastata dalle sue stesse mani, da quelle mani sacrileghe, al gigantesco eroe che aveva oltraggiato e portato alla morte [3], al suo compagno di avventure...": non si tratta propriamente di un errore, ma dopo "sacrileghe" ci sarebbe stata meglio una mausa più netta, un punto al posto della virgola. Hai parlato di Ilio tramite l'introduzione della preposizione "nella", come complemento di luogo, mentre poi i soggetti dei pensieri di Odysseo vengono introdotti con la preposizione "a", altro tipo di complemento, che poi usi anche per tutta la frase successiva. Non so se mi sono spiegata, ma stilisticamente le frasi sarebbero state più gradevoli con una diversa suddivisione dei punti, dove nella prima parli del luogo a cui pensa e nella seconda alle persone., che invece così facendo sono suddivise tra prima e seconda frase. 
"...Lascia che ti parli di me, che, per una notte soltanto, io sia ancora...": sarebbe stato meglio che il soggetto della frase, "io", fosse inserito subito dopo il relativo "che". 

cap.2 

Ho rilevato diverse frasi in cui hai messo le virgole prima della "e". 
"...flutti nel fiume, e il mio dono...". 
"...cantassi, e ogni cosa...". 
"...tutta carnale, e cantavo...". 
"...accontentavo, e allora li vedevo...". 
"...giorno moriva, e sapevo...". 
"...capo villaggio, e già le risate...". 
"...dentro di me, e mentre io...". 
"...rendeva dorata, e io regnavo...". 
"...un fruscio, e subito qualcuno...". 
"...nell'oscurità, e i suoi rifulsero...". 
"...ti attendono, e tu li sfuggi...". 
"...Svanì, e io gridai...". 
"...Achei, e superandola...". 
"...una luce folla...": errore di battitura, immagino fosse "luce folle". 

cap.3 

Ho rilevato diverse frasi in cui hai messo le virgole prima della "e". 
"...nel volto, e poi io...". 
"...pieno di fori, e soffiare...". 
"...unii a lei, e al suono...". 
"...più dolce, e triste...". 
"...li amava, e loro abbandonarono...". 
"... scorgerle, e glielo concedevamo..". 
"...racconto, e diventai subito...". 
"...solo tua, e mi diedi...". 
"... tua nave, e imploravi...". 
"...vedesti veramente, e mi entrasti...". 
"...non provavamo nulla, che fosse umano...": qui la virgola non era necessaria, hai separato una frase che doveva rimanere intera. 
"...gli occhi che volevo intrappolare, il bel corpo che volevo straziare e il cuore che volevo divorare...": ripetizione di "volevo". Probabilmente si tratta di una cosa voluta, siccome questo aumenta il climax della frase, ma dovevo comunque segnalarlo. 
"...compagni di slegarti, di permetterti di raggiungerci. Piangevi, quanto piangevi, mentre narravamo dei compagni scomparsi...": ripetizione di compagni. 

cap.4 

"non sarà così, e il canto...": la virgola prima della "e" non serve. 

In sostanza, non ho riscontrato errori grammaticali gravi, solo una luuuuuunga lista di virgole seguite da delle "e", cosa che capisco perchè è un problema che ho anch'io e con cui combatto piuttosto di frequente. Non lo considero un errore grave, specialmente perchè se non ci si presta attenzione questo "errore" dà la giusta cadenza alle frasi. Ho comunque tolto qualcosa per il numero considerevole di volte in cui questo errore si è ripetuto. 
Per quanto riguarda lo stile invece, posso solo riconfermare quanto già sai: è semplicemente bellissimo, scorrevole e perfetto. Incantevole, come le voci delle tue protagoniste, perfettamente inserito nelle trame di quegli scrittori greci che tanto amiamo entrambe! 


Sviluppo del pacchetto e trama: 10/10 


Allora, partiamo dalla pietra: un uso interessante, che proprio non avrei mai immaginato. Hai trasformato gli occhi delle donne maledette da Afrodite in opale... molto utile la nota a fine capitolo di come la considerassero i greci, del significato che le era attribuito! 
Per quanto riguarda invece il significato della pietra che dovevi dare secondo quanto richiesto nel pacchetto, anche qui non ho nulla da dire se non: perfetto. L'amore, o la sua assenza, permea tutte le tue parole. Quello carnale che gli uomini provano per Parthenope, la Dea dell'Amore da cui proviene la maledizione, l'amore per Odysseo e quello che lui NON prova a sua volta... 
Anche la frase è stata inserita nel migliore dei modi, come un sospiro tragico detto da un coro di assetati per la donna dall'incantevole voce. Come preludio alla condanna della Dea, che le lascia molto più della semplice trasformazione del corpo. La condanna a non essere amata da Nessuno. 
Una trama bellissima, dal sapore antico ma sempre gradito e avvincente. 


IC / caratterizzazione dei personaggi: 10/10 


Non so come riesci a rendere i tuoi personaggi sempre tanto... tuoi, considerando che fanno parte di miti antichissimi nei quali, tra l'altro, la personalità non era certo l'aspetto più importante nel descrivere qualcuno, specialmente rispetto al suo "ruolo", se capisci che intendo. 
Eppure, come ti dico sempre, la tua capacità di umanizzare resta una delle punte di diamante del tuo stile di scrittura. 
Mostri mille sfaccettature dove il mito mostra solo l'eroismo o il peccato degli uomini e l'invidia o la compassione degli Dei; eppure, la tua storia non è discordante dal mito. Tu approfondisci e mostri al mondo quelle sfumature di grigio che i greci tendevano a dimenticare. 
Ed è questo che rende i tuoi personaggi assolutamente VIVI. 


Gradimento personale: 10/10 


Si è capito che la tua storia mi è piaciuta tantissimo? 
Il modo delicato in cui tratti ogni personaggio, mostrandone persino gli aspetti più crudeli quando essi divengono mostri spietati, è estremamente degno di lode. Specialmente perchè alla fine di tutto, riverbera come un canto un dolore dimenticato da tutti, persino da chi l'ha provato: questo si nota specialmente nelle poche righe che compongono il quarto capitolo. 
Lo stile armonioso ricorda quello dei miti greci originari, rendendo le tue storie così simili alle originali da essere perfette. Ma al tempo stesso, sono così diverse da quei miti, così tanto più ricolme di umanità negli atti più estremi dell'odio e dell'amore che non posso che superare persino quegli originali da cui prendi spunto. 
Grazie di cuore per questa storia, l'ha davvero apprezzata. Infinitamente. 


Bonus: 0/2 


Totale: 38/42 

Recensore Junior
30/03/16, ore 20:02

Ciao, sono qui per l'Oca efpiana!
Ah, devo dire che leggere questo capitolo è stato come compiere un viaggio indietro nel tempo, per me ai tempi (da come parlo sembro una vecchietta) in cui la mitologia greca e latina era il mio pane quasi quotidiano con mio sommo odio e amore. 
Devo dire che tra le opere della Letteratura Greca che ho studiato con maggiore piacere rientra proprio l'Odissea. Mi sono bastati pochissimi istanti per capire come Ulisse (o Odisseo) fosse il protagonista di questo incipit. Credo che tu sia stata davvero brava, con poche ed efficaci righe, hai subito lasciato intendere di chi si parlasse pur non mettendo mai in chiaro il suo nome facendo un saggio uso degli epiteti con cui è noto così come dei riferimenti all'opera di cui è protagonista. Non so ben spiegarti cosa mi abbia colpita così tanto di quello che hai scritto, ma sei stata bravissima nel creare un'atmosfera mistica, quasi onirica, che richiama in tutto e per tutto quella della mitologia greca. Ben noto è il conflitto interiore di Ulisse, l'uomo la cui curiosità è insaziabile, diviso tra il voler vivere una vita serena nella sua Itaca e il desiderio di partire nuovamente per lidi sconosciuti, e tu hai saputo rappresentarlo, seppur con brevità, in mofo molto efficace, al punto che un grande moto di familiarità mi ha inghiottita e mi ha fatta pensare: "Ah, il desiderio di conoscere l'Oltre, è proprio qualcosa che Ulisse vivrebbe". In tutto questo, anche se il collegamento probabilmente è molto lontano, considerando che in questo caso si tratta di un personaggio storico, ho pensato al fatto che tale desiderio era lo stesso di Alessandro Magno, l'uomo che secondo una leggenda, una volta giunto alla fine del suo viaggio, pianse perché non c'erano più territori da esplorare. Credo che tu abbia reso molto bene questo fortissimo senso di nostalgia che si manifesta in un bisogno quasi fisiologico di viaggiare, scoprire, fare nuove conoscenze attirati dal richiamo del mare e per questo mi complimento davvero con te. Leggerò sicuramente con maggiore calma il resto della tua storia, perché mi hai sinceramente incuriosita e, perché no, mi hai permesso di viaggiare un po' nel tempi senza bisogno di un qualche fantasioso macchinario.
Complimenti e alla prossima!
                  Class

Recensore Master
30/03/16, ore 19:21

Ciao =)
Sono qui per il gioco dell'oca =)
Ho scelto la tua storia e sono felice di averlo fatto.
Prima di iniziare a commentare qualsiasi cosa sappi che non sono proprio molto ferrata sulla mitologia, ma la tua storia mi è piaciuta tantissimo.
Ammetto che l'ho scelto per il titolo, non so bene perchè ma mi attirava ed ero l'apro o non l'apro alla fine la curiosità è stata più forte di me.
Sono felice di averlo fatto perchè sono entrata in un altro mondo ben fatto oserei anche dire.
Certo non voglio adesso reputarmi una so tutto io, ma diciamo che ho ben apprezzato la mitologia e ho amato questo primo capitolo.
Beh, cosa dire esattamente della storia?
L'ho trovata fantastica non c'è un particolare che non sia stato ben pensato, un paesaggio, una descrizione che non sia stata fatta senza un fine.
Ho amato ogni cosa e le emozioni che mi lasciava continuando a leggere sono immense, non credevo di poter provare tanto leggendo qualcosa sulla mitologia, pensando in più che non amo molto le storie storiche o comunque storie basata sul passato.
Beh, la tua storia è riuscita ad appassionarmi, ho divorato letteralmente questo primo capitolo.
Complimenti davvero, e in più devo anche complimentarmi per il tuo modo di scrivere pulito, chiaro ed equilibrato.
L'impaginazione del testo è stata fatta in modo chiaro, fatto sì che nonostante il tema che talvolta possa risultare pesante lo alleggerisse. Come si dice? Anche l'occhio ne vuole la parte e senz'altro il tuo lavoro è stato ben fatto.
Dal punto di vista grammaticale, ortografico e di punteggiatura non ho trovato nessun errore e quindi...ancora complimenti.
Credo che non sia facile scrivere su un tema così complesso e articolato, ma tu ci sei riuscita alla perfezione, complimenti ancora.

Claire.

Recensore Junior
29/03/16, ore 19:04

Buonasera!

Sono qui per il gioco dell'oca.
Il titolo attira subittismo l'attenzione e poi scoprire che fa parte della mitolia greca è stato decisivo. Io stessa ho scritto sulla mitoligia e come te in poche righe (anche se il mio stile e mooolto più semplice) comuque questo per dire che so quanto può essere difficile trascrivere tutto ciò.
Hai descritto le emozioni molto bene, direi fin troppo bene poiché mi sembrava di riuscire a percepire, a comprendere fino a fondo ogni emozione, ogni sentimento e questo è segno di bravuto dell'autore, quindi complimenti.
Oltre a questo hai stile di scrittura molto scorrevole e questo aiuta tantissimo il lettore perché lo trascina completamente nella storia.
Belle pure l'idea delle note ma quesi numerini nelle quadre non mi sono piaciuti, ti consiglio di strasformali in apici.
In concluisione dico che mi è piaciuto molto: il titolo, stile e descrizioni, fatto tutto molto bene.
Alla prossima.

Recensore Master
24/03/16, ore 07:34

Oh cielo, anche qua mitologia greca.
Essendo una FF, dovevo scegliere qualcosa che più si avvicinava a ciò che mi piaceva e mi hai lasciata con la bocca amara. Perché è stato talmente breve, ma intenso che volevo sapere di più. Non ricordo molto quanto ho studiato sulla mitologia greca e quindi su Odysseo, Parthenope e il resto dei personaggi che hai spiegato nelle note. Tuttavia grazie per averle aggiunte perché sennò mi sarei persa.
Lo stile scorre fluido, non c'è nessun problema a capire quanto accade a parte forse per il fatto mio di non ricordarmi quasi nulla di loro. Però mi è piaciuta, non vi sono errori gravi né punteggiatura fuori posto.

Recensione per il gioco dell'oca,
Au revoir

Recensore Veterano
20/03/16, ore 17:07

Ehilà! Sono qui per il gioco dell'Oca EFPiana.  
Sono un'amante della mitologia greca, perciò sono passata di qui più che volentieri!
Questo primo capitolo mi è piaciuto, non mi sono imbattuta in nessun errore e il tuo stile è molto scorrevole. Non è stata affatto una lettura pesante e mi è piaciuto come hai racchiuso più cose in un unico racconto, è un bel modo per far conoscere altre particolarità ai lettori, anche se magari avresti potuto aggiungere qualche descrizione e rendere il testo un po' più lungo (ma questo è solo il mio parere, va benissimo anche così^^). 
Un altro punto positivo è l'impaginazione, a cui io presto sempre molta attenzione, sono dell'idea che sia una delle cose che rendono piacevole la lettura di una storia. 
Approfitterò del gioco per proseguire, non appena si presenterà l'occasione ^^ 

Alla prossima, 

Lawlietismine

 

Recensore Master
13/03/16, ore 20:32

Ciao carissima! Eccomi per il gioco dell'oca efpiana!
Come sempre leggere le tue storie è una garanzia, un lasciapassare per mondi bellissimi, intensi, molto molto "veri"... In questo primo capitolo ho sofferto per questo re per la sua nostalgia, per il suo amore...
Le descrizioni dei luoghi e dei sentimenti sono come sempre una finestra dalla quale guardare queste tue storie, mi è sembrato davvero di passeggiare per il palazzo con questo uomo così triste. E anche andare con lui sulla spiaggia per ascoltare la voce della donna tramite le onde del mare...
Meravigliosa la chiusa del capitolo con queste parole così malinconiche di Parthenope.
Complimenti come sempre hai uno stile meraviglioso che non mi stancherò mai di leggere!
A presto
Tua ladyhawke83

Recensore Junior
09/03/16, ore 08:59

Buongiorno! Sono qui per il gioco dell'oca.
Delicata, affascinante, intrigante. Ulisse è ritratto alla perfezione in questa fanfiction, che nonostante non sia scritta in versi, dalla scelta delle parole e dall'impaginazione perfetta sembra quasi una poesia. Lei, la curiosità e la voglia di viaggiare chiama Odisseo, strappandolo alla moglie e al figlio appena ritrovati dopo la guerra di Troia e quel lunghissimo viaggio di ritorno.
Veramente una storia splendida, che sarò felice di continuare la leggere. Complimenti

Recensore Junior
28/01/16, ore 19:01
Cap. 4:

Ciao! Eccomi qui a recensire il capitolo finale di questa tua long!

Ero molto curiosa circa la conclusione, e devo dire che non mi ha affatto delusa. Mantieni lo stile poetico che caratterizza tutta la storia (e in generale il tuo stile di scrittura), il che è coerente con i capitoli precedenti e con l'atmosfera che hai voluto creare.

Anche la brevità penso si adatti alla tua storia così come l'hai narrata: si tratta di un epilogo, questo, le parole finali di Parthenope ad Odisseo con il loro monito e la loro promessa. Mi è piaciuto il fatto che lei dichiaratamente prenda possesso di qualcuno che, fisicamente, non ha potuto avere. Parthenope parla un po' come la personificazione di un'ossessione.

L'inesorabilità è però contrastata da una fragilità di donna: il momento in cui lei lo implora di cercarla e guardarla mostra il suo essere, sotto la patina di divinità che le dà essere la sua forza motrice, ancora insicura, il residuo della mortale che è stata.
Niente, è un finale che mi è piaciuto molto. Vorrei però vedere un sequel in cui avvenga un incontro tra i due, quello predestinato da Parthenope. ;)

Ti faccio i miei complimenti! La storia mi è davvero piaciuta. ^^ Alla prossima!

Recensore Junior
13/01/16, ore 17:12
Cap. 3:

Eccomi a recensire questo penultimo capitolo!

E' forse il migliore che tu abbia scritto: per tutto il tempo, leggendo, c'era quella sensazione di epicità che trovo sempre nei tuoi scritti mitologici, ma qui era perfetta. Il tuo narrare dell'incontro tra Parthenope e Ligeia, il loro rapporto di sorellanza nel dolore e poi, in un crescendo, il perire dei mariani, la fuga dell'Argo e la sconfitta da parte di Odisseo è pieno di quel pathos che non sfocia mai nel ridicolo. Grazie alle frasi brevi ma auliche, riesci a richeggiare il feeling delle opere classiche senza risultare per nulla pesante.

Dal punto di vista della trama, ho già accennato di aver apprezzato il rapporto tra Parthenope e Ligeia; altra buona idea è l'incontro ravvicinato con Laerte, che passa al figlio, tramite i suoi racconti, il desiderio per Parthenope come una malattia. Pregnanti sono la descrizione delle prime vittime dei due "splendidi mostri" - fai ben capire l'ambivalenza di sentimenti e istinto di Parthenope al riguardo - e quella della venuta di Odisseo. Molte frasi, estremamente visuali, mi sono rimaste in testa ("Dio tra gi Dei") e così il dolore della protagonista nel non vedersi amata da Nessuno, la sua verginità sottrattale dal Mare (non perde mai occasione, quel Poseidone, eh).

Il mio capitolo preferito sino ad ora, complimenti.

Ti lascio con le mie solite noticine, sperando di fare cosa utile:

"La Dea che mi aveva reso tale" --> Sembra che tu voglia dire "la dea che ha reso dea anche me", posta in questo modo. Metterei: "che mi aveva dato queste sembianze"

"con le piume" --> La sineddoche qui è un po' azzardata: aggiungerei "delle ali", per creare un'immagine più chiara.

"incantammo Giasone, e gli Argonauti." --> C'è una virgola di troppo.

"Conoscevo" --> Meglio usare "sapevo", poiché "conoscere" non regge il "che".

Recensore Junior
07/01/16, ore 16:44

Eccomi qua ad approfittare dello scambio per continuare a recensirti - sono stata impegnatissima con un contest e non ho avuto modo di farlo prima. ^^"

Inizio col dire che questa storia continua a piacermi molto: un po' per il mito in sé, che non conosco bene; un po' perché lo stile si adatta tanto bene alla materia narrata da rendere la lettura particolarmente gradevole. Mi piace il tuo alternare periodi lunghi frasi più brevi e incisive (unica eccezione, questa parte: "I giorni si rincorrevano senza freni. E il mio dono aumentava.", che mi è parsa un po' troppo spezzata. Forse, un semplice trattino avrebbe dato quella pausa che serviva per creare l'incisività; il punto mi è parso un po' troppo lungo. Ma si tratta solo di un'eccezione, come detto).

Apprezzo molto come gestisci la narrazione in prima persona, che non mi piace particolarmente; trovo invece che la tua storia l'accordi benissimo con lo stile che hai scelto, così aulico e anticheggiante, tanto che sembra davvero di leggere un estratto di un poema epico in cui un personaggio narri le sue avventure. Anche le immagini e il tuo modo di descrivere è suggestivo.

Per quanto riguarda i contenuti veri e propri, la figura di Parthenope, così decisa a restare una vergine ma altrettanto condannata ad attirare gli uomini, mi sta piacendo, soprattutto nella crisi finale in cui per la prima volta la giovane prova sulla propria carne il desiderio. Ho trovato questo snodo un"ironia tragica", il fatto che venga trasformata nel più attraente dei mostri - quasi sia il Desiderio incarnato, che può scaldare come può scottare. Come spesso accade, ho provato pena per lei, che non ha scelto di essere bella e si trova in balia della Sorte, come quasi tutti i personaggi dal destino tragico.

Il discorso di Afrodite è stata forse la parte più bella: continuo ad apprezzare il gioco di parole ("potresti non essere amata da Nessuno").

Continuerò a seguire con piacere questa storia: aspettati altre mie ricomparse, per quanto di grande lentezza. XD

Le mie solite piccole note\consigli, sperando che ti siano utili:

"mortali" --> Poiché indici la stirpe di appartenenza, anddrebbe in maiuscolo.
"agnelli, perché" --> Penso che la virgola sia superflua, in questa frase: crea un fastidioso stacco alla lettura, non trattandosi di un inciso.
"perché" / "perché" --> Piccola ripetizione. Sostituirei il secondo "perché" con un "poiché", per variare un poco.
"tentatore" / "tentai" --> Anche qui, per variare cambierei "tentai" con "provai".

Recensore Junior
06/01/16, ore 17:54
Cap. 3:

Questo capitolo, pur non sapendo ancora cosa mi riserva l'altro, merita una recensione tutta sua per la bravure e bellezza delle parole utilizzate: mai visti epiteti così perfetti, riferimenti così esatti alla mitologia e parole così lungamente studiate al punto che questo è un vero capitolo di poesia scritta in prosa.
Ho adorato la prima parte e un brivido mi ha percorso la schiena nel leggere di ciò che facevano le sirene: gherminavo con il loro canto le sventurate vittime per lasciarle morire ma successivamente mi sono innamorata delle parole di Parthenope e in un battibaleno mi sono ritrovata alla fine :D
Non so cosa consigliarti semplicemente perché è perfetto :D Lo adoro. Complimenti!

Recensore Junior
06/01/16, ore 17:48

Ho aspettato il secondo capitolo per recensire e devo dire che questo pezzo "Lo desideravo terribilmente, il pensiero di non rivederlo più mi rendeva furiosa, mi faceva urlare, mi toglieva il respiro. E quando lo vedevo, quando lui mi sfiorava e prendeva, desiderandomi come un folle, volevo sfuggirgli, perché sapevo che non avrei potuto resistergli a lungo." ti ha fatto guadagnare la bandierina verde :D Scherzi a parte e eccetto il fatto che lo trovo bellissimo perché mi identifico in un modo pazzesco in queste parole, la bandierina verde è per la bravura che dimostri: non è facile scrivere di miti greci, non è facile trovare qualcosa di nuovo che non scada nel ridicolo o nel già conosciuto e tu, con questa storia di Parthenope ( è la sirena da cui si dice discenda la città di Napoli oppure hai semplicemente scelto un nome che ti piace?) stai facendo qualcosa di davvero nuovo e straordinario. Mi complimento con te e continuo a leggere i prossimi due capitoli :D

Recensore Junior
18/12/15, ore 10:49

Salve! ^^ Eccomi a passare per lo scambio!

Sono approdata su questi lidi (è proprio il caso di dirlo LOL) incuriosita dai giochi di parole nell'introduzione. XD Mi complimento in primis per quella, perché è davvero arguta. <3

Passando alla storia in sé: si tratta di un primo capitolo che è quasi un prologo. Vediamo Odisseo di ritorno a Itaca, ma lentamente divorato dalla nostalgia. Questo l'ho trovato molto IC: ricordo che, dopo la fine dell'Odissea, egli riprese a viaggiare proprio perché impossibilitato a fermarsi, assuefatto all'avventura. Il twist che tu sembri dare a questo elemento (sembri, perché questa prima parte non è che una premessa) è molto interessante.

Soprattutto per me, che, nonostante sia amante della mitologia in genere, mi trovo di fronte a una grossa lacuna circa Parthenope. Siccome sono una cattiva persona, sono andata a spoilerarmi qualcosa su Wikipedia (mea culpa), e quello che ho letto, ma soprattutto e principalmente questo tuo primo capitolo, mi spinge a continuare questa tua storia.

Ti faccio i miei complimenti per l'atmosfera rarefatta che sei riuscita a creare attorno ad Odisseo, la pesante cappa di malinconia e di mistero su un pianto che neppure lui, che capisce tutto, riesce a comprendere sino all'ultimo (e che anche il lettore è spinto a indagare). Lo stile aiuta molto: aulico ma non pesante, molto adatto alla forma mentis del Re Errante. L'immagine del mare che lo chiama gli si adatta moltissimo, e la curiosità a questa chiamata irresistibile è assolutamente IC. Come IC sono i pensieri teneri sulla famiglia, la premura verso la moglie e la descrizione del sorriso di suo figlio.

Ora, attendo di vederlo alle prese con questa nuova, breve avventura (?). Ti faccio i miei complimenti e termino con le mie solite note finali, sperando di essere utile. ^^

"seduto nel letto" --> Più correttamente sarebbe "seduto sul letto".

"incantevole dea" --> Una maiuscola sfuggita su "Dea".

"rimembrare" --> Teoricamente, il verbo si accorda con lo stile che hai adottato; tuttavia, leggendo ha un che di stonato col resto della frase.
Magari potresti sostituire con un sinonimo più semplice ma meno "pesante".

"di nuovo iniziò a piangere" --> Snellirei la frase, sostituendo con "riprese il suo pianto" (solo un suggerimento ovviamente).

"pensava" / "pensieri" --> Una piccola ripetizione.

Recensore Veterano
15/12/15, ore 16:21
Cap. 4:

Prima di cominciare, ti dico che mi sono letta tutti e quattro i capitoli - per fortuna ho trovato il tempo! - e che mi è piaciuta davvero molto (come le altre storie a tema epico o mitologico tue che ho letto!).
La protagonista, personaggio centrale della storia è caratterizzata benissimo, usando sia aneddoti sia il suo pensiero, in un modo molto particolare. Ho apprezzato molto l'alternarsi della narrazione più classica a questa sorta di monologo (in realtà dialogo con l'innamorato) che hai reso con il corsivo.
L'immagine di Parthenope è resa in modo molto vivido, in particolare nel II capitolo mi ha colpita molto il punto in cui Parthenope racconta come sia stata la sua voce, sopra ogni altra cosa, a 'stregare' gli uomini e mi è venuto un mezzo brivido (positivo, ovviamente!) io cui ammette che col suo canto sapeva che li avrebbe fatto smarrire...
Insomma, nel complesso, la tua storia mi è piaciuta veramente molto!
Ottimo lavoro, davvero. Non è facile trovare storie con questi temi scritte bene, soprattutto su efp...!
Alla prossima!

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