Sono una piattola, lo so. Tu stessa hai detto che recensisco praticamente quasi tutte le storie, e quelle in cui non lo faccio, le leggo comunque.
Ed è vero, hai perfettamente ragione. Ma, seriamente, come si fa a non recensire una cosa del genere? *^*
Cioè, è un qualcosa di devastante e meraviglioso allo stesso tempo. Mi spiace soltanto di essere arrivata in ritardo, al solito mio. Davvero, una recensione ci sta per forza!
Andiamo, è una storia che parla di Marco e Sabo, due delle persone più importanti nella vita di Ace!
Diciamo che ho avuto un presentimento leggendo il titolo, ma di certo non potevo aspettarmi che l’avresti fatto veramente! Invece è stato così e, mentre leggevo l’introduzione, stavo scuotendo la testa perché non volevo crederci; ero messa che dicevo: “No… Non una storia su un incontro tra Sabo e Marco... ”.
Ovviamente, pur sapendo che mi avrebbe devastato, l’ho letta lo stesso.
Comunque, dopo aver parlato del mio evidente disagio, avrai intuito che la storia mi è piaciuta da morire. Non solo perché evidenzi il dolore di Marco, che ha preferito rimanere sull’isola per vegliare sulle tombe, ma anche quello di Sabo.
Porcaccia la miseria, riesco proprio a immaginarmi un Sabo che si dispera in quel modo difronte alla tomba del fratello!
(e sarebbe anche ora che Oda ci facesse vedere qualcosa, visto il considerato che la saga di Dressrosa è finita…)
Poi, che dire, Marco che si pente di essere così geloso, è stata una cosa tenerissima e allo stesso tempo un pugno in pieno stomaco. Perché lui lo sa che tante persone volevano bene ad Ace – nonostante lui non lo pensasse affatto – ed è normale che soffrano per lui; però, allo stesso tempo, pensa che quel tipo di dolore sia riservato solo a poche persone, a quelle che lo conoscevano da più tempo e che gli avevano voluto bene in maniera diversa.
Per questo si stupisce di scoprire chi è veramente Sabo, perché sapeva quanto Ace avesse sofferto per la morte di suo fratello.
«Dovresti essere morto...»
«Vero? Non faccio che ripetermelo...»
«No. Non volevo dire quello. Voglio dire... Ace pensava che fossi morto. Ace mi ha detto che eri morto dieci anni fa.»
«Cosa?»
«Me ne ha parlato solo una volta, perché gli faceva male ripensarci» spiegò allora Marco. «Ma quella s sbarrata sul suo braccio... Non era un errore, era un ricordo. Non c'è un momento in cui avrebbe potuto pensare che eri morto...?»
«Ace credeva che fossi morto... per tutto questo tempo...»
Qui, sono letteralmente scoppiata a piangere. Oltre al cuore di Sabo, è andato in pezzi il mio cuore e quello di milioni di fan, credo (?)
Non solo perché hai inserito un Sabo che preferirebbe essere morto – cosa che è perfettamente in linea col personaggio –, ma anche perché inserisci la questione della “S” sbarrata.
Santo cielo, se ci penso piango ogni volta! T.T
E poi, Sabo che non sapeva che i suoi fratelli lo credessero morto? Mi è capitato spesso di pensarci, e ritengo che potrebbe essere un possibilità più che plausibile, almeno prima dei due anni.
Credo che a Dressrosa già sapesse tutto, anche per questo era felice di fare una “sorpresa” a Rufy.
Poi, ovviamente, tutto dipenda dal nostro sensei, noi possiamo solo fantasticare un po’ :’)
Se credevo di essermi calmata, andando avanti con la lettura, credo di aver ricominciato con questa scena:
«Perché stai combattendo?» E poi si diede la risposta da solo, perché gli fu chiaro che era come se gli avesse permesso di colpirlo. «Perché vuoi essere ferito?»
Sabo era rimasto a terra, poi aveva alzato le mani per stringersi il volto, con le lacrime che avevano ripreso ad uscire. «Se Ace fosse qui...» singhiozzò. «Se fosse qui... Mi meriterei tutte le botte che volesse darmi.» Per non essere stato a Marineford, per non aver pensato di contattarlo prima, per tutto. Ma Ace non c'era più.
Come si fa dico io? COME? T.T
Ace che picchia Sabo per non essersi fatto vivo prima, è una delle scene che ritengo più adatte ai personaggi. Tra le altre cose, avevo letto tempo fa la tua traduzione che avevi fatto ad una storia di Mai, e non ho potuto fare a meno di immaginare proprio quella scena.
Il finale, poi, è meraviglioso. Loro due che parlano di Ace come se fosse ancora in vita, è una cosa bellissima e commovente allo stesso tempo.
Mi è anche piaciuto il fatto che non hai inserito la scena delle tre tazzine, come se fosse un momento intimo solo tra Ace e Sabo: del resto, io l’ho sempre immaginato così!
Che dire Akemichan, io spero davvero che tu continui a sfornare dei capolavori del genere, anche se non ho alcun dubbio in proposito.
Io sarò sempre qui, comunque, a esprimere la mia approvazione con una recensione o meno. E lo so, sono più inquietante di Bartolomeo in questo momento :’)
Adesso, vado a leggere il capitolo di “Storia di due fratelli”, dato che hai aggiornato, e so che la cosa mi devasterà :’’)
Alla prossima,
_Lady di inchiostro_
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