A discapito del titolo, tra queste parole io non posso fare a meno di percepire tanta amarezza.
Ciò non significa che io non abbia apprezzato la tua poesia, anzi, la trovo meravigliosa e penso sia degna di almeno una recensione. La metafora che hai utilizzato mi ha ricordato quella famosa leggenda sul filo rosso del destino e mi ha fatto pensare. Mi sono chiesta: e se all'altro capo del filo non ci fosse nessuno? Se si fosse logorato e spezzato inesorabilmente? Non mi rimarrebbe alcunché. Pensandoci bene, però, potrei annodare un altro filo a quello rosso e cercare da sola quello che mi serve. Allo stesso modo, attorno ad un nudo rocchetto si può arrotolare un nuovo filo, con cui si può andare a tessere una tela diversa, con uno scenario differente e sentimenti di tutt'altro genere.
Le occasioni perse, gli eventi passati, certe vecchie emozioni sembrano spesso irripetibili quando ci si gira a guardarsi indietro, ma a volte è meglio guardare ad essi come punti di partenza piuttosto che di arrivo, di fine. Ti parrà una banalità, ma le cose si sistemano e la speranza torna, magari sotto forme differenti... Ma torna.
Magari ho completamente frainteso ciò che volevi trasmettere con questo tuo scritto, ma ti ringrazio per lo spunto di riflessione che mi hai dato.
E' stato un piacere leggerti. |