Prima classificata al 'Contest a bivi'
Uso dei prompt: 17.5/20
• Luogo: 4.5/5 {Grimmauld Place}
I personaggi non si muovono da Grimmauld Place e la casa riveste una certa importanza nell’economia della storia. Scrivo ‘certa’ perché un quadretto familiare simile potrebbe funzionare anche altrove, come a Villa Malfoy o in un cimitero (magari dopo il funerale di Orion), ma al tempo stesso trovo sia naturale che i parenti del defunto vadano a casa sua a progere le loro condoglianze, quindi non ritengo la cosa vada penalizzata.
Non ti ho assegnato il punteggio massimo, però, perché non hai esplorato molto la casa, limitandoti a utilizzare solo una stanza, anche se quella – a mio avviso – più caratteristica. Mi sarebbe piaciuto se avessi mostrato qualche altro scorcio, facendo muovere i personaggi.
• Obbligo 1: 5/5 {Casa Black, fino alla prima caduta di Voldemort}
Qui il punteggio è senza dubbio pieno. Ho apprezzato molto il momento scelto, sia perchè ha una precisa collocazione temporale, sia perché ti ha dato l’occasione di chiamare a raccolta l’intera famiglia Black.
• Obbligo 2: 4.5/5 {Arazzo}
Senza dubbio l’arazzo è presente ed è il punto di partenza per la riflessione di Narcissa, però ho l’impressione – estremizzando un po’ – che la storia possa globalmente funzionare anche in assenza dell’arazzo, perché in fondo tutti gli spunti principali potrebbero venire fuori lo stesso, nell’ambito di una riunione di famiglia (soprattutto considerandone il movente). Per questo ti ho sottratto 0,5 punti.
Confesso inoltre che avrei preferito che questo prompt fosse legato più a Walburga e meno a Narcissa. La considerazione ‘tecnica’ è rafforzata tra l’altro dal fatto che le riflessioni di Narcissa sull’albero della famiglia sono piuttosto generiche, mentre quelle di Walburga risultano più pungenti e quindi intriganti (mi riferisco, ad esempio, alla la constatazione dei soli sette Black rimasti). Per questo ti ho decurato altri 0,5 punti.
Infine, ci tenevo a dirti che la descrizione che hai fatto mi ha affascinata moltissimo.
• Personaggio: 3.5/5 {Walburga}
Walburga è certamente presente e ricopre un ruolo importante, ma il punteggio non è pieno perché per buona parte della storia ho avuto l’impressione che non fosse lei la vera protagonista, bensì Narcissa, o al più la famiglia Black in generale. La sua centralità nel finale non mi sembra sufficiente a riscattare la posizione più marginale occupata nella porzione iniziale della storia. Non vi ho fatto divieto di usare anche altri pov, ma a mio avviso ti sei presa un po’ troppa libertà su questo fronte.
IC/caratterizzazione personaggi e sviluppo delle eventuali coppie: 11.5/15
Narcissa: mi è piaciuto come hai gestito questo personaggio, nel complesso. La cosa che ho apprezzato di più è il fatto che non si finga addolorata – in contrasto con Lucius – pur attenendosi alla convenzione dell’indossare i colori del lutto. Altra cosa che mi è piaciuta è il suo illudersi che Sirius si sarebbe presentato: Narcissa è una persona molto legata ai familiari stretti, quindi capisco la sua sorpresa nel non vederlo spuntare, nonostante conosca i trascorsi con i suoi genitori e immagino in parte il suo carattere, visto che si saranno incrociati a Hogwarts, dove lui certamente non passava inosservato.
Ci sono però alcune cose che non mi convincono del tutto.
1) Le dita goffe da bambina. Va bene che hai specificato ‘da bambina’, ma faccio in generale fatica a immaginare che Narcissa Black sia mai stata goffa, tranne da piccolissima (ma non sarebbe in grado di ricordarlo, in caso). Comunque non ho penalizzato la cosa per via del riferimento all’età, che non mi può fare escludere che magari non sia diventata tanto rigida e composta a forza di punizioni per la sua goffagine.
2) La sua curiosità. Mentre scruta l’arazzo, ho avuto la percezione di una persona curiosa, caratteristica che onestamente non associo a Narcissa.
Immagino che avendo l’arazzo davanti inevitabilmente l’occhio ci cada sopra, ma mi sarei aspettato accadesse con noia, non interesse. Per questo ti ho sottratto 0,5
Walburga: credo tu l’abbia caratterizzata abbastanza bene, ma anche qua ci sono degli elementi che non mi convincono. Mi sono piaciuti molto il suo essere brubera con le nipoti, il fatto che abbia parole di biasimo per tutti (pur trattenendone alcune), il fatto che non abbia avvisato Sirius (io ho sempre pensato che non gli abbiano detto di Regulus, quindi mi torna anche questo). Ho amato il paragone con il ragno dall’addome gonfio che veste precocemente a lutto.
Passiamo alle perplessità.
Uno, non ho capito se definisce Lucius ‘un buono a nulla’ perché Malfoy, o perché uomo. Onestamente io ho sempre immaginato che Walburga sapesse quali suoi parenti fossero Mangiamorte e che apprezzasse la cosa, pertanto non riesco a capire perché dovrebbe denigrarlo, invece che ammirarlo per il suo lavoro di ‘pulizia etnica’. Perché (forse) non lavora? Non mi sorprende invece il fatto che lei commenti che Lucius abbia poca dignità nel fingersi addolorato.
Due, non mi ha convinta che Walburga consideri tra gli ultimi sette Black anche i parenti acquisiti, soprattutto viste le considerazioni che fa su Lucius e Druella. Comunque mi sembra più IC che consideri ‘Black’ loro piuttosto che i traditori del loro sangue (lo specifico visto che mi era venuto il dubbio che poi hai risolto).
Tre, non mi convince affatto la questione dell’eredità negata, poichè sappiamo che Grimmauld Place è andata in eredità a Sirius (in effetti ora mi chiedo per la prima volta perché, ma deve essere stato così, altrimenti non avrebbe potuto lasciare tutto a Harry) e che Kreacher non ha avuto problemi a servire le sorelle Black, anzi. Insomma, io concordo sul fatto che Walburga le trattasse in maniera molto ‘bisbetica’, ma penso che a suo modo le ammirasse/rispettasse, e non vedo perché avrebbe dovuto tagliarle fuori dall’eredità. Perché sta impazzendo? Non so, non mi convince.
Quattro, ma è un dettaglio, non mi convince che sia lei a ravvivare il caminetto, avendo un elfo domestico a disposizione.
Nel complesso, ti ho sottratto 1 punto.
Bella: non mi ha entusiasmato, devo confessarti. Essendo nel 1979, siamo a due anni dalla fine della guerra e quindi non posso non pensare che Bella rivesta già un ruolo importante tra le fila del Signore Oscuro. Per questo motivo mi sembra assai strano che si pieghi a fare del tè come fosse una serva (Kreacher lo faceva certamente meglio, tra l’altro) al fine di elemosinare l’eredità della zia. Inoltre immagino che anche i Lestrange siano una famiglia di un certo calibro, quindi non riesco nemmeno a capire perché dovrebbe avere bisogno dei soldi: la loro camera blindata è piena di tesori! Bella mi è sempre sembrata avida di potere, non di denaro. Ho fatto caso alla reazione di Rodolphus alla sua sdolcinatezza (a testimonianza del fatto che fosse inusuale), ma sarei stata molto più convinta se Bella avesse chiamato Kreacher chiedendogli sprezzante come mai non avesse ancora portato il tè. Per questi motivi ti ho levato 1,5 punti. Non ne ho sottratti di più perché ho apprezzato il fatto che abbia intuito la posizione di Walburga rispetto a Sirius e per la sua sottile invidia verso la gravidanza di Narcissa e ciò che rappresenta (l’adempimento ai suoi compiti di Black), nonostante abbia sempre pensato che Bella non abbia mai avuto grandi desideri di maternità, nemmeno per affermare la sua posizione.
Lucius: mi sono piaciuti il suo servilismo e il suo pretendersi dispiaciuto per la dipartita di Orion, credo siano caratteristiche peculiari del personaggio e hai il merito di averle fatte emergere in poco spazio. Mi è piaciuto anche il suo augurarsi che fosse un maschio: credo che il desiderio di far sopravvivere un cognome sia nella natura di ogni Purosangue fiero di esserlo.
Druella: non dici molto su di lei (è un dato di fatto, non una critica, anzi: se fossi scesa nel dettaglio anche con lei l’avrei trovata un’esagerazione), ma ciò che dici mi sembra abbastanza azzeccato. La cosa che saltà più all’occhio è che sia Bella la sua figlia prediletta, cosa sulla quale personalmente ho qualche dubbio. Ho sempre immaginato che Narcissa avesse preso il lato Rosier della famiglia e Bella e Andromeda quello Black: di conseguenza ho sempre pensato che Druella trovasse più adeguata la raffinata e ‘consona’ Narcissa. Comunque è un parere totalmente personale.
Cygnus: in tutta onestà, faccio fatica a immaginarmi un Black senza polso. Sono d’accordo con te sul fatto che Walburga fosse più decisa e forte del fratello, ma questo a mio avviso non esclude che Cygnus potesse essere severo e altero. Ovviamente la mia è una considerazione assolutamente soggettiva.
Orion: anche lui non mi ha convinto del tutto, perché ho trovato un po’ slegate le informazioni che dai su di lui. Da una parte c’è Narcissa che lo considera scellerato, dall’altra il pensiero condiviso che fosse austero con i deboli e pusillanime con i forti, poi c’è Walburga che lo definisce tedioso: non direi che queste impressioni cozzino tra loro, ma neanche mi sembrano molto ben amalgamate. Insomma, è privo di polso o malvagio, intransigente o noioso? Non sono riuscita a farmi un’idea precisa.
Nel complesso, per loro due ti ho sottratto 0,5 punti. Mi ha lasciata un po’ perplessa il fatto che ben due uomini Black siano entrambi un po’ senza polso, anche considerando i caratterini dei figli. Ribadisco comunque che è una mia impressione soggettiva. Ho meditato se penalizzarla o meno, ma avendo fatto caso alla questione mentre leggevo (e non solo a una rilettura più attenta) ho deciso di sottrati la ‘penalità’ minima.
Rodolphus: mi è piaciuto come lo hai tratteggiato, lo immagino così.
Coppie: nonostate siano appena accennati, mi è piaciuto come hai tratteggiato sia il rapporto Lucius/Narcissa che quello Rodolphus/Bellatrix. Per quanto riguarda la Walburga/Orion, anche io immagino Walburga come la vera capofamiglia, tra i due, anche se non me la figuro così più forte di Orion, come ti ho già accennato.
Gradimento personale: 9/10
La storia nel complesso è piacevole e interessante, ho molto apprezzato questo quadretto familiare.
Inoltre con te c’è sempre la garanzia di una strepitosa attenzione ai dettagli: sei stata precisissima nel rispettare l’albero genealogico dei Black e nello sfruttarlo per ricamare la storia (non avevo dubbi in proposito). La considerazione sul fatto che Walburga fosse una ‘doppia Black’ mi ha molto colpita, perché non ci avevo mai fatto mente locale.
Non ti ho dato il massimo perché la storia mi è piaciuta molto, ma non mi ha strettamente rapita: quando ho terminato la lettura ero certamente soddisfatta, ma non estasiata/sorpresa/shockata/etc. Immagino che emozionare il lettore non fosse il goal della one shot, ma questo ha tolto alla storia un po’ di capacità di coinvolgere emotivamente, a mio avviso.
Originalità: 4.5/5
Personalmente non avevo mai letto una ‘Black-reunion’, quindi ho trovato questa scelta originale, e ancor di più l’idea di inserirla in una ‘veglia funebre’ piuttosto che in un pranzo di famiglia. Non ti ho dato il massimo perché mi sarebbe piaciuto se, a partire da questi prompt, avessi spaziato un po’ di più con la fantasia, ad esempio immaginando una Walburga bambina/ragazza (per dirne una).
Stile: 3,5/5
Mi ha coinvolta molto fin dalle prime righe, l’ho trovato intrigante, scorrevole e molto adeguato alla storia. Anche questa volta, però, alcuni periodi risultano a mio avviso troppo lunghi, ad esempio “Quello che nessuno osava dire … padre”: sei righe di sole congiunzioni e virgole! Lo stesso vale per ‘Centinaia … ambiente’, ma in questo caso la frase non risulta così pesante, nonostante la lunghezza.
Per questo ti ho levato 0,5 punti.
Il lessico usato si sposa molto bene con lo stile e con la storia ed è equilibrato (né troppo semplice, né aulico).
A cosa è dovuto, allora, l’altro punto sottratto? Non allo stile in sé, che appunto mi è piaciuto molto, ma alla gestione della narrazione. Non ho gradito, infatti, la scelta di introdurre la storia tramite gli occhi di Narcissa – facendo credere che sia narrata dal suo punto di vista – per poi variare più volte il pov: ci proponi i pensieri di Narcissa, quelli di Bella, quelli di Walburga e persino quelli collettivi.
Insomma, avrei accettato di conoscere i pensieri dei vari personaggi se ti fossi ‘presentata’ come un vero e proprio narratore onnisciente, ma non ho avuto questa percezione. L’impressione è stata di essere partita da un punto di vista per scivolare inavvertitamente su altri, ed è stata rafforzata dal fatto che non sempre è chiaro se una certa considerazione sia fatta dal narratore o da un personaggio (ad esempio, quella sulla ‘supremazia’ delle donne nella famiglia Black. È un pensiero di Narcissa o una riflessione ‘esterna’?).
Una soluzione poteva essere quella di raccontare una parte dal punto di vista di Narcissa e una (magari più corposa, per rispettare meglio il prompt) da quello di Walburga, lasciando però intendere chiaramente questo passaggio di prospettiva, ad esempio tramite una riga vuota.
Grammatica: 4.5/5
Ottimo lavoro, nel complesso. Ci sono alcune imperfezioni, tra cui l’unica grave, a mio avviso (e fondamentalmente quella per cui ti ho penalizzato) è l’inserimento – in due casi – della virgola tra soggetto e verbo.
• Ad una donna → tralascerei la ‘d’ eufonica.
• la più recente delle tragedie che avevano colpito il numero 12 di Grimmauld Place, aveva provocato → virgola tra soggetto (‘la più recente delle tragedie’) e verbo (‘aveva provocato’). Credo che qua l’errore sia conseguenza della complessità della frase.
• Una bassa risata, attirò → come sopra
• postura che gli addiceva→ ti è sfuggito un ‘si’ (‘gli si addiceva’)
• e, semmai Bellatrix avesse fatto quel che da lei ci si aspettava, → non è un errore, ma personalmente preferire la forma ‘se mai’, perché ‘semmai’ è solitamente utilizzato come avverbio:
www.treccani.it/enciclopedia/semmai-o-se-mai_(La-grammatica-it...
• Toujours pour → Toujours pur
Grafica: 4/4
Tutti i parametri richiesti sono rispettati (dimensione e tipo di font, giustificazione del testo), e nel complesso l’ho trovata piacevole e fresca. Ho apprezzato l’inserimento dell’Albero Genealogico e lo stacco tra testo e note.
Titolo: 3/3
Mi è piaciuto, perché ha un significato letterale e uno figurato.
Quello letterale è ovviamente il richiamo all’arazzo: anche se questo non rappresenta un ritratto della famiglia Black, ne è comunque una rappresentazione grafica.
Il senso metaforico è quello di uno scorcio della famiglia Black, un ritratto familiare fatto con penna e inchiostro.
Insomma, è un titolo in sé carino che ha il pregio di anticipare bene il contenuto della storia: ho letto esattamente quello che mi aspettavo una volta visto il titolo.
Tot: 57.5/67
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