Io, davvero..
mi faccio pena da sola, ma recensirei in modo positivo ogni singola cosa che scrivi. Credo di essermi innamorata del tuo stile.
Ad ogni modo, cercherò di buttare giù qualcosa; se c'è una cosa che apprezzo negli scrittori è la capacità di creare ambiguità in una storia. Inutile parlarne in questo caso, dato che è la colonna portante di tutto lo scritto. Riesci a equilibrarla in un modo così sublime che posso percepire alcune delle sensazioni più recondite di cui parli vibrarmi sulla pelle. Sei una delle poche a farlo. Ed è tutto così delicato, persino il dolore.
Persino il dolore di queste identità dai bordi frastagliati, maciullate dagli anni, con un'anima di pietra restìa a corrodersi. I pezzi su Roger e Roger non mi hanno mai convinto, ma qui sono così poeticamente disperati (per quanti lati o persone siano, di Roger e Roger si parla) da commuovermi; non ho pianto. Ho realizzato qualcosa sciogliersi nel mio petto.
Here I Go è una delle mie canzoni preferite di Syd. L'ho sempre trovata malinconica, dietro a certi accordi allegri. 
Leggerti è una delle cose più rilassanti e sorprendenti che abbia provato in molto tempo. Grazie per scrivere.

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Uno dei temi che più mi colpiscono in ogni canzone scritta da Roger Waters è quello del dualismo, che è sempre presente. E tu l'hai rappresentato alla perfezione. Non è importante, come dici tu stessa, con chi stia realmente parlando, perché Syd è diventato una parte di lui al pari della sua propria personalità, tanto che i due sono quasi sovrapponibili. Infatti il dialogo ha senso in entrambe le possibilità ed evoca perfettamente ogni emozione contenuta nelle parole. Ho adorato ogni singola frase. Il tuo stile è davvero evocativo e, cosa ancora più importante, permette di ragionare e interpretare, per questo mi piace tanto. Un accenno speciale va al titolo della storia, perché sono particolarmente legata a quella canzone e sono contentissima del modo in cui l'hai usata qui. Non ho altro da dire, solo: bravissima.

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