Prima classificata a pari merito al contest Who we are
Grammatica e sintassi: 20/20
Stile e lessico: 15/15
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10
IC: 5/5
Introspezione: 10/10
Eventuale bonus: +1
Totale: 61/60 +1
Grammatica e sintassi:
Grammatica e sintassi sono letteralmente impeccabili. Non c’è la minima sbavatura, sotto qualunque punto di vista. La storia è curata e precisa dalla prima all’ultima riga, assolutamente priva di errori di qualunque genere.
Anche la punteggiatura è eccellente: varia, utilizzata con consapevolezza e precisione, incisiva ed efficace.
Stile e lessico:
Riesci a conciliare un’abilità stilistica che si avvicina al virtuosismo e una narrazione profonda, intensa, matura e ricca di contenuti. Ti destreggi fra espressioni crude, violente, incredibilmente realistiche e dirette con la stessa abilità con cui gestisci metafore e espressioni ricche, originali, audaci. Trovi l’equilibrio perfetto fra i registri, e lo stile, dalla prima all’ultima parola, risulta vario, innovativo, maturo. Compi scelte audaci, che rendono la storia “rischiosa”, poiché basterebbero poche parole per spezzare un equilibrio delicato e fragile e ”rovinare” il tono della storia; ma ciò non accade mai. Non c’è una singola caduta di stile, non una sola sbavatura. Riesci a mantenere intatto quest’equilibrio dall’inizio alla fine, dimostrando grande talento.
Non solo: dimostri di saper riconoscere il valore delle parole e della costruzione delle frasi, così da saper sempre attribuire il significato giusto l termine giusto e costruire immagini incredibilmente efficaci e di immediata visualizzazione.
Dimostri inoltre di avere un vocabolario ampio e ricco e di saperlo utilizzare con grande disinvoltura, riuscendo sempre a posizionare la parola giusta nel giusto passaggio e contesto.
Scegli termini audaci, parole colloquiali accostate a vocaboli ricercati con una naturalezza che crea un’armonia difficilissima da raggiungere. Scegli espressioni assolutamente innovative, coraggiose, magnificamente coerenti con il momento narrato e con la voce narrante.
Il ritmo, inoltre, è eccellente: alterni frasi brevi a periodi articolati e complessi, costruendo immagini elaborate che si alternano a considerazioni secche e violente.
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale:
Questa storia contiene livelli di originalità, accuratezza e precisione tali da rendermi davvero difficile decidere da dove cominciare il discorso.
Dal momento scelto alla trattazione in sé la storia è articolata in modo intelligente, coerente, efficace. Comincia “alla fine”, alla fine della vita di Kenny, alla fine dello strano rapporto che c’era fra lui e Levi, e si espande in contemporanea nel passato e nel futuro. Si proietta verso i ricordi in un lato e verso la determinazione e la certezza della lotta dall’altro.
Ci sono così tante considerazioni brillanti e perfettamente costruite da rendermi quasi impossibile trattare tutte in modo approfondito: praticamente ogni singola immagine meriterebbe uno studio approfondito, un commento (positivissimo) a sé. Non potendolo fare per ragioni pratiche, ne parlerò complessivamente: le considerazioni tramite cui ricostruisci le vite di Kenny e Levi sono geniali. Geniali dalla prima all’ultima parola. Non solo: non ti limiti a ricostruire la vita di Kenny e arricchirla, ma la ricostruisci attraverso gli occhi di Levi. Intrecci le loro esistenze con grande sapienza e abilità, dando un perfetto fondamento alla storia: il legame – contorto, bizzarro – fra loro che riesci a mettere in luce mostra perfettamente perché la perdita di Kenny sia abbastanza significativa per Levi da indurlo a pensare a tutte le perdite subite, a tutte le aspettative mai realizzate. Da indurlo a rinnovare la sua dedizione alla causa dell’umanità con determinazione.
IC:
Il modo in cui riesci a ricreare i meccanismi alla base della personalità di Levi è letteralmente impressionante. Il modo in cui ricostruisci la sua mente è tale da poter essere perfettamente inserito come base delle sue azioni e delle sue parole: se alle riflessioni contenute nella tua storia si accostassero le parole che lui pronuncia nel manga, ci sarebbe una continuità perfetta, un legame indissolubile. Il tuo lavoro va oltre l’IC: non è solo fedele al canon, è anche completo. È il perfetto approfondimento di ciò che nel manga, per ragioni ovvie, non possiamo leggere ma solo ricostruire.
Introspezione:
Riesci a portare avanti un lavoro di introspezione che parte dall’accostamento stesso delle parole all’interno di ogni singola frase. Non soltanto i pensieri che costruisci, ma il modo stesso in cui essi sono articolati fa parte dell’introspezione. Le riflessioni sono la base della storia, ma esse sono a loro volta sorrette da uno stile di grandissimi impatto ed efficacia.
Il modo stesso in cui i pensieri sono formulati costituisce una prima “impalcatura” per l’introspezione, dunque. La crudezza e la violenza delle immagini veicolano perfettamente il modo in cui Levi vede il mondo, inducendo il lettore a vedere il mondo circostante e a vivere i suoi ricordi attraverso i suoi stessi occhi. Levi è il fondamento della storia, a partire dalle parole che sono scelte per portare avanti la narrazione. Il legame fra narrazione e introspezione è così saldo da non poter essere spezzato: senza il punto di vista, non esiste la storia. Perché il punto di vista è radicato in ogni frase, in ogni parola, in ogni percezione. Il lettore ha non l’impressione di “leggere” i pensieri di Levi, ma di viverli insieme a lui. Di pensare ciò che lui pensa, di considerare ciò che è accaduto con la sua mente, con le sue esperienze a sorreggere i ragionamenti.
E quella seconda persona, quella voce che parla direttamente a Levi, spinge il lettore a immedesimarsi in lui ancora più in profondità: perché è come se la voce invisibile parlasse con chi legge e con Levi al contempo, spingendo il lettore ad avvicinarsi a lui più che mai, a identificarsi con lui in ogni immagine, in ogni aspettativa, in ogni esperienza e in ogni ricordo.
Ogni sacrificio, ogni colpo inferto dalla vita, ogni perdita riecheggiano, come un mantra crudele e tragico che risuona in lontananza, impossibile da mettere a tacere. Ogni persona che l’ha lasciato che riaffiora nella sua mente, come fantasmi troppo forti per essere soffocati e ricordi troppo dolorosi per essere abbracciati Fanno capolino, si presentano alla sua mente a ogni nuova perdita, si sommano e si rafforzano fino a comparire per un istante. E rimangono nella sua mente, perché non possono essere dimenticati neanche quando tacciono, neanche quando non sono intenti a ripresentarsi. Quelle “lapidi” che erano persone, che erano amici, e che ora sono perduti per sempre.
E gli accenni a tutti coloro che ha perduto, a partire da Farlan e Isabel, a partire da sua madre, finendo con l’uomo che l’ha preso con sé, ha salvato la sua vita e poi l’ha modificata radicalmente, forse in bene o forse no. E ogni perdita è tagica, intense, potente nella sua rievocazione, e al contempo non è mai “patetica”, mai melensa, mai idealizzata. Ogni perdita porta con sé la brutalità del modo in cui è avvenuta, a ricordare sempre quanto sia crudele la vita e quanto violenta sia la morte. Ogni personaggio nominato è introdotto e trattato, in pochissimo spazio, con tutta l’intensità che merita. Ognuno è ricordato, nessuno lasciato indietro, e ogni ricordo è di per sé un eccellente lavoro di introspezione. La somma di questi ricordi, uniti alle riflessioni, alle considerazioni, ai pensieri spontanei, sinceri, violenti quanto il mondo stesso, costituisce un approfondimento straordinario, a prova del fatto che è possibile, in uno spazio limitatissimo, creare qualcosa che sia a un tempo di impatto e accurato, approfondito ed estremamente efficace.
|