Recensioni per
Mimosa
di Keiko

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/07/15, ore 11:05
Cap. 1:

Davvero la torta mimosa - che io detesto - si prepara in occasione della Festa della Donna? Apperò! Ho imparato una cosa nuova!

Di questo piccolo componimento ho amato la prima parte e le mani di Lythos mentre confezionava piccoli omaggi floreali. L'ho sentita molto vicina perché avendo lavorato in negozio (non di fiori, ma le differenze merceologiche contano davvero poco, quando sei a contatto col pubblico) ho rivissuto le stesse frustrazioni e le stesse seccature di quindici anni fa. L'uomo con la ventiquattrore in mano, ad esempio. La quintessenza di tutte quelle persone che vanno sempre di fretta e passano davanti agli altri. Come se il loro tempo fosse più importante - più prezioso - di quello di chi si trova in fila alla cassa una o due persone più avanti. Encomiabile anche come Lythos lo apostrofa, lo stesso modo garbato che avrei voluto avere io, quindici anni fa, ma che mi era precluso (vedi che differenza fa essere la proprietaria del negozio e non una lavorante?).

E poi Lythos è un po' una di noi, che ci siamo innamorate del belloccio della scuola che ci considerava un po' come la sua mascotte. Quella simpatica. Quella che ti fa ammazzare dalle risate, ma che mai e poi mai considereresti come papabile fidanzata. E a tutte noi sarebbe piaciuto prenderci una piccola, meschina rivincita su di loro, che ci hanno spezzato il cuore a colpi di sorrisi. E dire loro che è troppo tardi e che quel treno ha lasciato la stazione da un pezzo. Ma la vita sa essere più saggia di noi, e lascia che quel pensiero resti lì dov'è, sul fondo della nostra anima, e non esca fuori ad avvelenarci la nostra vita.

E un plauso va anche all'idea di Lythos di non far regalare ad Aiolia un rametto di mimosa, che oggi c'è e domani chissà, ma una piccola pianta. Delle radici. Qualcosa di solido, di concreto. Che resta. Perché radici profonde non gelano, diceva qualcuno, tanti anni fa. Ed aveva ragione. Si trova sempre il modo di salvare un albero, non foss'altro che per il tempo che abbiamo speso per farlo crescere.

Però, Lythos è un po' cattivella, in quanto costringe Aiolia ad acquistare una mimosa con la scusa che è la prima pianta a fiorire e bla bla bla. Qualcuno da te citato nelle note ribatterebbe "E i narcisi, allora?!" col nasino all'insù sdegnato. Ma i narcisi non sono alberi, ribatterebbe quell'altro. Dando il Là ad un'azzuffatina niente male. Che è già cominciata. Ti passo i pop-corn?

P.S.: ci vuole davvero coraggio per scendere dalla Barriera col caldo immondo che spira in questi giorni. Bentornata!

Recensore Master
11/07/15, ore 15:40
Cap. 1:

Adfklgjògj, io l'ho già detto, ma qui mi ripeto (altro che Paganini!) questa storia mi accarezza il cuore. 
Sai quanto io mi sia innamorata dell'universo che stai creando nel "Saint di Aglaia" e questa storia è delicata, leggera; aria fresca in una giornata afosa. 
Mi piace come hai disegnato la quotidianità di uomini come Aiolia e di guerriere come Mia, mi piace il tono del racconto, e mi piace che tu sia tornata - anche se solo per un istante. 
Al solito, sai che sono con te. (adesso potrei esibirmi in uno sfoggio di filosofia degno di un Jedi - CHE LA FORZA SIA CON TE - ma va be', eviterò figuracce)

*posa eroica*

Complimenti! ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*sparge amore e gelato*

(Recensione modificata il 11/07/2015 - 03:41 pm)