Eccomi! Non potevo mancare, anche se sono terribilmente in ritardo.
Sai, io credo che questa sia una canzone davvero molto molto poetica. È un testo che mi lascia addosso un po' di mistero e anche un po' di malinconia.
Bellissima l'immagine dei primi versi, l'orizzonte di cartapesta, che simboleggia la fragilità della vita e delle cose.
Da qui parte tutto il deserto, l'"insonorità" tremenda delle cose. Tutto ciò che è stato creato per "parlare" rimane in un silenzio mortale e persino "ogni speranza è una stella che muore."
Il tuo testo è ornato sempre da musicalità e ritmo. Scorre leggero, mentre lo leggo.
Spero di sentirne presto anche le note!
Hai un bel talento, Andrea. Sfruttalo sempre!
Un abbraccio!
A presto.

Grazia

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Ciao, era da un po' di tempo che non recensivo qualche tuo componimento, quindi eccomi qui :)
Strutturalmente non proprio il mio genere, di solito non amo le strofe, mi impediscono di concentrarmi sull'opera intera, nonostante ciò mi piace come le tue siano fluide e al tempo stesso pregne di contenuto, al punto che alcune espressioni mi colpiscono come punte ghiacciate.
E sono le espressioni in cui più mi immedesimo, non sapendo se effettivamente un tale atto sia lecito, se io vi dia il senso giusto o mi limiti ad adattarle empiamente ai miei stati d'animo.
Gustosissima la strofa iniziale e l'immagine in essa contenuta, l'orizzonte di "carta bagnata", come qualcosa di effimero, che va sfracellandosi, scomparendo, e, per l'appunto, non fa rumore. Si confonde in un nulla abbacinante e biancastro come la persona che vorremmo, o l'idea di quella persona, un'idea che è completamente un'astrazione o un indebito travisamento del reale, il quale, invece, dimentica.
Il vento che si rovescia impietoso sulle nostre esistenze come dune non fa rumore, è impercettibile, distrugge - di nuovo - nel nulla. E' per questo che, a maggior ragione, il "non fare rumore" che descrivi mi appare come l'anti-materia stessa del suono, e l'anti-materia della vita. Ogni cosa non fa rumore perchè non voglio che faccia rumore, che non abbia colore. Bella e calzante l'immagine della morte in clausola, come in un climax ascendente. L'orizzonte in pezzi si ricongiunge con l'idea stessa che esso contiene.
Complimenti.

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Ciao Andrea, sono contenta che tu sia tornato con un'altra piccola gemma di poesia. Romantica, e malinconica come tu solo sai scriverle senza mai essere tediante, ma con grande sensibilità.
Aspetto le prossime kiss kiss

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Ciao Andrea!! Questa poesia mi è piaciuta particolarmente tanto. Perché nonostante sia di interpretazione non troppo semplice, l'ho riletta e ci ho ragionato su. E mi sono riconosciuta nel personaggio che si sente perso, ha un ricordo nostalgico del buono del passato e cerca di uscire da un mondo privo di colori, odori e rumori. Un mondo che vive passivamente durante un periodo che non fa parte dei migliori della sua vita. Spero di essere riuscita a capire questo tuo pezzo d'Arte, un vero tesoro. Complimenti per il tema e per le parole che hai usato. Le parole bastano per dare vita a una fantasia, sono riuscita a vedere situazioni e paesaggi tra le righe della tua poesia. Complimenti ancora e un forte abbraccio, Pearl.

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Buonasera Andrea.
Bellissima poesia, colma di emozioni che sono arrivate dritte al cuore con la tua grazia e potenza che fai assumere ad ogni singola parole. Non c'è espressione né ringraziamento per gratificarmi delle sensazioni che mi fai provare.
Mi piace tutta la poesia, senza eccezioni e l'inizio offre la descrizione generale per poi dissolversi il tutto in dettagli emozionanti e questa forma l'ho apprezzata tantissimo.
Quando c'è silenzio, quando non c'è più nessuno, quando nessuno ti ascolta, niente fa rumore, nulla si sente, tutto appare insipido.
Grande Messo, continua così amico!
-Bigin

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