Recensioni per
Vecchia amica
di Green Star 90

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/09/15, ore 12:57

Incollo qui il giudizio del contest:
Era molto, ma molto tempo, che non leggevo qualcosa su FullMetal Alchemist, un fandom a me tanto caro, importante. Ero davvero curiosa di sapere cosa si celava nella combinazione FullMetal Alchemist-AIDS, ma i risultati che mi aspettavo erano diversi, molto, è stata una bella secchiata di originalità del tutto inaspettata e che forse mi preoccupava un poco, ma una volta iniziata la lettura sono stata rapita dalla grande capacità narrativa che si fonde, si infetta, del tema AIDS, la Malattia del Silenzio che mette a tacere anche i discorsi diretti lasciando alle descrizioni di occhi malati (anche d'amore se vogliamo) il compito di raccontare la storia di una battaglia, la costruzione di un epilogo, quello definitivo di ogni persona. I testi senza dialoghi non sono tra i miei preferiti perché tendono a privare una storia di vitalità con il rischio di annoiare, ma è proprio qui che le tue manifeste capacità di scrittura, la proprietà di linguaggio, nonché uno stile che sa distinguersi, mi hanno portata a riconsiderare un testo senza dialoghi. Ironicamente - rispetto al tema trattato - c'è grande vitalità in ogni periodo, c'è azione, come se descrivessi un'avvincente storia di combattimento in cui le fatiche, i colpi incassati, i colpi andati a segno e quelli andati a vuoto trasudano la personalità di Lan Fan, eroina dignitosa, con cui è facile entrare in empatia ma che, allo stesso tempo, non è poi forse troppo eroica, ma non in senso in negativo: è come se lei, forse più di tutti, avesse compreso i segreti della vita, dell'alchimia, come se li avesse padroneggiati. Invero, Lan Fan, nella serie, è un personaggio di cui sappiamo poco e quel poco lo conosciamo tramite le battaglie e le dimostrazioni di fedeltà a Ling, elementi presenti anche nella tua storia, ma allo stesso tempo - facendola combattere contro questa temibile avversaria - si manifesta un lato inedito di lei, più umano, più egoista, più di parte, ma anche più affascinante; c'è il ritratto di una donna nei suoi colori più accesi e delle sue ombre, con curve sensuali ed altre più severe, rigide, che è difficile farsi piacere, che non vogliono farsi piacere, perché è un ritratto non idealizzato, ma realistico.
La malattia, tra le più infami, poteva davvero essere trattata in tanti modi, tanti modi che potevano scendere nel patetismo, nelle lacrime, invece hai scelto un approccio dignitoso in cui sullo sfondo la malattia fa stragi fisiche e psichiche, essa non è certo più gentile con la nostra protagonista, ma lei stringe i denti, impedisce al pianto di sopraffarla, vivendo la tragedia aggrappata a dolci e sensuali ricordi, ad azioni che non vuole rinnegare, a gesta non epiche, ma umane e dettate da qualcosa di più grande: l'amore. Potrebbe forse sembrare un modo incurante il tuo, perché Lan Fan non è piegata al dolore, ai segni orribili che la malattia può sfoggiare, alle deformazioni, invece esse ci sono ma non sono per lei perché questo è il suo modo di combattere, come nello stesso modo ha perso il braccio, viverla in modo diverso forse avrebbe fatto commuovere di più chi legge, ma non sarebbe stato da Lan Fan, sarebbe piuttosto diventato un testo distaccato da lei.
La parte finale è stata sicuramente la mia preferita, qui la morte avanza, ma non sotto veli di mistero e paranormale, ma come ospite attesa ed amichevole perché facente parte della natura umana, una natura che ha deciso di dare a Lan Fan questa sorte invece di altre e a cui lei non si oppone e vince, in qualche modo, sul piano ontologico della vita, accettando addirittura la sua ultima conversazione con Knox come un arrivederci, una scena che mi ha scaldato il cuore (un po' perché amo il loro rapporto, un po' perché sono la mia insospettabile crack ship preferita), una scena importante che rende l'inevitabile epilogo dolce, mostrando questo essere umano sì inevitabilmente fragile, ma anche meraviglioso, come la vita in fondo.
Confesso che non ho mai letto tante fanfiction sul tema del HIV, mi sono sempre limitata a leggere e a vedere essa in libri e film importanti che sfociavano nel genere del documentario, mettendo il suo nome tra i prompt ero molto preoccupata per come potesse esser trattata e mi aspettavo che sarebbe stata considerata in una storia slash/yaoi, invece sei andata oltre, ricordando col tuo testo che essa ha molti volti e non è "la malattia degli omosessuali", ma un virus che si diffonde anche tra eterosessuali e ciò, molto spesso, viene pericolosamente dimenticato. Ho apprezzato dunque non solo il testo in se nella sua forma e nei contenuti, ma anche nel approccio originale per come il prompt è stato trattato.


Correttezza grammatico-morfo-sintattica con punteggiatura: 10
Originalità: 10
Trattazione tema: 9
Caratterizzazioni: 10
Gradimento personale: 9
Bonus: 5
Totale: 53

Recensore Master
28/07/15, ore 11:31

Uno scenario forte ma soprattutto verosimile.
Perché in una tradizione come quella di Xing, in cui si può venire a contatto con Aids più facilmente a causa dell'obbligo di copulare con decine di donne diverse è perfettamente plausibile una simile conseguenza.
E pensando anche a quanto possa evocare un paese come Xing, trovo che chiamarla "Malattia del silenzio" sa tanto di cupo, misterioso, ma in un certo senso richiama anche il corso quasi silenzioso che Lan Fan sta subendo. Perché a contrario delle nobili, che scelgono una via di morte piuttosto che un'altra, che la malatta trasforma in figure vivide di egoismo perfino nei confronti dei loro stessi figli, a Lan Fan è meravigliata di morire in una circostanza che molto probabilmente non aveva calcolato.
Così come non aveva calcolato che l'Imperatore potesse prenderla in considerazione in quanto sua amante: è vero, troppo spesso abbiamo pensato che lei lo desiderasse, e vederla così, che così volentieri voglia pagare il suo peccato morendo di Malattia, l'angoscia acquista un carattere nuovo.
E' più dolce questa morte, perché è riscattata ad un prezzo altrettanto alto.

Ling in questi dieci anni non ha fatto altro che distrubuire il suo seme apaticamente, perché con le principesse non aveva un legame forte quasi trascendentale come quello che lo legava a Lan Fan. E come tale, questo amore ha trovato il suo apice - molto saggia la scelta di considerarlo come culmine di baci e silenziosi corteggiamenti.

Durante i loro amplessi però non sono completamente soli: perché nonostante continuino ad amarsi, ora c'è la malattia che trasforma questo vortice di passione in uno fatto di uno strano connubio fra amore e morte, fra consapevolezza di amare ed imminenza di un destino che non fa eccezione alcuna.
La Malattia si identifica come una concubina, la terza incomoda, che si insinua nei corpi, che non li lascia più andare e che alla fine li uccide.
Ma il desiderio di perdersi l'uno nell'altra sconfigge almeno in parte l'incombenza della fine. Ma ormai si sente come la disperazione diventi tanta, troppa.

E nella scena di commiato, fra la folla di persone che hanno sinceramente il cuore straziato per la perdita dell'Imperatore, il dottor Knox, l'uomo che meno di chiunque altro pensiamo sia in grado di confortare, ancora una volta costituisce una spalla notevole per Lan Fan.

Ok, ho finito lo sclero - sarai contenta. xD

Bellissima! Va dritta nelle preferite! Mi sto dannando per non averla letta prima! >.<

Recensore Junior
18/07/15, ore 15:01

Eccomi finalmente!
Perdona il ritardo ma purtroppo ho sempre troppe cose da fare e non volevo lasciarti una recensione sbrigativa.
Innanzitutto vorrei complimentarmi con te per il modo con cui hai legato la malattia scelta nel contest e il fandom. Secondo me era davvero difficile, contando anche il luogo in cui tu hai deciso di ambientare la situazione, ovvero Xing: com'è possibile descrivere una malattia tanto subdola legata a qualcosa di assolutamente non visibile come la conta leucocitaria? Ovviamente hai utilizzato delle malattie sentinella, senza che effettivamente la concezione moderna della sindrome venisse fuori. Questa è una delle cose che ho apprezzato di più: il lettore sa perfettamente che cosa sta accadendo e perché, e viene pervaso da un senso di angoscia di fronte all'ingenuità della corte, che ha saputo dare un nome al morbo ma non è in grado di contrastarlo.
In completa antitesi con la disperazione delle concubine, c'è Lan Fan: come ben sai io ce la vedo molto bene come amante dell'imperatore, in contrasto con le altre donne per cui il sesso si limita ad un mero mezzo per generare eredi. Il rapporto di lei e Ling è assolutamente completo. Sono legati a doppio filo da un amore trascendentale che va al di là della mera continuazione della dinastia, complice e peccato inconfessabile. Ma ecco che i due non sono soli nelle loro notti di passione, c'è quell'invisibile presenza, la malattia, che metaforicamente si rivela come una terza amante indesiderata. Lan Fan tuttavia, accorgendosi di essere condannata non cade in uno stato di sconforto, anzi: la sua è una rassegnazione quasi pacifica verso quel destino beffardo che non la vuole morta per difendere Ling, ma colpita da quella rovina invisibile.
L'imperatore invece è una presenza costante ma passiva: il lettore non sa cosa pensa, il racconto è completamente incentrato sulla ragazza. Lo vediamo agire durante il loro ultimo rapporto sessuale, in cui nella descrizione raffinata un atto notoriamente indirizzato a dare la vita si intreccia con la morte, la quale aleggia ovunque sui loro corpi stanchi e febbricitanti e nei loro malsani umori.
A sorpresa, nel finale vediamo la comparsa del dottor Knox, che mantenendosi perfettamente IC, nel suo solito tono burbero è l'unico che regala a Lan Fan parole diverse, che risultano veritiere e non stucchevoli come quelle del resto della delegazione.

Per ultima cosa, ma non meno importante, sai che mi è piaciuto molto lo stile di scrittura, e spero davvero che la giudice premi questo aspetto: la visione interiore dei pensieri di Lan Fan tratteggia la vicenda in modo uqasi monologhistico, molto teatrale a mio avviso (te l'avevo già detto, ma rileggendo ad alta voce non posso non notare come il ritmo delle frasi sia ben scandito, come se davvero lo avessi scritto per essere recitato!XD Lo so, sono pazza!).

Grazie mille per averci regalato questa OS  che si distingue per la qualità, e in bocca al lupo per il contest! Esigo che salga almeno sul podio!

Elodie

Recensore Master
15/07/15, ore 02:13

Oh mamma, finalmente ci siamo.
Da dove comincio? Questa one shot è qualcosa di inquietantemente lugubre, ma al tempo stesso incredibilmente romantico. Romantico perché attraverso questa completa dedizione, nonostante la malattia, nonostante i doveri sessuali da parte dell'imperatore, Lan Fan dimostra di provare un amore incredibile per Ling, più forte della malattia, più forte della morte.
E le riflessioni che scaturiscono da questo progressivo degrado, la vecchia amica che lenta si avvicina per recuperare i suoi compagni, sono di una sottigliezza che davvero, ti lasciano una specie di magone dentro su quanto vana possa essere l'esistenza umana. Emblematico in questo caso è il paragrafo finale, con questo intenso accostamento della vita che svanisce e della fiamma che si spenge.
I ricordi si susseguono come una malinconica poesia, un amore fin troppo disperato che si accompagna al progredire di una malattia presa per colpa di un dovere in fondo mai apprezzato e trasmessa proprio a colei che più lo ama, come una maledizione di cui avrebbe voluto privarla, ma che questo stesso sentimento non ha potuto che renderne entrambi portatori e complici.
E qui giunge la descrizione dell'ultimo amplesso, una delle scene più toccanti che io abbia mai letto. I corpi malati, le forze debilitate, ma comunque ancora succubi della loro attrazione, amanti fino all'ultimo, fino all'estremo delle loro forze.
La morte, o meglio, la vecchia amica alla fine arriva, ed è davvero particolare come appunto, li abbia portati via entrambi in modo mite, ma ugualmente doloroso. Anzi, forse ancora più doloroso di quanto si sarebbero aspettati, poiché atteso e comunque percepito. Perché quando uno sa di dover morire può pure prenderla in maniera zen, ma comunque l'orrore nell'anima rimane, soprattutto quando, come Lan Fan, vedi il tuo amato mietitore appassire e perire davanti ai tuoi occhi, senza la possibilità di fare niente, ma solo di comprenderne l'estremo passaggio.
Che dire di più? Sono rimasta incredibilmente colpita da questa shot dal sapore infetto e sono pienamente convinta che questi tre mesi ne siano valsa la pena, perché ciò che ne è venuto fuori è qualcosa di veramente particolare, diverso da ogni cosa che io abbia letto prima.

Ancora complimenti e alla prossima!

Recensore Veterano
14/07/15, ore 20:47

Ehilà, eccomi qua!
Che piacere vedere questa fic postata dopo che me l'avevi fatta leggere in anteprima via fb ^_^

Innanzitutto voglio complimentarmi con te per la scelta del tema trattato, ovviamente legato al contest. Hai presentato una realtà di contagio tremenda e tuttavia estremamente reale se si pensa al sistema di concubinaggio degli imperatori di Xing. Il rapporto sessuale funge da veicolo per la malattia e nell'arco del tempo tutti ne vengono contagiati.
AIDS, certo, o malattia del silenzio... un nome più evocativo dato dai medici di Xing: una malattia che continua a crescere dentro di te, in silenzio, conducendoti piano piano alla morte.
Notevoli anche le descrizioni delle scene di panico quando la morte inizia a dilagare nel palazzo reale: le immagini delle varie concubine che si disperano strappandosi i capelli, incapaci di accettare la morte che le sta logorando sono davvero d'effetto

La figura di Lan Fan mi è piaciuta moltissimo: invece di presentare il finale che tutti vorrebbero (e che tu hai usato ne i falchi di Delia), l'hai relegata alla posizione che è maggiormente ipotizzabile: guardia del corpo e amante. Un rapporto davvero particolare quello tra lei e Ling, dove l'imperatore trova in lei una donna che va oltre il dovere fisico di generare eredi per l'impero di Xing. E lei si concede, non riuscendo a rinunciare a lui, a quella relazione iniziata in maniera sommessa e poi sempre più intensa... la relazione con la quale l'imperatore ha voluto concludere, in quell'ultima notte d'amore: un contrasto bellissimo quello di voler cercare di vivere, perché in fondo è questo fare l'amore, con l presagio di morte incombente.

L'idea di morire per quella malattia e non per il suo dovere di guardia del corpo è davvero estraniante per la giovane. E' stata addestrata sin da piccola a quel destino e le pare quasi una beffa di non poterlo realizzare... in fondo a quello sarebbe preparata. Invece si deve trovare in quel letto a faticare per quei colpi di tosse sempre più macchiati di sangue, spogliata di quella vitalità, di quella forza fisica che l'ha sempre contraddistinta.
E' così surreale la sua situazione, di vedere l'imperatore soccombere senza che lei potesse combattere quel nemico invisibile che piano piano stava uccidendo pure lei.

Bellissima ed intensa è stata la comparsa del dottor Knox, forse l'unica persona che Lan Fan stava aspettando veramente per accomiatarsi. Niente parole di conforto o false speranze, nemmeno accenni alla sua malattia: semplicemente un saluto ed una rassicurazione che si sarebbero rivisti... parole burbere tipiche di quell'uomo.
E' solo dopo quel congedo che la giovane si lascia andare.

Bon!
Presumo di aver fatto un pasticcio di recensione xD
Ma ti rinnovo i miei complimenti per questa fic che è stata trattata con il giusto equilibrio tra crudezza e delicatezza.

Blava :*