Io intanto continuo nella mia missione di leggere e recensire ogni parola che tu abbia buttato giù in merito a questa coppia, perché di Simon e Kieren non se ne ha mai abbastanza e io sono piuttosto ingorda u.u
Rischio di sembrarti ripetitiva, ne sono consapevole, ma sarà mica colpa mia se tu non sbagli mai un colpo nella caratterizzazione di questi due? Apprezzo moltissimo come tu riesca quasi a "ridurre" la loro relazione, di volta in volta, a un singolo aspetto, per poi passare a sviscerare l'argomento in ogni possibile sfaccettatura, prima di dedicarti a una nuova angolazione. Ogni volta che ti leggo, mi dai l'impressione di avere qualcosa di inedito da dire su questi due e ogni volta la profondità e la semplicità - che non è e non vuol essere sinonimo di banalità - delle tue riflessioni mi travolge in pieno. In questo caso, affronti una tematica sottile di cui è permeata l'intera serie; il vedere e il vedersi. Per quanto Kieren sia dotato di un animo sensibile, capace di cogliere ogni sfumatura di un'altra persona, è totalmente incapace di vedere se stesso, abituato com'è a lenti a contatto e strati di fondotinta. Ma proprio quand'è più vulnerabile - a letto, struccato - Simon lo stupisce, costringendolo a specchiarsi nei suoi occhi e a vedersi per la prima volta; quasi come se fosse possibile essere se stessi solo negli occhi di chi ci ama più di ogni altra cosa al mondo. La tua riflessione in questo caso mi tocca nel profondo e va al di là dei confini della serie tv, di zombie e personaggi fittizi. E' qualcosa che sento a me vicino per tanti motivi che non sto qui ad elencare, ma ti ringrazio davvero di aver scritto questa storia, perché mi ha coinvolta più di quanto credessi.
Ancora complimenti per tutto e alla prossima, carissima ♥

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