Terzo classificato – Evee90
Lotus
Sintassi, ortografia, punteggiatura
La tua storia è scritta bene, anche se qua e là ci sono degli errori che, comunque, non rendono difficoltosa la lettura.
Partendo dalla sintassi, ti segnalo un’imprecisione circa la concordanza dei tempi e un congiuntivo sbagliato:
[…] ma non aveva dimostrato la benché minima inclinazione per una qualsiasi delle arti in cui una ragazza dovrebbe dilettarsi ed eccellere.
Sembra esserci solo un cammino, che posso percorrere.
La prima frase, coerentemente con il resto del racconto, è al passato, ma il secondo verbo che hai utilizzato è al presente. Avresti dovuto usare il condizionale passato, ovvero avrebbe dovuto.
Il secondo periodo che ti ho segnalato è composto da una principale e da una subordinata. Il verbo della principale – sembra – implica nel suo significato qualcosa che non è certo. Secondo le regole dell’italiano standard, nei casi in cui la frase principale contenga dei verbi con questo tipo di accezione, il verbo della subordinata deve essere al congiuntivo. Dunque: sembra esserci solo un cammino che io possa percorrere.
L’ortografia è generalmente buona, ma ti segnalo comunque un errore:
E' un tremendo peccato […]
La e maiuscola accentata si scrive È. Utilizzare l’apostrofo al posto dell’accento è sbagliato. So che la tastiera del computer non mette a nostra disposizione questo simbolo, ma esso di solito compare con la correzione automatica o, in alternativa, lo si può cercare tra i Simboli (Inserisci --> Simbolo) di Word.
Anche la punteggiatura è per lo più corretta, sebbene ci siano alcune imprecisioni nell’uso dei trattini, delle virgole e dei puntini di sospensione:
Il solo strumento musicale che riusciva a suonare, era il fischio delle sue dita.
-E' un tremendo peccato, che la tristezza adombri un viso sempre tanto radioso...-
-Seguimi e lo scoprirai.- le ammiccò con fare misterioso.
-E va bene, come desideri...- acconsentì […]
Non sempre è possibile risalire a delle regole certe circa l’uso della virgola, ma una delle poche che ci sono dice che non si può mettere alcuna virgola tra soggetto e predicato. La virgola della prima frase, dunque, è superflua.
Quando si vuole usare il trattino nei dialoghi, occorre ricordare che bisogna inserire solamente quello lungo o quello medio, seguiti da uno spazio bianco. Qualora la battuta non sia retta esternamente, come nella prima delle tre frasi con discorso diretto che ho citato, il trattino in chiusura non va inserito.
Relativamente alla seconda frase, invece, ricordati sempre che il punto fermo si può mettere solo se la battuta non è retta esternamente. Nel caso in questione, invece, lo è, per cui non vi è alcuna ragione di mettere il punto dopo scoprirai.
Chiudo, infine, col suggerirti di moderare l’uso dei puntini di sospensione. Nel caso che ti ho segnalato – ma anche in altri che qui non riporto – la frase non è affatto “sospesa” – il verbo acconsentire, che nella sua accezione denota comunque una decisione ferma e già presa, lo dimostra appieno – per cui il punto fermo sarebbe stato molto più adeguato. Chiaramente, trattandosi di una battuta retta esternamente, avresti dovuto inserirlo solo alla fine della reggente.
A parte ciò, ho notato che non ci sono quasi per nulla dei refusi, segno che hai curato molto bene la storia e che le hai dato una bella rilettura.
8/10
Appropriatezza lessicale e stile
La tua storia è senza dubbio scritta bene, e il lessico e lo stile rispecchiano questo fatto.
Ottima la scelta di inserire dei termini particolari, inerenti anche alla magia o comunque al contesto storico, come senet, khol e heka, anche se ovviamente tutte le scelte lessicali che hai adottato sono coerenti con l’ambientazione storico-geografica e con la trama.
Lo stile è fluido, anche grazie a una narrazione al passato che sicuramente giova alla leggibilità del testo, ed è buona l’alternanza tra narrazione, descrizioni e dialoghi – sebbene questi ultimi compaiano più che altro nella parte finale.
L’unica pecca, a mio avviso, è l’inserimento di troppi connettivi all’inizio di ogni paragrafo: i vari tuttavia, cionondimeno, inoltre, infine si addicono più a dei testi di saggistica che non a dei testi narrativi.
9,5/10
Trama: originalità e sviluppo
Anche se la trama non è particolarmente complessa, hai saputo scriverla talmente bene che ho apprezzato molto il racconto. A rendere ricca questa storia apparentemente semplice – una lei dallo spirito ribelle e un lui affascinante che si imbatte nella sua strada – sono innanzitutto le belle descrizioni sia fisiche che caratteriali dei personaggi e poi l’accuratezza con cui hai messo in luce certi dettagli.
La ragazza vive la sua adolescenza in maniera conflittuale, sapendo che il suo destino è quello di vivere una vita omologata a quella delle fanciulle del suo rango. Non ha, tuttavia, il fascino delle altre giovani della sua età o, comunque, non essendo interessata a quel tipo di vita, non cura il proprio aspetto in tale direzione. Ma il fulcro principale della storia è la crisi esistenziale di Mana, che la porta ad avere un crollo con tanto di pianto incontrollato. L’incontro che ne scaturisce con il giovane “quasi” mago diventa l’occasione per aprirsi una nuova strada e sfidare quel destino che sembrava essere già scritto.
Anche l’episodio dei loti in sé non è poi molto complesso, a dirla tutta, però è descritto con estrema cura e trasmette un senso di pace e di leggerezza che, nonostante l’estrema semplicità, mi ha molto colpito.
A destarmi perplessità è soltanto la parte finale del racconto che, ahimé, non ha una conclusione e si interrompe bruscamente nel bel mezzo del dialogo.
Come mai hai scelto una conclusione tanto repentina?
Questa tua decisione mi ha lasciata un po’ perplessa.
9/10
Caratterizzazione dei personaggi
I personaggi sono caratterizzati magnificamente bene.
Non solo hai descritto dettagliatamente o quasi l’aspetto fisico dei due protagonisti, ma hai anche fornito di entrambi molte indicazioni circa la loro personalità, il tutto in un racconto relativamente breve.
Non sto a citarti i punti in cui tali descrizioni sono particolarmente efficaci perché sarebbe superfluo, ma ci tengo a dire che, soprattutto la parte iniziale della storia è utilissima ai fini della comprensione del resto del racconto e introduce molto bene l’aneddoto dell’incontro tra Mana e Mahad.
Circa la protagonista femminile, è curioso come ella appaia inizialmente come una ragazza tutto sommato forte, non conforme a ciò che l’etichetta prevedrebbe per lei, ma comunque abbastanza fiera di ciò che è. L’episodio del pianto, preceduto da un improvviso mancamento di forze, indica invece quanto l’essere diversa da ciò che dovrebbe essere la metta a disagio e la faccia sentire inadeguata. Tutta la fragilità di Mana viene a galla quando la giovane è convinta di essere sola, certa che nessuno possa venire a conoscenza del suo pianto. L’irruzione inaspettata e repentina di Mahad è di sicuro fonte di imbarazzo, ma non è comunque sufficiente a farla desistere dal piangere.
Mana si confida con il giovane non proprio sconosciuto che l’ha appena sorpresa in un momento di debolezza e si lascia condurre da lui verso un luogo che dovrebbe, a detta del ragazzo, indicarle una strada alternativa da percorrere. In fondo, per lui il problema è la strada, non il tempo.
Mahad viene introdotto come l’ancora di salvezza della protagonista e appare inizialmente come una persona estremamente sicura. Egli, però, pian piano mostra diverse titubanze, soprattutto riguardanti la possibilità che Mana impari a eseguire le arti magiche. Insomma, è come se a un certo punto della storia, Mana tornasse a essere il personaggio forte, volendo a tutti i costi – e riuscendoci – provare a maneggiare la magia, mentre Mahad si trovasse spiazzato dall’irruenza della ragazza. Peccato che non ci sia un finale ben definito: per come hai costruito i personaggi, ne sarebbe venuta fuori una bella conclusione.
10/10
Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto
Hai rispettato le regole del bando e lo specchietto è ben costruito. Non ho riscontrato incongruenze tra lo specchietto e la storia relativamente a genere, rating e personaggi e devo dire che hai scritto delle note molto corpose. Non ti assegno il punteggio pieno perché, a mio avviso, l’introduzione non è abbastanza esplicativa e il fatto che sia in inglese e senza traduzione potrebbe non renderla immediatamente comprensibile a tutti.
4,5/5
Gradimento personale
Come hai sicuramente capito, la tua storia mi è piaciuta molto, non tanto – o solamente – per la trama in sé, quanto per il modo dettagliato con cui hai arricchito la narrazione. Certo, c’è qualche piccolo errore di grammatica – ma niente di grave, ovviamente – ma, nonostante ciò, si può comunque notare che hai scritto la tua storia con molta cura.
Il buon piazzamento che ha ottenuto è sicuramente meritato.
41/45 |