Recensioni per
Lotus
di Evee

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/06/16, ore 11:15
Cap. 1:

Terzo classificato – Evee90 

Lotus


Sintassi, ortografia, punteggiatura 
La tua storia è scritta bene, anche se qua e là ci sono degli errori che, comunque, non rendono difficoltosa la lettura. 
Partendo dalla sintassi, ti segnalo un’imprecisione circa la concordanza dei tempi e un congiuntivo sbagliato: 

[…] ma non aveva dimostrato la benché minima inclinazione per una qualsiasi delle arti in cui una ragazza dovrebbe dilettarsi ed eccellere. 

Sembra esserci solo un cammino, che posso percorrere


La prima frase, coerentemente con il resto del racconto, è al passato, ma il secondo verbo che hai utilizzato è al presente. Avresti dovuto usare il condizionale passato, ovvero avrebbe dovuto
Il secondo periodo che ti ho segnalato è composto da una principale e da una subordinata. Il verbo della principale – sembra – implica nel suo significato qualcosa che non è certo. Secondo le regole dell’italiano standard, nei casi in cui la frase principale contenga dei verbi con questo tipo di accezione, il verbo della subordinata deve essere al congiuntivo. Dunque: sembra esserci solo un cammino che io possa percorrere

L’ortografia è generalmente buona, ma ti segnalo comunque un errore: 

E' un tremendo peccato […] 

La e maiuscola accentata si scrive È. Utilizzare l’apostrofo al posto dell’accento è sbagliato. So che la tastiera del computer non mette a nostra disposizione questo simbolo, ma esso di solito compare con la correzione automatica o, in alternativa, lo si può cercare tra i Simboli (Inserisci --> Simbolo) di Word. 

Anche la punteggiatura è per lo più corretta, sebbene ci siano alcune imprecisioni nell’uso dei trattini, delle virgole e dei puntini di sospensione: 

Il solo strumento musicale che riusciva a suonare, era il fischio delle sue dita. 

-E' un tremendo peccato, che la tristezza adombri un viso sempre tanto radioso...- 

-Seguimi e lo scoprirai.- le ammiccò con fare misterioso. 

-E va bene, come desideri...- acconsentì […]
 

Non sempre è possibile risalire a delle regole certe circa l’uso della virgola, ma una delle poche che ci sono dice che non si può mettere alcuna virgola tra soggetto e predicato. La virgola della prima frase, dunque, è superflua. 
Quando si vuole usare il trattino nei dialoghi, occorre ricordare che bisogna inserire solamente quello lungo o quello medio, seguiti da uno spazio bianco. Qualora la battuta non sia retta esternamente, come nella prima delle tre frasi con discorso diretto che ho citato, il trattino in chiusura non va inserito. 
Relativamente alla seconda frase, invece, ricordati sempre che il punto fermo si può mettere solo se la battuta non è retta esternamente. Nel caso in questione, invece, lo è, per cui non vi è alcuna ragione di mettere il punto dopo scoprirai
Chiudo, infine, col suggerirti di moderare l’uso dei puntini di sospensione. Nel caso che ti ho segnalato – ma anche in altri che qui non riporto – la frase non è affatto “sospesa” – il verbo acconsentire, che nella sua accezione denota comunque una decisione ferma e già presa, lo dimostra appieno – per cui il punto fermo sarebbe stato molto più adeguato. Chiaramente, trattandosi di una battuta retta esternamente, avresti dovuto inserirlo solo alla fine della reggente. 

A parte ciò, ho notato che non ci sono quasi per nulla dei refusi, segno che hai curato molto bene la storia e che le hai dato una bella rilettura. 
8/10 

Appropriatezza lessicale e stile 
La tua storia è senza dubbio scritta bene, e il lessico e lo stile rispecchiano questo fatto. 
Ottima la scelta di inserire dei termini particolari, inerenti anche alla magia o comunque al contesto storico, come senetkhol heka, anche se ovviamente tutte le scelte lessicali che hai adottato sono coerenti con l’ambientazione storico-geografica e con la trama. 
Lo stile è fluido, anche grazie a una narrazione al passato che sicuramente giova alla leggibilità del testo, ed è buona l’alternanza tra narrazione, descrizioni e dialoghi – sebbene questi ultimi compaiano più che altro nella parte finale. 
L’unica pecca, a mio avviso, è l’inserimento di troppi connettivi all’inizio di ogni paragrafo: i vari tuttaviacionondimeno, inoltreinfine si addicono più a dei testi di saggistica che non a dei testi narrativi. 
9,5/10 

Trama: originalità e sviluppo 
Anche se la trama non è particolarmente complessa, hai saputo scriverla talmente bene che ho apprezzato molto il racconto. A rendere ricca questa storia apparentemente semplice – una lei dallo spirito ribelle e un lui affascinante che si imbatte nella sua strada – sono innanzitutto le belle descrizioni sia fisiche che caratteriali dei personaggi e poi l’accuratezza con cui hai messo in luce certi dettagli. 
La ragazza vive la sua adolescenza in maniera conflittuale, sapendo che il suo destino è quello di vivere una vita omologata a quella delle fanciulle del suo rango. Non ha, tuttavia, il fascino delle altre giovani della sua età o, comunque, non essendo interessata a quel tipo di vita, non cura il proprio aspetto in tale direzione. Ma il fulcro principale della storia è la crisi esistenziale di Mana, che la porta ad avere un crollo con tanto di pianto incontrollato. L’incontro che ne scaturisce con il giovane “quasi” mago diventa l’occasione per aprirsi una nuova strada e sfidare quel destino che sembrava essere già scritto. 
Anche l’episodio dei loti in sé non è poi molto complesso, a dirla tutta, però è descritto con estrema cura e trasmette un senso di pace e di leggerezza che, nonostante l’estrema semplicità, mi ha molto colpito. 
A destarmi perplessità è soltanto la parte finale del racconto che, ahimé, non ha una conclusione e si interrompe bruscamente nel bel mezzo del dialogo. 
Come mai hai scelto una conclusione tanto repentina? 
Questa tua decisione mi ha lasciata un po’ perplessa. 
9/10 

Caratterizzazione dei personaggi 
I personaggi sono caratterizzati magnificamente bene. 
Non solo hai descritto dettagliatamente o quasi l’aspetto fisico dei due protagonisti, ma hai anche fornito di entrambi molte indicazioni circa la loro personalità, il tutto in un racconto relativamente breve. 
Non sto a citarti i punti in cui tali descrizioni sono particolarmente efficaci perché sarebbe superfluo, ma ci tengo a dire che, soprattutto la parte iniziale della storia è utilissima ai fini della comprensione del resto del racconto e introduce molto bene l’aneddoto dell’incontro tra Mana e Mahad. 
Circa la protagonista femminile, è curioso come ella appaia inizialmente come una ragazza tutto sommato forte, non conforme a ciò che l’etichetta prevedrebbe per lei, ma comunque abbastanza fiera di ciò che è. L’episodio del pianto, preceduto da un improvviso mancamento di forze, indica invece quanto l’essere diversa da ciò che dovrebbe essere la metta a disagio e la faccia sentire inadeguata. Tutta la fragilità di Mana viene a galla quando la giovane è convinta di essere sola, certa che nessuno possa venire a conoscenza del suo pianto. L’irruzione inaspettata e repentina di Mahad è di sicuro fonte di imbarazzo, ma non è comunque sufficiente a farla desistere dal piangere. 
Mana si confida con il giovane non proprio sconosciuto che l’ha appena sorpresa in un momento di debolezza e si lascia condurre da lui verso un luogo che dovrebbe, a detta del ragazzo, indicarle una strada alternativa da percorrere. In fondo, per lui il problema è la strada, non il tempo. 
Mahad viene introdotto come l’ancora di salvezza della protagonista e appare inizialmente come una persona estremamente sicura. Egli, però, pian piano mostra diverse titubanze, soprattutto riguardanti la possibilità che Mana impari a eseguire le arti magiche. Insomma, è come se a un certo punto della storia, Mana tornasse a essere il personaggio forte, volendo a tutti i costi – e riuscendoci – provare a maneggiare la magia, mentre Mahad si trovasse spiazzato dall’irruenza della ragazza. Peccato che non ci sia un finale ben definito: per come hai costruito i personaggi, ne sarebbe venuta fuori una bella conclusione. 
10/10 

Rispetto delle regole del bando/ conformità della storia a quanto scritto nello specchietto 
Hai rispettato le regole del bando e lo specchietto è ben costruito. Non ho riscontrato incongruenze tra lo specchietto e la storia relativamente a genere, rating e personaggi e devo dire che hai scritto delle note molto corpose. Non ti assegno il punteggio pieno perché, a mio avviso, l’introduzione non è abbastanza esplicativa e il fatto che sia in inglese e senza traduzione potrebbe non renderla immediatamente comprensibile a tutti. 
4,5/5 

Gradimento personale 
Come hai sicuramente capito, la tua storia mi è piaciuta molto, non tanto – o solamente – per la trama in sé, quanto per il modo dettagliato con cui hai arricchito la narrazione. Certo, c’è qualche piccolo errore di grammatica – ma niente di grave, ovviamente – ma, nonostante ciò, si può comunque notare che hai scritto la tua storia con molta cura. 
Il buon piazzamento che ha ottenuto è sicuramente meritato. 

41/45 

Recensore Junior
06/08/15, ore 19:55
Cap. 1:

ciaoo Evee;
Questa storia mi è piaciuta un sacco, mentre la leggevo sono rimasta con gli occhi fissi sullo schermo senza battere ciglia per leggerlo e mi ha colpito molto.
Non sono una fan dell' Apprendiceshipping, ma tu cara mia sei riuscita a farmela piacere!
Alla prossima!!

MuSiCaNdArTs95

Nuovo recensore
27/07/15, ore 23:53
Cap. 1:

Ciao Evee :D
Ben trovata!
Finalmente hai pubblicato questa fanfiction; l'aspettavo con ansia *-*
Ahhhh quante cose ci sono da dire! Innanzi tutto, la citazione del film Disney "Mulan" come descrizione... *Estasi*
Quella frase si commenta da sola! Poetica e terribilmente perfetta per questa storia e per Mana. Decisamente una scelta stupenda e azzeccata.
Ma andiamo avanti. La prima cosa che si nota non appena si inizia la lettura è lo stile; particolare, ricercato, "antico"... Ti dirò, all'inizio mi è sembrato un po' eccessivo, invece man mano che proseguivo la narrazione, mi sembrava di star leggendo non una fanfiction ma una favola antica... E poi il linguaggio è decisamente consono all'ambientazione (sia quella dell'Antico Egitto che quella di una corte).
Poi mi è piaciuta molto l'accuratezza nella descrizione dei vari accenni culturali (il ruolo della donna, la nutrice, il trucco usato allora..) e storici del tempo. Ce n'era uno però che io nn conosco e ho compreso ad intuito: che cosa s'intende esattamente per "luna rossa"?
Carina, anche, l'aggiunta delle due "ж" russe ai lati del titolo. La loro forma ricorda le decorazioni vegetali delle antiche colonne e risulta essere, anche questa, una scelta perfetta.
Per quanto riguarda il contenuto... Io ho farei una divisione in tre parti.

Nella prima ci viene presentata Mana e il suo background. Sinceramente non ho mai pensato a lei come discendente di una famiglia nobile, ma effettivamente è più che plausibile. In fondo una ragazzina comune non potrebbe stare a corte e tantomeno essere un'aspirante sacerdotessa del faraone ^-^"
Comunque... Per tutta questa prima parte le aspettative nutrite dalla sua famiglia ,perché lei diventi la sposa perfetta, sembrano essere in netto contrasto con quella che è la vera natura della nostra Mana... In questa parte ritorna l'eco di "Mulan": entrambe nell'abito nuziale stanno strette; preferiscono quello del guerriero XD.
A parte questo, trovo questa caratterizzazione davvero realistica sia per l'epoca (infatti si sa, purtroppo, che per le donne non vi erano molte alternative; dovevano abbracciare il ruolo di moglie, madre e casalinga, altro non c'era), che per la nostra... Capita, infatti, di sentirsi incatenati in una situazione che sembra immutabile, che ci sta stretta o di percorrere un sentiero che non abbiamo tracciato noi.

Così ad un certo punto la piccola scoppia. Ed ecco che ha inizio la seconda parte con un incontro inaspettato.
Mi è piaciuta tantissimo l'entrata in scena di Mahad. Nonostante tutto il suo contegno e serietà, è un tenerone e sorprende Mana con una delicatezza e attenzioni talmente dolci da lasciarla spaesata (permettendo così ai lettori di godersi del sano fluff che non fa mai male ^-^)
Adorabile il momento in cui lui raccoglie la lacrima di Mana e le carezza piano il viso! *-*
Lei riconosce subito nella sua figura il ragazzo che ha già visto altre volte nei giardini imperiali... Ma non penso si fosse mai accorta che anche lui l'aveva notata.
Ciò che più ho amato di tutta la storia sono in assoluto i dialoghi... Sono così profondi da commuovermi.
"E' colpa del tempo...- gli mormorò piano.
Scorre troppo veloce.- si lamentò infine con malinconico rammarico -Mi costringe a crescere con esso, anche se non riesco a rincorrerlo.-"
Eh... Il tempo che scorre... Questione che dai tempi dei tempi e ancora oggi, mette in crisi un po' tutti. Purtroppo gli esseri umani hanno un tempo limitato e molto lo trascorrono a chiedersi da che parte andare.. Il timore che hai immaginato avesse Mana è talmente umano, hai avuto una bella idea per la sua caratterizzazione.
Poi la risposta di Mahad è ancora più bella: " se fosse che il problema non sia del tempo, ma della strada?-
Magari devi solo cambiarla... Trovarne una più adatta al tuo passo."
Apre alla speranza, alla speranza che infondo siamo noi a dirigere le nostre vite, che possiamo scegliere in che modo impiegare il nostro "tempo".
Ho solo una cosetta da farti notare, niente di che comunque... Non so se tu l'abbia fatto di proposito ma nel primo dialogo Mahad da del voi a Mana ("Per quale ragione il vostro animo è così scosso?") e subito dopo le da del tu... Non è un cambiamento un po' troppo repentino?

E arriva l'ultima parte, in cui è espresso il tema portante della one-shot, tema che le da anche il titolo. Mahad mostra a Mana un fiore speciale, un fiore che le somiglia... Il loto. Inutile dire quanto io abbia amato il discorso ,allusivo, di Mahad... Mana è come quel fiore.. Per il momento sta solo raccogliendo la "luce" necessaria a sbocciare e a mostrare tutta la sua bellezza. E incredibilmente il primo "raggio" è proprio quel ragazzo, che permette a Mana di comprendere la strada fatta per lei.
Non credevo che sarebbe riuscita a fare "l'incantesimo", infatti all'inizio pensavo fosse stato lo stesso Mahad a compierlo, non per illuderla quanto per incoraggiarla... E invece la nostra maghetta ce l'ha fatta con le sue sole forze! Mana è sempre capace di stupire ^-^
Il finale poi è un capolavoro: Mana sceglie Mahad come suo maestro perché "sono le sue mani, quelle più adatte a coltivarla"... Come ti è venuta in mente questa frase??? È perfetta! Mana è ormai la rappresentazione stessa del loto, e l'unico che può "coltivarla" è lui, ma noi lo sappiamo bene... Infatti forse mi sbaglio ma tutta la storia sembra essere una prolungamento delle drabble dedicate a Mana, anche la citazione disneyana. Infatti proprio nelle avversità che le preserverà il futuro, lei sarà capace di sbocciare, di mostrare la sua luce.

Questa one-shot mi è piaciuta moltissimo, come tutti i tuoi scritti del resto ^-^
Spero di leggerne presto degli altri e sono molto contenta che i miei commenti ti facciano piacere
Ps. Mi dispiace sapere che dell'ultima drabble della raccolta Mana-centric non avevo capito nulla O///O, il tuo paragone era davvero convincente! ^-^"
Alla prossima,
Sophiemary :D

Recensore Junior
26/07/15, ore 20:49
Cap. 1:

Ma ciao! (di nuovo)
Premetto una cosa importante e cioè che QUESTA STORIA MI È PIACIUTA TANTISSIMO ACCIDENTI!!
Elencare tutti i motivi richiederebbe troppo spazio anche per me, perciò dovrò limitarmi a poche cose.
Da logorroica amante delle parole astruse quale sono, la primissima cose che ho apprezzato di questa storia è stato il linguaggio. Ricordo una volta di averti fatto un appunto riguardo l'uso delle parole ricercate e il non abusarne. Dopo un 'cionondimeno' a inizio paragrafo mi ero fatta un promemoria mentale di ripetere la piccola critica e ti chiedo scusa, perchè più andavo avanti più il linguaggio si fondeva alla perfezione con l'atmosfera della storia e ne creava la cornice perfetta, un ingrediente che hai saputo dosare con grande cura e che ha impreziosito questa oneshot dalla prima all'ultima lettera e, nonostante qualche virgola forse di troppo qui e lì, la lettura è scorsa fluida e piacevole fino alla fine.
Un mio pet peeve sono le storie YGO ambientate nell'antico Egitto e questo semplicemente perchè sono terribilmente *probabilmente eccessivamente* pignola sull'accuratezza storica, al punto che dopo aver aperto e subito richiuso almeno un centinaio di storie, ho assunto come regola quella di non leggerne più nessuna. Grazie per aver contribuito a farmi cambiare idea, perchè le informazioni che hai pazientemente cercato e incastonato nella storia la rendono accurata e credibile. Anche la spiegazione che hai fornito della magia, il modo in cui si articolano i dialoghi, la caratterizzazione dei personaggi... si incastra tutto alla perfezione.
Ecco, a proposito di personaggi credo sia il caso che mi dilunghi un po': ho trovato molto poetiche tutte le immagini che hai creato per Mana, dalla 'luna rossa' al cesto di vimini a cui si aggrappa. Il pezzo in cui descrivi il suo trucco e il modo in cui la lacrima cola giù dai suoi occhi portandone via un pochino è probabilmente il mio preferito di tutta la storia: amo le descrizioni e questa era così precisa e così viva. Sia la giovane 'quasi' maga che Mahad mi sembrano incredibilmente fedeli alla storia di Takahashi sensei e vederli incontrare così, in questo spaccato così realistico in cui ogni petalo di loto sembra prendere vita immerso in un mondo di profumi e divinità, è non solo incredibilmente naturale ma terribilmente interessante da leggere. Fino all'ultimo, non sapevo se Mana sarebbe stata in grado di far schiudere i fiori oppure no e ti ringrazio per questa placida forma di suspence. Ho apprezzato anche l'immagine, tanto per aggiungere qualcos'altro di cui blaterare ^^'
Vorrei farti solo un paio di piccolissimi appunti, che riguardano la prima parte del racconto: c'è un typos quando dici "nomarca" anzichè "monarca", e c'è una frase che onestamente mi suona un po' strana "questa avrebbe dovuto rappresentare la sua realizzazione". Forse è colpa mia, magari del fatto che avrei formulato diversamente la cosa, ma per quanto mi sembri corretto, più volte rileggo quel "questa" davanti a quell'"avrebbe" più mi lascia perplessa. Visto che sono una scocciatrice ho ritenuto fosse il caso di dirtelo, per il resto non ho notato nient'altro da segnalare, ed ero così presa dalla lettura che a un certo punto ho smesso di fare attenzione ^^
Grazie per aver scritto questa piccola perla, e perdonami la consueta prolissità. Ancora complimenti per aver saputo creare uno spaccato così realistico e poetico, spero di leggere di nuovo qualcosa di simile da te,

Ache