Recensioni per
Airi Oronti
di Ghevurah

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/05/16, ore 17:50
Cap. 1:

*Ech prende un paio di forbici, lo usa per aprire uno squarcio nel petto e togliersi il cuore perché, ridotto in poltiglia com'è, non le serve a niente U.U*


Ghev, Ghev, Ghev... Tu così mi rovini, darling!
Non so davvero cosa scrivere e dubito seriamente che qualsiasi cosa andrà a comporre questa, che sarà un'ode che una recensione vera e propria, potrà minimamente esprime lo scombussolamento (in senso super positivo, ovviamente) di cui sono rimasta vittima. 
Ogni parola ha scavato un solco nella mia anima e, tra le lacrime, non posso far altro se non dirti che questa storia è un altro dei tuoi capolavori (che poi tratti della mia OTP slash del Silmarillion è soltanto la ciliegina su una torta a sette piani) e che sia oltremodo felice che tu l'abbia scritta.
Tu lo sai che io e i figli di Feanor abbiamo un rapporto complicato ma, qui, qualsiasi astio letterale si è sciolto come neve al sole, così come si è sciolto il mio cuore. Il Maedhros che troviamo in queste righe è quello nato dalla penna del Maestro e tu gli hai reso pienamente giustizia andando a ricercare tutte le sfumature del suo carattere ed addentrandoti nell'intrico delle emozioni che scaturiscono dalla perdita  di una persona cara; amata in questo caso. Un compito arduo quasi quanto il salvataggio di Maitimo dalle grinfie di Morgoth che tu hai superato brillantemente.

L'ultimo incontro, anche se solo "immaginario", tra Maedhros e Fingon è straziante e così come lo sono i ricordi che affiorano nella mente del primo all'apprendere della dipartita dell'amato.
(Muoio un po' dentro all'idea che non abbia davvero potuto vederlo un'ultima volta).
La presenza di Makalaurë, in tutto questo, dà quel qualcosa in più ed ho adorato il fatto che offra conforto al fratello e che sia sopratutto quest'ultimo a cercarlo. Gli Elfi sono creature dai sentimenti profondi e mi ha fatto davvero piacere che tu abbia fatto seguire alle lacrime, ai pensieri e al nodo in gola, una mano tesa ad accarezzare ed un'altra chiusa a pugno a cercare sostegno.
La descrizione dell'ambiente è straordinaria (che te lo dico a dare? Boh XD)

---> "E in lui non sembra albergare alcun’emozione, solo il gelo sorto dall’ombra."
Così come sembrano morire i sentimenti di Maedhros, muoio anch'io (per davvero).                                                      
Complimenti, ma tanti tanti tanti. Grazie mille per aver pubblicato questa OS.                                           
Un abbraccio e un bacio.                                     
                                                                              
Ech

                                                                                                                            
P.S. Scusa, scusa, scusa per questa recensione.
L'amore con il quale tratti e rendi questa coppia mi manda in pappa il cervello.

Nuovo recensore
15/09/15, ore 20:32
Cap. 1:

Oh per la miseria 😢 😢 😢 😢 😢 😢 😢 sta sera I miei feels sono andati a quel paese😢😢😢😢 complimenti seriamente complimenti.
Anche io sto scrivendo una storia su Maedhros e Fingon 😍

Recensore Master
05/08/15, ore 17:07
Cap. 1:

Ciao Ghevurah, che piacere tornare a leggere un'altra tua storia!
Non ho mai visto molto slash nelle opere di Tolkien la prima volta che le ho lette, e l'unica coppia per la quale mi ritrovo mio malgrado a fare il tifo (la bagginshield) è nata solamente per colpa degli attori ^^". Dopo la seconda trilogia, sono diventata non so come molto più smaliziata e devo ammettere che trovo veramente molto intrigante questo pairing. Se non ricordo male poi, non è la prima volta che scrivi di loro ^^. Ho sempre ammirato la loro amicizia: questi tipi di rapporti, così saldi, sinceri e stretti mi hanno sempre affascinata moltissimo, e mi hanno sempre emozionata di più quegli fra uomini rispetto a quelli fra donne. Forse perchè sono meno scontati, non lo so. Fatto sta che ogni volta che leggo del salvataggio di Maedhros da parte di Fingon ho le lacrime agli occhi, e quando arrivo al punto della morte di lui, mi si stringe il cuore, sebbene sia anche uno dei miei momenti preferiti.
Ti ringrazio dal più profondo del cuore per questa tua descrizione allo stesso tempo dolce e spietata: la guerra, il dovere, la realtà non lasciano scampo, annullano ogni cosa, succhiano via tutto, e a Maedhros non è quasi concesso un ultimo addio al suo amico, morto per un giuramento mai pronunciato... ho adorato quella frase.
La fine è straziante, e mi ha trasmesso lo stesso gelo che sembra essersi impossessato del cuore del primogenito di Feanor. Tutto è così vivido, reale, verosimile e ben reso da lasciarmi senza parole... grazie infinite davvero, per questo prezioso, preziosissimo scorcio sul cuore del principe dai capelli di fuoco.
E' stato un vero piacere, e come sempre complimenti per il tuo lessico e lo stile fluido e coinvolgente.
Ah, spero sempre di vederti aggiornare la raccolta!
Un caro saluto,

Benni

Recensore Master
02/08/15, ore 23:49
Cap. 1:

Di fronte a questa storia ammetto di non saper bene cosa dire, e temo che ogni mio commento suoni vuoto e riduttivo.
Di tutte le tue storie riguardanti Nelyo e Finno, questa è senza dubbio quella in cui li ho sentiti di più. In cui li ho colti non solo vicini al mio sentire, ma anche, in qualche modo, più (so di non utilizzare la parola giusta, perdonami, non trovo termine migliore) "autentici".
Il dolore di Nelyo è straziante, vivo, palpabile, e anche ora, mentre scrivo, ho le lacrime agli occhi. Sì, perché credo siano in pochi a saper cogliere l'estrema complessità di Nelyafinwe, e qui trovo tu ci sia riuscita egregiamente. Non riesco a esprimermi meglio, perdonami, sarà la stanchezza (forse avrei dovuto recensire domani, io e la mia smania di far tutto subito) ma davvero, leggendo non si può non sentire Nelyafinwe e la sua sofferenza così totale, così struggente.
Più passa il tempo, più analizzo il rapporto che intercorre tra Nelyo e Finno più rimango, inesorabilmente, nella mia posizione: tra i due non vedo che la più bella, sincera, potente amicizia.
Ma questo non ha importanza.
Perché perdere una persona tanto cara è straziante, e poco importa se lo si è amato di un amore passionale o fraterno. Il dolore è lacerante, spaventosamente lacerante.
E vedere Nelyo che si attribuisce la colpa di tutto... Non so che altro dire, se non che vorrei abbracciarlo.
Per non parlare dei ricordi in cui compare Finno, e Finno è così vivido, reale, bello, solare, esattamente come l'ho immaginato io... Fa stringere il cuore.
Ma ancor più distruggono i pensieri di Nelyo, l'immagine del corpo straziato di Finno che Nelyo non potrà vedere un'ultima volta, sul quale non potrà mai piangere.
E i tentativi di Kano di consolarlo, per quanto suscitino una profonda tenerezza, sono vani: nel cuore di Nelyo ora alberga quel gelo insondabile che lo accompagnerà a lungo, se non, addirittura, fino alla fine. La morte di Finno è forse la goccia che fa traboccare il vaso nel suo animo già tormentato dal giuramento e da tutto il resto, almeno a mio parere.
Un'altra menzione, poi, la merita senza dubbio l'ambientazione: il Beleriand deturpato dalla Nirnaeth Arnoediad, così simile all'animo di Nelyo e che tu hai descritto in maniera sapiente e, ancora una volta, assolutamente suggestiva.
Ti faccio solo un minuscolissimo appunto (sennò non sarei io, no? XD) i termini Noldorin che tu citi dovrebbero poi venir accorpati in quello che è considerato a tutti gli effetti Sindarin, e devo dire che personalmente ho trovato un po' "stridente" l'utilizzo di termini Sindarin da parte dei fratelli (che le truppe parlino Sindarin lo capisco, però muindor mi ha lasciata un po' perplessa, lo ammetto... Ma sono scelte personalissime, e posso capire benissimo il tuo punto di vista nell'utilizzare tali termini!)
Ti faccio i miei più sentiti complimenti e attendo impaziente il tuo lavoro su Nelyo (o qualunque altra cosa deciderai di scrivere).
A presto, un forte abbraccio

Melianar
P.S.: perdona la recensione contorta, spero si capisca qualcosa: vengo da un viaggio lungo e stancante, tra le montagne per l'appunto, e questo è il risultato!

Recensore Veterano
02/08/15, ore 19:32
Cap. 1:

bene, finalmente riesco a lasciar una velocissima recensione a questa storia (scusami davvero, prometto che troverò anche tempo di rispondere alla tua :S)

comunque son così felice di leggere di nuovo qualcosa di tuo! davvero, questa è un'altra storia meravigliosa, scritta con la tua consueta sensibilità, e mi ha commosso <3 son così contenta che tu l'abbia pubblicata, hai ragione nel dire che le ff italiane su Maedhros sono troppo poche (purtroppo >.>) ed è da un po' che ho in mente la morte di Findekano, nel Silmarillion è un passo che mi tocca incredibilmente e che mi fa piangere ;___;
poi, credo di averlo già detto ma Maedhros e Fingon sono la mia coppia slash preferita (o meglio per me sono LA coppia slash, ce ne son di parecchio popolari che potrebbero bruciare per quel che mi riguarda u__u) e ho passato un po' delle vacanze a leggere ff su loro su AO3, e che il numero di storie su di loro che si alzano non può che far piacere :D

ma veniamo al dunque. innanzitutto, hai descritto perfettamente l'atmosfera opprimente, di disperazione, che cala su Maedhros e sui suoi dopo la Nirnaeth Arnoediad, quel paesaggio fatto di cenere e pianto, così come il passo successivo, quando arriva il messaggero a portargli lo stendardo macchiato di sangue di Fingon, e lui anche prima che pronunci quelle parole sa già che Fingon è morto, e niente per lui sembra più avere significato, e non può che ricordare tutto ciò che Fingon ha significato per lui, da quando era bambino fin da quando è cresciuto, da quando lo ha salvato, e poi è divenuto il suo re.
lui che vorrebbe solo dirgli addio un'ultima volta, ma Maglor lo ferma e gli ricorda che è impossibile, che non può tornare indietro.
sai, apprezzo tantissimo che tu abbia voluto dare a Maedhros un'occasione per dare un ultimo saluto a Fingon, anche se purtroppo può essere solo qualcosa che avviene nella sua mente, e non nella realtà ;___; (e nel mio head canon poi Fingon finisce nel tumulo delle lacrime, sigh, non credo che Turgon sia riuscito a recuperare suo fratello ç___ç). un momento straziante, ma dolcissimo nonostante tutto, che purtroppo nel canon non può avvenire >>
mi è piaciuto come hai descritto la scena e l'accenno a Turgon ( e al sacrificio di Huor e Hurin, sigh, altro momento straziante), con Maitimo che si inginocchia di fronte a lui perchè niente più conta, il suo orgoglio non ha più ragion d'essere, tutto ciò che gli importa è di vedere Fingon un' ultima volta.
e il modo in cui Maedhros si china sul corpo di quello che è stato il suo compagno, ricostruendo nella mente i tratti del viso che ha amato, e che ora non esiste più, è stato un momento incredibilmente dolcissimo ma angosciante, e l'ultimo bacio che gli dà ... ecco, lì ho pianto ç__ç
mi è piaciuto anche il modo in cui Maedhros si stringe al fratello, in cerca di conforto ... così come alla fine in lui non sembra quasi albergare più nessun sentimento, come se con Fingon se ne sia andato via tutto il suo affetto ..
vorrei scrivere di più, ma al momento mi è impossibile, comunque sappi che questa è davvero una storia stupenda, che mi ha profondamente commosso nel profondo ç__ò
grazie per averla scritta <3
spero di sentirti presto,

Feanoriel

Recensore Veterano
02/08/15, ore 17:37
Cap. 1:

Ghevurah!
Sono così felice che tu sia tornata, mi mancavano tantissimo le tue storie!
Ancora una volta sei riuscita a trovare quella prospettiva, quella sfaccettatura particolare, e l’hai raccontata con quel tuo tipico tocco in più!

Sono davvero riuscita a sentire Maedhros, in questa storia, in tutta la sua complessità.
Non è un personaggio facile da rendere, e su di lui e su tutte le vicende e le scelte che lo riguardano ci sarebbero dascrivere un’infinità di storie!
Tu hai colto uno dei momenti più tragici della sua storia e della storia di tutta la prima era, un momento a cui si pensa sempre troppo poco, e ne hai fatta una descrizione davvero davvero vivida, con quella tua grandissima abilità nel saper raccogliere e descrivere ogni immagine, ogni attimo anche attraverso i colori, i suoni, le sensazioni… una caratteristica delle tue storie che adoro veramente, non mi stancherò mai di dirtelo!

Mi ha colpita tantissimo il modo in cui hai descritto l’atmosfera straziante che deve aver seguito la battaglia delle Innumerevoli Lacrime, con tutti gli orrori ancora presenti e con i sopravvissuti che non hanno più la forza di fare nulla…
Non è rimasto più niente, a nessuno: né speranze, né forze… rimangono solo gli ultimi strascichi, e uno di questi è il peggiore.
Ho avuto come la sensazione che, nonostante quella lunga, angosciante attesa a cui non intendeva rinunciare nemmeno per rispondere ai richiami dei suoi fratelli, Maitimo avesse intuito ciò che era successo molto prima dell’arrivo del messaggero (significativa anche la descrizione che hai fatto di questo elfo, che porta tutti i segni della battaglia appena persa), e sentire la notizia, averne la conferma definitiva, è stato solo l’ultimo colpo, che ha distrutto anche la minima speranza che l'attesa di notizie aveva iniziato ad accendere in Nelyo.

Sai che ho sempre fatto molta fatica a immaginare Nelyo e Finno come amanti, eppure il modo in cui li hai raccontati qui mi è piaciuto: mi è piaciuto come hai colto il loro legame che ha resistito durante tutta la prima era, un legame che, indipendentemente da come li si vede, non si può non notare, e che finisce per rimanere veramente impresso.
E mi è piaciuto come hai descritto Findekano attraverso i ricordi di Nelyo, da quando Finno era bambino fino al re che ha aiutato Nelyo a rendere possibili le alleanze che hanno poi partecipato a quella guerra che doveva finire in tutt’altro modo.
Sono proprio riuscita a vedere Findekano, in quei ricordi, a vedere tutte le sfaccettature del suo carattere.

Ma la parte che più mi ha colpita è il modo in cui Nelyo, dopo essersi dovuto fermare su Monte Dolmed, continua nella sua mente quella corsa… Mi ha dato quasi l’idea di essere il suo ultimo, disperato tentativo di non lasciare solo Finno: se non può raggiungerlo di persona, lo farà almeno col ricordo, con l’immaginazione, con l’ultima possibilità che gli rimane.
E la sequenza delle immagini che crea per completare quel momento sono una più straziante dell’altra, davvero vividissime.
Potrebbero essere episodi realmente successi, tanto sono precise e senza nessuno sconto…. E questo conferma ancora di più la mia idea del fatto che Nelyo le abbia pensate con tutta la precisione di cui era capace apposta, per renderle in qualche modo vere.

Mi è piaciuto moltissimo come hai descritto Turukano, il modo in cui hai descritto la sua maniera di affrontare il dolore e quanto spesso, nel suo caso, il dolore diventi anche rabbia.
E altrettanto mi è piaciuto come hai descritto la ritirata della sua schiera, e l’accenno alle gesta degli uomini di Hurin e Huor, che non può non rimanere impressa!
Tutto questo, unito alla descrizione sempre più angosciante del campo di battaglia e di ciò che resta di chi poco prima vi stava combattendo, non possono che rendere ancora peggiore il momento in cui Maedhros immagina il momento in cui gli viene mostrato il corpo di Fingon…
La morte di Findekano mi ha sempre spezzato il cuore, anche perché Tolkien non ci risparmia nulla, nel descriverla… e tu hai saputo raccontare senza sconti tutto l’orrore di quella morte.
Ma soprattutto hai raccontato la sofferenza, il senso di colpa di Nelyo che, proprio quando Fingon aveva bisogno del suo aiuto, non ha potuto esserci, e a pagare di più per quella guerra che anche lui ha voluto è stato Findekano.
Ho sempre pensato che Maitimo non abbia mai smesso di portarsi dentro questa consapevolezza, e, come hai raccontato tu in questa storia, che l’abbia tenuta principalmente dentro.
Non che non abbia pianto la perdita di Finno, ma gran parte di quel peso ha continuato a portarlo con Sé fino alla fine, e tutto questo ha lasciato il suo segno.

Un segno che si vede anche alla fine di questa fanfiction: dopo il pianto, dopo l'estremo tentativo di raggiungere Finno, Nelyo volta le spalle al campo di battaglia e riprende in mano il comando della sua gente, ma quel vuoto che la morte di Findekano ha lasciato resta, e si vede... Si vede nei suoi gesti, in quella freddezza con cui prova a tenere lontano il dolore.

Una cosa che ho notato, in questa storia come nelle altre tue storie, è il tuo modo di descrivere gli elfi che non rifiutano affatto il contatto fisico, anzi spesso lo cercano.
Qui per esempio mi ha colpita come Nelyo, giustamente, si aggrappi per la disperazione a Kano, e cerchi in questo contatto, nella presenza del fratello, un minimo di conforto.
Mi è capitato di leggere fin troppe fan fiction in cui gli elfi evitano in qualsiasi occasione di mostrare i propri sentimenti e altrettanto schivano il contatto fisico, per cui sono felicissima di leggere nelle tue storie che tu non li vedi così, anzi tutt’altro!

Tantissimi complimenti, Ghevurah, è una storia bellissima, vivida e intensissima, piena di quelle descrizioni ricche di colori e sensazioni che io adoro e in cui tu sei davvero bravissima, e piena di quei piccoli e grandi dettagli sul legendarium che mi piace sempre scoprire nelle tue storie.
A questo si aggiunge la bravura con cui hai caratterizzato i personaggi e in cui hai dato vita, attorno a loro, all’atmosfera del momento che hai scelto di descrivere.
Complimenti davvero!

Spero veramente di leggere presto qualcos’altro di tuo sui personaggi del Silmarillion, perché davvero, le storie su di loro sono sempre troppo poche!

A prestissimo!
Tyelemmaiwe

Recensore Master
31/07/15, ore 11:04
Cap. 1:

E' proprio vero: Maedhros è un personaggio molto trascurato qui, ma per me che sono una sua ammiratrice accanita- xD - sono balzata dalla sedia quando ho visto questa OS.
E' un personaggio complesso - anche se Feanor rimane il più gravoso, ed è uno dei motivi per cui non mi sono mai buttata scrivendo di lui - anche se ci ho pensato, e molto.
La tua è stata una piacevolissima sorpresa, perché l'amicizia che lo lega a Fingon è già di per sé una delle più belle descritte dal Silmarillion, e rendendola Slash doni quella noticina in più che non guasta mai.

Hai trattato un lasso di tempo ben preciso, ovvero quello della morte di Fingon nella battaglia delle Innumerevoli Lacrime - per Mahal, aspetta: lo ha ucciso Gothmog, non è vero? - e visto come l'umore del protagonista coincida con l'ambiente circostante. Il cielo livido, il vento inquieto, l'aria che così pregna di morte che respirarla sembra un atto sacrilego: tutti elementi che si rispecchiano con il turbamento di Maedhros, e con quel vessillo che reca con sé la notizia funesta che non avrebbe mai voluto udire.
E come succede alla morte di qualcuno che amiamo, arrivano inesorabimente le immagini di quello che era e di quel che ha fatto con noi, per noi o per gli altri. Maedhros rivede Fingon diventare grande e salvarlo dal Thangorodrim, sente la sua pelle premuta contro la sua durante gli istanti di passione sbocciata.
Sono ricordi che ora però fanno male, e solo il richiamo del fratello lo fa desistere dall'andare a prendere il corpo dell'amico/amante. Non può far altro che immaginarlo, e immaginare se stesso abbracciarlo. Bello il riferimento alla loro immortalità, che vista così sembra solo una favola per bambini, un'illusione appunto - perché sappiamo che sebbene immortali, ma non troppo, comunque gli Elfi sono vulnerabili se feriti a morte.
Non ne sei convinta? Ti dirò: io la metto fra le preferite - e non è la prima volta con le tue storie. Non solo per il tema ed i personaggi, ma anche per il tuo linguaggio così simile all'originale. *-*

Ho notato solo un errore. Non hai messo gli apostrofi in queste frasi: "Un(') ultima volta, almeno. Un(') ultima volta, lascia che io lo guardi."

Per tutto il resto, tanto di cappello! :)

Recensore Veterano
30/07/15, ore 22:48
Cap. 1:

Non finirà mai di stupirmi la ricchezza del tuo linguaggio, la consistenza delle parole, così pregne da diventare carne e sangue. E ferro, e cenere. E abissi senzienti. In una sinfonia di colori (questa è la prima espressione che mi suggerì il tuo racconto, un trionfo di sinestesia), pennellate violente e dolcissime a vestire la carne nuda dei tuoi incredibili elfi.
Che sono sempre più creature originali e vivide, pur in un rispetto del canon che ha qualcosa di religioso. E di ammirevole.
Eppure non posso evitare di considerarli anche tuoi, questi Noldor straziati e sensuali, che amano con la stessa passione con cui vanno alla guerra, inebriati di sangue e di carezze, legati al loro giuramento come disperati amanti a una promessa d’amore e di fedeltà.
Questa è una gemma con una miriade di sfaccettature.
E in ognuna ti vedo, sempre più padrona di questa materia magmatica.