Recensioni per
Incompresa
di Ninfea Blu
Il tema è delicato: avere figli è oramai una scelta, nessuno si sente in vestito del compito della sopravvivenza della specie, ognuno pensa che sarà autosufficiente molto più a lungo, pensa che avrà qualcosa da parte, non si sente parate di un continuum generazionale e non ritiene di avere debiti da pagare verso la lgenerazione passata che in parte pagherà al creditore ed in parte compenserà con quella che lo segue. |
Affronti un tema molto delicato con grande sensibilità, approfondendo molto il tuo pensiero su un mistero della vita. |
Stasera ho deciso che avrei letto qualcosa scritto da te... e trovo "Incompresa". Mi hai fatto veramente commuovere: io ho fatto la scelta di non avere figli perché, come disse mia madre tanto tempo fa, i figli bisogna volerli; le tue parole riportano tutto quello che ho pensato durante tutti questi anni durante i quali la decisione è cresciuta, è maturata e si è valutata. Non è questo un tipo di scelta che non esige un tributo, ogni donna che la fa, paga il pegno della propria onestà in un modo o nell'altro, d'altronde, trovo che troppi bambini vengano al mondo per le ragioni sbagliate. Oltre ai complimenti per l'ottima scrittura, te li faccio anche per il tipo di persona che sei e per il coraggio delle tue scelte. Non è da tutti. Scusa il discorso sconclusionato, ma il tuo scritto mi ha veramente emozionato. |
Allora, sono capitata qui per caso... |
Non puoi capire quanto ti capisco cara mia, quanto senta io stessa quel dolore che traspare da queste parole. |
Cara Ninfea, sono felice di vedere che un'altra persona, sensibile quanto me e forse anche di più, condivide la mia scelta: quindi, avere letto queste tue righe mi ha davvero commosso, oltre ad avere incontrato la mia condivisione. Ma ho provato anche rabbia, rabbia verso quei pregiudizi che ha chi crede di sapere tutto e si permette di giudicare le nostre scelte: anche io ho dovuto scontrarmi, troppe volte, con quegli stessi pregiudizi di cui tu parli, purtroppo; e so come ci si sente, bollisce il sangue, lo so: come fa a giudicare qualcuno che ha avuto un percorso di vita diverso, e, di conseguenza, ha fatto scelte diverse? Le diverse esperienze le può capire solo chi le vive! E nonostante ciò, c'è chi si permette di giudicare le esperienze altrui come se le avesse vissute in prima persona, e fa lo stesso con le scelte di vita, come se dicesse paradigmi universali! Le persone sono diverse e fanno scelte diverse, se lo mettano tutti bene in testa! Ma se si crede in ciò che si è scelto per intima convinzione, non bisogna permettere ai pregiudizi di averla vinta su di noi: farebbe troppo male! |
Fidati, non sei la sola. Non sei la sola a provare queste sensazioni. Ogni tanto capita anche a me di pensare che io figli non ne avrò mai, e anche io non ne avrò perché non ne sento l'esigenza. So che ci sono tante altre donne che provano questo, e non per questo sono meno "donne". Quindi non temere, non sei sola. |
Scusa se, solo ora, recensisco questa tua splendida dichiarazione, ma anche se è trascorso un po' di tempo da quando l'hai pubblicata, ci tengo a lasciarti il mio commento. Queste tue parole hanno pervaso il mio cuore di mamma, sono entrate nel mio essere profondo e mi hanno smisuratamente commossa. Sono assolutamente convinta che tu non abbia motivo alcuno per sentirti sbagliata, la scelta di diventare madre non ci rende migliori di altre. Ogni essere umano ha il diritto di tracciare il proprio destino secondo le proprie convinzioni e i propri progetti, senza badare al giudizio degli altri. Io non ti conosco affatto, se non per le sensazioni che ci lasci addosso con questi brevi momenti di vita dove traspare la tua anima, e la mia impressione è che tu sia una persona sensibile, profonda, intelligente, matura e con la testa sulle spalle. Condivido in pieno quello che tu hai scritto in queste righe, la scelta di mettere al mondo un filgio deve essere una scelta maturata nella certezza e nella consapevolezza. Un figlio non è un trofeo da poter esibire, è una creatura bisognosa di cure e di affetto, che ha delle priorità e delle necessità, ma purtroppo questo tanti genitori non lo capiscono, si vantano di un ruolo che neanche gli appartiene, perchè a crescere i loro figli molte volte sono i nonni o la baby-sitter, loro si limitano a compensare le loro mancanze fornendo al bambino l'ennesimo giocattolo. Io sono una mamma, felice e soddisfatta della scelta che ha fatto, ma è una scelta giusta per me e per il compagno della mia vita. Sono sempre stata dell'idea che "diventare genitori" deve essere una scelta "libera" e non un obbligo o un dovere, si tratta di una scelta di "vita" che va fatta con il cuore ma anche e soprattutto con la ragione, deve essere una scelta responsabile perchè non ammette ripensamenti in seguito, è una scelta che non va fatta assolutamente con superficialità o perchè chi ci circoda si aspetta questo da noi. Ora ti saluto, ma prima ti rimarco, ancora una volta, l'ennesimo BRAVA!!! |
MI è PIACIUTA BRAVA COMPLIMENTI!!!!!! DI SOLITO NON MI PIACE LA CATEGORIA ORIGINALI MA CON LA TUA STORIA MI SONO RICREDUTA BRAVA!!!!! P.S. SPERO CHE AVRAI IL TEMPO DI RECENSIRE LE MIE O DI LEGGERLE |
Ti do tutta la ragione del mondo.. secondo me non è compito di ogni donna quello di avere dei figli: se poi fosse solo questo il senso della vita, da cosa ci distingueremmo rispetto ad ogni altro animale? Non si può dare un significato simile all'esistenza, è qualcosa di troppo lontano dalla nostra portata. E neanche si possono declamare sentenze banali su un'ideale di donna che dev'essere coincidente con quello di mamma. Mi trovi perfettamente daccordo! |
Anch'io mi sono beccata lo stesso appellativo di egoista e che non sarei mai completa senza figli...ma io mi trovo bene così...poi potrei cambiare idea, ma non credo...Comunque, scrivi molto bene davvero e le tue emozioni si sentono in ogni parola che scrivi...by by Mika^^ |
In alcuni punti mi ci sono ritrovata molto. Essere chiamati egoisti soltanto perché non si vuole il proprio male per compiacere altri? Essere soli per non uniformarsi, è giusto ciò? Fingere di desiderare qualcosa che non si vuole affatto? Capisco bene la ribellione ferma, il desiderio, forse implicito o immaginato da me, di qualcosa in più che una semplice uniforme mondanietà. Complimenti. Al di là dello stile lineare e quasi impersonale, come se a raccontare fosse un esterno oppure la persona stessa, pacata e rassegnata nelle sue convinzioni al punto tale da non sentire nulla, in contrasto con la ribellione che dovrebbe dare una certa rabbia, i contenuti sono molto forti. I miei complimenti. |
Ho appena scoperto questa tua ff, e non mi vergogno a dire che ho pianto leggendola. Comprendo e condivido i tuoi pensieri dal primo all'ultimo. Ho tanto sofferto anche io per lo stesso motivo, anche se magari può sembrarti strano, dato che ho una bambina di quattro mesi. La mia storia è troppo personale per raccontarla qui, ma se vuoi possiamo scriverci in privato. Non sei sola, non sei egoista, non sei superficiale, anzi, solo una persona molto profonda e sensibile può parlare così e affrontare il giudizio di persone che tante volte parlano a sproposito, solo per il gusto di parlare.Non so che altro dirti, mi hai lasciato senza parole e molto scossa. Un bacione |
Leggendo le tue parole mi è venuto in mente che tutto ciò è il frutto di un ragionamento molto più maturo di quello che la maggior parte delle donne fanno. In breve, malgrado possa sembrare strano, ritengo che questo tuo naturale buonsenso ti faccia una madre molto più responsabile di quelle che si vedono al giorno d'oggi, che arrivano ad uccidere letteralmente o in modo figurato i propri figli, sommergendoli di aspettative irrealizzabili, oppure intrappolandoli in una gabbia senza via d'uscita. |
Mi ha colpito molto questo tuo racconto, o meglio questa sorta di auto-analisi, forte eppure scritta con tono così fermo e calcolato. Mi ha colpito in primis per lo stile, asciutto e deciso, che bada al sodo pur senza rinunciare al tocco poetico: molti dei pensieri che arricchiscono il tuo scritto sono - a mio avviso - grondanti di razionalità. E questa è una peculiarità assai rara e preziosa: racconti delle emozioni con un tocco da trattato filosofico o scientifico, capace di sezionare con accurate e semplici parole la quotidianità, senza però mai neppure lambire il banale, che in scritti del genere è sempre incombente e dietro l'angolo. Quindi, davvero complimenti! Un ottimo scritto che spero avrà in futuro altri "fratelli" in questa sezione. A presto |