Eccomi qui, per lo scambio di recensioni!
Prima di iniziare, però, una doverosa premessa: presa dalla frenesia del momento, smaniosa di scegliere al più presto e troppo stanca dopo la solita giornata pesante, ho letto con troppa superficialità il link della tua fanfiction, da te postato: affidandomi a ricordi un po' troppo vacillanti, credevo fosse una storia su di un'altra serie televisiva vista un annetto fa, di genere fantastico, ovvero In the Flesh – praticamente ho sbagliato, convinta fosse quella con i vecchi, cari zombie! XD
Gli accordi però, ormai, sono stati presi! ùù Dunque eccomi qui, comunque. Anche se non ho mai visto The Flash e, a dirla tutta, mal sopporto i supereroi americani.
Non è un incoraggiante inizio, me ne rendo contro, ma ci tenevo ad essere più onesta possibile.
Naturalmente non potrò giudicare pienamente il testo, non conoscendo la storia – spulcerò la pagina su Wikipedia, ma non è la stessa cosa! – ed i personaggi, non potendo apprezzare eventuali richiami ad eventi passati o personaggi di minore spicco, né potrò stabilire se i tuoi protagonisti sono IC – e, dannazione, questa è una cosa molto importante per me!
Valuterò il tuo scritto – solo il primo capitolo, ovviamente – quasi come fosse un'originale, dunque. E se ne sarò colpita, sarà unicamente per ciò che questi sconosciuti mi sapranno trasmettere – sì, io spesso faccio recensioni in tempo reale, se possiamo dire così, commentando cioè, di volta in volta, ogni frase che, nel bene o nel male, mi ha colpita, senza aspettare di arrivare alla fine del testo.
Ora, perciò, andiamo al nocciolo della questione!
L'inizio, ecco, si presenta bene.
È intrigante questa storia dell'uomo che se ne va in giro con un tal tesoro nella tasca: spinge a leggere delle sue avventure o, più probabilmente, sfortune – è certo che capiterà qualcosa, prima o poi, e, di fatti, l'irruzione del velocista ne è la veloce conferma; a tal punto, però, ti chiedo se è normale per il tuo personaggio, Leonard, che di certo è un uomo d'azione, restare comunque così calmo, dopo una simile comparsata.
"La prima cosa che notò, quando finalmente fu fermo e ben visibile, fu che era giovane", hai scritto: ti suggerirei però di modellare appena diversamente la frase, per evitare il doppio "fu" – magari potresti mettere "Era giovane, notò finalmente quando si fermò, ben visibile" o qualcosa del genere... – e aggiungerei anche un "quella" dentro "ma fu la prima impressione che ebbe di lui"; non ho capito però come il vederlo sorridere – suppongo abbia scoperta la parte inferiore del viso, dal naso in giù, perché è la cosa più logica! XD – possa essere un'ulteriore prova della sua giovinezza: parli di sorriso giovane e innocente, ma è una cosa un po' troppo astratta, magari, idealizzata, poco concreta, perché per riconoscere un viso giovane basta fissarlo quel tanto che occorre, anche se per metà è coperto – anzi, pure meno, se ho inquadrato il personaggio, grazie a Google! – da una mascherina che in verità non è che celi granché, e sorridere in modo innocente è più un atteggiamento, non per forza legato all'età, che una prova di quanto vecchio o giovani si sia, perché è un qualcosa che riflette lo spirito e pure una persona ormai tecnicamente adulta può possedere i modi un po' fanciulleschi.
E Leonardo Snart, a quanto vedo sul web, non è che poi sia proprio un vecchietto stagionato, ecco.
Se posso consigliare, poi, i dialoghi non li metterei in corsivo: le regole a proposito sono varie, ma in genere sono i pensieri – per lo meno è uno dei tanti modi possibili per esprimerli – che vanno fra le virgolette alte e con corsivo; infatti, all'inizio, non avevo ben capito fossero state davvero pronunciate, quelle frasi.
Ti chiedo pure di spiegarmi il dettaglio della pistola congelante: suppongo abbia un grilletto, come ogni altra. Perciò perché colpire forte, come fosse invece un'arma – da taglio, per esempio – che necessita di una certa intensità, se vogliamo, per rendersi più efficace?
"Gli fece come un cenno, mentre apriva la porta del vagone": in che senso? Se fa un qualche movimento col capo o un segnale del genere, di per sé è un cenno.
"Fu tutta questione di secondi la durata del disastro e del salvataggio di tutti i passeggeri" non mi suona perfettamente... Che ne dici di sistemarla appena? :-)
Dopo "[...] il velocista per terra ", metterei una riga, per cadenzare la frase e sottolineare l'azione di Flash.
Piccolo consiglio: quando usi "propri", riferito agli occhiali di Leonard, pur essendo tecnicamente corretto, si tratta però di un aggettivo possessivo piuttosto pesante – io l'ho sempre amato molto, in verità, ma ultimamente cerco di adoperarlo meno possibile... – da digerire e, generalmente, è consigliabile solo quando bisogna chiarire con precisione, per esempio, che un dato oggetto appartiene ad un personaggio piuttosto che ad un altro, quando, altrimenti, la proprietà resterebbe ambigua o addirittura confusa; qui, però, è molto chiaro che gli occhiali siano di Leonard, quindi leverei e metterei invece un semplice "gli".
"Era curioso di vedere il viso sotto la maschera, non gli capitava spesso di scontrarsi con qualcuno di cui non conosceva il viso, oltre che l'identità": qui c'è una ripetizione da sistemare. E, perdonami se insisto, ma quella mascherina cela ben poco! xD Mi ricorda un po' i travestimenti alla Sailor Moon: davvero poco pratici, se si vogliono celare le fattezze.
E con le correzioni mi fermo!
Perché il resto, in realtà, mi pare piuttosto buono e non necessita di interventi.
In generale, e l'ammetto con un po' di sorpresa, la tua fic mi è piaciuta: perché raggi congelanti e tutine aderenti non saranno nelle mie corde, però è stato abbastanza piacevole leggerla, sì. I personaggi sembrano interessanti, soprattutto Leonard, e le battute, seppur non rivoluzionarie, non annoiano e sono adatte al ritmo piuttosto serrato della scena.
Ti lascio volentieri una bandierina verde, quindi!!!
Un saluto! |
