Recensioni per
Quel giorno nel quale, ricordando il tuo sorriso, mi persi nel profumo delle foglie umide.
di Uni

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.

*piange*T-T troppo bella questa fanfic, il finale davvero inaspettato e poi............, insomma è bella davvero, so di essere una persona molto emotiva, ma questa è la prima fanfic in cui piango e mi commuovo (veramente).

Sadako kurasawa

«QUEL GIORNO NEL QUALE, RICORDANDO IL TUO SORRISO, MI PERSI NEL PROFUMO DELLE FOGLIE UMIDE.» DI UNI SESTA CLASSIFICATA
Attraversando la strada guardo il firmamento pensando che il paradiso si trovi lassù da qualche parte, e mi chiedo se anche i terroristi riescano a raggiungerlo. 

Grammatica e stile: 6,45/10 — il testo inviato presenta numerose inesattezze, perlopiù frasi in cui non hai manipolato a sufficienza le parole, risultando così in una narrazione a tratti acerba e senza dubbio da ottimizzare. Lo stile proposto è stato caratterizzato da una sintassi affrettata e intrisa di generalità. In particolare, l’intera scena retrospettiva della protagonista è accaduta in modo troppo sbrigativo; in un frammento di testo così importante e forte di significato, ritengo necessario dilungarsi oltre i fatti e le azioni. Io, come lettrice avrei voluto leggere di un sentimento amoroso verso Twelve più approfondito, dato che esso è presentato sin dal titolo. Spesso le frasi sono troppo lunghe, appesantite da un uso della punteggiatura in alcuni versi errato: due punti e punti e virgola infilati in locuzioni dove invece sarebbe stato più opportuno fare uso di virgole e talvolta di punti; di dare finalmente una fine, o perlomeno una pausa, a un determinato pensiero. Inoltre, si aggiungono anche i predicati a rallentare il testo, che, compiendo balzi temporali e risultando saltuariamente imprecisi, sono alimentati da un lessico dapprima curato a poco dopo mutato nella banalità di ripetizioni o termini inadatti all’atmosfera creatasi. La parte più calzate è senza dubbio quella finale, in cui l’uso della prima persona aiuta il lettore ad ampliare i dettagli della figura morente di Lisa; una piccola e pallida sagoma non ancora pronta per dire addio alla vita.
Spiegandoti brevemente l’esatto punteggio mostrato sopra, allora: sommando tutti gli errori commessi o le inesattezze compiute, il totale risulta in un -2,1. Nonostante questo, un ulteriore 1,5 è stato sottratto alla votazione; tale cifra proviene dalla deduzione di 0,5 per non aver fatto uso di uno dei due corretti metodi di punteggiatura di discorso (essi, citati nel bando come lo stile della Salani e dell’Adelphi, sarebbero dovuti essere le tue due sole opzioni), usando inoltre una direttiva significativamente disordinata e caotica. Poi, il restante -1 proviene dallo stile, che, porgendoti un’ulteriore annotazione, è stato deteriorato dal cosiddetto “punto e a capo”; le sequenze narrative sono da separare solo quando occorrente e quindi si passa a una parte diversa del testo. In questo caso, la concatenazione è evidente e il continuo uso di un nuovo capoverso storpia la fluidità della lettura. Lo stile, inoltre, come prima analizzato, è stato sfiduciato dalla carenza di focalizzazione sui sentimenti della protagonista e dalle frasi non approfondite a dovere
.
♦ Da sempre affermata come la maledizione degli uomini, ma [in realtà] -0,05 questa non è altro che una lama a doppio taglio poiché questa [essa, tale sensazione, la suddetta] -0,10, principalmente, ha due effetti: o ti costringe all'immobilità, o ti agita [anima, scuote, risveglia] -0,05.
♦ Se ti fai dominare dalla paura, questa ti immobilizzerà, ti logorerà e ti porterà alla morte; se la padroneggi, questa [essa, tale sensazione, la suddetta]-0,05 ti darà il potere di reagire.
♦ Da sempre sono stata a contatto con la paura. [a contatto con la paura,] -0,05
♦ Questa è diventata mia amica, mia alleata, ma sopratutto, mi ricordava [ricorda] -0,10 di non essere ancora morta.
♦ Con il tempo, il mio nesso con la pura [paura] -0,05 divenne sempre più stretto e morboso: ogni volta che questa mi si proponeva d’inanzi [dinanzi]-0,05, il mio corpo fremeva di timore e l'insicurezza s'impossessava di me.
♦ La piattezza delle mie giornate iniziava con il pianto isterico di mia madre, che puntualmente finiva con la mia -0,05 fuga verso la -0,05 scuola.
♦ Come quel giorno: l'agitazione mi faceva tremare le gambe anche se queste continuano a muoversi: correvano svelte; l’aria [, correndo svelte, e l’aria] -0,05 si arginava in gola bloccando il mio respiro.
♦ Tra un affanno e l'altro, a volte intercorreva un sorriso tra [attraverso, fra, presso] -0,10 le mie labbra, e me ne stupii – c'è qualcosa che non va in questa paura.
♦ Una delle loro mani sfiorandomi la schiena provò [sfiorò la mia schiena provando] -0,05 a catturarmi, così un gemito, tanto simile ad una [a una]-0,05 risata che è stata trattenuta a lungo, si diffuse dalla mia bocca e rimbalzando sulle pareti si perse in mille voci.
♦ I miei piedi non si fermavano e raggiunsero le scale: l'entrata dei bagni era proprio lì; con le ultime forze rimaste riuscii a darmi lo slancio sull'ultimo scalino e a rifugiarmi silenziosamente dietro una delle porte in legno, scarabocchiata dalle [da alcune] -0,05 alunne che, secondo la loro brillante logica, volendo lasciare il segno, avevano inciso il loro nome e i loro pensieri su questa [volendo stupidamente lasciare un segno del loro passaggio, avevano deciso di incidere il loro nome e i loro pensieri sulla superficie malconcia] -0,10.
♦ Una delle quattro ragazze, [compagna di chi] che -0,05 quotidianamente effondevano [effondeva] -0,05 i loro [suoi] -0,05 tormenti su di me, aprì la porta e quasi sussurrando mi incitò ad uscire: – Lisa! Lisa, dove sei?
♦ Accovacciata ai piedi del wc [gabinetto, tazza] -0,05, coprii la bocca con entrambe le mani cosicché il mio affanno non rivelasse la mia posizione.
♦ Aprì [Spalancò, Disserrò] -0,05 quella dietro la quale ero io [che portava all’interno dove mi trovavo io] -0,10, quasi come se volesse distruggerla, e vedendo la mia figura tremante iniziò a ridere senza ritegno e beffeggiandomi del fatto che mi fossi bagnata.
♦ Mi trascinò fuori dal bagno tirandomi per i capelli[;] -0,05 le mie urla non raggiunsero nessuno[e le mie seguaci] -0,05 mi portarono [gettarono, spintonarono, spinsero] -0,05 nella piscina scolastica[.] -0,05 ed è lì che ti ho incontrato, mio sguardo caloroso come il sole.
♦ Da quel giorno tutto è cambiato, ma soprattutto da quando hai pronunciato una [quella] -0,05 semplice frase: – hai due possibilità: o muori, o decidi di allearti con noi.
♦ Come quella volta sulla ruota panoramica, quando corresti [sei corso] -0,10 in mio soccorso e mi hai fatto comprendere che vivere è qualcosa di prezioso.
♦ Anche ora che sono qui a pensarti vicino la tua tomba, ricordando il tuo viso, la voglia di vederti e di porre fine alla mia vita diviene sempre più poderosa, ma allo stesso tempo, la vita [esistenza] -0,10 mi possiede e dunque continuo questa salita finché non sarà l'ora di raggiungerti.
♦ Attraversando la strada guardo il firmamento pensando che il paradiso si trovi lassù da qualche parte[,] -0,05 e mi chiedo se anche i terroristi riescano a raggiungerlo. Ridacchio a questo folle pensiero.
♦ Cado sulle ginocchia per poi abbattermi sulla terra umida di quel vicolo tacito; sento odore di foglie marce[,] -0,05 nonostante il dolore offuschi i miei sensi[.] -0,05 vorrei urlare[,] -0,05 ma la gola è colma di sangue[e] -0,05 le lacrime iniziano a scendere: non voglio morire.

Non voglio scoraggiare lo stile che ha caratterizzato questo brano, infatti alcuni passaggi sono risultati gradevoli ed efficaci. Personalmente, ti darei il consiglio di giocare e maneggiare di più con le parole, sviluppandole e aggiungendo validi aggettivi che incrementino l’aspetto psicologico del personaggio. Consultando un dizionario per evitare ripetizioni e ottenere i verbi più adatti alla narrazione è importante e d’estremo aiuto in molto casi, così che si possano amalgamare armoniosamente sia le azioni e che le emozioni. La storia in sé è comunque sufficiente e il suo punteggio finale viene innalzato grazie ad altre sue caratteristiche che hanno avuto un maggiore impatto. 
Caratterizzazione personaggio (IC ed il suo sviluppo): 7,5/10 — inizio il commento in questa sezione del giudizio con il dichiarare in parte imprudente la scelta della counterfobia; a ogni modo, allo stesso tempo è stata una preferenza interessante e che senza subbio ha avuto un’influenza positiva sul lettore. Riprenderò questo discorso nell’appropriato segmento della valutazione, ma ci tenevo ad accennarlo perché la caratterizzazione del personaggio è stata maggiormente distorta — sia in bene che in male — dalla sua paura. Lisa è stata scelta come protagonista; questa giovane donna che ho da sempre adulato e ritenuto drasticamente più sincera — umana — di molti altri personaggi principali. Durante questa narrazione, ho potuto gustare un aspetto differente di Lisa, che ho ritenuto parzialmente OOC data la sua audacia, che invece di solito è spesso sovrastata da un’umana fragilità e generosità verso chi dona del male solamente per desiderare la speranza. Il risultato che ho voluto darti è comunque piuttosto buono perché hai scavato profondamente, concentrandoti verso la parte più rivoluzionaria di Lisa, che comunque si può osservare emergere in determinate scene dell’anime. In un punto in particolare, tuttavia, ti sei contraddetta: verso la fine del brano determini l’intenzione di Lisa d’amare la vita, grazie a Twelve, ma poche linee più avanti lei stessa decreta di volere raggiungere al più presto quel paradiso dove ci sono i suoi compagni, Twelve e Nine. Questo passaggio l’ho ritenuto un po’ incerto; avresti dovuto usare termini differenti o ampliare di più la descrizione cosicché il lettore avrebbe potuto capire specificamente le riflessioni della protagonista. Ciononostante, è stato affascinante leggere dei pensieri del personaggio, particolarmente verso la conclusione, dove lo vediamo esitare; contempliamo Lisa, che dopo avere visto la morte portare via con sé i suoi amici e avere testimoniato la crudeltà di questo mondo marcio, ha ugualmente paura di lasciare tutto e di andarsene. Questa sua agonia e le sue silenziose ma fragorose considerazioni hanno riportato indietro la sua frangibile parte di sé che aveva tanto provato a soffocare in un angolo del suo cuore. Ma la vita è un dono troppo significativo e certamente quello più importante, per questo Lisa ha avuto paura. 
Originalità: 4,2/5 — la scelta della paura in questa sezione ti ha accompagnato serenamente, facendo risultare il brano un pezzo discretamente originale. Nonostante non abbia del tutto apprezzato la morte da te descritta, ho voluto contare innovativo persino questo dettaglio, dato che ha richiamato il precedente decesso di Nine e Twelve. In generale, la storia non ha spiccato per la sua peculiarità, però nel suo essere una continuazione del normale arco narrativo dell’anime, ha saputo essere stimolante e con tutta evidenza per niente insipida. La situazione creatasi ha incoraggiato il lettore a proseguire con la lettura, così come la parte singolare più dissidente di Lisa presente al suo interno. A mio parere la narrazione continua a mancare di qualcosa, forse dell’accenno amoroso che avrei tanto voluto assaporare o forse di qualche fattibile descrizione in più. Comunque, un punteggio più che buono per una storia che ha saputo interessare fino alla fine. 
Utilizzo fobia: 8,7/10 — riprendendo il discorso additato nella caratterizzazione del personaggio, la counterfobia è stata una preferenza inusuale che sommariamente ha colpito soddisfacentemente il racconto. Purtroppo, influenzando il gracile e incontaminato carattere di Lisa, non ho potuto dare una valutazione superiore. Ciononostante, la paura ha condotto la protagonista a ogni linea narrativa, collegandosi alle dolorose memorie e agli amici del passato che hanno rafforzato la personalità dell’adolescente. Ho apprezzato particolarmente l’allacciamento della fobia alle ultime frasi della storia, dove Lisa, dapprima appunto quasi eccitata dal pericolo, ha conosciuto e dovuto affrontare la morte a occhi aperti. Il filo conduttivo della breve introduzione al corpo del racconto ha serpeggiato intorno alle varie frasi e pensieri, portando di conseguenza la fobia come seconda protagonista insieme a Lisa. 
Sviluppo del tema della morte: 6,6/10 — in questo segmento non sono stata particolarmente clemente, penalizzandosi grandemente per qualcosa che ho precedentemente complimentato, e me ne rendo conto. Per questo ora mi spiegherò in modo da chiarire questo voto comunque sufficiente che è principalmente padroneggiato da due caratteristiche: l’atto avventato e l’assenza di un’estensione di quest’ultimo, fortunatamente supportato dall’anime. Dilunghiamoci oltre con il primo appunto; noterai che la sezione contiene la parola chiave sviluppo. Nell’illustrare nero su bianco l’evento del decesso finale di Lisa, una descrizione aggiuntiva avrebbe certamente innalzato il punteggio. Contando che in 136 parole tra qui varie ripetizioni hai pitturato la scena terminale dell’assassinio, credo che sia opportuno richiamare sulla frettolosità. Quelle poche frasi hanno colpito me come lettore, per questo avrei voluto leggerne di più, di più così da espandere l’immagine di Lisa morente, magari con gli occhi lucidi. Trovo che il menzionato sviluppo non sia del tutto presente nella storia, contando inoltre che la morte è giunta così, con Lisa che si accorge a malapena e cade a terra. Non ho letto di nessuna frase adoperata per descrivere ulteriormente l’aggressore o il suo brutale atto, tantomeno dell’altamente bramata connessione a Twelve. Passando oltre, al secondo punto, ci ritroviamo a invocare ancora una volta la parola sviluppo, che è stata presente il minimo necessario. Queste piccola fondamenta del tema della morte sono state donate dall’anime, che nella sua storia ha fatto decedere i protagonisti Nine e Twelve. Per questo, generalizzando, il punteggio sarebbe stato fermamente ottimizzato dalla dilatazione dalla rappresentazione della morte di Lisa e dal fare un raggiungibile collegamento in più nel corpo con il decesso finale di lei.
Gradimento personale: 3,2/5 — aderendo al mio gusto personale, e affermando nitidamente ciò che mi è piaciuto e ciò che invece non ho totalmente apprezzato: non ho valutato positivamente il procedimento cronologico narrativo della storia usato per rimembrare l’episodio passato del bullismo di Lisa, che mi è parso alquanto carente. Inoltre, direi che esso sia quasi inadeguato dato che comunque, a conti fatti, l’accenno all’amore di Lisa per Twelve non è stato analizzato appieno. Concludendo, a questo punto avrei preferito una flash-fiction più concentrata sui momenti finali di Lisa che una one-shot, in modo da incastrare solo i pezzi importanti che hanno lasciato una buona impressione al lettore. A ogni modo, non posso dire di aver disprezzato la storia — assolutamente —, però l’unico passaggio che ha veramente ospitato il lettore nella sua grandezza ed elegia è stato l’ultimo, quindi circa 300 parole su 800.
Titolo: 3,7/5 — essendo particolarmente scrupolosa riguardo il titolo, che è la prima cosa che coglie l’occhio del lettore, che deve essere un’armoniosa spinta alla narrazione, cercando di avvolgere il meglio possibile l’idea di quest’ultima, sono stata abbastanza titubante dal dare un pieno 4. Come primo appunto, non credo sia troppo autentico e innovativo, e secondo penso che non accolga il significato della storia; o almeno, lo fa ma solo in parte. Affermandolo per un’ennesima volta, il sorriso di Twelve, proprio Twelve in sé, non lo vedo come effettivo protagonista e quindi è per me inadatto a essere associato con il titolo. Inoltre, non si usa mai il punto dopo un titolo; quest’ultimo accompagna il lettore all’interno della storia e quindi non mi sembra opportuno bloccare la fluidità con questo segno di interpunzione. Tuttavia, sottraendo le mie lamentele forse esagerate, il titolo mi è piaciuto. Sì, perché comunque Lisa riflette spesso a grandi linee sul ragazzo e il titolo sembra far parte di un’altra sua riflessione, risultando comunque adatto. Le foglie umide, poi, stimola l’immaginazione del lettore, portandolo all’intuizione d’esse infradiciate proprio dalle lacrime della stessa Lisa, contrastando inoltre con il dolore scarlatto del suo sangue. 

TOTALE: 42,05/55

Uffaaaa!
Luca arriva sempre a recensire prima di meee >.<
Io ho scoperto della storia solo leggendo il nuovo capitolo della tua long 8(çAç)8 che, tra l'altro, lui ha già recensito -.-" Quel ragazzo è incredibile: riesce a stalkerarti in qualunque situazione e.e
Parliamo della storiella.
PERCHE' LISA E' MORTA? 
ಥ_ಥ
Non volevo morisse anche lei! Dopo Nine e Twelve non avrei retto ad un altra morte! E questa storia è così diretta. Kuro-chan: non è da te... :c
Però anche se molto commovente e strana, l'ho trovata molto ben scritta e anche la grafica non è malaccio :3 GG
Ora vado, bacioni
#Pinku.

Uoh, Shiroko!
Non pensavo saresti a questo punto! Partecipare ad un contest, wow.
Zankyou no  terror, eh? Bell'idea! Parl
a di una paura, no? Quindi, un po' ci sta. Lisa che sceglie di andare con Nine e Twelve per ricevere una dose di paura ancora più vasta: inaspettato. Geniale, ma inaspettato! Era una lama a doppio taglio e te la sei cavata molto bene, direi. Sì, sì: molto bene. Non sei sviata nell'OOC, quindi la sorpresa è ancora più gradita. Quando ho letto "tossisco" mi sono confuso, non capivo cosa stava succedendo e ho accellerato con la lettura... be', sono morto anche io. La storia è talmente dinamica che l'ho letta velocemente e trattenendo il respiro per la troppa frenesia. Mi è proprio piaciuta leggerla! Sì: piaciuto per davvero!
In ogni caso, non ho trovato e
rrori nel testo; e rispetto alle tue precdenti storie, vedo con piacere che ti sei impegnata ad utilizzare anche un vocabolario pieno e complesso. Sinonimi, doppi significati, giochi di parole a non finire: mi hai proprio fatto divertire. Sai com'è la mia politica: leggere tanto e recensire chi lo merita. Ebbene, questa storia merita tanto. Spero venga premiata giustamente. 
In ogni caso, mi stupisce la scelta del personaggio. All'inizio mi sono chiesto "perché proprio Lisa?", ho letto la nota autore - in fine - e, prima di tutto, mi sono accorto che hai iparato a creare i layout - sono fiero di te -, e per seco
ndo la nota autore al suo interno. Cito testualmente: "[...]è una persona normale ed è proprio per questo che ha meritato la mia attenzione [...]". Hai detto qualcosa che mi ha seriamente stupito: è una persona normale. Credo di aver capito perché lo hai fatto - perchè hai scritto su di lei -, ma preferisco farmelo dire da te.
Per quanto mi riguarda, avrei incentrato la storia su Five - non so bene il perché, ma mi dà quel senso di follia che una persona folle impiega nel ricercare la sua folle paura. Per questo mi ha stupito come hai mantenuto un personaggio normale nella sua normalità, in una paura così bizzarra. Ma il tutto quadra e armonizza la scrittura. Mi complimento con te, Shiro: mi hai nuovamente lasciato a bocca aperta.
Anche la scelta del titolo, all'inizio non riuscivo a intederla, ma legg
endo la storia ho capito perché gli hai dato un nome così "profondo": hai dato poca enfasi alla morte di Lisa, l'hai fatto accadere troppo velocemente e senza un significato preciso - proprio come morirebbe una persona "normale" - e per riempire quella mancanza che il lettore brama, hai dato un significato poetico alla sua morte con quel "mi persi nel profumo", come se la scelta di morire fosse sua.. non so se mi spiego ma: hai fatto un buon lavoro.
La grammatica è perfetta, nessun err
ore, nessun blocco nel testo che è perfettamente scorrevole meno che nel punto in cui Lisa tossisce. Come ho detto: lo hai fatto avvenire troppo in fretta.
Anche la grafica mi piace e mi piace an
che come hai coordinato il blu del layout con quello delle foglie.
Sei migliorata parecchio, quindi ho concluso.
A presto Shiro.

Tuo, Blue.