Spesso, i pensieri, sono molto più rumorosi dei rumori che ci coinvolgono tutti i giorni. Certi pensieri sono belli, altri tristi ma bisogna sapere che sono nostri e ci appartengono. Quando la nostra testa "tace" è sintomo che l'anima si è acquietata.
Bella

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Ciao. Giravo nel sito in cerca di nuove poesie da commentare e ho trovato questa. Dunque, l'idea è molto semplice come anche il modo in cui l'hai realizzata. Forse anche troppo. Non so se ti consiglierei di iscriverla ad un concorso; non che non sia piacevole, ma è ancora grezza, poco evoluta. Ad esempio, da un punto di vista strutturale, avresti potuto scomporre i versi in modo da sottolineare la frattura tra i due momenti, quello di tensione, di panico e quello di quiete. Quindi, ad esempio, un periodare più teso, frammentato che stesse a descrivere il tuo stato di angoscia e poi un prevalenza di coordinate e frasi di respiro più ampio. Anche il lessico mi sembra poco ricercato, poco curato. Sicuramente si tratta di un componimento scritto di getto, però sono dell'idea che certe accortezza stilistiche siano importanti nell'economia di una composizione, anche quando si scrive di istinto. Nel complesso la mia opinione è neutra perchè c'è uno slancio passionale, e non posso negarlo; c'è un certo impeto e la voglia di mettersi in gioco, ma dall'altra parte c'è necessità di crescere e affinare il veicolo espressivo, il bisogno di conoscere più approfonditamente la poesia ( leggere i grandi autori è la cosa migliore che puoi fare). Continuala a coltivare questa passione, la mia non è un troncatura brutale, ma vuole essere solo un consiglio. Credo fermamente che, sapendo cosa va bene e cosa no, possiamo andare ancora più lontani. Buona fortuna.

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