Recensioni per
Do I dare disturb the universe?
di MissChanandlerBong

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
06/02/16, ore 22:26

Finalmente sono qui a recensire il tuo racconto: meglio tardi che mai, no? Ahah
È la prima volta che ti leggo e devo dire che mi hai colpita: non me l'aspettavo proprio, o almeno, non mi aspettavo che mi colpissi così tanto! Nonostante all'inizio tu abbia chiarito che mai tu hai scritto qualcosa di questo genere, devo confessarti che, invece, sembra di sì: sei stata così brava che sembri essere quasi un'esperta nell'adottare una simile scrittura! Il linguaggio usato è a tratti volgare, sì, ma il suo utilizzo è giusto, sottolineando ancora di più quel sentimento che, per il contest, hai dovuto usare come argomento della one-shot. Inizialmente ammetto che sono rimasta scioccata perchè ho dato per scontato (non chiedermi il motivo di questa mia presa di posizione senza alcuna ragione plausibile ahah) che fosse una ragazza la protagonista e quindi la voce narrante della tua storia: fortunatamente per me ho scoperto di essermi sbagliata in tutti i sensi, fortunatamente perchè, nonostante capiti spesso anche a me, le parolacce sulla bocca di una ragazza stanno sempre male (scusa la mia mentalità forse un po' obsoleta ahah).
La rabbia che hai fatto trapelare dalle tue stesse parole è evidente, come un faro nella notte più buia. Mi sono ritrovata a riflettere a riguardo: se da una parte penso che non bisogna prendersela con gli altri ma solo con chi è la causa della nostra pena, dall'altra mi sono proprio chiesta cosa avrei fatto io al posto del protagonista, cioè mi sono domandata se, anche io, mi sarei comportata malamente e in maniera sgarbata con tutti quelli che mi capitavano davanti agli occhi, soltanto spinta da un'emozione di ira che provavo verso una persona in particolare. Penso di sì, purtroppo: molto spesso ci facciamo trasportare dalle emozioni e molto spesso, purtroppo, nei confronti degli individui sbagliati, facciamo o diciamo qualcosa che prima o poi ci farà pentire amaramente. 
All'inizio questo odio profondo che il protagonista prova verso l'universo non l'avevo compreso, ma è stato interessante capirlo pian piano, con lo svolgere degli eventi che hai descritto: la trovata del raccontare fatti del passato mentre lui viveva il presente è stato un escamotage fantastico, lasciatelo dire. Probabilmente un po' faticoso star dietro alla narrazione, l'approccio che tu hai usato nelle descrizioni di ciò che è stato e di ciò che è, come se fossero, invece, un solo e unico susseguirsi di eventi, mi ha affascinata e tremendamente colpita: solo da questo si capisce quanto tu sia brava nello scrivere e nel creare qualcosa di particolare, senza però esagerare, rimanendo quindi in un equilibrio costante.
L'epilogo del racconto era previsto dalla mia mente di lettrice vorace, ma, nonostante questo, non sono risultata davvero pronta, facendomi quindi emozionare, come di solito mi capita di fronte a queste tristezze che mi assalgono mentre leggo: sei stata capace di farmi provare il sentimento giusto al momento giusto e quindi ancora complimenti, davvero!
Come è stata emozionante e molto toccante la parte in cui il ragazzo si rivolge a sua madre, parlando direttamente a lei, il pezzo in cui racconta di ciò che suo padre fece alla sua genitrice è stato scioccante: mi è capitato di rimanere a cavallo di questi due sentimenti, così contrastanti tra loro, da lasciarmi quasi spaesata e facendomi quasi chiedere se stessi provando l'emozione giusta in tutti i momenti della storia, durante i quali il racconto mi faceva sbalzare, come sballottata da un mare in tempesta.

Direi che dopo questo racconto, certamente leggerò volentieri tutto ciò che hai pubblicato. Dovrai pazientare forse un pochino, ma prima o poi passerò e ti lascerò le mie impressioni!
A presto, Em :D

Recensore Junior
18/10/15, ore 21:59

C'è un pezzo di questa one-shot particolarmente interessante, lo citi anche nella descrizione; il protagonista vorrebbe raggiungere la condizione in cui non si prova nè gioia nè dolore nè altro sentimento. Sono poche righe ma davvero sono il fulcro del testo, sono la chiave di lettura. La rabbia che aleggia per tutta la lettura come una cappa di gas di scarico è generata da una disperazione talmente sorda che è impossibile non notarla. Colpisce fortissimo attraverso le righe via via che il ragazzo spiega a qualcuno di non ben definito dei pezzi della sua vita, e più lui ci parla più noi realizziamo quanto la maggior parte di quella rabbia gli si rifletta addosso, il suo desiderio di autodistruzione in un climax ascendente dall'inizio alla fine, ma senza che ne parli mai splicitamente. E proprio in quelle righe ritroviamo tutto questo: il volere porre una fine non solo al dolore, ma a qualsiasi tipo di sensazione, e allo stesso tempo il sentire così disperatamente, il bramare fortissimo l'atarassia, cioè l'avere un sentimento violentissimo di desiderio nei confronti della liberazione dai sentimenti. E proprio per questa contraddizione lui non potrà mai ottenere quello che vuole.
Io non so se mi sono fatta capire o se leggendo la mia recensione ti pentirai di aver partecipato allo scambio, ma lascia che io sia chiara su almeno una cosa: ho adorato questa one-shot, complimenti davvero.
A presto.
Tai.

Recensore Master
12/10/15, ore 00:06

ho letto già qualcos'altro di tuo, ma questa è di sicuro la storia che mi ha colpito di più. l'ho trovata molto interessante e ben costruita, l'ho letta tutta d'un fiato e sono arrivata al finale provando quel senso di inevitabilità che ti stringe lo stomaco quando capisci la piega della storia che hai davanti. non poteva che finire così, d'altronde, e le frasi conclusive le ho molto apprezzate.
hai tracciato un'ottimo ritratto del tuo protagonista; la caratterizzazione è eccellente e a mano a mano si scoprono dei dettagli che la arricchiscono, si capisce da dove viene la sua rabbia, la sua insoddisfazione. mi ha stretto lo stomaco questa ricerca di una sorta di pace dei sensi che per lui è tanto più irraggiungibile proprio per la rabbia che prova, e questa irraggiungibilità lo divora... fino a portarlo, ironicamente, a concludere la sua vita nella stessa prigione del padre. anzi, squallidamente, nel bagno della prigione.
mi ha fatto pensare molto, è un racconto forte e ben fatto. brava!

Recensore Master
09/10/15, ore 15:19

La tua storia mi ha colpito molto, sono davvero contenta di averla letta (sia ringraziato lo scambio), anche se in genere amo i lieto fine. Ma sai com'è, ogni tanto qualche bad ending ci vuole, anche perché da amante dell'angst non si può avere tutto dalla vita. Intanto la trovo scritta benissimo ed è molto scorrevole. Mi piace specialmente il fatto di trovarmi nella testa del personaggio e, credimi, in genere non mi piace leggere storie in prima persona, perché non trovo le storie immediate. Ci si perde in descrizioni o frasi lunghe con parole altisonanti, che uno in realtà dubito userebbe. Infatti il tuo personaggio evita le descrizione e va dritto al sodo, ehe. No, ok, non è che io odio le descrizioni, bisogna essere bravi a renderle in questo tipo di racconti. E tu ce l'hai fatta, mi hai tenuta incollata fino alla fine. All'inizio credevo che il ragazzo fosse il solito delinquentello rotto della vita per chissà cosa, ma, mano a mano che leggevo, ho provato molta pena per lui. E quando il pensiero dolce a sua madre s'insinuava nei suoi pensieri pieni d'ira, era come se si rivelasse il vero lui, fino al tragico finale, in cui mi sembra come tornato bambino. Un bambino ingenuo e arrabiato, il cui ultimo pensiero, va alla sua mamma.
Complimenti davvero per la tua storia!!

ps: Il padre è inquietante. Era psicopatico di suo o era colpa dell'alcol?
(Recensione modificata il 09/10/2015 - 03:23 pm)

Recensore Veterano
04/10/15, ore 18:00

Ciao ! Sono qui per la sfida su FB.
Inziamo senza ulteriori​ indugi ...
- grammatica e punteggiatura: non ho notato nulla di sbagliato o anomalo, in più l'impaginazione è buona ed hai usato caratteri grandi e differenziati;
- sviluppo del tema: la rabbia c'è, anche se è michiata al desiderio di vendetta, ad un po' di accidia ed anche a tanta amarezza. Il protagonista, in un certo punto della storia, si pente quasi di ciò che vuole compiere ed il suo viaggio fa quasi rabbia al lettore, perchè pensi: "Cavolo, allora perchè ordire una vendetta che non puoi compiere ? E per cosa poi ? Per suicidarti in uno schifoso bagno di una prigione ?" Fa tristezza e ti verrebbe da dire che è tutto sbagliato. Ma nel senso che la vita è sbagliata, ingiusta e crudele. Quindi, almeno secondo il mio modesto parere, questo testo non solo parla di rabbia ma un po' te la fa venire nei confronti di un mondo in cui, alla fine, vincono i più forti e gli indifesi vengono lasciati al proprio destino. Direi quindi che hai sviluppato bene la consegna;
- gradimento personale: sono praticamente stata incollata allo schermo, anche se devo dire che l'inizio l'ho trovato un po' pesante e mi stavo iniziando a chiedere che diamine stavo leggendo. Poi tutto ha acquistato un senso, ma quell'inizio non mi ha molto invogliata a leggere ... boh, sarò io strana, ma sono contenta di aver continuato. Una storia carica di frustrazione, di sentimenti e pensieri inespressi e di persone che avrebbero potuto fare della propria vita qualcosa di migliore, ma che, a causa di altri, non sono stati ingrado di andare avanti: chi perchè ucciso, chi perchè è morto dentro e poi si è sparato.
Ti faccio i miei più sentiti complimenti e, per una volta, il voto non è difficile da dare: direi un nove e mezzo, un dieci non me la sento di dartelo perchè ... ci vorrebbe ancora di più per un dieci. Ma ho apprezzato veramente il tuo scritto, un ottimo lavoro.
A presto !
Laura

Recensore Master
19/09/15, ore 12:18

Sono qui per l'iniziativa del gruppo facebook.
La storia non è propriamente il mio genere per cui non posso dire che mi sia piaciuta nel senso canonico del termine: è stata scritta in modo corretto, ben strutturata e non è stato davvero facile leggerla, forse perché sono impressionabile e voi scrivete ste cose drammatiche e profondissime che da una parte amo e dall'altra mi fan salire un'ansia infinita >o<")/ , ma comunque complimenti.
Hai rispettato la consegna e l'hai sviluppata bene, indubbiamente e boh,il voto è nove perché è un lavoro ottimo che ha trattato dei temi che raramente sono affrontati come meritano: il suicidio e le violenze domestiche.
Di nuovo novantandue minuti di applausi, ma ora vado a vedermi Aldo Giovanni e Giacomo per abbassare la tensione !

Recensore Master
16/09/15, ore 22:01

Ehilà ;)
Questa invece è per lo scambio ^^
Scrissi una cosa simile eoni fa, ma il mio protagonista era molto più passivo, era quasi uscito dal tunnel ma è bastata una scintilla a farlo tornare nell'abisso.
Quindi la tua storia può solo che piacermi :D
Mi è solo dispiaciuto che non abbia vendicato sua madre, ma d'altra parte è vero, come poteva entrare in prigione con un'arma?
Ho trovato tutta la storia molto confusa, il che - a mio avviso - s'addice perfettamente con il personaggio: lui è preda dell'ira, si lascia guidare dall'istinto, dice di averci pensato a lungo, ma in realtà si è solo fatto trasportare. Forse è per questo che si toglie la vita, perché l'ira è più forte di lui, lo ha schiacciato, annullando la sua personalità, spingendolo alla dissolutezza e allo sbando, senza programmi, senza futuro e odiando tutto e tutti.
Ormai non ne può uscire, lo sa e si uccide.
Durante la lettura le parole scorrevano nella mia mente come fossero dette da lui stesso, rabbiose, a volte quasi ringhiate tra i denti, sibili alternati a sillabe che erano vere e proprie scariche elettriche, come l'abbaiare improvviso di un cane in attacco.
Secondo me l'hai resa molto bene, non è una rabbia lucida, è proprio LA rabbia, quella che non ti fa più ragionare, che chiunque ti capiti davanti è un maledetto, non importa chi sia o cosa sia.
Molto bella, complimenti ^^
A presto!

- A.

Recensore Junior
12/09/15, ore 18:29

Ciao :) sono qui per la sfida.
Sai, all'inizio avevo sperato che mi venisse assegnata proprio l'ira come prompt, ma ora mi rendo conto che, se anche mi fosse capitata, probabilmente non sarei riuscita a rendere una storia bene come invece hai fatto tu.
I pensieri del ragazzo, la sua rabbia, sono espressi davvero molto bene, specialmente nella seconda parte. All'inizio la storia non sembrava niente di così originale, ma andando avanti si riesce ad entrare nel vivo e mentre lui ripensa alla madre, parlandole direttamente (cosa che amo amo amo) e accostando l'amore che ancora prova per lei all'odio che invece prova verso il padre... io davvero, non ho parole.
Complimenti :)
La scena finale, poi, santo cielo, è la parte migliore. Ho un debole per le storie con un finale tragico, ops.

Lale

Recensore Master
12/09/15, ore 13:50

Ciao!
Sono qui per la storia da recensire per la sfida su facebook.
L'ira, subito dopo la gola, è uno dei peccati a cui sono più avvezza e quindi l'ho tipo recensita subito approfittando del fatto che non avessi nulla da fare.
Comunque, andiamo con la storia e non perdiamoci in ciance.
Prima di tutto ho appezzato la poesia, ammetto, non ne ero assolutamente a conoscenza di uno scrittore simile e di un simile componimento e l'ho adorato.
Il protagonista prova una rabbia cupa verso il mondo, solo perchè è arrabbiato verso suo padre l'uomo che ha causato la morte di sua madre e tutti i suoi dolori: trasferimento improvviso, l'abbandono della Florida per Seattle, città che il ragazzo stesso ha iniziato ad odiare.
Un po' mi dispiace per lui, nessuno si sceglie i propri genitori ed è stato vittima di scelte che non ha preso lui e che lo portano ad odiare la sua vita.
Credo che nella sua situazione avrei anche io provato rancore per mio padre al punto di ucciderlo. Ho apprezzato l'introspezione del ragazzo, il suo flusso di pensieri alternato a flashback e ammetto che la fine mi ha decisamente spiazzato.
Giuro che avrei pesato a qualsiasi cosa, mille modi diversi in cui il protagonista avrebbe potuto incanalare la sua ira, ma un suicidio? Quello no. Mi ha lasciato spiazzata.
Il voto che ti do è 9 perché la storia mi è piaciuta ed anche lo stile e la grammatica non sono male e poi tu non sai quanto io abbia apprezzato il fatto che non ci fossero molte descrizioni perchè, shame on me , mi scoccio a leggerle e preferisco appunto l'introspezione.
Alla prossima
Balder Moon

Nuovo recensore
09/09/15, ore 04:38

Cavolo!
Che storia triste, una famiglia distrutta da due cose la pistola e il padre... adoro il tuo modo di scrivere.

Recensore Master
08/09/15, ore 13:49

Buongiorno!
Mi sono finalmente impossessata del pc così che possa fare una recensione degna di questa storia che, come ti ho già scritto su facebook, mi ha presa tantissimo e mi ha colpito profondamente.
Sono partita che davvero, non sapevo cosa leggere nel tuo profilo, ma poi la descrizione di questa One Shot mi ha incuriosito e mi sono detta "perché non leggerla?".
Mi è parso inusuale che qualcuno volesse arrivare all'Atarassia, come Epicuro tempo fa e Lucrezio, e nulla, mi sono detta: chissà cosa questa storia ha da dire.
E mi si è aperto un mondo, perché non immaginavo che tutte queste forti sensazioni potessero essere contenute in una sola semplice One Shot.
"Semplice", perché non hai usato termini altisonanti per descrivere chissà che cosa. Sei stata diretta e precisa nell'esporre la storia di questo ragazzo iracondo che piuttosto che diventare come il padre in tutto e per tutto, ha preferito togliersi la vita.
Era velata la richiesta di aiuto fra le ultime righe, ma l'ho percepita così prepotentemente che non ho potuto trattenere le lacrime.
Per quanto riguarda il linguaggio scurrile: ci sta tutto.
Non sei caduta nella banalità e nemmeno mi hanno dato fastidio le parolacce. Anzi, si può dire che sono state un elemento decorativo necessario e apprezzato dalla sottoscritta.
Ho sentito la verità delle parole del ragazzo, ho sentito la vita in quella sua rabbia senza limiti e ho capito che quando si vive una situazione del genere, non ci resta altro che arrendersi all'evidenza o combattere.
Lui ha combattuto finché ha potuto, sbagliando, lasciandosi prendere da una rabbia senza limiti e alla fine ha deciso di arrendersi.
Di raggiungere la mamma, di porre fine alla sua infinita serie di errori.
Non ha voluto l'aiuto di nessuno, tanto meno di quella simpatica signora di mezza età a cui non direbbe mai qualcosa di scortese.
Hai preso in pieno tutte le tematiche che volevi trattare e hai descritto il tutto con realismo e una punta di malinconia.
Si merita tutte le recensioni positive che ha, questa storia. Davvero.
E non a caso l'ho messa fra le preferite.
Non voglio dimenticarmela e sicuramente non la dimenticherò.
Quindi grazie per questa piccola perla

Slaughter

Recensore Master
08/09/15, ore 09:09

Ciao ^^ ti è capitato un vizio non facile, secondo me. Parlare dell'ira infatti non è facile: che cosa si può dire? "Tizio perde le staffe e si mette a fare casino"? Evidentemente no, è qualcosa di molto complesso e che qui hai saputo ben dimostrare. Costui ha un'ira verso il padre che dura da anni, per poi finalmente smettere con la propria vita dandosi un colpo alla tempia... rispettando così il tema, che parlava proprio di "desiderio", in questo caso rimasto inespresso ^^ povero lui! Ma così cos'ha risolto? Un bel niente XD ad ogni modo come dicevo hai ben espresso il tuo tema e sono contento di aver letto, il linguaggio pesante non mi ha "pesato" (scusa il gioco di parole) e ho molto gradito ciò che hai scritto ^^ ben fatto dunque, alla prossima!

Recensore Veterano
07/09/15, ore 22:19

Wow. Questa storia mi ha colpito tantissimo!
E' scritta davvero bene, non mi è sembrato di incontrare alcun errore e hai un'ottima proprietà di linguaggio.
Il tema è molto cupo e dark e si percepisce perfettamente tutta la rabbia repressa di questo ragazzo che poi si trasforma in sfinimento perché quando si soffre tremendamente prima o poi ci si stanca e ho si abbandona la rabbia o si lascia che questa ci consumi completamente.
Il finale mi ha veramente scioccata e lasciata imbambolata davanti al pc come una cretina per quanto mi ha colta di sorpresa.
Cos'altro dire? Il protagonista non è certamente perfetto ma hai reso molto bene l'idea di questo adolescente arrabbiato con il padre - e un po' con il mondo - che soffre tantissimo e cerca di sfogare la sua sofferenza in ogni modo.
Ti faccio i miei complimenti per questa storia, è veramente molto bella!
Alla prossima, Alex.

Recensore Master
07/09/15, ore 21:22

Ciao! Anzitutto sono rimasta colpita in modo positivo dal titolo. Generalmente preferisco i titoli in italiano, ma questo suona bene.
Ti segnalo le frasi in cui compaiono degli errori di distrazione:
- “avevo ingenuamente creduto che di poterti fare un torto.”
- “Che scoccio sono”
- “rinchiuso in una stanza con un tonfo orribile”
- “ai dovuto controlli”
La parte iniziale col protagonista che si sveglia e manda via in malo modo la tipa che gli dorme accanto m’è piaciuta molto. I tipi che fanno gli stronzi, per qualche strano motivo, hanno sempre un che di affascinante. Questo personaggio mi prendeva sempre più, man mano che continuavo nella lettura. Ho avuto l’impressione che dietro la sua bastardaggine ci fosse un cuore sensibile.
L’argomento che hai trattato è parecchio delicato, ma credo tu sia riuscita rendere bene la vicenda senza cadere in banalità. Mi è dispiaciuto per il finale tragico ma, da come hai descritto la vita di quel povero ragazzo, credo ci fosse un po’ da aspettarselo.
Molto brava! In bocca al lupo per il contest!
Alla prossima,
Monique

Recensore Veterano
07/09/15, ore 20:32

Sono qui per lo scambio recensioni.
Innanzi tutto: sai che sono anche io nel gruppo? Quello della sfida a cui stai partecipando e se vuoi, basta che tu lo chieda, e metto nel file che ho recensito da non partecipante. Fammi sapere, altrimenti mi faccio i fatti miei.
Ora passiamo alla storia. 
L'ho letta questa "mattina" (in realtà l'ora di pranzo era già passata, quindi direi che più che altro si tratttava di "primo pomeriggio") , appena scesa dal letto e soltanto ora ho trovato il tempo di recensirtela. 
Hai seguito abbastanza la traccia che ti è stata data dando una piega inaspettata al finale. Quasi speravo uccidesse il padre, sono rimasta in qualche modo sorpresa quando al protagonista è stato chiesto di sottoporsi a una perquisizione - anche se c'era da aspettarselo, è una cosa normale in un carcere, no? - e il tentato suicidio nel bagno è stato il colpo finale. Solo, non ho capito se viene internato in un'ospedale psichiatrico (o qualcosa del genere) o se finisce in galera per il crimine che non ha commesso.
La storia in sé è scritta bene, ma non essendo un'appassionata del genere non saprei dire quanto sia originale rispetto a ciò che si legge di solito. L'introspezione è riuscita molto bene ed è bello che tutto sia raccontato come se lui si stase rivolgendo direttamente alla madre ormai morta. Il linguaggio colorito non da fastidio, anzi incalza la narrazione e grammaticalmente parlando ho notato soltanto un gerundio al posto di un participio, o almeno penso che nell'altro modo sarebbe più corretto; solo scusami ma non riesco a ritrovare l'errore, anche se ricordo perfettamente di averlo trovato, prima. Nient'altro.
Complimenti, blackswan_    

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