Recensioni per
Do I dare disturb the universe?
di MissChanandlerBong
Finalmente sono qui a recensire il tuo racconto: meglio tardi che mai, no? Ahah |
C'è un pezzo di questa one-shot particolarmente interessante, lo citi anche nella descrizione; il protagonista vorrebbe raggiungere la condizione in cui non si prova nè gioia nè dolore nè altro sentimento. Sono poche righe ma davvero sono il fulcro del testo, sono la chiave di lettura. La rabbia che aleggia per tutta la lettura come una cappa di gas di scarico è generata da una disperazione talmente sorda che è impossibile non notarla. Colpisce fortissimo attraverso le righe via via che il ragazzo spiega a qualcuno di non ben definito dei pezzi della sua vita, e più lui ci parla più noi realizziamo quanto la maggior parte di quella rabbia gli si rifletta addosso, il suo desiderio di autodistruzione in un climax ascendente dall'inizio alla fine, ma senza che ne parli mai splicitamente. E proprio in quelle righe ritroviamo tutto questo: il volere porre una fine non solo al dolore, ma a qualsiasi tipo di sensazione, e allo stesso tempo il sentire così disperatamente, il bramare fortissimo l'atarassia, cioè l'avere un sentimento violentissimo di desiderio nei confronti della liberazione dai sentimenti. E proprio per questa contraddizione lui non potrà mai ottenere quello che vuole. |
ho letto già qualcos'altro di tuo, ma questa è di sicuro la storia che mi ha colpito di più. l'ho trovata molto interessante e ben costruita, l'ho letta tutta d'un fiato e sono arrivata al finale provando quel senso di inevitabilità che ti stringe lo stomaco quando capisci la piega della storia che hai davanti. non poteva che finire così, d'altronde, e le frasi conclusive le ho molto apprezzate. |
La tua storia mi ha colpito molto, sono davvero contenta di averla letta (sia ringraziato lo scambio), anche se in genere amo i lieto fine. Ma sai com'è, ogni tanto qualche bad ending ci vuole, anche perché da amante dell'angst non si può avere tutto dalla vita. Intanto la trovo scritta benissimo ed è molto scorrevole. Mi piace specialmente il fatto di trovarmi nella testa del personaggio e, credimi, in genere non mi piace leggere storie in prima persona, perché non trovo le storie immediate. Ci si perde in descrizioni o frasi lunghe con parole altisonanti, che uno in realtà dubito userebbe. Infatti il tuo personaggio evita le descrizione e va dritto al sodo, ehe. No, ok, non è che io odio le descrizioni, bisogna essere bravi a renderle in questo tipo di racconti. E tu ce l'hai fatta, mi hai tenuta incollata fino alla fine. All'inizio credevo che il ragazzo fosse il solito delinquentello rotto della vita per chissà cosa, ma, mano a mano che leggevo, ho provato molta pena per lui. E quando il pensiero dolce a sua madre s'insinuava nei suoi pensieri pieni d'ira, era come se si rivelasse il vero lui, fino al tragico finale, in cui mi sembra come tornato bambino. Un bambino ingenuo e arrabiato, il cui ultimo pensiero, va alla sua mamma. |
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Inziamo senza ulteriori indugi ...
- grammatica e punteggiatura: non ho notato nulla di sbagliato o anomalo, in più l'impaginazione è buona ed hai usato caratteri grandi e differenziati;
- sviluppo del tema: la rabbia c'è, anche se è michiata al desiderio di vendetta, ad un po' di accidia ed anche a tanta amarezza. Il protagonista, in un certo punto della storia, si pente quasi di ciò che vuole compiere ed il suo viaggio fa quasi rabbia al lettore, perchè pensi: "Cavolo, allora perchè ordire una vendetta che non puoi compiere ? E per cosa poi ? Per suicidarti in uno schifoso bagno di una prigione ?" Fa tristezza e ti verrebbe da dire che è tutto sbagliato. Ma nel senso che la vita è sbagliata, ingiusta e crudele. Quindi, almeno secondo il mio modesto parere, questo testo non solo parla di rabbia ma un po' te la fa venire nei confronti di un mondo in cui, alla fine, vincono i più forti e gli indifesi vengono lasciati al proprio destino. Direi quindi che hai sviluppato bene la consegna;
- gradimento personale: sono praticamente stata incollata allo schermo, anche se devo dire che l'inizio l'ho trovato un po' pesante e mi stavo iniziando a chiedere che diamine stavo leggendo. Poi tutto ha acquistato un senso, ma quell'inizio non mi ha molto invogliata a leggere ... boh, sarò io strana, ma sono contenta di aver continuato. Una storia carica di frustrazione, di sentimenti e pensieri inespressi e di persone che avrebbero potuto fare della propria vita qualcosa di migliore, ma che, a causa di altri, non sono stati ingrado di andare avanti: chi perchè ucciso, chi perchè è morto dentro e poi si è sparato.
Ti faccio i miei più sentiti complimenti e, per una volta, il voto non è difficile da dare: direi un nove e mezzo, un dieci non me la sento di dartelo perchè ... ci vorrebbe ancora di più per un dieci. Ma ho apprezzato veramente il tuo scritto, un ottimo lavoro.
A presto !
Laura
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Ehilà ;) |
Ciao :) sono qui per la sfida. |
Ciao! |
Cavolo! |
Buongiorno! |
Ciao ^^ ti è capitato un vizio non facile, secondo me. Parlare dell'ira infatti non è facile: che cosa si può dire? "Tizio perde le staffe e si mette a fare casino"? Evidentemente no, è qualcosa di molto complesso e che qui hai saputo ben dimostrare. Costui ha un'ira verso il padre che dura da anni, per poi finalmente smettere con la propria vita dandosi un colpo alla tempia... rispettando così il tema, che parlava proprio di "desiderio", in questo caso rimasto inespresso ^^ povero lui! Ma così cos'ha risolto? Un bel niente XD ad ogni modo come dicevo hai ben espresso il tuo tema e sono contento di aver letto, il linguaggio pesante non mi ha "pesato" (scusa il gioco di parole) e ho molto gradito ciò che hai scritto ^^ ben fatto dunque, alla prossima! |
Wow. Questa storia mi ha colpito tantissimo! |
Ciao! Anzitutto sono rimasta colpita in modo positivo dal titolo. Generalmente preferisco i titoli in italiano, ma questo suona bene. |
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