Recensioni per
Dies Irae (XIII secolo)
di Deliquium
C'è una citazione. La (Calavera) Catrina, per caso? Altrimenti, oltre a Caino e Abele, il mio cervello non ne vede di palesi (ammesso che sia palese; mi sorge il dubbio, ché non sarebbe poi tanto divertente, alla fine della fiera, trovare una citazione che lampeggia sguaiata come un'insegna di Las Vegas...). |
Ciao devo dire che la tua storia mi intriga molto, sono molto affezionata ai personaggi della storia classica ma ogni tanto ci vuole qualcosa di nuovo :) |
No, la paura che Faun suscita negli altri è qualcosa di diverso. È qualcosa che trascina fuori il luogo più buio e spaventoso che è dentro ognuno. È una paura primitiva, che non ha nome. Il terrore del peccatore che si trascina butterato dalla peste. È il terrore del credente che apprende dell'inesistenza di dio. |
Ti dirò, col caldo che sta facendo in questi giorni fa anche piacere leggere una storia ambientata in inverno. Umido, ma pur sempre freschetto. Spero che Desiderio non ci abbia già lasciati. L'avrebbe fatto con stile - col botto, come si dice dalle mie parti - però mi farebbe piacere che riuscisse a ricongiungersi ad Athena: già hanno decapitato il Sagittario, han tolto di mezzo il Capricorno - che sta arrivando a prendersi ciò che è suo di diritto, e questa nons embra proprio essere una buona notizia - pure Pesci? |
E ce l'abbiamo fatta! |
Nel tuo/a Desiderio ci vedo tanto del Desiderio degli Endless di Gaiman: anche lì Desiderio/Desire è detto "Fratello/Sorella", è maschio e femmina allo stesso tempo, ché il desiderio - quello vero - non ha un solo sesso, ma è comune ad entrambi allo stesso modo e nello stesso tempo. Riesce ad essere maschio e femmina allo stesso tempo così come Venezia è sia terra sia mare. |
C'è stato un attimo in cui ho pensato al Rituale dei Tellan (sto leggendo in questo periodo Memorie di Ghiaccio, il terzo volume della serie di Malazan), ma poi mi sono detta che no, vabbé, sono io che vedo collegamenti dappertutto... e invece, sorpresa! Prevedo una bella chiacchierata al riguardo. |
Brandon il Corvo - o la Cornacchia - mi piace molto. Non le manda a dire, nossignore, come facevano i giullari di un tempo. Non ha paura di ferire i pudori di chicchessia: a che servirebbe? Sono scudi che ergiamo di fronte a noi per proteggerci da noi stessi. Se solo avessimo il coraggio di abbatterli, quanto sarebbe più semplice la nostra vita! Ed è questo che fa Brandon, stando bene a ttento a celare i suoi, di pudori. L'amore e la tosse non si possono nascondere, e se Sophia, nel capitolo precedente, ha forse (forse) capito cosa prova quando vede Lucien, con una precisione così dolorosa e puntuale da riportarmi indietro nel tempo, qui vediamo lui: che è più smaliziato di una ragazzina di quindici anni alle prese con il suo primo amore (che ancora non ha capito quali coordinate dare a quel sentimento che le sfonda il petto e morde e artiglia e fa piangere), e che vede in lei una donna. Una donna in boccio, come si diceva in certi romanzetti di qualche tempo fa, che si nasconde dietro occhiate ostili - ormai un classico; come hai detto tu, si stupirebbe se gli rivolgesse un sorriso! - ma che ha una complicità diversa con Roland e Brandon. Roland e Brandon che sono compagni, ma che suscitano gelosia nel povero Lucien. |
Chi si perde, va ritrovato. |
Ho aspettato una decina di giorni proprio per timore dell'interruzione, siiiiigh +visto che c'è recupera Roland Che Non E' Roland e Xuan e li coccola approfittando della pausa+ |
In questa tua storia la Guerra Sacra appare come una sequenza di episodi e battaglie singole più che come una vera e propria battaglia campale. Così il Sagittario è già morto, e Desiderio sta per seguirlo. Intanto Atena e il Cancro si apprestano a raggiungere un'inospitale Irlanda, il tutto in un intrico di fedi e manifestazioni divine che parlano di sincretismo. Più vado avanti, più il vero nemico sembra essere il Dio Unico, colui che vince la guerra senza nemmeno combatterla. Mentre gli dei pagani si sfidano, lui aspetta, e li scalza dal piedistallo della devozione popolare. |
Ah ecco, mi sembrava di averla già vista Ludmilla! Non è colpa del caldo! |
Come mio solito, mi perdo a leggere e rileggere il capitolo 30 volte perché DEVO, ogni volta scopro qualcos'altro (e lo ripeto, quando sarà completa, me la stampo e divulgo X°D E la rileggo tutta intera *____*) |
Questo capitolo è perfetto. L'atmosfera è immobile, cupa e sospesa. Il gelo dell'inverno sembra imbalsamare ogni cosa. Eppure la storia procede, e accadono fatti importantissimi. La trama di Pandora va a segno più per l'ingenuità di Persefone che per la solidità della sua architettura. E deve essere così, Persefone. Ingenua e sprovveduta come la primavera e come i cuccioli che vi nascono, incurante del pericolo e delle conseguenze delle sue azioni. |
Caspita, mi stavo perdendo un capitolo con i miei Saint preferiti! Non posso assolutamente esimermi dal commentare, anche se in notevole ritardo... |