Eeh no no, di me non ti libererai mai.
Tu mi citi zio Petry e io ti cito zio Beppe. Leggendo questo Haiku mi è venuta in mente "Mattina" del favoloso Giuseppe Ungaretti.
E ti dirò per bene i motivi. Innanzitutto c'è questo rimando all'immenso, all'infinito, che ben si associa alla volta celeste e che entra in contrasto con la brevità del componimento. Ed é proprio questo un altro collegamento alla corrente poetica di Giuseppe, l'ermetismo che nell'essenziale fa percepire un mondo davvero vasto. L'ultima analogia che ho riscontrato è la purezza del testo, in quanto scritto per te stessa, senza filtri, per essere semplicemente riflesso di ciò che senti attraverso le parole.
Oltre questa somiglianza con il grande autore (verso cui ho una stima assurda) che ti fa molto onore, voglio passare a ciò che ho sentito leggendo questi tre versi.
Meraviglia. Grande meraviglia e vastità, profonditá di ragionamento; un testo che chiamerei quasi intimo, come una chiave per accedere alla tua visione delle cose. Sei riuscita a far di questa poesia una bomba d'immagini ed emozioni. Riesco a leggere un desiderio irrefrenabile, di rompere gli schemi, di puntare in alto dove solo i sogni stanno...vedo con i miei occhi l'immensità che si libera da ciò che hai scritto. E mi sento toccata, toccata nel cuore come se questa visione m'appartenesse, come se avesse risvegliato la vita in tutta la sua potenza...
Io non so più cosa dire, solo che sei riuscita nel tuo intento. Ma hai fatto dare uno sguardo all'infinito e con occhi di bambina che ben conservo posso dire di non poter descrivere la miriade di sensazioni che mi circonda.
Fate una statua a questa ragazza, io sono troppo scioccata per farlo.
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