Buongiorno,
ho molte cose da dire su questa storia, anche per giustificare la bandierina vermiglia, quindi spero di non annoiarti.
Per prima cosa, mi preme rammendarti il primo punto del regolamento, che hai sottoscritto al momento dell’iscrizione. Efp ci ha fatto questo grandissimo regalo di averne solo tre (due e mezzo, in realtà), perciò usarli come zerbino o ignorarli come si fa coi volantini che trovi perennemente nella casella della posta o ti danno per strada, beh, non è l’atteggiamento giusto.
“In questo sito si pubblicano solo storie (fanfiction e originali). Niente petizioni, saggi, dediche, scritti da blog personale o altro.” Il primo “capitolo” della tua “storia” è tutto tranne che questo. E’ solo un insieme di appunti messi lì totalmente senza logica. Quello è uno schema di lavoro, non un’introduzione o un prologo o un primo capitolo. Quello va sul tuo pc, non pubblicato. Fra l’altro (e qui mi viene da tirar fuori la beta-grammar nazi che c’è in me) è una scelta abbastanza stupida da parte tua, perchè hai praticamente svelato 2/3 del tuo racconto. I primi capitoli servono, infatti, per far sì che il lettore passi da te e pensi “toh, una storia nuova. Sembra interessante, aspetta che la metto nelle seguite così non mi perdo l’aggiornamento”. Pensaci: è quello che succede anche con la tua? Non credo... credo più la prima reazione sia chiedersi se sei un troll o no (purtroppo ultimamente efp ne è infestata, quindi il dubbio c’è sempre u.u).
Ma passiamo ora al primo capitolo e alla storia vera e propria. Qui farò un elenco, che penso sia più comodo per entrambi.
- Forma. Non ho mai visto la grammatica, ma, soprattutto, la punteggiatura essere fatti a pezzi così. Sembra di essere finiti nella rete di un serial killer particolarmente cruento. Sinceramente non capisco né gli spazi che non lasci fra una parola e l’altra (se lasci il vuoto le parole non ci cadono dentro, tranquillo), né questo abuso di puntini di sospensione, che in italiano sono pochissimo usati. Esiste anche un piccolo e dolce segno grafico chiamato virgola o pausa breve che NON è una ditata o una briciola sullo schermo/tastiera. Se il nick non mi inganna, non sei esattamente un bambino, perciò la cosa migliore che puoi fare, ora, è leggere notte e giorno una grammatica finchè non la imparerai a memoria.
- Descrizioni e introspezione. Siamo più o meno ai livelli di un cyborg. Le stesse descrizioni fisiche andranno bene per una scheda segnaletica o una cartella clinica o la carta d’identità, ma questa è una storia. Qui bisogna essere prolissi e armarsi di un buon dizionario sinonimi/contrari perchè bisogna fare in modo che il lettore riesca a immaginare ciò di cui parliamo e, visto che si tratta di una storia con individui con poteri speciali, l’aspetto fisico è ancora più importante. Stessa cosa per luoghi e situazioni, che devono sembrare talmente realistici da farti credere, alla fine, che siano più reali della vita reale.
- Personaggi. Hanno la profondità di un cracker e la solidità di un ramoscello di fronte alla potenza di un fiume. Se vuoi che qualcuno ti legga, non puoi buttare giù due righe random e metterle su un sito pubblico. Questo non è scrivere una storia, è scarabocchiare e sprecare carta, inchiostro e tempo. Prima, guardati intorno, le persone, i luoghi, le situazioni: la vita reale è la musa più valida che ci sia. Ma, soprattutto, leggi. Ogni scrittore è prima di tutto un grande lettore che si è cavato gli occhi a furia di vedere come gli altri hanno lavorato con le parole e creato storie. Ti consiglio, pertanto, di andare al più presto in biblioteca e prendere una selezione di fantasy/soprannaturali (che forse è la sezione più adatta al tuo lavoro). Sarà un buon punto di partenza. Poi, potrai tornare qui e sistemare il tuo esperimento affinché non sia un secondo fallimento.
La scienza, dopotutto, va avanti a prove ed errori, no?
Viviana |