Recensioni per
this tainted love you've given
di theuncommonreader

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano

Allora...

Innanzitutto grazie per avere aggiornato; lo attendevo con trepidazione questo nuovo installment - perché ovviamente seguo la storia, e anche perché mi avevi accennato alla prima apparizione di una certa personcina di nostra conoscenza- *strilletto bimbominkia che tu conosci*

Beh. Direi che il Sovrano degli Inferi non avrebbe potuto fare un'apparizione migliore - una vera e propria entrata ad effetto, nonostante la sua natura tanto ritrosa certo non lo renda incline ad uscite teatrali.
Ed infatti non si tratta tanto di teatralità, qua, ma di *carisma* impalpabile - quella forza espressiva che il personaggio sembra irradiare da ogni suo gesto e movimento - e che vanno a comporre una scena molto visiva e immediata, che risplende di pura caratterizzazione, nonostante Ade, qua, non apra neanche bocca.
Sei stata bravissima, dunque, a farne percepire *perfettamente* la natura e a darne l'impronta solo con i gesti e con l'incedere, con lo sviluppo della scena in sé, facendo trapelare - non so come hai fatto - elementi del carattere e del temperamento: Ade è un viandante in un luogo a lui indifferente, vi cammina senza alcuna fretta né curiosità (ed infatti, viene spontaneo chiedersi cosa ci faccia sule pendici di quel vulcano, e credo che la risposta sia vitale per la prosecuzione della vicenda); si intuisce la sua calma e la sua riservatezza spinosa, riecheggiata anche nell'elmo dell'invisibilità, che lo rende presenza impalpabile in un mondo sensoriale.
Amo questo lato di Ade - come ti avevo già detto altrove, Ade è un sovrano perfettamente soddisfatto dei suoi possedimenti, e non ne desidera di più; non ha l'inquietudine e la superbia degli altri suoi fratelli, non si affanna, non si inquieta. Questo è percepibile perfettamente nella figura che tu hai delineato: nella postura, nelle riflessioni, nell'ambiente che lo circonda, e che sembra rispondergli, nonostante lui rimanga celato.
Solo quel profumo, alla fine, sembra smuoverlo dalla sua placida indifferenza, e devo dirti che ho adorato anche l'entrata in scena di lei - quel piccolo dialogo finale, che mi è sembrato di udire letteralmente - sentirlo risuonare nel ribollire dei vapori del vulcano, e nel vuoto dell'aria attorno all'Invisibile. Un tocco registico davvero efficcace, che chiude con un vero e proprio cliffhanger, lasciando con il desiderio di avere una risposta alla domanda di lei.

Molto buone le descrizioni, che sono ben presentate e inserite nella scena, senza mai sembrare "note a margine", ma perfettamente calate nella soggettiva, mostrando dunque ciò che è giusto mostrare per definire contesto e atmosfera, né più né meno; si segue la scena ben piantati nello sguardo di Ade, senza che la telecamera si perda mai in dettagli inutili e didascalici - e sai che amo questo modo di narrare, perché è il più "immedesimante".
Lo stile sta raggiungendo l'equilibrio perfetto tra ricercatezza e fluidità; come ti ho detto anche in altra sede terrei questo come "punto di arrivo" - e rivedrei il resto per uniformarlo, eliminando un certo eccesso di aulicità e convoluzione fine a se stessa che a tratti poteva rendere pesante la lettura.

Infine qualche piccola nota - pochissime in effetti - e una caterva di complimenti per questa entrée che da tempo attendevo, e che mi ha esaltata e deliziata, e tu sai quanto.

ripetizione di "bastone" all'inizio. verga?

insinuarlesi tra le labbra dischiuse - bruttino questo insinuarlesi; insinuarsi tra le sue labbra dischiuse fluisce meglio

Quando si volta verso di lui, gli pare che lo fissi, (quella virgola lì in mezzo la toglierei)

ripetizione occhi occhi alla fine

Recensore Junior

Finalmente hai aggiornato questa bellissima long, da troppo tempo in attesa di un nuovo capitolo.
Come ho già scritto altrove, riesci a dare il massimo come autrice quando ti cali dentro un'ambientazione storica o mitologica, perché hai un genuino e raro talento che si esprime al meglio delle sue possibilità proprio se messo alla prova con questi due generi – per lo meno è quanto io penso.
Riesci a trasmettere senza alcuna difficoltà la grande passione che nutri per la Storia e le storie da raccontare – e dunque quali migliori di quelle che narrano le gesta di grandi uomini, siano essi personaggi del passato o eroi di antichi miti, e di entità a loro addirittura superiori?
Come ho ripetuto già diverse volte, la coppia formata da Ade e Persefone non esercita un grande appeal su di me; anzi, in generale poco mi affascinano anche queste due divinità prese singolarmente...
Tuttavia, hai saputo intrigarmi con la tua piccola Persefone – Kore: forse è meglio chiamarla così, per lo meno per adesso... – e adesso sono molto meno disinteressata nei suoi confronti, grazie a questa bella long. Adesso tocca ad Ade, il signore degli Inferi, che si rivela maestoso e schivo insieme, proprio come l'avevo immaginato, ma non privo di sentimenti, una fredda roccia come fin troppo spesso – purtroppo – viene descritto nelle varie fanfiction o in libri di poco conto: certo, è troppo presto per dare un giudizio davvero esaustivo su di lui, perché non hai mostrato altro che una sua prima e breve presentazione, ma ti conosco troppo bene per temere che l'Invisibile possa venir mal trattato nella tua long.
Fra l'altro, ho adorato questo loro primissimo contatto – di Ade e Kore, cioè.
Quanto al resto, mi pare un po' inutile pare ribadire ancora una volta la qualità superiore del lessico adoperato e quella, altrettanto grande, della ricerca che sta dietro la stesura di ognuno di questi nove capitoli – e tuttavia lo ripeto, sì, perché è giusto farlo.
Sono ansiosissima di vedere cosa accadrà la prossima volta, ma sono certa che non avrò sgradevoli sorprese con te.
Grazie per aver scritto questa storia, un'oasi per chiunque ami la mitologia davvero ben scritta.
A presto!

Recensore Junior
03/01/16, ore 14:29

Finalmente riesco a recensirti l'ultimo aggiornamento di questa meraviglia.
Un piccolo – fra virgolette, dato che siamo già all'ottavo capitolo! – gioiello, che ha pochi pari per ricchezza di personaggi, introspezione psicologica e ammirevole ricerca storica.
Le opere a sfondo mitologico, per loro stessa e ovvia natura, sono assai intriganti, ma quando ci si trova di fronte a tanto lavoro – essendo una long, la pianificazione dei vari capitoli non è mansione indifferente e pure la mole di informazioni necessarie lievita parecchio rispetto a quelle che occorrono per una più semplice one shot – il fascino intrinseco del genere passa in secondo piano e si ammira per prima cosa la qualità tutta personale del testo in questione.
E ora, finiti gli elogi più generali, passiamo al particolare.
A parte il solito ambiente perfettamente delineato – ti ho già detto quanto adori l'accuratezza delle tue ricerche? ;P –, con tanto di fantastiche note esplicative alla fine del capitolo, ho apprezzato – di nuovo! – lo stile di scrittura, immediato ma niente affatto scarno, anzi molto curato e elegante.
Mi piacciono le tue divinità così incredibilmente umanizzati – ma solo perché è difficile vederli così reali, vividi, non perché sia errato di per sé: erano creature immortali così vicine agli esseri umani, invece.
Appassionano e coinvolgono, in toto. Al pari dei dialoghi, naturali scambi fra questi personaggi a tutto tondo.
Piccola svista: dove scrivi "Sua madre allunga le dita e le posa sulla fronte di Kore, la [...]" leverei "di Kore".
Alla prossima! *-*

Recensore Veterano
06/12/15, ore 13:54

Eccomi qua, non potevo mancare al nuovo aggiornamento.^^

Un capitolo molto introspettivo, senz'altro piu 'interno' rispetto agli ultimi - che vedevano molta interazione tra i personaggi - ma necessario per variare il ritmo della narrazione e, soprattutto, per offrire uno scorcio nei pensieri di Kore, quasi rimasta in ombra negli ultimi sviluppi, schiacciata da eventi sui quali lei non ha controllo.

Qua, si percepisce la sua confusione e il suo turbamento di fronte ad un futuro che le appare oscuro (la profezia di Ecate ha forse finito per confonderla ancora di piu), e soffocata dal bozzolo di solitudine nel quale è immersa.
Neanche sua madre, pur con tutto il suo amore e senso protettivo, può aiutarla in questo momento, ed è ironico che proprio lei, che vorrebbe controllare la vita di Kore, sia all'oscuro del suo più grande segreto.

Ho tenerezza per Kore, per il suo turbamento; forse avrebbe parlato con Leuce del suo segreto, ma Leuce non c'è, Atena - dall'alto del suo seggio - non capirebbe, la virginale Artemide men che meno - Ecate sì, ma ha le labbra sigillate, e non può offrire conforto.

Ogni volta che viene fatto riferimento a Zeus, qualcosa trema dentro di lei: forse le vestigia dell'antico amore, forse il rancore per il figlio strappato. L'odore nell'aria è quello di Zeus, dimmi se mi sbaglio, un odore che riesce a cogliere anche quando non lo riconosce.

Ho rivisto volentieri Calligeneia, qua silenziosa testimone; chissà se in quello sguardo muto nasconde qualcosa, se ha *saputo* qualcosa - data la sua precedente conversazione con Demetra. Forse no, o anche Demetra lo saprebbe, ma ho colto qualcosa in quello sguardo, e credo che in futuro Caligeneia avrà ancora da dire la sua.

Come sempre ho adorato tutti i riferimenti mitologici (menzione speciale al cattivo sangue tra Demetra e l'Enosigeo^^), sei diventata una maestra a inserirli nel testo con una tale naturalezza, nei dialoghi dei personaggi, nelle riflessioni, in modo che tutto fluisca leggero, facendo percepire come questi personaggi siano *immersi* in quel mondo - e senza mai far sentire la mano dello scrittore che sale in cattedra per spruzzare l'infodump su tutti gli astanti.

Lo stile ormai è perfettamente rodato, hai trovato la cifra perfetta per questa storia: sempre elegante, aulica, ma anche fluida e immediata, è un piacere leggere queste frasi lunghe e musicali, senza tuttavia mai fare fatica.

Continuo ad aspettare tu-sai-chi, e vedo che ci stai prendendo gusto a posticipare l'incontro ma, dopotutto, ciò significa che la storia durerà piu a lungo e dunque... yay! :)

Ti lascio le mie consuete noticine:


l’Ellade che sfila via sotto di lei la riporti la mente ai monti (*le* riporta)

Kore non si concede di non incrociare gli occhi con sua madre. (Da quel che ho capito, Kore non si concede di guardare la madre, dunque il "non" davanti a incrociare è superfluo)

Chi è lei, lei che ha concepito un figlio col proprio padre (sicura di questa reiterazione di "lei" a così immediata distanza?)

si è incisa sul suo volto, (se "si è incisa" è già implicito che il volto è il suo, dunque il possessivo è ridondante)

impetrare (è un termine reale o un refuso?)

Recensore Veterano
14/11/15, ore 16:55
Cap. 7:

Devo dire che in ogni nuovo capitolo la tua scrittura si affina e si perfeziona - quest'ultimo, infatti, l'ho trovato perfetto sotto ogni punto di vista: stile, caratterizzazione, ritmo, lessico - tutto.
Stile: hai raggiunto, a mio parere, il giusto equilibrio tra ricercatezza e comprensibilità - c'è ancora quella sfumatura antica che riporta alla cifra stilistica dei tempi che narri, ma al contempo c'è leggerezza e scorrevolezza, e mai la ricercatezza dello stile inficia la godibilità della narrazione, o la sua comprensione. Ottimo.
Caratterizzazione: i personaggi sono vivi e respirano: li hai tagliati via dal mito per dare loro carne e sangue - e sentimenti tangibili e riconoscibili - senza però perdere mai di vista la loro natura " altra". Restano creauture superiori, ma con le loro passioni e imperfezioni.
Adoro la tenerezza materna di Demetra - le immagini che descrivi nella prima parte sono stupende, con il riferimento all'odore di una madre - una tenerezza che a volte sa farsi soffocante, ma non per questo cessa di commuovermi ogni volta. Amo quella donna, e vorrei che mi adottasse. *grins*
La caratterizzazione di Atena è magnifica, proprio come speravo di leggerla, tenuto conto che io adoro Atena; ho amato l'intimità che traspare nel rapporto tra le due sorelle, e al contempo quella ritrosia dovuta sia al carattere riservato di Atena, sia ai segreti che incatenano il cuore di Kore, povera piccola; ho trovato il dialogo struggente, come pure i riferimenti ad Artemide, e alla perdita delle sue compagne. Bellissimi anche tutti i riferimenti al passato di Atena: il tentato stupro da parte di Efesto e il suo tentativo di ammenda, il figlio nato dal suo seme e che ora regna sulla città dell'olivo, la bestia la cui pelle è servita per l'egida della Dea - è tutto inserito in modo naturale e mai pedante. Vedo che ho fatto bene a romperti le scatole sulla faccenda "note/inserimentodirettoneltesto" perché trovo che questo aspetto ora sia perfettamente bilanciato. *is proud*
I dialoghi: spot-on. Si leggono che è un piacere, sono naturali e avvincenti, forse la parte migliore del testo. Li ho adorati.
Sul lavoro di documentazione, già sai, ma lo ripeto: è ammirevole, e traspare in tutto quello che scrivi. Mi ci immergo con un tale piacere che non so proprio come ringraziarti. Mi godo il frutto del tuo sudore sfacciatamente, ma è l'effetto che mi fa la buona narrativa di stampo storico/mitologico: una goduria totale.
Altro da dire non ho - a parte le mie consuete correzioncine/suggerimenti formali in calce - se non che diventi sempre più brava, e questa storia sempre più bella. La mia ingordigia ti esorterebbe ad arrivare presto alla parte " succulenta" ( sai quale) ma tutto questo slow building è così bello che... oh, insomma, titillami quanto vuoi.


Una sfumatura non riesce a decifrare, neppure lei che è la Primavera; (non manca un "che"? - che non riesce a decifrare)

ricambiando lo sguardo spalancando le corolle in lenti, ampi sorrisi. (Manca una virgola o una congiunzione)

per un attimo non esiste che esso.(esso è soggetto, qua dovresti usare il relativo pronome "lui")

La tempestività non figura trai mille talenti di Efesto. (Tra i - scritto staccato)

mentre già si affretta a indossare la lunga veste e a stringersi la vita del cinto. (Mi suona strana la costruzione di questa frase, non sarebbe meglio "e a stringersi il cinto alla vita"?)

Recensore Junior
13/11/15, ore 17:55
Cap. 7:

Finalmente riesco a terminare di leggere e recensire il nuovo capitolo! \o/
Come già espresso altrove, sono molto contenta che, diversamente dai piani iniziali, tu alla fine sia riuscita ad allungare il brodo – e, una volta tanto, nel senso buono dell'espressione! – perché così, da donna ingorda quale sono, potrò leggere per più tempo questa bella long. ùù
Stavolta, poi, ci presenti ben due nuovi personaggio: niente di meno che Nike – confesso che quasi son morta quando ho letto il suo appellativo, perché ricordi ancestrali, che hanno a che fare con capelli belli, sono tornati alla mente... – ed Atena, la signora della più nobile guerra – e di molte altre cose, invero.
Come al solito, alcune frasi meriterebbero a pieno diritto di stare nella sezione dedicata alla poesia, per quanto sono in grado di evocare bellissime, alte immagini.
Al solito, via di bandierina verde!

Recensore Veterano
07/11/15, ore 16:52

Buon giorno, sono qui per lo scambio.
Innanzitutto, ti faccio i miei complimenti per questa storia.
L'ho apprezzata perchè amo la mitologia greca, ma soprattutto per le scelte lessicali e stilistiche che hai compiuto.
Non so bene come spiegarlo, ma se dovessi utilizzare un aggettivo per descrivere la tua storia questo sarebbe 'eterea'. La tua storia per me è eterea.
Leggendola, mi sembrava di essere l'aria intorno ai due protagonisti, di esser tutta intorno a loro, di percepire i sentimenti di Zeus, i suoi movimenti, di vedere con chiarezza il viso di Kore...insomma, hai usato dei termini davvero evocativi e questa è una cosa che apprezzo davvero molto.
Anche la brevità della storia la rende particolare. Credo che se fosse stata più lunga sarebbe stata molto meno efficace. Unire l'essere concisi con l'essere evocativi non è per niente semplice ma tu ci sei riuscita alla perfezione.
Ancora complimenti e a presto 99

Recensore Veterano
07/11/15, ore 14:18

Ciao :) Sono qui per lo scambio :) Parto col dire che amo la mitologia e, la tua ff, ė scritta molto bene. Non ho trovato errori grammaticali o di sintassi... la bandierina neutra per la relazione fra padre e figlia... sebbene poco accennata, sono scene abbastanza particolari e mi fanno un tantino senso ad immaginarle... spero che non ti offenda, non ė mia intenzione :) Come ho detto, nel complesso, la tua storia mi piace molto :)

Recensore Veterano
07/11/15, ore 00:16

Bello.
bellobellobellobellobello.
Mi è piaciuto proprio tutto di questo capitolo: l'atmosfera rurale e notturna, densa di misteri; i dialoghi - davvero ben riusciti, con il giusto equilibrio tra tensione ed esposizione - il lessico, che è ricchissimo, prezioso, perfetto per il luogo, il tempo e i temi e, più di tutto, ho amato visceralmente i personaggi.
Le personalità di Demetra e Calligeneia traspaiono dai loro gesti e dalle loro parole come se ci mostrassi uno scorcio della loro anima, senza mai presentarle pedissequamente, ma facendo trapelare la loro natura poco a poco, attraverso la loro interazione. Non è una cosa facile, ma tu non cadi mai nella trappola del "tell", e dunque l'immedesimazione è totale.
C'è una grande complicità tra le due, si percepisce il legame che le lega - intessuto dagli anni - la fiducia, l'intimità; è bello anche che la bilancia del potere oscilli tra di loro - a volte prevale la dea sulla nutrice, a volte è la nutrice che redarguisce la dea, come fosse ancora bambina tra le sue braccia. L'ho trovata una cosa molto tenera, e molto realistica, che mi rende queste figure più vicine, nonostante la loro natura sovraumana.
Mi piace l'amore viscerale di Demetra per sua figlia, e mi piace come stai ritardando il momento in cui finalmente scoprirà chi è l'artefice del suo disonore. Hai già pavimentato la strada del suo rancore, della sua sfiducia nei confronti di Zeus - sono ansiosa di vedere come reagirà quando la verità verrà a galla. Saranno dolori, e mi sto già leccando i baffi.
Quanti bei semini stai lasciando - a livello di trama e di relazioni tra i personaggi - i cui frutti li si raccoglierà in seguito, godendo come cinghiali che trovano ghiande prelibate sotto l'albero del tuo storytelling (perdona l'ardita metafora, ormai mi conosci ;p)
Davvero un'ottima gestione registica, che si svela capitolo dopo capitolo in tutta la sua complessità. Sono molto ammirata.
Come sempre, il capitolo è disseminato di riferimenti, rimandi, a volte solo accennati (come il tradimento di Afrodite), a volte più palesi, ma stavolta ho trovato tutto in grande equilibrio.
Ho davvero poco da dirti oltre queste lodi sentite, se non qualche errore formale che vado a elencarti:

una simile simulacro (refuso)

agro-dolce (si scrive attaccato)

ma sulla fronte corna gli spuntano, corna di drago! (ripetizione)

E nulla me lega al silenzio (mi)

affinché la volpe non due volte venga presa al laccio. [9] (hai scritto 9, ma la nota è la 10)

al destino infausto di Leuce ha imputato quella malinconia (credo manchi un "cui" - cui ha imputato quella malinconia)

Un altro padre in ogni maniera (manca la virgola dopo "padre", altrimenti "ogni maniera" diventa un attributo di Zeus)

“Dov’è che vuoi arrivare, nutrice?”, (dato che hai messo il corsivo per identificare il pensato, le caporali sono superflue)

Zeus mai troppo ha stimato l’onta dei figli bastardi (non sono convinta dell'uso di "stimato" che significa "tenuto in considerazione")

Innamorata. La peggiore malattia mentale. (la malattia mentale è un concetto nato solo in tempi recenti, e dunque mi suona incongruo sulla bocca di Demetra. "La peggiore malattia" è sufficiente per far passare il concetto, dato che l'amore è per forza di cose un'inclinazione della mente)

Recensore Junior
02/11/15, ore 22:58

Come promesso, ecco qui la recensione – pure in anticipo, perché non riesco ad aspettare sino a domani: preferisco dar impressioni a caldo, ancora eccitata dalla lettura!
E già da questo si sarà inteso, credo, quanto abbia apprezzato.
Il pezzo è davvero di alto livello... come i precedenti, del resto.
Sono ammirata dall'abilità con cui stai gestendo la storia, tirando bene le fila di tutto. Ma non è la sola cosa che apprezzo, no: sono innamorata dello stile, perfetto, e della ricchezza di termini e citazioni con cui ricostruisci il mondo greco, sono innamorata delle sempre utilissime note, delle due protagoniste e delle loro parole, bellissime e per nulla artificiose, tanto che pareva di star assistendo ad un reale scambio di battute fra due donne intime – seppure, donne di un tempo assai lontano dal nostro.
Ho seguito con autentica passione il dialogo fra Demetra e la sua nutrice, personaggio affascinantissimo, vecchia tanto astuta quanto materna – è strano vedere Demetra, madre di Kore, così prepotentemente attaccata al ruolo di genitrice, diventare una figlia.
E mi piace anche il rapporto con Ecate, amica eppure, in nome dell'amore materno, quasi "nemica".
Che aggiungere, poi? Ho quasi riso per il povero Ares, messo in mezzo seppur privo di colpe – e giustamente presto scartato. Mi chiedo, però, se lo vedremo. Magari in coppia con Afrodite!
Invece mi pare quasi assurdo che nessuno abbia davvero pensato a Zeus, noto volpone accalorato, che si riproduce con la voracità di una fiera in primavera – per citare la tua Demetra.
Comunque sia, pregusto già il momento in cui la pantomima finirà...
Ansiosa di leggere il seguito, ti faccio ancora i complimenti.

 

Recensore Veterano
30/10/15, ore 03:26
Cap. 5:

Che bel capitolo - lungo e intenso, come speravo che fosse - me lo sono proprio goduto, anche se ho sofferto, ma ormai lo sai che per me - in campo letterario - le due cose sono spesso sinonimi. ;)
Il capitolo non ha molta azione, è più un capitolo di "assestamento" - assolutamente necessario per approfondire e mostrare i sentimenti di kore - prima di riprendere il filo della storia e degli eventi, come credo farai nei prossimi aggiornamenti.
Dunque un capitolo emozionale, con poca trama ma giocato invece sul filo della caratterizzazione e dell'empatia tra lettore e personaggi, che raggiungi e sviluppi moltl bene.
Già due capitoli fa avevi fatto intuire l'attacamento di kore al suo bambino, il dolore nel vedere il suo mondo sconvolto e sconquassato, e in questo capitolo vivifichi questi sentimenti, mostrando appieno l'ingiustizia che sta vivendo - una tragedia che, nel suo tormento, non risparmia di imporre anche al resto del mondo, pur senza una consapevole cattiveria. Nel suo dolore, kore è come una bambina, dimentica di tutto ciò che la circonda, persa nel bozzolo della sua angoscia. Una caratterizzazione multisfaccettata, che la rende vivida e reale, e con la quale viene spontaneo empatizzare. Bravissima.
Le fa da contraltare Ecate, venuta per riportarla alla ragione, o - semplicemente - a porgerle una mano amica, e lo fa con efficacia, dato che alla fine kore è distolta dal suo pianto e la segue all'aperto, nel mondo placato, sebbene ancora umido del suo dolore.
Ho molto apprezzato l'atteggiamento distaccato e ieratico di Ecate, molto in linea con la sua natura di essere antico ed arcano, più vecchio dei cronidi stessi; davvero ben riuscita la sua profezia sul futuro di kore, dove molto è detto tra le righe, e nella quale è possibile ravvedere squarci del futuro che l'attende. Mi unisco a Vipera nel dire che non vedo l'ora di veder comparire Ade (si, si, lo so che ti mettiamo ansia da prestazione ma tanto sarai bravissima^^) e questo vago assaggio intravisto nelle parole di Ecate non ha fatto altro che accrescere l'appetito. :D
Ottimi i dialoghi e ottimo, come sempre, il lavoro di approfondimento e il contenuto metaletterario, parte del quale è chiarificato nelle note. Anche così, tuttavia, alcuni riferimenti potrebbero rimanere un po' oscuri al lettore non troppo ferrato nel campo mitologico, che dunque può far fatica a comprendere alcune sfumature, o rischia di perdersi dei pezzi. Ti porto come esempio questa frase:

"Forse che è Cosmos [7] rapire una figlia di Oceano alle sue rive, e trascinarla in un regno a cui non appartiene? Quante remore si è fatto Zeus Ctonio [8] quando si è trattato delle faccende sue? Non abbastanza, e così l’Olimpio [9] : forse pensava al Cosmos mentre giaceva con la sua stessa figlia, concepiva con lei e poi le strappava quel seme che appena ha gettato radici per trapiantarlo tra le braccia delle montagne? »"

Per me è chiaro che ti riferisci a Leuce, ma resta comunque un dialogo ad alto rischio comprensione, non certo facilitato dall'inserimento dei nomi alternativi di Ade e Zeus, e dal rimando a *ben* tre note in calce al testo. Capisco che non vuoi - giustamente - fare infodump, ma ti consiglio di offrire ogni tanto qualche appiglio in più al lettore, senza necessariamente demandare tutto alle note o alle conoscenze pregresse di chi ti legge. Il mio è un mero consiglio stilistico, ma - scrivendo narrativa storica - mi sono trovata a fronteggiare spesso questo problema, e a cercare un delicato equilibrio tra le informazioni da far filtrare nel testo (senza imboccare il lettore, per carità!) così da non rischiare di perdermelo per strada, e quelle più marginali che, invece, se anche vanno perse... pazienza. :D
Lo stile, come sempre, è molto ricco e raffinato. Costruisci arazzi con le parole, e stai trovando la giusta cifra stilistica per una narrazione a cavallo tra aulico e moderno. La costruzione di alcune frasi, a una prima lettura, può sembrare un tantino convoluta - senz'altro per questa tua ricerca di uno stile che riecheggi i testi antichi - dunque ti direi di non accentuare troppo questo artificio; come esempio ti porto la ripetizione dei nomi propri nel mezzo delle frasi, che in questo capitolo hai usato più volte:

Solleva gli occhi, Kore, in alto
Salta in piedi, Kore, lascia cadere l’himation sulla pietra calda del suo corpo gelato.
Sibila, Kore, e, nel sibilare, spruzza veleno e lacrime.
Avanza, Ecate, e non si inchina.
si picchierebbe, Kore, per tanta ingratitudine

È un modo di fraseggiare un po' demodé, un po' di maniera, che in un testo come questo sta bene, ma attenta comunque a non esagerare, altrimenti il rischio è che diventi lezioso. Il lessico, invece, è perfetto.
Ti segnalo poi un piccolo refuso:
forse la creatura urlante che ha aiuto a sgravarsi, (aiutato)

----
A rileggerci con il prossimo capitolo che, ormai dovresti saperlo, attendo con ansia. :*

Recensore Junior
28/10/15, ore 22:23
Cap. 5:

Ti preoccupi dei tuoi dialoghi: secondo te poco convincenti, non ti senti affatto portata per loro.
Ebbene, voglio smentire ancora una volta – questa ancor più delle altre, forse.
Perché la verità è che sono perfetti, soavi, avvincenti.
Mi complimento davvero, perché non sei scivolata in dialoghi banali, in frasi preconfezionate – io non avrei saputo da dove iniziare, al tuo posto, ma tu hai scritto egregiamente.
La tua Kore prende, lascia che te lo ripeta, come come pure Ecate.
Sono personaggi potenti, vividi, tremendamente interessanti.
E fra poco vedremo anche Ade, credo! :D Immagino già la meraviglia che ne tirerai fuori: personaggio che di per sé si presta molto bene all'immaginario – figura misteriosa e quasi isolata, quindi, paradossalmente, di spicco fra la matassa divina che abita il mondo di sopra –, sarà sicuramente esaltato dalla tua penna.
Chiudo col solito elogio circa la ricercatezza dei termini impiegati e la precisione con cui dipingi il meraviglioso – lo confesso: mi sta incantando sempre più! – mondo greco, aiutando la lettura di noi comuni mortali con le sempre graditissime note.

Recensore Veterano
20/10/15, ore 01:59

Un nuovo capitolo di grande intensità, dove il Padre degli Dei giganteggia, e dove Demetra ne è degna e fiera opponente.
Mi è piaciuta tanto la caratterizzazione di Demetra, ha tenuto testa al fratello/amante - e non è cosa facile - con la forza della leonessa che è pronta a uccidere per difendere i cuccioli. Cede per un istante solo quando Zeus le rammenta Poseidone, ma ritrova subito la padronanza di sé, e non esita a colpire a sua volta.
Zeus è granitico, come sempre, ma anch'egli ha un attimo di cedimento: non di fronte a Demetra, ma di fronte a ciò che in lei gli ricorda Kore - o forse per ciò che le diversifica.
Era rimane sullo sfondo, presenza muta e ingombrante che tuttavia, nel'ultima parte, si fa avanti a reclamare il suo ruolo. Ho idea che questo ruolo crescerà di importanza, nei prossimi capitoli.
Ho inoltre intuito che hai in serbo qualcosa, riguardo a Styx, e quel qualcosa potrebbe essere di importanza cruciale, nei futuri sviluppi... *mumble*
La parte iniziale, con la descrizione della pioggia - e i sentimenti che essa instila in Zeus e negli altri olimpi - è molto raffinata, così come lo è lo stile (denso e aulico, come ormai è tuo segno distintivo nei brani di stampo mitologico) e come lo sono i riferimenti e i rimandi di cui dai spiegazione nelle note.
Come ben sai, amo questi riferimenti colti, e amo andare a leggere le noticine in calce al testo, ma forse alcune di queste potrebbero essere incorporate nel testo, per renderlo meno criptico e più immediato.
Per farti un esempio: il riferimento al dialogo silenzioso tra zeus e kore tramite la pioggia è bellissimo, ma lo si coglie solo andando a leggere la nota, e così si perde un po' della magia che un'immagine del genere racchiude.
Dato che questo riferimento è una tua interpretazione della natura di kore, perché non metterlo in modo velato nel testo, senza demandarlo a una 'fredda' nota in calce?
Non si tratterebbe di infodump, ma di un artificio letterario per dare chiarezza e intensità al momento.
Bene, invece, mantenere nelle note quei riferimenti puramente 'informativi' e di approfondimento, che inseriti nel testo stonerebbero e farebbero - quelli sì - l'effetto infodump duro e puro.
E ora mettiti al lavoro sul nuovo capitolo, che qui urgono risposte alle molte domande (e, come sempre, bravissima^^)!

Recensore Junior
20/10/15, ore 00:04

Eccomi qui, immancabile!
Il nuovo capitolo si apre subito con un'altra delle tue immagine poetiche – davvero bella.
Mi piacciono sempre le tue ingegnose e molto originali idee ed interpretazioni, lo sai, e nemmeno stavolta ti smentisci. Perciò, brava! E pure le note dopo il pezzo, al solito, sono graditissime: interessanti ed utili, soprattutto a chi non possiede una grande familiarietà con l'antico mondo greco.
Mi è piaiciuta molto l'entrata in scena di Demetra, la sua descrizione – sebbene non oggettiva, perché sono pensieri di Zeus, quelli che leggiamo su di lei.
I dialoghi sono avvincenti, davvero, e tutto è molto intenso. Ora, quasi, inizio ad interessarmi pure a questa coppia! È solo la "povera" Era, al momento, ad essere relegata sullo sfondo, figura di secondo piano rispetto a tutti gli altri – ma sono certa che questa cosa prima o poi cambierà; lo spero, anche...
Come sempre, i più vivi complimenti.


 

Recensore Veterano
05/10/15, ore 17:55

Letti tutti e tre, e - come i frutti dell'albero proibito - sono un 'guilty pleasure' di cui non mi sazio mai.
So che li hai scritti in momenti diversi, ma messi così in fila formano un quadro composito, dove i personaggi rilucono della loro complessità e delle mutevoli sfaccettature della relazione che li unisce.
il lavoro di aderenza al mito è incredibile: come hai scritto nelle note iniziali, pur nell'invenzione letteraria , ti sei attenuta alle fonti, dandone un'interpretazione che non è mai arbitraria. Persino l'incesto, per noi odierni un tema a dir poco delicato, è inserito nel contesto del tempo, risultando naturale, una mera conseguenza di un legame che trascende la parentela.
Stile, come sempre, molto ricco, ricolmo di metafore e richiami metaletterari che è un piacere cogliere.
Il primo frammento è pura sensualità: carne e desiderio, che palpitano e affondando in una girandola di immagini splendidamente carnali, tra padre e figlia, tra amante e amata.
il secondo entra nel vivo dell'anima di Kore: perduta l'innocenza, si fa strada in lei la consapevolezza di ciò che l'aspetta e, per la prima volta, conosce l'amarezza dell'odio. Per me rappresenta il momento di transozione tra Kore/Primavera e la sua futura natura di Persefone, Regina degli Inferi. Percepisco in lei tutta la potenza di qiesta dicotomia, ancora in là da venire, ma già insita nella sua natura.
Il terzo, il mio preferito, tira le fila di tutto: struggimento, dolore, desiderio, rancore, angoscia, consapevolezza di un destino ineluttabile - per kore, per zagreo, persino per il padre degli Dei.
Ognuno deve pagare un tributo, difficile dire quale prezzo sarà il più alto, ciascuno di loro perderà la parte piu importante di se stesso. Sei riuscita a farmi provare un briciolo di compassione anche per Zeua, il che è tutto dire...
Un quadro complesso, emozionale, che ha ridipinto le sfumature del mito di una venatura profondamente umana.

In tutto questo, sono deliziata dal 'foreshadowing' del destino che attende Kore nel luogo al quale è destinata, e nel quale troverà molto più di ciò che era lecito sperare. Non vedo l'ora di leggere la tua interpretazione di quella parte del suo viaggio. *loves*(Recensione modificata il 05/10/2015 - 05:57 pm)
(Recensione modificata il 05/10/2015 - 06:13 pm)

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