Recensioni per
Anatomia della Leggerezza
di Jailer

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/04/16, ore 11:16

Finale perfetto per una storia perfetta. Ho già espresso i miei pareri entusiastici nell'arco dei capitoli precedenti. Qui posso solo aggiungere l'ammirazione per aver saputo creare un mondo dietro ai pochi fotogrammi di un Manigoldo che gioca con i fuochi fatui fra delle macerie senza nome, nel giorno dell'incontro con Sage. Tutto il passato che hai immaginato per lui rende ancora più denso si significato il suo tentativo, nell'originale, di fare la pelle a Sage per rubargli i paramenti sacri. E' l'istinto vitale incontenibile di chi non ha nulla da perdere, e appartiene solo a se stesso.
Congratulazioni. Una storia fantastica che non mancherò di consigliare ad altri e che vola dritta fra le mie preferite.
A presto
S.

Recensore Master
03/04/16, ore 11:05

Nelle parole di Manigoldo rivivono gli episodi di cui la storia non parla. Perché le guerre sacre, da qualche parte, dovranno pur cominciare. Io per Rodorio provo quasi tenerezza. Metternich (credo) diceva che la geografia è un destino. Nulla di più tragicamente vero per questo agglomerato di case che credo vanti un primato di devastazione plurima imbattibile. Il punto di vista di chi di sente totalmente estraneo ai fatti del Santuario rende tutto piacevolmente straniante. L'agonia di Blanca continua mentre sullo sfondo si prepara una guerra sacra. Mi piace la tua scelta di aprire con una poesia crepuscolare. Azzeccata e molto raffinata.

Recensore Master
03/04/16, ore 10:54

Un capitolo greve e doloroso. Così come si consuma l'amore (fino a diventare cenere e ricordo) si consuma anche il corpo di Blanca. Una malattia che non lascia scampo. Questo lungo flusso di ricordi mi ha lasciato qualcosa di strano. Un peso, una sensazione di fastidio impalpabile. Forse è il modo in cui Manigoldo vive la fine di Blanca. La accetta e se la lascia scivolare addosso quasi con indifferenza, come ogni altro evento della sua vita miserabile. Non so se è una dote o una condanna.

Recensore Master
02/04/16, ore 11:54

Mi riaffaccio sulla tua storia dopo un periodo forzato di pausa e ritrovo tutte le cose che me la fanno apprezzare. La fluidità del racconto, l'uso efficace delle immagini che sai creare (la tua descrizione del carattere di Aldebaran in cinque parole è semplicemente perfetta!) e quella sottile ironia che permea tutto il racconto di Manigoldo. Sarà il fatalismo di chi non ha niente da aspettarsi dalla vita, ma ammiro il modo in cui asseconda gli accadimenti senza opporre resistenza. E così entra nel Santuario non per Sage (come racconta l'originale) ma per Aldebaran. Il veicolo non importa.
Grazie per la chicca sul fumo. Mentre leggevo di sigarette nel 1700 saltavo sulla sedia convinta che fosse un anacronismo. Invece no. Proprio non avevo idea che già fossero in uso all'epoca, e in modo così bourgeois-bohème per giunta. Bel colpo.
A presto!
S.

Recensore Master
19/02/16, ore 20:52
Cap. 6:

Un viaggio surreale e onirico, in preda ai fumi dell'alcol e ai deliri della fame. Squallido, anche. Per un attimo ho pensato che avresti fatto morire Blanca nella stiva della Palinuro, suggellando il parallelismo fra questa traversata e quella dell'Acheronte (visto che lo scorso capitolo rievocava Caronte). Invece no, mi confondi ancora, e mi lasci la voglia di continuare a leggere proprio quando non posso andare avanti per mancanza di tempo. Ti rinnovo i miei complimenti. Questa fic mi ha davvero catturato.

Recensore Master
19/02/16, ore 20:40

Ah ma tu mi hai stupito! Non pensavo che sarebbe andata così... così... banalmente. Non fraintendermi. Non è la tua storia a essere banale (anzi!) quanto l'assurdo modo in cui Manigoldo incontra il suo destino ateniese. Devo farti i miei complimenti per l'originalità della "chiamata", che di epico o spirituale non ha nulla. Ma soprattutto per la scelta dei dettagli. Il nome della barca, quello di un antieroe. Palinuro è Manigoldo sono collegati, entrambi addormentati al cospetto di un destino più grande di loro. E questa immagine stupenda del mare maestoso (e menefreghista) al cospetto delle miserie umane. Non mi capita spesso di rimanere così colpita da una storia. La tua è una di quelle che si contano sulla punta delle mie dita esigenti. Brava.

Recensore Master

Mi fa quasi tenerezza questo tuo Manigoldo. Un ragazzino inesperto che gioca a fare l'uomo in un mondo che farebbe volentieri a meno di lui. Il suo rapporto con Bianca ha una grande intensità. Mi sono commossa davanti al loro tira molla e ai gesti maldestri di un precoce Manigoldo che, a modo suo, è quasi romantico. Ma le nubi della tempesta si addensano all'orizzonte. Si intravede la fine di Bianca e un nuovo inizio per il granchione...

Recensore Master
14/02/16, ore 18:34

Questa storia mi ha stregato al punto che dopo aver finito le mie faccende domenicali mi sono subito fiondata a leggere il terzo capitolo dopo essermi letta i primi due stamattina mentre facevo colazione. Che dire, mi hai catturato. Mi piace il racconto secco e senza fronzoli di Manigoldo. Il tuo stile asciutto, quasi ruvido, si associa bene alle vicende che narri. Ho provato quasi sollievo a immaginarlo mettere su peso e costruirsi qualcosa di vagamente simile a una serenità, seppure in un ambiente depravato e crudele. E finalmente si scopre qualcosa di più anche su Bianca. Mi spiace non poter andare oltre con la lettura oggi, perché quella frase finale mi incuriosisce da morire. Posso solo ipotizzare che non finirà per niente bene.
Bene, in questa giornata di pioggia fredda e uggiosa ti sei guadagnata una fan! A presto!
S.

Recensore Master

Ecco, sono riuscita a leggermi anche il secondo capitolo e ti rinnovo i miei complimenti per come stai conducendo il gioco. Il tuo stile si addice molto bene alle riflessioni di Manigoldo. Di lui mi colpisce l'accettazione dei fatti orribili della sua vita come se fossero un mero dato di fatto. Mi affascina la figura di Bianca, questa ragazzina così cinica e furba. Non ho letto il gaiden dedicato a Manigoldo, ma se non erro lì si parla di una certa Gioca, sua compagna si avventure e sventure. Ad ogni modo mi ero sempre immaginata Manigoldo come un bandito solitario. Tu lo inserisci in un covo di ragazzini macilenti che sbarcano il lunario commettendo furti e prostituendosi. Triste e squallido, ma credibile.
Che dire, mi hai catturato. Stai costruendo un'immagine di Manigoldo molto coerente ed efficace. Brava!

Recensore Master
14/02/16, ore 12:07

Non so come sono finita su questa storia, ma devo ringraziare il caso che mi ha spinto a leggerla. Fin dalle prime parole mi ha catturata. Io amo Manigoldo, così come amo Death Mask anche se per ragioni differenti. Penso che tu gli abbia reso un grande onore. Le frasi corte e spezzate di questa autobiografia monca, basata su ricordi vaghi e tristi di un'infanzia dimenticata, sono intrise di una disillusione totale. Manigoldo non crede in sé, nelle persone, nei sentimenti, nella vita. Non crede in nulla e non spera niente. E contempla la miseria della condizione umana da un punto di vista tristemente privilegiato. Davanti alla morte ogni essere vivente è uguale. E' negata anche l'illusione consolatoria di valere qualcosa di più rispetto agli altri esseri che ci circondano.
Bellissima. Complimenti.

Recensore Veterano
06/12/15, ore 22:33

Adesso per favore dimmi: vuoi più male ai lettori (diciamo pure a me) o ai tuoi original characters...? No perché non è possibile che ci lascino sempre in questo modo... T______T poverini...
perché perché...?! Se volevi fare dei "sentimenti feriti" il tuo marchio di fabbrica, beh ci sei riuscita, mannaggia se ci sei riuscita... e soprattutto è ancora peggio col fatto che ti viene straordinariamente bene...
Credo di averlo già detto ma nel dubbio lo ripeto, sarà che il protagonista era Manigoldo, ma questa storia non sono riuscita a non farmela piacere, nonostante tutto quello che ci hai buttato dentro... o forse proprio per quello...
vabeh io parlo parlo ma tanto alla fine finisco sempre per farti i complimenti, meritatissimi complimenti, nulla da dire... perciò, spero proprio di leggere qualcos'altro di tuo ^^
però avvertimi che mi preparo psicologicamente... ^^'

P.s. Sai, per Blanca ci sono rimasta un po' più male perché mi ricordava per certi versi Gioca... nulla solo questo ^^'

Recensore Master
04/12/15, ore 10:19

Mi sono accorta solo ora che avevi pubblicato e sono rimasta di sasso... giuro, non ricordavo fosse l'ultimo, speravo ce ne fosse ancora un altro e... bam, me lo sono letto tutto d'un fiato questo capitolo. Se per te è stata un'esperienza catartica, per me è stato meraviglioso poterla leggere e lo affermo seriamente. Anche il finale mi ha lasciato quell'amarezza 'leggera e profonda' come può solo essere Manigoldo. Una leggerezza che sconfina nel 'prendere le cose come stanno -dobbiamo morire', ma che non si lascia prendere dalla superficialità -lo scambetto, l'ira d'Achille, la sua strofa questa volta gliel'avrebbe cantata. E non ci sarebbe passato su... semplicemente perché le costanti non gli piacciono-
Devo farti ancora una volta i miei più sinceri complimenti ed è sempre un gran piacere vedere una storia arrivare al suo epilogo, al suo 'sperato the end' senza scendere di livello. Tu l'avrai scritta più volte, ci avrai rimuginato su... ma a me quel che ora hai pubblicato piace, piace eccome. A mio puro parere personale hai reso al meglio questo finale. Hai reso Manigoldo. Hai reso la sua storia, la sua vita, i suoi pensieri, il suo essere 'un po' qua e un po' la. Leggero come una foglia che si stacca dal ramo, ma ironico delle sue sfortune come una foglia caduta che guarda quelle ancora attaccate all'albero. Presto cadrai anche tu. Tutti cadono.
La sua leggerezza è costruita, alle volte è spontanea. Egli è complesso nel suo essere così 'differente' dagli altri.
Paga lo scotto. Ha pagato con la morte di Blanca... tragica, quanto... così effimera. Una morte come tante altre a Rodorio. Blanca sarebbe dovuta morire. Lei o io. Mi ci trovi troppo d'accordo perché questo 'sconto di pena' lo usai anch'io per DeathMask, ovviamente in altre circostanze, senza niente di buono.
Trovo sempre interessante come aggiungi particolari e frasi che ci calzano a pennello (non sapevo la storia di Messina e, ancor di più, ora la trovo una scelta azzeccata).

In definitiva grazie, grazie e grazie ancora per aver scritto questa nuova perla nel fandom e, se vorrai, spero pubblicherai anche la storia sull'addestramento di Manigoldo.

Enjoy,
Giò.

Recensore Master
03/11/15, ore 08:45

Sei tornata! (Come sempre... bell'inizio di recensione.)
Sì, sei tornata... e sei tornata col botto. Vorrei sciorinarti tanti di quei complimenti che ad un certo punto sentirò cariarmi i denti, ma devo farlo. Perché è... woah, questo capitolo è davvero splendido.
Lo so, lo so che lo dico un po' di tutti i tuoi capitoli che ho recensito, ma... è vero. Realisticamente e praticamente è così. Ogni capitolo ha quel qualcosa che me lo fa tanto apprezzare, però... però questo non ha solo l'angst a fargli da padrone, bensì proprio la brutale tristezza, il brutale 'sfracello' di una vita, l'indecoroso atto di un ragazzino che diviene un boia per non essere da meno, per non essere ucciso. È perfetto. È l'essenza di Manigoldo.
Come sempre mi piace un casino la versione che dai tu di Manigoldo e il modo in cui si dispiega nella storia, anche uscendo fuori dal racconto (quella volontà di 'non voler più blaterare' su questa sua storia). Ma ammetto che... ad un certo punto... BAM. Io pensavo 'magari mi son persa qualche passaggio, magari è scritto nella storia originale, magari è nel Gaiden di Manigoldo' e invece no, è proprio farina del tuo sacco la storia dell'armatura e di Efesto. La trovo AFFASCINANTE e sinceramente BELLISSIMA. Perfetta per Cancer.
Quella volontà di 'non credere' di Manigoldo ad un'armatura che 'guarisce', ma... che a conti fatti ci crede, perché è così che si sente ormai passati quegli anni. L'armatura del Cancro guarisce coloro che sono arrabbiati, ed è quasi un ossimoro sai, pensando alla devastazione che il segno del Cancro cela in sè: la morte. Il confine fra la terra dei vivi e la terra dei morti. L'accesso a quell'inferno dantesco dai colori freddi.
Secondo me è un'ottima spiegazione e ci sta a pennello, ecco.

Poi, ecco.
Ecco...
No, non mi sarei aspettata mai questo. (Ps: bellissimo e intrigante il fatto di come Manigoldo non 'odi troppo i suoi nemici', quasi li acclama... se fanno qualcosa di sensato li stima, così come questi Specters che fanno il loro lavoro 'con eleganza', nel silenzio e nella morte' come se fosse sempre 'una spanna fuori dal dolore umano, che lo provasse sì, ma che sa bene cos'è la morte e il nemico che avanza è uno scherzo malcelato, o un eroe di rispetto... un boia più bello.)
Povera Blanca, povero Manigoldo.
In verità chi ci rimetterà le penne sarà solo lei... ma il dolore più acuto fra i due, forse, lo proverà Manigoldo. Per l'ultima volta. Poi non ha più tenuto a nessuno tanto quanto teneva a Blanca. Ed è... ecco, effimera e mortale la sorte. Una folata di vento notturno.
Angoscia.

Quindi complimenti, complimenti ancora e di nuovo perché te li meriti tutti quelli che ti dico e, perdonami se sembro un po' melensa (e odio pure il miele, pensa te), ma ti meriti ogni parola che cerco di scrivere per questa storia. Poi... okay, io blatero e ciarlo e perdo di vista il punto... ma ci tenevo a scrivere questo commento.

Enjoy,
Giò.

Recensore Veterano
03/11/15, ore 00:16

Oh.Mio.Dio
Che ti odio te l'ho mai detto? beh te lo dico adesso, perché se mi fai vedere Manigoldo che si vede Blanca uccisa sotto i suoi occhi, non posso che odiarti... perché mi fai soffrire così...?!? T_____T
Io spero vivamente di starmi sbagliando e che in verità mi sono fatta un viaggio mentale più lungo del previsto altrimenti muoio... di ansia e di dolore... giuro... poverino.... DX
Ero partita che volevo farti i mie più vivi complimenti per esserti inventata la storia sul mito dell'armatura del Cancro, perché davvero, i miti li conosco abbastanza bene ma ad un certo punto m'e venuto il dubbio che me ne fossi perso uno ^^', e poi mi dai questa mazzata alla fine..?? o almeno, mi fai sorgere questo tremendo timore..?!?
I complimenti te li faccio ugualmente come al solito, perché comunque li meriti sempre, ma sappi che tremo ad aspettare la conclusione...! >.<

Recensore Veterano
17/10/15, ore 16:00

Oh...
che triste questo capitolo...
davvero, m'è dispiaciuto immensamente di più per questi eventi che per tutte le sventure precedenti di Manigoldo... perché forse, tutto sommato, se le cose vanno male fin dall'inizio, quasi ci fai l'abitudine e sopporti, vai avanti sperando che prima o poi finisca... ma quando ad andare male sono le cose con qualcuno con cui pensavi non avresti avuto problemi... è assai peggio... :-(
cioè ci sta che Blanca non abbia avuto il coraggio di abbandonarlo e lo abbia seguito, salvo poi pentirsene e farglielo pesare... però davvero... non credevo sarebbero precipitate così le cose... non in questo modo...
il fatto che Manigoldo si prenda comunque cura di lei può anche essere dettato da un certo sentimento di "espiazione" però è comunque bello...
vabeh, a parte la gran depressione che mi è presa, ti faccio come sempre i complimenti e alla prossima! ;-D

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