Recensioni per
Panchine
di AliceVolevaMorire

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/08/11, ore 11:40
Cap. 1:

Mi piace, mi piace, mi piace. Forse perchè metà delle mie giornate invernali(non estive, solo a volte) le passo alla fermata dei treni o degli autobus ad osservare tutte quelle emozioni che si scontrano tra loro.
Le tue parole mi hanno ricordato questo scontro\incontro.
Grazie!

Nuovo recensore
17/07/11, ore 17:04
Cap. 1:

I minuti passati nelle stazioni semi-deserte fumando e aspettando i treni e incantandosi a guardare le persone, specie quelle che per qualche motivo non meglio precisato né precisabile (meno male) ti colpiscono, mi sono molto famigliari. Direi che sono diventate parte integrante della mia vita, nel tempo. Forse anche perché considero questi minuti come zona franca (forse aiuta l'essere in un posto assolutamente impersonale, affollato e 'crocevia' di tutto e di niente - poiché ci sono tante direzioni da prendere, ma si potrebbe anche non prenderne nessuna e andare alla stazione giusto per fare una passeggiata, stare in compagnia, o dormirci o cercare/chiedere spiccioli o farsi venire a prendere dall'ambulanza per avere un posto dove dormire la notte d'inverno quando non si hanno altri tetti dove andare, e ancora incontrarci amici casualmente e magari dovete prendere lo stesso treno, o incontrare persone sgradevoli in borghese che hanno questa strana fissa di chiederti documenti e perquisirti lo zaino e talvolta tirar schiaffi in sottopassaggi deserti a chi hanno fermato...) Allora, ecco quel che cercavo di dire, forse: 'crocevia', nessuna croce per quanto mi riguarda, più che altro nodi a profusione e infinitamente intricati, e 'via' va inteso nel senso più ampio di 'way' e non certo 'road'.
In ogni caso, se vedessi qualcuno con una maglia dei Joy Division, proverei immediatamente un forte trasporto di gratitudine per il fatto che esiste qualcuno che indosserebbe la maglia dei Joy Division! E naturalmente non le/gli rivolgerei mai la parola: si sa mai di scoprire che è una maglia in prestito o trovata a caso in qualche mercato, si sa mai che non sappia neanche chi sono i Joy Division; o, forse ancora peggio, che li idolatri. Meglio figurarsi quella persona così, in maniera meravigliosamente e neutralmente rosata: hey, indossa la maglia dei Joy Division! E per qualche minuto ci si sente meglio riguardo all'umanità intera, o perlomeno alle miriade di facce che ti formicolano intorno facendoti sentire sparato e spacciato.

Recensore Veterano
14/06/09, ore 09:08
Cap. 1:

"Ero andata al mare vestita, così mi ero bruciata tutta la faccia."
Meraviglia delle meraviglie. La non-sense mi è piaciuta parecchio; sopratutto la capacità che palesi di stupirti di "cose" normale - che ambigua parola! Ad ogni modo, la frase che ho citato è quella che mi ha spinto a recensirti: in lei c'è un mondo di rassegnazione!
Ciao.

Recensore Master
05/04/09, ore 14:26
Cap. 1:

E'... strano, ciò che ho colto in questa flashfiction. Quello che ho provato è un forte senso di confusione, come se la protagonista - che penso sia tu - si sentisse fuori posto. Quei due ragazzi, che rappresentano la normalità, ciò che la protagonista rincorre, vivono in maniera (stra)ordinaria, e forse è proprio ciò che anche lei, la protagonista, vorrebbe. Ma c'è qualcosa che le impedisce di fermarsi a quella stazione con il viso bruciato. E allora prende il treno, non appena la "normalità straordinaria" la vede. Scappa dai suoi desideri, ma il motivo, a noi lettori, non è concesso sapere. Stranamente mi discosto da ciò che gli altri lettori dicono, forse perchè ho letto poco di te. A me è piaciuta, perchè mi ci sono ritrovata davvero. Forse è solo una mia interpretazione, magari tu volevi comunicare un altro tipo di significato. Ma è una non-sense, e le interpretazioni possono essere infinite.
Bella.

Recensore Veterano
16/02/09, ore 12:17
Cap. 1:

Uhm... Alice. Mi sento un po' a disagio a scrivere il mio parere su questo pezzo, dopo averti detto quante emozioni mi trasmetti attraverso i tuoi scritti, perché ad essere sincera "Panchine" non mi è piaciuto affatto. Anzi, e mi sento oltremodo sorpresa nel dire questo, direi che non mi ha comunicato proprio nulla. Questo mi stupisce perché, da che ti conosco come autrice, curiosando nelle tue stanze ho letto scritti delle più svariate categorie, di diversa lunghezza e natura, di particolari sfumature... Ma non ho mai letto nulla che non abbia saputo comunicarmi qualcosa, almeno qualcosa.
Nelle prime righe di questo pezzo ti riconosco, nello stile e nel tono di voce, ma più proseguo più ti perdo: sei fredda, povera. Il che è esattamente il contrario di quanto sei di solito.
Questo è il mio parere, può darsi che questo pezzo abbia avuto un sapore diverso soltanto per me; normalmente recensisco senza prima leggere i commenti degli altri per non lasciarmi influenzare, ma per me la differenza è tanto forte che mi stupirei se fossi l'unica a sentirla.
Ad ogni modo, significa poco. Troppe emozioni liquide e fluenti alle spalle perché un singolo pezzo ti svaluti come autrice, senz'ombra di dubbio.
Al prossimo "flusso". Io ci sarò.

Recensore Veterano
14/02/09, ore 19:46
Cap. 1:

Non sembra scritto da te, che fine ha fatto la tua vena poetica folle che ho imparato ad apprezzare? Sperimenti nuovi stili? Bhè, in tutta sincerità sappi che mi piaceva di più lo stile che hai usato sino ad oggi. Ti saluto, in attesa di leggere un'altra opera scritta nel vecchio stile.

Recensore Veterano
13/02/09, ore 16:10
Cap. 1:

Forse quel treno alla fine è una metafora per qualcosa di più grosso? Mi piace molto, come tutti i tuoi scritti, estranei dal mondo per me, ma comunque tutti molto belli... complimenti! Kiss kiss Shari92 ;*

Recensore Master
12/02/09, ore 15:49
Cap. 1:

Racconti la vita degli altri. La scrivi come osservatrice e la osservi come scrittrice. Ne cogli i particolari che ti fanno più comodo e li riordini in disordine.
Forse era sbagliato ed irriverente attendere di nuovo qualcosa di te. Qualcosa da te.
Posso dire anche io che ti ho riconosciuto poco in questo scritto, ma forse era addirittura volontario, anche se, tra le righe, riesco a vederti lì, seduta sulle scale.
Secondo me non è un male, ma questo dipende dai punti di vista.

Recensore Master
12/02/09, ore 11:13
Cap. 1:

Per un pò ho avuto quasi paura; paura che tu non tornassi più, che fossi troppo invischiata in queste questioni maledettamente terrene per dare spazio a ciò che il fluire della tua mente ti consigliava. Ora invece ti vedo, vedo che sei tornata, che batti ancora colpi precisi, che sei ancora talmente morta da dire di essere viva. Non mi è piaciuto questo pezzo, e non lo nascondo perchè ti stimo e non potrei dire il contrario; non sei tu, non è "la solita te" che ha scritto queste parole, ma questo non mi impedisce sicuramente di rileggere il pezzo ancora e ancora, giusto per sentirti presente. Cambio di stile, o pezzo buttato giù con troppa fretta e senza ispirazione? Non lo so. Colpa dei miei occhi che non hanno colto? Non lo so. Ma ci sei, sei viva, scrivi, e questo mi sembra comunque importante.