Recensioni per
Portami con te
di innominetuo

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/07/17, ore 18:00

Dopo aver letto la drabble su Aura e Lambach mi sono soffermata a dare un'occhiata alle storie sul tuo profilo ed ho trovato questa, dedicata al Galaxy Express. Ho seguito questo anime da piccola, forse troppo per capire appieno il suo significato più profondo. L'ho ritrovato, però, in questa voglia di fuggire, di lasciare tutto e partire sul treno più speciale di tutti, verso una pace impossibile da trovare altrimenti.
Complimenti ancora!
Evelyn

Nuovo recensore
09/11/15, ore 10:48

Molto belle le tue riflessioni personali sul senso del viaggio come annientamento del quotidiano e del reale e conosciuto.
Ma in quest'opera di Matsumoto io ci ho sempre visto la caducità dell'esistenza umana, nonostante la forza e la temerarietà nel credere "nei propri sogni" . Masai sale sul quel treno non per fuggire ma per conquistarsi un nuovo inizio, un inizio con un corpo nuovo, immortale...una chimera, una vecchia chimera dell'uomo pagano.
Il sogno dell'uomo di vincere ogni cosa (tutto ciò che è negativo) grazie all'essere come un dio...
Lo scopo del suo viaggio, da bambina e da adulta, mi ha sempre infuso un senso di oppressione. Lo guardavo perché mi piaceva, negli episodi, proprio il viaggio di questo ragazzino in un treno antico per lo spazio immenso, vuoto ma ogni approdo, ogni sosta rivelava mondi, pianeti dove c'era la disperazione più nera, una condizione umana innaturale...
Ciò che mi colpiva poi erano i vagoni sempre vuoti del treno, c'erano solo lui, Masha e il capotreno...un lungo treno vuoto, a volte pensavo e penso tutt'ora che si trattava di un sogno di Masai, di un lungo e articolato sogno....
Grazie per aver suscitato queste mie riflessioni dalle tue!

Recensore Junior
03/11/15, ore 14:00

Sai, non posso dire di conoscere benissimo questo cartone (in verità preferivo quelli con disegni meno stilizzati e più naturalistici), ma ricordo che la cosa che più mi attraeva era il contrasto tra la locomotiva a vapore vecchio stile e il fatto che si snodasse attraverso lo spazio, verso una meta lontana che a volte pareva irraggiungibile.
Ecco, mi piacevano il rapporto antico/moderno (corpi umani/corpi robotici; perfezione disanimata/imperfezione mortale; ricchezza/povertà che è anche povertà fisica) e i contrasti del cartone (anche i due protagonisti sono fisicamente una delle coppie
più sballate della storia), ma soprattutto il senso del viaggio che lo permeava.
Viaggio che, come si percepisce nella tua storia, è sempre (o almeno dovrebbe essere) anche un viaggio interiore, un viaggio alla scoperta di sè. Il Galaxy ti porta lontano nello spazio, ma ti costringe anche a guardare dentro te stesso, a scegliere cosa è davvero importante.
Un'eterna abulia o un'imperfezione permeabile ai sentimenti e alle emozioni? E noi cosa avremmo scelto, al posto di Masai?
Mi piace molto questa frase: "Accarezziamo insieme lo spazio di nero velluto, impreziosito da ricami di stelle". Molto "visiva".
Un bacione, a presto. :)

Recensore Master
27/10/15, ore 10:52

Ciao!
Bellissime righe le tue: malinconiche e toccanti, sei riuscita a evocare una certa Magia in questa breve storia. Ciò Che ricordo di questo vecchio cartone sono proprio le atmosfere scure e velate da un'immensa sensazione di ineluttabilità e fine imminente direi che l'hai catturata: complimenti. Un pezzo meraviglioso, breve e, forse proprio per la brevitá, molto intenso. Io amo molto gli autori Che in poco riescono a dire tutto!
Un saluto
Eldarion
(Recensione modificata il 27/10/2015 - 10:54 am)

Recensore Master
11/10/15, ore 14:37

Non ho mai seguito la serie animata, ma non credo sia necessario per comprendere e apprezzare questa tua riflessione, così poetica e delicata. Il viaggio è prima di tutto un'esperienza dell'anima, che ci allontana da tutto ciò che ci è familiare e consueto, e può essere vissuto come una fuga o come un attimo di tregua dalla quotidianità, come un istante di pace o come una meravigliosa avventura. Sicuramente un treno particolare come il Galaxy Express esalta un po' tutti questi aspetti. Quasi quasi vengo anch'io...

Recensore Master
11/10/15, ore 12:04

Sono molto in difficoltà a commentare questa tua fic. E' una eco della tua anima. Le parole sono misurate, ma così forti nella loro potenza evocativa che mi lasciano inerme.
E' di una dolcezza struggente, ma anche infinitamente melanconica, un momento così intimo e  così vero, che merita il rispetto ossequioso del lettore, che in questo caso ha quasi timore (almeno io)  di azzardare interpretazioni e  ipotesi. Anche se,  leggendo, un'idea precisa me la sono fatta, ma la terrò per me.
Intanto ti ringrazio profondamente per averci voluto regalare un frammento della tua complessa interiorità
Bellissima
Grazie
Un abbraccio

Recensore Veterano
11/10/15, ore 11:58

Ho perso il conto delle volte che da bambino avrei voluto prendere il posto di Masai sul treno per volare tra le stelle... credo che chiunque vedesse questo cartone avesse questo sogno.
Il Galaxy Express è incredibile: sembra una vecchia locomotiva tipo la Orient Express solo che se ne va a zonzo per lo spazio... non per niente Masha (o Maetel) porta il colbacco alla russa e così bionda ed alta di certo non sembra giapponese, quindi mi sa che Matsumoto si è ispirato alle atmosfere di Santa Madre Russia.
Leggo tristezza in questo racconto così breve ma significativo ed è in sintonia con il cartone, sempre molto malinconico.
C'è molta atmosfera con poche parole. Brava.
K.-L.