Buon pomeriggio!
La giungla è davvero un luogo esotico e realmente particolare, molto lontano dalla nostra realtà ed è per questo che merita un'attenzione molto rimaneggiata e sicuramente fedele, sia nelle parole che nelle figure (che siano retoriche oppure di visione mentale).
Nonostante sia in sostanza un componimento abbastanza breve, l'ho molto gradito per una serie di cose sicuramente palpabili e ben gestite ed è per questo che scrivo questa recensione con molto piacere, anche per il fatto che l'argomento è abbastanza originale e in diverso tempo che bazzico per la categoria non l'ho mai notato.
Dunque, il distacco e la neutralità narrativi sono per me molto azzeccati, mi ha un po' ricordato lo scetticismo che gli avventurieri inglesi o comunque europei che visitavano questi posti e non ci trovavano niente di interessante o quantomeno di vero per stare più del tempo prestabilito.
Semplicemente, notavano il campo selvaggio e l'essere tremendamente a contatto con la natura e tutte le magnificenze ma sopratutto le dure leggi persistenti e naturali, tipiche di ambienti sregolati.
Mi piace la figura del giaguaro che attende e poi si muove quando trova la sua preda, mi ha ricordato il gufo o il barbagianni nelle foreste, ambienti comunque più vicini a villaggi o città, stilisticamente il tutto è ordinato e lineare e anche ortograficamente non c'è errore rilevante, tutto si legge con molta enfasi, specie per chi è curioso di sapere cosa accade, anche con un impercettibile movimento.
Penso che questa poesia sia interessante, magnetica e con un messaggio abbastanza soggettivo da percepire, da svelare nonostante il distacco del narratore in sè; le immagini sono state chiare e molto vicine alle mie concezioni di giungla, ho vissuto fino all'ultimo un'avventura mozzafiato che, nonostante parli del ciclo della vita, mi ha insegnato cosa aspettarmi da questo mondo per me inedito.
Ho apprezzato, molto.
Non posso che congratularmi con te, davvero, buon lavoro!
Un abbraccio,
Watashiwa |
