Ciao! Ed eccomi qui, come promesso, a recensire questa storia. Solitamente sono abituata a dire prima le cose che non vanno o che non mi piacciono, in questo caso sono davvero pochissime perché hai scritto il testo con una precisione e passione invidiabile, che trasmetti a prima vista solamente per gli aggettivi che usi e la descrizione introspettiva che fai.
Le prime due cose che ti dicono riguardano virgole e ripetizioni:
- sono poche le virgole con cui non mi sono trovata d'accordo; ho provato a leggere con l'effetto che hai voluto dare, però danno solo un maggiore effetto di pesantezza e rallentamento del testo. Non parlo di virgole che si mettono tra verbo e soggetto o soggetto e così via, perché in queste cose non sono un mito, semplicemente dico che l'effetto che hai voluto dare, secondo me, è un po' troppo pesante. Non te le ho nemmeno elencate, perché è una cosa soggettiva. Per esempio, a me piacciono le mie virgole, fino a quando dopo una decina di giorni vado a leggere la storia che ho scritto e noto che avrei potuto metterle in posizioni diverse!
Il mio è solamente un esempio, non ti costringo di certo a fare niente.
- Ripetizioni. Anche queste sono davvero poche, più che altro all'inizio, dove per dare enfasi alla frase hai ripetuto la stessa cosa, non so se volontariamente o meno ma comunque il testo è appesantito dalla ripetizione. Anche in qesto caso è una scelta tua se cambiare o meno, se ti piace così di certo io non dico niente!
Dopo quello voglio dirti alcuni errori che ho trovato:
- «È solo pioggia», soffio, abbassandosi su quella donna dalla pelle sporca di terra umida, tenendosela stretta tra le sue braccia.
Hai rivolto la storia al passato e in quel verbo che ti ho sottolineato in grassetto manca l'accento.
- Dopo qualche secondo si aggregarono, in un suono cristallino, ricamando l’immagine dn una farfalla.
Hai scritto una n al posto di una i.
- La stava aspettando, insieme al suo vangelo riposto sul comò accanto al letto.
Questo non è un errore ma una precisazione. Dato che dopo hai scritto Chiesa e Dio con la maiuscola, anche Vangelo la vuole.
Bene, con questo ho finito tutte le precisazioni, se sono stata sgarbata o scorbutica in un qualche modo di chiedo immensamente perdono.
Ad ogni modo ora passo alla vera e propria recensione. La storia, come ripeto, ha uno stile del tutto invidiabile. Anche a me piacerebbe scrivere così; si legge benissimo, scorre piacevolmente e l'introspezione è assolutamente meravigliosa.
Non ho trovato niente fuori posto, mi è piaciuto un sacco il distacco che hai fatto raccontando dei vari personaggi. Mi è piaciuto più di tutto il paragrafo con i bambini, perché descrivi la spensieratezza del loro animo, facendoli giocare sotto la pioggia, non consapevole della guerra che stava arrivando.
Ed è meraviglioso come racconti di questi bambini con una leggerezza assurda, non i soliti stereotipi tristi, ma bambini. Veri e propri bambini con l'animo da bambino.
E un altro paragrafo che ho amato tantissimo è stato l'ultimo, dove Gaius, se non sbaglio, ricorda il profumo della pelle di quella ragazza e la ama immensamente nonostante siano lontani; ma lui continua a sognare di rivederla e questa speranza non sfuma in nessun modo, nemmeno con una guerra in corso.
Brava.
|