Recensioni per
Insieme
di r_clarisse

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/03/17, ore 21:40

Ciao, buonasera!
Finalmente sei tornato, ho quasi perso il conto di quanto tempo sia effettivamente passato... cinque, forse sei mesi?
In ogni caso, problemi a parte che (purtroppo) ci stanno e mi dispiace che ti abbiano fermato e fatto penare, sono contento di poter continuare a leggere questa long, sperando sempre (dato l'avvicendarsi del tutto) di non essere troppo superficiale e ridondante nel giudizio, anche perché - lo dico e ribadisco con un filo di vergogna - non sono riuscito proprio a iniziare nulla nonostante sia passato un INTERO semestre!
Piccola prefazione a parte, nonostante sia un capitolo importante che sta facendo affacciare al cambiamento repentino che scombussolerà tutto quanto, sono sollevato nel trovare la stessa formula narrativa che unisce introspezione, mistero e quella serie di inquietudine che David prova man mano che tutto si avvicenda, con la conoscenza dei personaggi e il mutamento dell'ambiente e dei luoghi.
Ho trovato piuttosto intrigante il fatto che David scriva e desideri farlo, come se fosse un segno e un compito al quale è destinato e portato, sia per dare a chiunque una testimonianza di quanto vissuto sulla propria pelle, sia per evitare di dimenticare e approfondire le sue turbe, i suoi pregi e quello che ha intorno, per scrivere un'autobiografia veramente vivida, capace di stupire chiunque voglia sentirla accanto con quelle descrizioni così spontanee.
In realtà credo che molti dei primi paragrafi dei capitoli siano veramente affascinanti perché è quasi un faccia a faccia tra il lettore e lo stesso ragazzo, che con una volontà entusiasta e umana, decide di confidarsi e lasciare un po' di velato mistero su quello che succede, dato che è quasi (narrativamente parlando) una voce fuoricampo che analizza poi quella che è la vera e propria linea da scoprire della storia.
Il concetto del viaggio, seguito dalle descrizioni più tecniche della destinazione, della situazione delle Colonie e del mondo che li circonda, è sicuramente la colonna portante di quella sensazione di attività che cerca di dare a David e Steven il via libera per iniziare a pensare a come rendere la propria vita qualcosa di emozionante, considerando anche la bellissima e genuina proposta di matrimonio che è stata descritta.
I dialoghi appaiono molto scorrevoli e mai forzati, riescono a intrattenere e a dare un'idea generale molto unita e compatta dei personaggi, mi piacciono anche perché non suonano come impossibili e sono parte delle descrizioni generali e narrative, cosa che arricchisce il capitolo.
Devo segnalare che c'è ancora qualche errorino ortografico qua e là che si può correggere con un niente, però tutto sommato il vocabolario e le espressioni sono molto buoni e ti faccio i miei complimenti.
Il finale mi ha lasciato interdetto dal tono molto urtante, inteso sia dal tono semplice con il quale David descrive il tutto come se fosse in presa diretta sia per tutto il cambiamento che ne verrà fuori, chi sopravvivrà e cosa ne sarà di tutto quel marasma che si è venuto a creare: per ora c'è panico, incertezza e impossibilità nell'uscire in quella situazione, così oscura e dolente.
In sostanza, hai saputo costruire un cliffhanger molto valido e che dona drammaticità alla storia, che sono curioso di vedere come prenderà piede successivamente.
Spero che la recensione non sia troppo tediosa o poco incisiva in certi passaggi ma sinceramente mi sento di dire questo anche perché è stato un capitolo senza dubbio fondamentale e cardine per dare più scioltezza ai prossimi eventi, dato il tipo di genere che sta prendendo piede nelle descrizioni.
Alla prossima e in gamba per tutto!

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
20/09/16, ore 08:10

Buongiorno a te!
Quando torni tu arrivo io... certo, un po' a rilento ma spero che non sia un effettivo problema per te.
Ho sempre il timore di dire cose poco sensate o comunque incomplete ma spero che tu possa apprezzare davvero!
Il primo paragrafo mi ha fatto veramente riflettere perché si parla di concetti religiosi, di perdono da parte del protagonista ma anche di qualcosa di più legato alla psicologia sociale, una materia che ho affrontato nel mio percorso di studi.
Hai presente l'esperimento di Milgram?
Praticamente quello che testava il livello di obbedienza dell'uomo e il confine tra l'obbedienza all'autorità e l'empatia nei confronti di un paziente che soffriva dall'altra parte della stanza per scariche elettriche ricevute su tutto il corpo (te l'ho riassunto tantissimo, cercalo sulla santa Wikipedia nel caso per capirne di più).
Ecco, tutto il discorso che il Cylone cerca di portare ad una considerazione sensata mi ha ricordato proprio questo: hanno agito guidati dall'amore perché l'autorità ha spiegato così come eticamente corretto quando in realtà non è stato propriamente così, vista la violenza e quello che hanno combinato con lo sterminio.
Non avrei biasimato David se avesse deciso di non perdonarne nessuno di loro, fa onore trovarlo nei primi paragrafi della storia decisamente più maturo e comprensibile, anche se capisco esattamente la sua soggezione e quello che ha dovuto passare, considerando il pericolo e la lontananza da tutto ciò che era più caro al mondo.
Quello che farà Steven sarà sicuramente determinante per comprendere esattamente cosa accadrà nel profondo e minuziosamente, per conoscere le differenze tra ogni posto e se quelle aspettative che corrono dentro la mente di David sono veritiere o ci sarà qualcosa di particolare che desterà la sua attenzione: sono insomma curioso di vederlo in azione più del solito.
In più, mai come in questo capitolo mi ha fatto preoccupare il suo preciso futuro; penso che sia una sorta di presagio, un modo per accendere un campanello d'allarme dentro di me per capire che - forse - quella grande occasione canora potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio.
Ho gradito anche l'introduzione alla signorina Roslin, la sua descrizione iniziale è molto delicata e unica rispetto a diversi personaggi apparsi fino a questo istante e penso che sia risultata molto carismatica, almeno hai avuto il gran pregio di renderla in questo modo.
Penso che possa fare qualcosa di veramente rivelante all'interno della storia ma potrei sbagliarmi quanto no, vedremo.
Molto bellina anche la dichiarazione tra David e Steven perché conferma esattamente ciò è una storia incondizionata da tutto e tutti e che vuole concretizzarsi tramite le azioni e i gesti, cosa che personalmente apprezzo molto nei rapporti interpersonali.
I sogni di David son sempre più onirici e terrificanti e sinceramente mi suggeriscono sempre più che abbiano un collegamento con la realtà e questo ha un non so di che di paranormale, sono curiosissimo di vedere le reazioni e i modi di reagire del personaggio nella realtà circostante.
Anche perché ormai per me è quasi confermato (da come interpreto) che c'è un collegamento e so che mi stupirai con le spiegazioni.
Voglio dire, il capitolo si intitola "Stranezze" non a caso e queste coincidenze di incontri, di domande che non sembrano trovare risposte nella mente attiva e curiosa di David destano altrettanti quesiti nei lettori.
Comunque ho notato che il paragrafo 10.3 è ripetuto due volte: è un errore, giusto?
Con la considerazione e la consapevolezza di aver creato un capitolo molto narrativo ma anche più cupo ed introspettivo per la sua aura misteriosa e di "stallo" che si prepara per il viaggio verso quel luogo tenebroso, ti rinnovo i miei complimenti e ci vediamo al prossimo capitolo!

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
23/07/16, ore 14:00

Buon pomeriggio, bentornato con il nuovo capitolo!
Sarò sincero, il primo paragrafo mi ha lasciato piuttosto basito (nel senso più bello e positivo del termine) per le emozioni provate, la drammaticità di quei momenti così forti e che il destino naturale non può frenare assolutamente, per il suo esito disatroso ed implicitamente terribile che ha portato notizie tutt'altro che pacifiche.
Il contrasto tra il momento presente e quello che David decide di raccontare alla piccola e dolce Rory è forte, palpabile e si ricollega al fatto del coraggio umano di non perdere mai completamente la testa durante il panico.
Parla di persone grandi capaci di salvare chi è più indifeso, di usare determinazione nei gesti e nelle parole, di cose che segnano l'intera esistenza e fungono da triste insegnamento per un futuro che, purtroppo, non sarà esattamente più come immaginato prima.
Essenzialmente triste e calibrato bene dal punto di vista dei sentimenti, sono rimasto col fiato sospeto fino all'ultima parola, davvero.
Per quanto riguarda la narrazione della storia, sono contento di trovare sempre tra le mani dei tasselli di un mosaico per capire pian piano tutto quanto quello che succede e succederà, quello che David sa già sostanzialmente ma sembra così forte e tremendo rispetto a quello succede in passato che incuriosisce davvero tanto.
Sarà che più si è consapevoli del dolore e della malvagità del mondo si soffre di più dopo qualcosa ma in ogni caso (anche se qualcosa si può presagire vagamente) è tutto così vissuto sinceramente nelle sue parole che l'interesse non fa che aumentare.
L'aver imparato qualcosa di più sulla storia generale della galassia, il suo trascorso e quello che è diventato nel corso del tempo, con anche l'evento della sovrana che si impegna fortemente per essere amata dai sudditi e per portare loro ciò che vogliono: la pace.
Virgon è poi un posto che si dimostra sempre conservatore ma ha quel guizzo aperto verso l'innovazione e la conoscenza che mi piglia bene, mi rende partecipe nel vedere un bel posto.
In più la storia tra David e Steven risulta molto unita, dolce e fatta di buone qualità di fiducia e di ascolto, nonostante il tempo sia trascorso e abbia portato comunque buone cose, nonostante David sia tormentato dai ricordi, da sensazioni un po' oscure e coincidenze che non possono essere per niente tali, visti precedenti e fatti che accadono nel proseguire del racconto.
L'aver citato le dodici colonie, questo yin e yang tra equilibrio e guerra e il sopravvivere da qualcosa di scabroso... è tutto collegato, secondo me.
Sono veramente interessato a capire ruoli e movimenti, a questo punto: ma so per certo che verrò stupiti dalla narrazione e dalle descrizioni, dato che questo è un semplice antipasto ai miei occhi.
Con la speranza di non risultarti pressante o ripetitivo con queste recensioni, ti saluto e ti faccio ancora complimenti per lo svolgimento pulito e chiaro!

Un abbraccio,

Watashiwa

 

Recensore Master
14/05/16, ore 22:35

Eccomi qui!
Oggi sono riuscito a ritagliare uno spazio esclusivamente per la lettura e la recensione di questo capitolo e insomma, sinceramente ne sono contento in quanto mi era mancato farlo dopo un paio di mesi dal capitolo precedente.
Da dove cominciare... anzitutto, un po' mi aspettavo che l'arco narrativo principale (quello che ho imparato a riconoscere dal secondo al quinto paragrafo) si riferisse al viaggio verso Virgon e ho apprezzato il modo di fare di David nei confronti di quello che è un mondo che nonostante tutto non conosce, rappresentando un distacco dalla terra dove ha abitato praticamente per la maggior parte dei suoi anni di vita: la cosa che mi ha colpito è il suo parlare degli artisti che pullulano nella strada e in giro, cosa che mi ha colpito in quanto rappresenta quasi come una boccata d'aria fresca per lui e per la sua nuova avventura.
Nella vita di tutti i giorni c'è ancora il suo amato Steven al suo fianco e nonostante le luci della capitale e la premura e la figura di Jennifer si allontanino in maniera piuttosto evidente si prospetta qualcosa di particolare... anche se quei sogni e quello che viene detto nel primo paragrafo sinceramente sono indice di un qualcosa che creerà scompiglio molto prima di quanto si possa immaginare.
Ho apprezzato anche il dialogo tra David e Cassie, ha saputo incuriosirmi e strapparmi un sorriso per via di quello che vuole fare Jake per distinguersi dai suoi concittadini e mi piace anche vedere come la guerra finita, nonostante lontana, abbia creato un grande vortice per quanto riguarda l'economia ma comunque non abbia azzerato la speranza e la spontaneità dei loro modi di fare, almeno è questo che ho percepito.
Penso che l'incontro con il Cylone sia stato qualcosa di importante e di cruciale per capire un aspetto che si manifesterà sicuramente in futuro: essendo delle creature costruite dagli umani e poi ribellatesi, avere un po' di paura per la sua presenza può risultare normale ma quello che ho avvertito è una sorta di sorpresa iniziale ma questo non ha impedito il prestito della spugnetta e tranquillità nel gesto in sè.
La correlazione tra i sogni, i pensieri di David e gli avvenimenti futuri... tutti questi aspetti sicuramente verranno sempre di più svelata per arrivare a questa pace e a questa tranquillità di fondo tra di loro, considerando anche tutti i passaggi iniziali della long, i personaggi e gli interrogativi.
Penso di star capendo ancora più cose e sto avendo più dimestichezza con i nomi e i luoghi e delle "creature", sono dell'idea che questo primo paragrafo si stia mostrando imponente per creare una visione più approfondita della storia in sè.
Mi sono piaciute molto le descrizioni di Virgon, la sua naturalezza ma senza togliere niente del suo sviluppo, gli occhi parlanti di David nel renderla veramente entusiasmante, calorosa e qualcosa di distante da tutto quello che ha conosciuto nel corso del tempo, anche con l'idea che le persone siano più aperte e propenso allo sviluppo: chissà se è un'impressione e sarà qualcosa che rasenterà il vero detto da un cuore e una mente entusiasti, vedremo.
In ogni caso, mi trovi sempre curioso per il futuro, sperando che questo avverrà presto... buono sempre lo stile e la volontà di esprimere il lato introspettivo di quello che si ha attorno, infatti la descrizione di quello che percepisce David secondo me è il punto più alto dell'arco narrativo principale e "presente" e questo mi dà modo di vedere il tuo potenziale e la volontà di esprimere bene i concetti e le descrizioni, il che è tanto.

Alla prossima dunque e scusa ancora per il ritardo ma non ho potuto attrezzarmi in maniera diversa.

Un abbraccio forte,

Watashiwa

Recensore Master
25/02/16, ore 23:39

Buonasera!
Sono sempre più contento di leggere questa long, sai?
Mi sta sempre suggerendo qualcosa di nuovo parallelamente a quello che è il presente di David, come se fosse un grande puzzle da completare, in modo che tutti i pezzi creino un mosaico veramente forzuto e che l'amore celebra con forza e libertà.
In ogni caso, posso dire che tutte le cinque parti di questo settimo capitolo hanno i loro punti di forza e possono veramente colpire dritti al cuore del lettore per via delle emozioni e delle azioni che si intervallano con molta spontaneità e cognizione di causa, il che è un lato positivo per quello che mi riguarda.
Sinceramente vedere David riflettere e chiudersi in quel modo discreto mentre spiega ai bambini le misure astronomiche per via di quello che un po' si potrebbe intuire è molto dolce ma sinceramente anche un po' triste, molto nascosto in modo che nessuno si faccia delle domande, in quanto sappiamo benissimo che i bambini sono molto più svegli del dovuto.
E Sarah l'ho trovato la più attenta, la più curiosa e la più carina di tutti ed è stato un bel momento, il solito proiettato verso un futuro che sono un po' più sicuro di sapere di come sia, urbanizzazione imperante a parte: sinceramente, un momento molto delicato e sentito.
Per quanto riguarda il presente invece, mi ha interessato molto il confronto tra la terra natale di David e quella di Steven, che differiscono un po' per la sostanza, la presenza di certe strutture e possibilità, anche il modo in cui vengono dipinte e rese su tutto il fronte.
Penso che la proposta di fuggire insieme e di vivere così sia una cosa allettante e grandiosa per il protagonista ma leggere delle domande del merito e del sentirsi in quel modo quando ottiene un qualcosa di così facilmente non mi ha sorpreso.
Voglio dire, è veramente in linea con il suo essere cauto, con il voler costruire piano piano le cose che ama ed apprezza di più e la sua è una caratteristica profondamente umana, molto più introspettiva di quello che può realmente sembrare.
E sono contento che dall'altro lato Steven abbia compreso quello che Jennifer e il suo punto di vista che forse lo stesso David non aveva mai completamente compreso fino a quel momento e questo mi permette di dare ad entrambi quella dose di empatia e di sentimentalismo piuttosto forti e aperti ad un mondo che possa veramente accoglierli e cullarli; proprio per questo Virgon sembra il paradiso per scegliere, per comprendere al meglio come due vite così possano intrecciarsi.
Jennifer reagirebbe esattamente come una mamma che vuole il meglio solo per il proprio piccolo, consapevole che la crescita porta a creare delle distanze non troppo parallele in quanto ognuno deve realizzare la sua vita come meglio può.
Lo stile è sempre molto personale e rivolto al modo di essere dei protagonisti, i dialoghi sono diretti e genuini, trovati sempre più variegati grazie alle emozioni, alle paure e alle preoccupazioni che si percepiscono per la novità, il che è normalissimo dato che ti ho detto già come rappresenti un po' tutti i personaggi, sia quelli principali che secondari, con tutte le loro forme di essere.
Mi inizio a chiedere (beh diciamo con più nozioni al mio fianco) se questo rimarcare l'urbanizzazione come qualcosa di distruttivo, quasi obsoleto e grigio sia un modo che David userà per portare avanti delle battaglie particolari per la natura: già ti avevo accennato che la vita di David e Steven come coppia è circondata da colori e sogni che non ne vogliono sapere di morire al buio, tra momenti quotidiani, conversazioni casuali e profonde al tempo stesso e modi di essere senza particolari filtri.
La protezione del verde, di quella parte di infanzia, di unione e di speranza, con tanti atti e tante sorprese ad attenderli, in quanto sono sicuro che alcuni personaggi che hanno accompagnato la narrazione abbiano molto da dire e chissà, anche novità.
Complimenti per come stai portando avanti la storia, ti leggo sempre con molto piacere.
Alla prossima!

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
19/01/16, ore 00:38

Ciao, finalmente torno a recensire! Avrei voluto scrivertela prima rispetto ad ora ma la sessione invernale avanza e si fa sentire, specie in questo periodo.
Dunque, questo capitolo mi ha fatto piacere leggerlo per tanti aspetti e per altri mi ha fatto pensare non poco, sia per delle cose che ho notato sia per dei miei vari interrogativi, specie a livello di trama (come al solito, diciamo che sembro abbastanza noioso a riguardo).
Innanzitutto sono contento del fatto che il padre di Steven sembri (appena mostratosi per intero) una figura positiva e meno tremenda di quanto sembrava all'inizio, così assente e strana nella sua oscurità.
Uso ancora il verbo sembrare perché comunque la storia non è finita e sinceramente penso sia meglio stare attenti ma il fatto che per ora sta cercando di stare vicino al figlio e di sfoderare un sorriso spontaneo alla vista di lui e David è una cosa che sinceramente mi ha colpito in positivo, vedere solo la serenità e la felicità, che sono componenti che personalmente apprezzo e penso fondamentali per qualcuno di gentile e buono.
Le paranoie di David risultano sempre azzeccate e portate avanti dai sentimenti puri che avverte e per certi versi mi ricorda una parte di me e per questo c'è anche una sorta di immedesimazione e la parte iniziale, così come quella dell'incubo, sono strettamente correlate e particolari, specialmente (specie per la parte 4) dallo stile frammentario e quasi simile ai tagli e all'andare continuo di una scena thriller e colorata con venatura piuttosto fredde ed oscure: un po' più drammatiche dell'ambientazione che mi sono immaginato all'inizio del capitolo ma comunque sempre percettibili su questo tipo.
Ho trovato anche apprezzabili i riferimenti ai territori, a cose tipiche dei luoghi da dove provengono in modo che rendano più dettagliata l'ambientazione, scandendo bene il tempo presente e quello che poi diverrà passato dato che i due protagonisti sono in un posto lontano da casa.
Chissà se questa cosa del presagio sia una cosa simile al potere oppure una sorta di sensazione che avvicina David a comprendere quanta assimilazione ci sia tra quello che gli dice Jennifer e le cose che vive: sinceramente se fosse una sorta di cosa paranormale che possiede, sarebbe veramente figo, personalmente parlando.
Lo stile l'ho trovato sempre più personale per il tono in cui si rivolge al lettore, curato e sempre più misterioso e temperato di tinte sempre diverse, per certi versi c'è il calore del rosso, della passione tra Steven e David, il giallo per la gioia e la scoperta dell'accettazione e della spontanea gioia al blu scuro (quasi elettrico) al nero degli incubi e dei presagi: mi piacerebbe vedere il verde in futuro, un colore sicuramente evocativo e significativo per l'animo umano.
Sinceramente inizio a non sapere cosa mi aspetterà da ora in poi e questo è già un punto a favore della narrazione... posso solo pensare se il padre di Steven avrà un ruolo più chiaro nella vicenda, sempre la figura di Jennifer mi intriga ugualmente e come renderanno i due ragazzi il loro futuro.
Alla prossima!

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
30/12/15, ore 23:39

Buonasera!
Devo dire che leggendo questo capitolo, ho avvertito quanto più profonda stia diventando la figura di David e con l'avanzamento della narrazione, il suo rapportarsi con la vita e le persone che per lui sono importanti è molto filosofico ma comunque introspettivo, quasi riservato, ma comunque speranzoso e proteso verso il bene, anche quello più misterioso.
Penso che sia stato necessario per capire al meglio come parla, come si rivolge e cosa pensa quando ha a che fare con dei sentimenti puri e così grandi che a suo modo cerca di esplicitare con la forza che gli rimane in corpo e (per ora) un po' intrappolata nello spirito, un po' come tutti, quando abbiamo a che fare con qualcosa di enorme e magnifico.
Devo dire che lo sviluppo di questa parte mi ha dato da pensare, specie per la figura di Jennifer: non so perché, sarà per via del dialogo probabilmente.
Pensare a quali sbagli precisamente possa aver fatto, il fatto che parli di matrimonio in quel modo così avventato dopo le premure e poi quasi buttarla così sul ridere, alla fine, quasi come voler fare morire il discorso sul nascere per non dire troppo: forse mi faccio troppi giri ma chissà.
La mia idea su Jennifer e sul potenziale che può avere su questa storia non me la toglie nessuno, a questo punto!
Ho apprezzato il taglio che hai mostrato dal punto di vista narrativo, in modo da rendere le cose tra David e Steven più mature e più improntate dopo il primo appuntamento e le prime chiacchiere, è una scelta che riesce a riassumere perfettamente l'ascesa del tutto, portandoli su un livello assolutamente nuovo ma comunque sempre intimo e magnetico, quasi oscuro per certi versi.
David è una persona veramente particolare, per certi versi la sua ingenuità (passami il termine) e la sua volontà di coltivare qualcosa senza dover rinunciare alla sua essenza e alla sua personalità, ma condividendo in maniera pura, anche se consapevole che il futuro e l'ignoto, specie per le realtà differenti, sono veramente insidiosi e più enormi di lui, come il destino, a cui sembra creda.
La scena tra di loro sotto le stelle e che si incontrano nuovamente per condividere qualcosa è giostrata con quella semplicità profonda che strega e fa immedesimare, in modo tale da unirli e far partire i pensieri, a come sarà il tutto fra un po' di tempo e cosa riserverà, anche la visione di quello che hanno insieme: poetico ed affascinante, per quello che mi riguarda.
Mi piace che venga più dato spazio ai discorsi diretti, in modo tale da vedere in tempo reale le reazioni, comprendere come si pongono tutti i personaggi e quello che si trasmettono a vicenda, dalle scene più imbarazzanti a quelle più semplici, per quanto possano essere definiti tali.
Direi piuttosto, romanticamente genuine nella loro essenza più personale e percorsa con cautela, nonostante tutto.
Come la stessa Enchanted insegna, si vive il momento con le paure e le incertezze che il posto che vorremmo non sia preso da qualcun altro, continuando a conoscere la realtà intorno a noi e rendendoci estasiati ogni volta che la nostra metà è accanto a noi.
Non poteva esserci colonna sonora migliore per loro due, davvero.
Dal punto di vista stilistico, invece non ho molto da dire... voglio dire, la narrazione è molto vicina a quella che ho notato nei capitoli precedenti, curata e più significativa, con pochissime sbavature e l'introspezione data ai personaggi e all'ambiente etereo permettono di comprendere quanto ci sia la volontà di utilizzare un linguaggio chiaro ma mai scontato: lo apprezzo un sacco, è un modo per rendere il tutto molto più vicino al lettore.
In attesa di uno sconvolgimento particolare e, rinnovo i complimenti per quello che stai dando alla tua idea e l'attesa per il prossimo capitolo.
In gamba!

Un abbraccio forte,

Watashiwa

Recensore Master
10/12/15, ore 20:21

Ehi, buonasera!
Dunque, la storia ha preso proprio il piede narrativo giusto e sta iniziando a costruire le sue basi, il che è fantastico dal lato introspettivo e descrittivo.
Mi aspettavo un capitolo incentrato principalmente sui due e così è stato e detto sinceramente, non ha proprio deluso le aspettative.
Vedendo e leggendo la resa dei capitoli, sto iniziando a capire come la prima parte di ogni paragrafo sia una sorta di discorso narrativo che cerca di collegare il lettore al futuro, come nei film quella voce fuori campo del protagonista che racconta a mente lucida i fatti ricollegando tutto ad un determinato punto.
Una scelta sicuramente più agevole ma d'effetto, che sinceramente approvo, visto il genere e tutto quello che probabilmente ne verrà fuori.
La dinamica che prepara David all'incontro con Steven è legata tanto a quella sensazione di voler avere un appuntamento impeccabile, quando l'amore (o semplicemente l'affetto) pervade in modo permanente il cuore e si vuole solo il meglio: si vuole essere se stessi ma al top, eliminando quanto possibile i difetti, i disagi e le stranezze, almeno all'inizio.
Non perché si vuole fingere ma proprio perché si preferisce apparire da subito interessanti piuttosto che strani e poco attraenti.
Il loro incontro è riuscito bene, con dei dialoghi diretti assolutamente adatti e che collegano immediatamente le loro personalità, i loro progetti e i loro sogni ma anche un po' di paure e risate, che in fondo non fanno mai troppo male.
Mi piace la sincerità che permea tra di loro, il raccontare quello che ha reso le loro vite in questo modo fino a quel momento e il dispiacere per le situazioni di entrambi, quando vengono esplicitate: personalmente, non l'ho trovato nè forzato e nè frettoloso, semplicemente onesto, che è la parola più giusta per descrivere tutto.
Curioso come i due provengano anche da due luoghi dove non è che normalmente scorra buon sangue, chissà se questo inciderà con la storia e ci sarà qualcosa di più grande di loro in grado di poter dare loro fastidio... e anche la figura di Playa, già come si pone e come si veste, ha il suo carisma, nonostante sia stata solo descritta quasi distrattamente.
I riferimenti sono sempre più presenti, le situazioni delle colonie e dalle galassie dalle quali provengono: c'è tanto di quel materiale da collegarlo con David e Steven, lo percepisco, è un mondo apparentemente sviluppato con i palazzi, i grattacieli e gli sprazzi di natura ma la gente, la gente può fare di tutto.
Carino il siparietto tra Cassie e Richard David (accoppiata di nomi molto allitterante), ha dato un attimo di respiro alla tensione e ai pensieri del ragazzo e ha fatto sorridere così come il finale e quell'abbraccio, che ho trovato comunque molto dolce e spontaneo e ha dato modo al protagonista di vedere come anche Steven, apparentemente meno impacciato e meticoloso nel portamento, possa provare un livello di disagio palpabile, un disagio che comunque fa piacere, rendendolo più umano e vicino a David stesso.
Ho notato una pulizia grammaticale ed ortografica maggiore rispetto ai capitoli precedenti e questo mi ha fatto piacere, anche perché permette alla lettura d'essere più libera, anche se molto minuziosa, con le sue pause sentite e che lasciano presagire la continuità delle azioni e del discorso, a seconda dei casi.
La storia sta avendo un'evoluzione molto sentimentale e non vedo l'ora di assaporare anche la narrazione che porterà i due a scegliere per la loro vita e anche considerando l'esistenza dietro di loro.
Alla prossima!

Un abbraccio,

Watashiwa

P.S: Riferimenti ad Enchanted di Taylor Swift a partire dal quarto paragrafo ne abbiamo? ;)
Ci stava benissimo in quella scena ed era sicuramente adatta a quello che prova David in ogni caso e visto questo punto, direi che era la canzone perfetta per accompagnare la magia (e poi è una canzone meravigliosa).
A me è venuto anche spontaneo pensare alla prima strofa di "4 Real" di Avril Lavigne ma questa è un'altra storia!

Recensore Master
26/11/15, ore 20:35

Finalmente il quarto capitolo!
Allora, confermo in primis quello che ho notato già la volta precedente, cioè che l'introspezione sta sempre prendendo più piede e devo dire che questo capitolo ne è la prova vivente, non solo per le azioni e i movimenti in sé ma anche perché la narrazione si presta benissimo.
Il linguaggio è più semplice nella scorrevolezza ma non per questo calante rispetto a quello visto fino ad ora, anche perché quando si tratta di mettere in campo i sentimenti e "gli uragani" di David ci riesci benissimo, con la giusta intensità.
Direi che questo capitolo serve tutt'al più a spiegare la parte di storia che ci viene ricordata, tramite vene malinconiche e di un passato quasi più riconducibile con il presente, che fa da padrona in un modo o nell'altro al tutto.
Un capitolo che getta le basi verso la storia che probabilmente farà veramente chiarezza sul modo di essere di David, su quello che accadrà ai suoi amici, a Jennifer, addirittura al mondo nel quale vive ora: insomma, tanta roba sul piatto!
Come ho già accennato, lo stile di narrazione qui è più semplice, d'effetto e compatto in certe parti, specie dove David è protagonista dei suoi pensieri interiori ma anche in parti dove dialoga con Jennifer, in quanto il loro rapporto sembra molto solido e di conoscenza salda e quindi tutto scorre dando complicità anche con il lettore.
Mi piace vedere come lei sa e dimostra di saperlo conoscere e leggere dentro anche nei suoi gesti più spontanei e di ricorrenza più nascosti ed intimi, sinceramente è una scena che mi ha fatto sorridere, quella del pranzo.
Steven tira a sè molte curiosità, sia per quanto riguarda la velocità nel cercare David che per il suo carattere in sé: sinceramente penso che riservi molte sorprese, oltre quella facciata di gentilezza non solo tipica di chi si conosce appena ma anche di come sembra effettivamente.
E chissà se il nesso tra l'uomo di Leonis che Jennifer ha conosciuto anni fa può, in qualche modo particolare, riguardare lo stesso destino di David e di Steven stesso...
Stavolta non ho niente di continuo da riprenderti invece, penso ci sia stata una cura ortografica e grammaticale molto più minimale e ricercata, solo un "alchè" che si scrive staccato e senza l'accento, di conseguenza (in quanto non esiste).
Un appunto mio, che sa più di curiosità: come mai la scelta dell'inglese, quando arriva un nuovo messaggio nei telefoni?
Ovviamente non è un errore, ma volevo capire se è una libertà stilistica oppure ha un significato che verrà spiegato in futuro.
Per il resto, anche questo capitolo ha un suo perché e riesce a trasmettere dei valori come l'affetto consueto tra madre e figlio, le sensazioni affettuose descritte facendo riferimento anche a fenomeni atmosferici (gli uragani sono originali per quel che mi riguarda) e anche quella vena malinconica e tetra che pervade la mente di David, non tanto quella del presente in quanto annebbiata in maniera dolce e ingenua ma quella onniscente che è come se vagasse in qualcosa di troppo grande, buio e misterioso per uscirne e rialzarsi.
Ma anche io credo che il meglio, per entrambe le entità, ci possa essere un incontro e un lieto fine, un qualcosa di unico per il quale vivere e sentirsi vive.
Non vedo l'ora di leggere qualcosa di più integrato e legato al campo descrittivo e narrativo insieme, legato alla serie in sé e ai cambiamenti effettivi ed espliciti che renderanno le vite veramente qualcosa di speciale, in ogni possibile campo!

Un abbraccio forte e alla prossima,

Watashiwa

Recensore Master
14/11/15, ore 08:20

Buongiorno!
La prima cosa che mi sento di dire è che ho avvertito qualcosa di "diverso" nell'esplicitazione dei sentimenti e nel modo in cui si sono riversati nella stesura delle parole, delle frasi e del capitolo in sè.
Probabilmente è dato dal fatto che lo stile di narrazione si sta facendo molto più personale e più libero di spaziare su ricordi, avvenimenti e di minuziose sottigliezze che raccontano il percorso che ha portato David fino all'introduzione.
La cosa in sè mi affascina, è sempre tutto fluido ma ha quel piglio in più che rende possibile addentrarsi dentro l'animo del protagonista e questo permette di dare più spazio a dialoghi, personaggi a lui vicini e ad azioni davvero inedite e carine da leggere.
Forse è una cosa che ho avvertito solo io e non è effettivamente così ma ci tenevo a dirtela perché mi ha colpito e mi ha fatto leggere questo capitolo con un'aura differente e il tutto si è rivelato molto interessante e genuino al tempo stesso.
Anche in questo caso, i ricordi delle conversazioni con Jennifer sono una parte cruciale e magnetica del capitolo e si dimostrano veramente spontanei e tipici di quell'affetto tra "genitore-figlio" nella loro aura misteriosa ma al tempo stesso di riguardo e di curiosità che pervadono il carattere di David, senza dimenticare quella dose di dolcezza infantile che riversa nella frase “Ma io non voglio essere stupefacente da solo!”.
Davvero toccante e semplice al tempo stesso che mi ha fatto sorridere con disarmante facilità, anche se un po' triste ed è forse presagio di qualcosa di tanto grande quanto drammatico (chissà).
Ripensandoci direi che questo capitolo è abbastanza incentrato sull'introspezione e sulle azioni continue e devo dire che è la scelta più indicata per proseguire e comprendere al meglio sia le dinamiche relative alla storia, sia generale che intercorrerà tra David e Steven.
Mi piace la dinamica che porta David nell'altra città, lo stare con persone che a lui comunque piacciono e considera vicine ed avere a che fare con persone, cose e temi che ricordano quasi la vita di qualsiasi persona, con qualche risvolto quasi all'età adolescenza/post-adolescenza con la musica che fa da capolinea, i primi cuori che fremono e la volontà di comprendere sensazioni che si erano vagamente scoperte grazie agli altri o ad altre occasioni.
L'incontro con Steven è quasi casuale e dettato dal fato ma è molto percettibile (tramite lo sguardi e il modo di parlarsi così pulito e sincero fin da subito) che la cosa è vera e positiva fin dall'inizio, con loro che "fraternizzano" come dice lo stesso Alex e che si rendono conto di essere sulla buona strada per conoscersi ed approfondire il tutto, come poi verrà esplicitato grazie alle fasi finali del capitolo.
Tra l'altro, ottima scelta della canzone, già da questo capitolo posso dire che le parole sono sicuramente azzeccate (anche se capirò sicuramente con il passare dei capitoli, ora posso immaginare e farmi idee mie)!
Il clima di questo capitolo è molto più aureo e naturale rispetto al precedente e posso senza dubbio dire che si appiccica bene ai sentimenti (sia passati che presenti, secondo la narrazione) e l'introspezione generale, mettendo in gioco non solo la crescita e l'incontro clou della vita di David (presumibilmente) ma anche altri personaggi, altri paesaggi che si differenziano e volontà di creare un legame forzuto tra mente, cuore e anima della narrazione.
Proprio per via di questo "cambio" narrativo che ho avvertito fin dalle prime righe, dire che ho sinceramente apprezzato quello che ho letto è un eufenismo: davvero, stai spaziando e rendendo le cose molto interessanti e approfondite in molti campi e apprezzo leggere capitoli del genere.
Dal punto di vista dell'ortografia, ho trovato alcuni consueti errorini che voglio segnalarti: oltre al perenne "infondo" che ho letto una volta a metà capitolo, segnalo il nè non accentato nella frase dopo il flashback tra David e Jennifer, un "nacque" scritto senza la c e in ultimo, ho notato che alcune frasi (specie di azioni dopo i dialoghi diretti) non sono "finite" con il punto fermo.
Ora, lungi da me fare il grammar nazi (?) però per correttezza e dato che voglio lasciarti anche un parere più tecnico, il punto fermo (quando si scrive una fanfiction, uno scritto o qualsiasi cosa più "ricercata") si mette sempre alla fine di tutto, anche se penso che tu lo sappia.
Attendo con impazienza il proseguo della tua storia, voglio vedere che cosa riserverai, se ci saranno colpi di scena e se anche altri personaggi si prenderanno più la scena, oltre ai due ragazzi e alla presenza della "madre" che mi ha colpito tanto per il suo lato molto saggio, malinconico e affettuoso, come una figura sincera al fianco di chiunque ami i buoni sentimenti.
Stai facendo un bel lavoro e mi congratulo per te per le cose che stai facendo bollire sapientemente in pentola.
Buon fine settimana e al prossimo capitolo!

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
31/10/15, ore 00:08

Eccomi qui!
Scusa il ritardo (e per l'orario), ma purtroppo stare fuori casa e con l'università che ti impegna con lezioni dal lunedì al venerdì è qualcosa di tremendo, al non mi sono MAI abituato.
Sono contento del fatto che comunque stai proseguendo con la narrazione e con questa panoramica al passato si possa conoscere meglio qualcosa, specie sulla persona prima che racconta la storia.
Mi sto anche abituando anche alla suddivisione in atti del capitolo, penso che tagli bene certi passaggi e li unisca con molta precisione e senno di poi: pensavo che fosse una cosa strana e nata per errore ma credo bene che sarà qualcosa di ponderato e scorrevole, come tutto il resto.
Leggendo la vita di David, ho potuto sentire, nonostante il mondo fantastico e apparentemente lontano dalla nostra realtà, una connessione abbastanza palpabile per il suo rendere e descrivere le cose ordinarie quando in realtà alcune cose che lo hanno segnato, nel bene o nel male, ci sono sicuramente.
Oltre allo stile che hai reso molto fluido e improntate sulla descrizione di emozioni e di pensieri che toccano un introspettivo genuino e autentico per un ragazzo della sua età, ho apprezzato anche altre cose correlate, anche se potrebbero sembrarti delle piccolezze.
In primis, la sua curiosità e sicurezza nel sapere cosa fare dopo il liceo, vedere un futuro più colorato nonostante il bullismo, le insicurezze e la consapevolezza che in lui qualcosa emotivamente manchi davvero gli fanno onore e penso che sia qualcosa a cui molti dovrebbero aspirare.
Come seconda cosa, i dialoghi che David ha con Jennifer, sua "madre" che gli racconta l'amore che i suoi genitori sentivano veramente per lui e che lo portano non a buttarsi giù e a sentire e a seguire il lato malinconico e dannato ma a proseguire per la sua strada, quasi traendone forza e coraggio, in quelle parole di verità.
L'ho molto apprezzato, è indice di maturità e una forza e un coraggio veramente sopraffini.
Come terza cosa, la descrizione di Eneris.
Piano piano sto scoprendo sempre più cose sulla serie e anche grazie alle tue parole ho potuto farmi un'idea generale più sopraffina ed ampia, il che è utile dato che sono realmente interessato.
Ma dicevo, le parole utilizzate per l'eterogeneità della città è molto interessante e porta quasi a farsi un'idea prettamente più urbana e di conseguenza inquinata, con i palazzi alti quasi quanto le colline, che forse mi è sembrato di capire molto apprezzate e gradite da David stesso, cosa che in realtà condividerei anche con lui.
Unire poi ricordi di routine con la gente con la descrizione generale della gente non cordiale e frettolosa è sicuramente in grado di far capire già diverse cose su cosa ha dovuto passare parzialmente il protagonista, su quello che si è dovuto aspettare dagli alti e quello che ha apprezzato ed evitato di più, con molta tranquillità e scelta personale.
Posso dire di apprezzare queste origini e di aver trovato anche delle comparazioni abbastanza vicine a quelle terrestri, anche se ovviamente ci sono delle piccolezze che già differenziano il tutto e serve per entrare nel carattere più intimo e sentimentale dei ricordi e del mood generale.
Ti segnalo solamente due errori ortografici, anche se come ti ho già detto apprezzo molto lo stile per la sua pulizia, scorrevolezza e la generale correttezza nella costruzione dei periodi e dei dialoghi.
Il primo è "infondo" che tu vuoi intendere come locuzione avverbiale ma in realtà scritto così è la prima persona singolare presente del verbo infondere, il che è una cosa diversa; la seconda ed ultima correzione è "emmezzo" che in realtà si scrive "e mezzo", la prima forma è errata e non è accettata grammaticalmente.
Ma comunque sia, posso dire che come alla fine del primo capitolo mi ritrovo sempre curioso di vedere come tutto si evolverà, come sopratutto David troverà il suo modo per sentirsi meno solo nel mondo sconfinato, anche come sarà il suo percorso umanistico ed accademico e cosa gli accadrà.
Insomma, la storia mi piace e tu la stai rendendo bene, non vedo l'ora di vedere termini più tecnici e specifici della serie dopo questo assaggio sul pianeta, la cittadina di provenienza e la capitale in sè; qualcosa mi dice che sicuramente torneranno utili alla narrazione, quindi aspetto con trepidazione il prossimo capitolo.
Buon lavoro, continua così e scrivi, scrivi fin quanto senti necessario, mi raccomando!

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
23/10/15, ore 16:09

Buon pomeriggio!
Dunque, premetto che le cose che so a riguardo di questa serie sono veramente poche, giusto lo stretto necessario per sapere le cose base sul plot narrativo.
Quindi non so effettivamente se questa recensione possa farti piacere, quanto possa essere effettivamente attendibile, da una persona che è semplicemente curiosa di capire al meglio cosa questi ragazzi fanno effettivamente, cosa accadrà loro nel seguito, forse anche perché si trovano così lontano e in quello spazio temporale.
Quello che posso dire che l'idea è sicuramente valida, a cominciare dalla descrizione che riesce ad essere misteriosa ed esplicativa al tempo stesso, in modo tale da attirare un'emozione curiosa e anche sentimentale, in quanto parla di questi due ragazzi innamorati che si trovano insieme e sicuramente ne dovranno passare delle belle da qui fino alla fine della storia.
Mi piace l'aura di mistero che intercorre tra David e Steven, non tanto per il loro rapporto che comunque viene plasmato molto bene e con molta solidità di fondo (per ora, penso ci sarà sicuramente un'evoluzione in futuro, me lo sento) ma per il motivo per il quale si trovano proprio lì, il modo in cui si relazionano con il paesaggio, la natura così florida per i loro occhi, specie dalla voce narrante di David che è d'aiuto per scoprire le meraviglie e la beltà di quelle distese quasi inedite per lui e Steven.
Lo stile narrativo in prima persona è per me molto utile per addentrarmi meglio nell'ossatura del testo e per capire già da subito cosa accade e come si svolgono le vicende in questione, per assaporare descrizione, narrativa e sentimentalismo con molta empatia, come se fossi al fianco di David stesso.
A proposito dello stile, penso che sia uno di quelli che riescono a dare un effetto molto semplice ma comunque corretto e preciso, molto pulito per quel che riguarda la grammatica, l'ortografia e la tempistica delle azioni, cose che in realtà hanno la loro importanza nella stesura di una storia, che sia suddivisa a più o solo con un capitolo.
E questo mi piace, c'è un equilibrio palpabile in tutto questi campi e questa formula mi attira e mi rende curioso ancora di più quello che accadrà in futuro.
In ogni caso, nonostante le mie lacune e la mia ignoranza in merito, posso dire di essere rimasto molto incuriosito e particolarmente positivo da tutto questo, quindi mi fa ben sperare per il futuro.
Faccio fatica a seguire long in generale, ma appena trovo un attimo libero la sera (o nel primo pomeriggio come in questo caso) posso sicuramente passare e dirti la mia, con tutta sincerità.

Un abbraccio,

Watashiwa

P.S: Una curiosità: i numeri che hai inserito hanno un nesso logico oppure sono stati inseriti da te per sbaglio mentre stavi scrivere il capitolo di questa storia?