Breve, diretta, tagliente. Non ci sono giri di parole, echeggia piuttosto la tua infelice insoddisfazione, ben più che latente (almeno a parole). Ti senti come chi ha sfidato la vita (o l'hai sfidata letteralmente?), per poi tornare indietro e accorgerti quanto superflue (è proprio un bel termine) e minuscole siano le nostre azioni, ciò che ci apprestiamo a lasciare quaggiù. Sei ambiziosa, o forse solo speranzosa di una vita diversa da quella attuale; aspetti che arrivi un futuro diverso, alternativo, ma ti sembra distante e irraggiungibile. È una svolta che stenta a venire, o forse è proprio una piega discendente da cui non riesci a risalire.
Vorresti saltare tutto ciò che è superfluo, spiccare il volo fino ad avere le risposte che desideri, ai momenti su cui fantasticheresti e che speri si materializzino. Vorresti saltare le pagine iniziali di un libro che parte lentamente, che si è messo male (o forse è solo noioso). 
In questa tua crociata contro ciò che ti appare, adesso, superfluo, usi solo le parole essenziali. Le usi bene, però. Brava!

Leggi la risposta dell'autore