Recensioni per
Vinti dalla pioggia
di _sonder

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
03/11/15, ore 20:48

Ciao, sore. Dopo tanto tempo mi trovo a passare per il tuo account e mentre scorro con ammirazione la lunga lista di fanfic mi accorgo che c'è una KisaIta. Per il mio compleanno. Emozione.
Quest'anno i regali sono stati pochini e la giornata del 26 Ottobre non è stata nemmeno questo granché (mi si è allagata letteralmente la cucina e fra una bestemmia e l'altra ho fatto più che altro Ceneralla), quindi non solo apprezzo il pensiero, ma credo che la ruberò e mi vanterò in giro dicendo che l'hai scritta solo e soltanto per me. xP Perciò: grazie, grazie, grazie. È un dono bellissimo! *w*
In ogni caso, trovo sempre gradevole immergermi nelle tue righe. Hai uno stile ricco, evocativo, che va assaporato pian piano e gustato fino in fondo, finché nella mente si delinea chiaro il disegno che proponi. Le immagini del temporale sono indubbiamente le mie preferite. Riescono a trasmettermi senza indugi l'inclemenza del tempo, a farmi sentire il vento nelle orecchie e la pioggia sulla pelle, tanto da mettermi a disagio.
Ho adorato i flashback. La famiglia Uchiha riesce sempre a riempirmi il cuore di malinconia, specie quando li vedo ritratti in momenti di tenerezza o di vita quotidiana. E le dita di Sasuke sulle ciocche di Itachi mi hanno dato una stretta al petto. Nondimeno ho percepito nella tranquillità del passato, specie nelle raccomandazioni di Mikoto, l'ombra del futuro.
La cosa che rende ancora più straziante la narrazione è indubbiamente l'alternarsi del passato col presente. I ricordi irrompono nella sofferenza e nell'oscurità di Itachi. Dovrebbero essere un balsamo per l'anima, ma di fatto rappresentano la lama più spietata e tagliente. L'unica prospettiva di pace risiede dunque nel destino di morte che ha scelto per sé.
L'interazione con Kisame mi piace. C'è tutto. Sono compagni d'arme, complici, amanti, e dei perfetti estranei al contempo. Esistono a prescindere dall'altro, si toccano, si confrontano e poi si separano di nuovo, ognuno nella sua sfera d'esistenza. Dopotutto Kisame e Itachi sono diversi. Eppure simili. Hai delineato bene la personalità di ognuno anche da questo punto di vista. Tra l'altro le descrizioni di Kisame mi sono piaciute particolarmente e ho potuto figurarmelo perfettamente, come se fosse lì davanti a me col suo sorriso aguzzo e con le sue mani ruvide, nella stessa oscurità che avvolge Itachi e che lo rende a dir poco infido. Da brividi, oserei dire.
Per concludere (prima che mi perda in ulteriori e non concludenti vaneggiamenti), complimenti! Una lettura davvero piacevole e interessante. Ma ciò che più mi fa piacere è sapere che continui a scrivere con costanza. Non fermarti! Per il resto, come ti dissi anche in passato: I'm waiting for you. Un abbraccio, sore.

Recensore Veterano
02/11/15, ore 11:11

Vinti dalla pioggia
di Sonder
Prima classificata 
e
Premio “Miglior Angst”

Totale: 46.3

Grammatica e stile: [19.3 / 20]

Il tuo testo non presenta gravi mancanze o errori. In alcuni casi avrei usato dei termini leggermente diversi dai tuoi (perlopiù sinonimi) che avrebbero forse reso il testo un po' più semplice da interpretare.
Sicuramente ammiro il tuo stile di scrittura, perché anche se in alcuni punti ho dovuto rileggere i tuoi periodi un paio di volte in più, ho apprezzato molto sia le descrizioni delle sensazioni del protagonista e del paesaggio attorno a lui, nonché l’ampio uso di aggettivi, mai casuali, all’interno del testo.

Ti riporto solamente qualche svista, perché penso che si tratti veramente di errorrini di poco conto.

“Pensi alla vita che è barbarie e rinuncia; il sorriso di tua madre affiora alla memoria, carico di affetto e ingenua aspettativa” — avrei aggiunto un "così" dopo affiora e un "di" prima di ingenua [0,1]
“La sua pelle di squalo ti punge le dita e ti dona un brivido a rizzarti qualche pelo sparuto” — avrei semplicemente scritto “in grado di farti venire la pelle d’oca” [0,1]
“Quando sorride, beato per le smorfie più sciocche, vedi in lui i lineamenti di vostra madre” — la virgola prima di “beato” va eliminata [0,1]
“e quella gentilezza goffa, che a volte tenta di mostrarsi meno permissiva”— niente virgola dopo “goffa” [0,1]
“Giureresti che la luna stia nascondendo la faccia di Sasuke e tutto il suo odio, che cambia e lo trasforma quanto quello spicchio d'argento nel cielo” — elidere la virgola dopo “odio” [0,1]
“È mattino, quando Kisame sfila le tue bende e il suo tocco ti lascia addosso la fragranza salmastra del mare”— anche in questo caso meglio elidere la virgola dopo “mattino” [0,1]
“Di un'unica illusione; l’amore”— in questo caso dopo “illusione” basta semplicemente una virgola che spezza comunque il periodo creando suspance, ma senza offrire pause eccessive. Il punto e virgola in questo caso è un segno di interpunzione troppo forte [0,1]


IC dei personaggi: [10/10]

Non sono un’amante della KisaIta, ma devo dire che sono rimasta davvero colpita dalle tinte che sei riuscita a dare ad entrambi i personaggi, dedicando molta cura soprattutto nel descrivere il senso di colpa che tortura e corrode l’animo di Itachi proprio come un morbo incurabile. E infatti questo binomio che collega la vita intera di Itachi alla sua malattia fisica (forse dovuta anche ad uno stress psicologico difficile da reggere?) mi ha davvero impressionata, perché mi sono sentita coinvolta nelle ansie e negli affanni che dilaniano il corpo e l’anima del protagonista. Itachi è 100% IC!
Dubito che Kisame sia altrettanto IC, ma comunque ho deciso di non soffermarmi troppo su di lui in quanto non solo ritengo di non avere elementi sufficienti per permettermi di dare un giudizio oggettivo, ma che comunque ritengo “secondario” rispetto al protagonista della tua fic.


Utilizzo del prompt/citazione scelta: [10/10]

“Nulla è gratuito in questo basso mondo.
Tutto si sconta, il bene come il male presto o tardi si paga. Ed il bene è necessariamente molto più caro.”

Hai scelto una citazione davvero non semplice da analizzare: non è facile estrapolare e creare un fil rouge partendo da parole così forti e, allo stesso tempo, così dense di significato. Ricordo che quando l’ho letta per la prima volta ho subito pensato ad Itachi e alla sofferenza che ha patito per le scelte dolorose (ma a fin di bene) e per la via tortuosa che ha scelto di percorrere.
Nessuna scelta per lui è stata facile, non è mai stato riconosciuto come eroe (anzi, il contrario), né è riuscito a vedere la pace tanto agognata diventare una realtà.
Il bene che ha fatto gli ha dato solo morte, accompagnata da un solo flebile bagliore di speranza per il futuro.
Devo dire che hai saputo sfruttare al meglio questa frase che, pur non comparendo direttamente all’interno del tuo testo, aleggia sullo sfondo e sulla coscienza ed i pensieri del protagonista.
Forse mi sarebbe piaciuto leggere qualche paragrafo in più sul rapporto Itachi-Sasuke, ma per il resto hai svolto un lavoro eccellente anche sotto questo aspetto.


Bonus burocrazia: [3/5]

Hai scritto una OS ed hai trattato di numerosi e graditissimi Missing Moments del protagonista di stampo indubbiamente malinconico ed introspettivo. La KisaIta non era nelle coppie bonus, ed il rapporto Mikoto-Itachi è stato lievemente accennato (così come quello tra Itachi e Sasuke), perciò il punteggio bonus è di 3 punti.


Gradimento personale: [4/5]

I ricordi che riaffiorano insieme allo scrosciare dell’acqua quasi in un crescendo continuo, il neonato stretto tra le braccia della madre morta che ricorda inevitabilmente il piccolo Sasuke sono tutti elementi che hai sapientemente saputo combinare tra loro per spingere il tuo personaggio alla riflessione. Ci sono un paio di frasi poi che mi hanno particolarmente colpita e che voglio riportati di seguito:

“Le dita tradiscono il timore di fargli del male, di contaminarlo con la corruzione che hai conosciuto: nel tuo mondo, nel mondo che dividi con i famigliari, serpeggia il male; e come tutti i concetti, di cui si riempiono la bocca gli adulti, esso ha le sembianze di un uomo.”

“Tracanni la medicina e il sapore che ti riempie la bocca è l'essenza stessa della condizione umana: un aborto continuo dei sentimenti, la disfatta dei legami e i peccati commessi in nome di un'unica illusione; l’amore.”

Sei riuscita a rendere scorrevole la lettura nonostante i numerosi sbalzi temporali: presente e passato si intersecano piacevolmente tra loro senza mai risultare pesanti agli occhi del lettore. Inoltre hai citato Mikoto, figura materna tanto cara al giovane Uchiha che la ricorda sorridente e premurosa, lasciando però nelle mani di Itachi il compito di “proteggere Sasuke” che, pur non facendo mai la sua comparsa in modo diretto all’interno della storia, si insinua lentamente ma inesorabilmente nei pensieri del nukenin che già assapora e si permette quasi di fantasticare sulla propria Morte (che nel testo aleggia quasi sovrana ed incombe sui personaggi come un’ombra) che avverrà proprio per mano del suo tanto amato fratello.
Non riesco a darti il 5/5 proprio perché, per gradimento personale, non riesco a vedere Kisame come un possibile lover di Itachi, ma il lavoro che hai svolto attorno all’Uchiha è stato davvero incredibile.

Ottimo lavoro dunque, complimenti Sonder.