Eccomi qua per il secondo capitolo. ù.ù
Dunque, dunque. Siamo saltati nel futuro e, più propriamente, nella timeline del film. Mi è piaciuto rivedere questa scena dal punto di vista della Regina e di Elias: il componimento è breve, ma mostra con efficacia le dinamiche del loro rapporto.
Da una parte, per la Regina, la priorità è il figlio, che diventa una propaggine di sé (sangue del suo sangue, frutto del suo ventre), e che, come tale, deve appartenerle come fosse un arto che fa capo al suo corpo; dall'altra, Elias, che pure non può essere esser solo suo perché, sebbene la ami, già metà di un altro intero - col gemello tanto odiato dalla Regina stessa proprio per questo motivo.
Mi è piaciuto il parallelismo tra la "furbizia" di Elias nel rapportarsi con la Regina\madre, e l'acqua: l'acqua che non può essere divisa, che trova sempre una via per aggirare l'ostacolo. La sicurezza in sé del ragazzo, la sua decisione a non abbandonare il fratello, la trovo molto IC, e così il modo di ragionare dietro la facciata di figlio -a fatica- obbediente.
La Regina invece, è una figura tragica: se non bastasse l'amore "non corrisposto" (perlomeno, non nella stessa misura, perché in Elias l'istinto di riunirsi al fratello ha sempre la meglio) del figlio, e il fatto che da lui sia "ridotta" a un ostacolo da aggirare, l'idea stessa che per lui debba esercitare l'autorità della sovrana per nascondere la fragilità della madre (che è pure preda di un affetto ossessivo), fa provare pena per lei.
Il tutto è riassunto molto bene dalla frase che preferisce l'acqua al sangue; entrambi creature istintuali, madre e figlio, i loro istinti seguono diversi richiami destinati a non incontrarsi, il che rende questo capitolo molto triste (soprattutto tenendo a mente il finale della loro vicenda).
In definitiva, questi due piccoli ritratti li ho molto apprezzati, e non vedo l'ora di poter leggere un'interazione più concreta anche tra Elias e Jonah in versione adulta.
Molto, molto bello.
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