Recensioni per
Diario di un pensiero che muore
di phantophobia

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/11/16, ore 13:19

Ho appena letto "Diario di un pensiero che muore" e lo reputo un componimento concreto e dannatamente vero che tratta la delicata tematica sul bullismo, una piaga che comunque c'è sempre stata e che perdura ahimè fino a questo 2016 che sta per volgere al termine. Questo testo mi ha colpito profondamente, ogni singola riga mette in risalto la problematica e di quanto ci si può star male nell'essere presi di mira, di essere isolati e di essere trattati come essere insignificanti. Ti confesso che anch'io sono stato vittima del bullismo ma non alle medie, ma bensi nei lunghi cinque anni delle superiori (specie i primi tre anni a dir poco TREMENDI, tre anni di autentico GIRONE DANTESCO, tanto che l'inferno andrebbe aggiornato inserendo il girone dei bulli) e ho vissuto talmente male quel periodo che anch'io sono stato tentato di fare...il grande "passo" e ho dovuto lottare non poco per non affondare! A riguardo sto scrivendo da tempo un racconto autobiografico abbastanza lungo ispirato appunto a quello che ho vissuto e di cui ho intitolato provvisoriamente "Bullismo".
Credimi phantophobia, in questo tuo scritto mi ci rispecchio tantissimo e...non solo io. Il bullismo fa schifo e va combattuto. Chi è vittima del bullismo ha bisogno di essere aiutato. Io ad esempio me la son dovuto cavare da solo, però devo ammettere che al termine delle superiori a parte che mi lasciavo alle spalle la maledetta scuola, mi ha fortificato tantissimo. Aggiungiamo pure che ho fatto il militare (anche li non son mancate le problematiche) beh... anche questo ha contribuito a rendermi più forte.
Se prima ero fragile, indifeso e sensibile, oggi mi sento molto più forte e combattivo ma preservo sempre e comunque la mia sensibilità.
Grazie che hai scritto questo racconto, sono sicuro che servirà da monito a tutti quelli che ogni giorno soffrono in silenzio e stanno male da morire.
phantophobia ti leggerò senz'altro ancora. Questo poco ma sicuro, mi piace molto come scrivi e come esponi e di come strutturi i tuoi componimenti.
:-)

Recensore Junior
08/11/15, ore 01:10

Ad un certo punto le lacrime hanno iniziato ad uscire dai miei occhi da sole.

Le tue parole mi hanno toccato delle corde che sono ancora (e purtroppo) vive dentro di me ma non più come qualche tempo fa. Non credo che riuscirò mai a dimenticare il dolore che mi hanno causato certi pensieri.
La parte in cui dici "Mi sono uccisa una sera di aprile [...], mi sono uccisa una mattina di luglio" è la parte che più mi ha emozionata. Perché certi pensieri li ho avuti anche io e queste parole mi hanno fatto sentire addosso tutta la carica emotiva di quei momenti. E' maledettamente vero, maledettamente...

Perchè accadano queste cose ancora adesso, nel 2015, in un mondo che si definisce moderno? Beh questo me lo chiedo anche io!

Complimenti per la delicatezza con cui hai descritto questi pensieri, per la durezza che però hai saputo utilizzare perchè quando si parla di suicidio non si può essere morbidi. Complimenti!

:)