Recensioni per
Into The Mind Palace
di Zury Watson

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/12/15, ore 00:12

Ciao! Eccomi!
Mi è davvero piaciuta questa os introspettiva.
Hai azzeccato il genere e trovo che il tuo stile sia davvero adatto a questo genere.
Complimenti, mi ha davvero incuriosito il personaggio del fratello di Sherlock e mi piacerebbe sapere altre mille cose su di. Lui. Spero scriverai altre one-shot perché voglio davvero saperne di più!
Il rapporto dei due fratelli è particolare e ben descritto... anche se ormai è distrutto, per motivazioni che ben si possono comprendere e immaginare.
L'ambiente mi piace e lo descrivi in modo generale ma anche minuzioso.

Brava.
a presto!
Juliet

Recensore Master
09/12/15, ore 23:40

" Per i suoi compagni di classe era il secchione da prendere di mira e distruggere. Per i professori era l'elemento di spicco dell'Istituto. Per i suoi genitori era un figlio modello, intelligente, educato e posato. Per suo fratello Sherlock era semplicemente Mycroft. "

Perdonami se inizio questa recensione citando direttamente uno spezzone della tua shot, ma davvero non potevo farne a meno. Questo per dirti quale frase mi abbia colpito di più e quale, a mio avviso, racchiuda tutta la questione 'Holmes'.

Devo confessarti che all'inizio avevo delle riserve sul tuo Sherlock bambino; troppo 'umano', troppo ordinario, mi dicevo ma riflettendoci bene... Tutta la tua OS si muove su una trama logica e lineare. Ritengo che tu abbia fatto davvero un ottimo lavoro in questo frangente, complimenti!

Mycroft è senz'altro uno dei personaggi più enigmatici dell'intera serie tv. Trovo che sia davvero difficile effettuarne una valida introspezione e tu ci sei riuscita divinamente. Certo, forse il tuo amore per mister Mike ti ha aiutata, ma... quello che ho letto mi ha convinto e piaciuto molto.

Pian piano ci hai mostrato l'isolamento di Mycroft dal mondo e, successivamente, anche da Sherlock. Il distacco con quest'ultimo che non è altro che un modo per difenderlo. Mycroft pensa che trattarlo in quella maniera lo aiuterà e forse, ma solo forse, un po' è anche vero.
Chissà perché Sherlock inizia a drogarsi. Forse non riesce a sopportare il mondo come lo sopporta Mike, forse perché le cose migliori sono sempre quelle imperfette... Forse sto parlando troppo, anyway, un colpo al cuore sarebbe venuto anche me. Poor Mycroft.

La "nascita" del Palazzo Mentale - che poi funge come perno dell'intera storia - in Sherlock è stato un duro colpo: dice apertamente a Mycroft di non averlo introdotto nel suo mondo IDEALE. NEL SUO MONDO.
Ma non è vero e lo sappiamo tutti.
Mycroft, anche se Sherlock lo negherebbe ANCHE DOPO LA MORTE, è il suo punto di riferimento, la sua stella polare. Il loro amore - il più puro di tutti forse - è quello meno calcolato e più travagliato dell'intera serie. Grazie per scrivere su di loro e sul loro complicato ma importante rapporto.
Sai cos'ho notato? Sherlock nel suo Palazzo Mentale ha introdotto quasi tutti: c'è Barbarossa, c'è Mycroft, c'è Moriarty... C'E' MOLLY... ma non c'è John.
Quei geniacci prima o poi ce lo spiegheranno. (Piccola parentesi smielata e Johnlockka (?): John è GIA' il suo mondo ideale").

Anyway...
Le lacrime di Mycroft mi hanno intenerito e tu sei stata benissimo. Sto ascoltando a palla la soundtrack da te suggerita - e mi sa mi sa che prima o poi mi vedrò anche il film - e mi è tornato in mente il libro che ho letto oggi (non ti dico le lacrime) e poi pure questa... Insomma, sono diventata depressa xD

Davvero un'ottima OS, a mio parere.
Personaggi IC e perfettamente verosimili - e per gli Holmes è TANTO.
Non ho trovato errori di alcun genere e, anzi, scusa se ne troverai nella mia recensione ma l'emozione gioca brutti scherzi!
Concludo, complimentandomi sinceramente con te!
OTTIMO LAVORO!





.... E il banner!!! *-* AWWWW

Recensore Veterano
02/12/15, ore 18:08

Ciao anche qui :D Mycroft è un personaggio che mi intriga e che desidero capire meglio, quindi è bello capitare in qualcosa con lui come protagonista :D Hai un dono descrittivo davvero molto alto, te lo dico perché oltre sull'ambiente e sui personaggio, riesci a far vedere anche i piccoli particolari, come ad esempio, la stoffa della camicia o un gilet. Ti vedi proprio il personaggio e anche come è vestito come fosse dinnanzi e questo è bello, ergo ti faccio i complimenti! :)
Il fatto che lui si ubriachi da solo perché piange è toccante, fa vedere un lato di lui più celato e tenero, è bello vedere tiene così tanto al caro Sherlock e visto quanto io propenda per lui, mi fa un certo effetto. Penso anche io sia così comunque, :) poiché anche il telefilm lo fa ben capire, in certi punti.
Questa frase " non voleva che qualcuno lo disturbasse, cosa che avveniva con una frequenza impressionante. Non voleva che qualcuno lo cercasse, il che accadeva di rado." ti stringe il cuore, giuro mi ha fatto una tenerezza immensa poverino.. In effetti nessuno in quel telefilm, si sofferma a cosa lui potesse provare o pensare.
Vedere Sherlock bambino è interessante soprattutto che tu dici è emotivo, per me è possibile. Il fatto che il loro rapporto cambi per la droga è bruttissimo ma plausibile, mi immagino il dolore che ha provato Mycroft e persino Sherlock, probabilmente avranno persino provato del senso di colpa per quanto l'avranno tenuto sotto controllo..il controllo delle emozioni dei fratelli Holmes , però loro le provano eccome, come tu fai ben vedere. Il pezzo dove Sherlock scopre di avere il palazzo mentale colpisce, poichè la freddezza che c'è è stato un colpo ma lo vedo in linea con i personaggi. Dunque, ti faccio i complimenti per il misto di emozioni che si prova in questo racconto: dalla tenerezza e pena al dolore e dolcezza. Quanto in realtà sti due si vogliano ancora bene per quanto non lo dimostrino nei classici dei modi, ma è così fuori dallo stereotipo questo telefilm, come questa fanfiction, cosa che io apprezzo! (e ricordiamo che Mycroft nel palazzo mentale di Sherlock c'è, anche se nel tuo racconto dice di no, questo fa dedurre molto ^_^) è fatto davvero molto bene! Ti rinnovo i miei complimenti e grazie di avermi fatto scendere più affondo in questo personaggio :)

Recensore Master
23/11/15, ore 22:05

Buonasera!
Inizio questa recensione con una premessa doverosa: conosco pochissimo (e niente) della serie TV in sé, conosco giusto qualche romanzo ed estratto e, fortunatamente parlando, c'è tutto quello che devo sapere per poter variare ed essere più libero di parlare, a livello di caratterizzazione e di personaggio in generale.
Penso che il personaggio di Mycroft sia uno di quelli più sottovalutati per quanto riguarda l'animo e l'essenza in generale, in quanto è uno di cui si può immaginare qualcosa senza avere delle certezze.
Sinceramente, neanche io ho mai creduto che fosse un insensibile e uno dal cuore di pietra, è un classico errore che molti fanno perché non vogliono analizzare e scavare all'interno di qualcuno per questione di trama o di poca importanza.
Personalmente, ho trovato la storia molto ben scritta, con una narrazione che sposa un'introspezione veramente forbita, erudita e calcolata per parlare del passato e del presente in maniera sapiente, così giostrata per capire il dolore e la malinconia che pervade la vita di quest'uomo, il fratello di Sherlock.
Essendo presente nei suoi flashback da piccolo, ho trovato questo dualismo molto originale per mettere in campo il bisogno di Mycroft di stare solo e di allontanare il fratello da sé per svariati motivi e comunque l'affetto che fatica ad esplicitare e che solo chi legge attentamente può comprendere e vivere, ma nessuno sembra capire.
Non so se l'espediente del flashback è un qualcosa presente pure nella serie TV ma sta di fatto che le azioni e i momenti che intercorrono tra i due fratelli sono molti vari ma al tempo stesso molto potenti, visivamente e narrativamente e questo penso sia un altro dei punti cardine della storia.
Lo stile si rifà molto ad un capitolo giallo ben scritto, raffinato nel linguaggio, giocoso nei termini e volenteroso nell'andare pian piano a scavare dentro una mente e un animo senza svelare tutto subito, come un romanzo del genere che si rispetti.
Grammaticalmente e ortograficamente impeccabile e di alto livello, è una storia triste, veramente struggente man mano che la formula narrativa ci porta al finale e ci appare di fronte un uomo visibilmente stanco, invecchiato e con l'alcool davanti a suggerirgli tante verità, quelle che gli altri non vedranno mai in quanto lo considerano un duro, uno che è di ghiaccio, un uomo.
Ma in fondo anche gli uomini piangono e si sfogano a modo loro ed è giusto così perché se no si scoppierebbe e tutto diventerebbe terribilmente irrimediabile, anche a seconda della persona.
In ultimo, ho gradito i riferimenti alla mente come un palazzo, anche considerando la figura di spicco di Mycroft e l'accenno alla droga che si è iniettato Sherlock nel flashback, dato che se non erro anche nei romanzi si fa di qualcosa per combattere la noia.
È una storia molto bella ed emozionante, seppur palesemente angst e piena di cambiamenti che sembrano non trovare la fine giusta, anche per via del concetto di volto/maschera che Mycroft Holmes utilizza spudoratamente nella sua vita per tanti, tanti motivi.
L'ossessione di un pensiero e di una vita che non riesce ad essere serena per vari motivi, soggiogata da sentimenti tenuti incastrati nelle costole e di vizi che alimentano tutta questa trappola dal quale, specialmente il protagonista, non può uscire.
Complimenti vivissimi!

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Junior
22/11/15, ore 22:29

Ciao, sono qui per lo scambio.
Innanzitutto sono stata contentissima quando ho visto che mi era stata assegnata la tua storia perché Mycroft è il mio personaggio preferito da quando, almeno 15 anni fa, ho letto per la prima volta il racconto "L'interprete greco"; è stato amore a prima vista: il fratello più intelligente di Sherlock Holmes, ci rendiamo conto?? Poi ho visto l'interpretazione di Gatiss e l'amore è diventato venerazione allo stato puro.
Ho adorato ogni parola di questa storia, ogni sentimento, ogni gesto di affetto verso la persona più importante della sua vita, suo fratello. Il loro rapporto è strutturato in maniera perfetta e tu sei riuscita ad inserire episodi del passato che spiegano bene sia la freddezza attuale sia l'affetto che si intravede in ogni scena.
Quanto mi piacerebbe che Mycroft si (e gli) concedesse un po' di tregua, anche solo per dirgli a parole "io sono sempre qui per te e per qualsiasi cosa tu abbia bisogno", invece di continuare a preoccuparsi per lui rapendo John, provocandolo a Backer Street o offrendogli una sigaretta light. Magari Sherlock gli rivelerebbe che ha mentito, che lui c'è ed è molto presente nel suo Mind Palace, che gli manca avere un vero fratello.
Mi piace molto come gli hai dato voce, l'hai reso umano senza snaturarlo ma rimanendo IC dall'inizio al pianto liberatorio finale. Lo stile è scorrevole, senza errori e con un'ottima capacità di descrivere sia le scene che i flussi di coscienza. Brava brava brava! :)

Recensore Master
20/11/15, ore 10:15

Mi ero tenuta da parte questa storia per quando sarei stata più concentrata e ieri sera mi ci sono buttata sopra. Mi è piaciuto molto questo focus introspettivo su Mycroft. Hai fatto un lavoro eccellente, scavando nella psiche del personaggio e mettendolo in una situazione di estrema sofferenza sottolineando più di un punto fondamentale nel rapporto che ha con Sherlock.

Innanzitutto amo l'idea che anche Mycroft si perda nei ricordi che ha immagazzinato nella sua mente. Io mi ero sempre immaginata che Mycroft definisse il suo come una archivio mentale (perché definirlo "palazzo" è troppo esibizionista XD) ma è in ogni caso credibile che abbia un mente come quella che hai descritto, in cui ci sono ricordi nei quali inevitabilmente si perde e soprattutto nei momenti di questo tipo.

Certo, vederlo ubriacarsi è un'immagine quasi drammatica. Si ha di lui un'dea di persona molto compita e a modo e di uno che fatica a scomporsi anche quando è a casa. Eppure qui è talmente sconvolto da ciò che ha fatto Sherlock, che arriva a chiudersi in casa e ad ubriacarsi. Ammetto che l'idea è tosta da digerire e sarà che tu l'hai descritta in un modo che è davvero molto vivo. Complimenti.

I bicchieri che s'intervallano ai ricordi passati sono un'altra cosa che mi è piaciuta. Assieme all'immagine di questo Sherlock bambino, che Mycroft reputa troppo emotivo, e troppo sensibile. E si domanda, giustamente, se questo fratellino riuscirà a sopravvivere al mondo crudele.

Insomma, una storia che mi ha colpita. Non trovo nessuno dei personaggi OOC. Prima di tutto perché Sherlock è un bambino, e in secondo luogo perché di Mycroft si sa talmente poco che ogni declinazione potrebbe essere quella giusta. In ogni caso hai centrato il sentimento complesso di amore, odio e pieno di sfumature che lega Mycroft al suo fratellino. C'è tutto a partire dal senso forte di protezione, fino ad arrivare all'ossessione più nera. Complimenti, di nuovo.
Koa

Recensore Junior
17/11/15, ore 19:11

Lo ammetto: a spingermi a scegliere questa storia è stata la recensione che mi hai lasciato... e tuttavia non è tanto un gesto per ricambiare la cortesia, il mio, piuttosto sono state le tue considerazioni ad avermi interessato, a tal punto di provare a vedere un po' il pezzo che hai linkato per lo scambio.
Perché, confesso ancora, non conosco che di fama questa serie: non l'ho mai vista... anche se ho in programma di farlo.
E dato che non potrò giudicare l'attinenza ai personaggi ed alla storia, leggerò la fic come fosse un'originale. Spero che per te vada bene!
Io inizio sempre segnalando cosa secondo me è errato, oppure non mi convince. ^^
Ed aggiungo che, benché mi piaccia leggere di ambientazioni ed ambienti ben definiti, niente affatto vaghi, a volte – lo so per esperienza diretta... – si tende un pochino a lasciarsi prendere la mano, sovraccaricando le frasi con troppe descrizioni dettagliate – meglio diluire nell'intera totalità del testo e quindi, tanto per far un esempio, avrei un poco alleggerito la porzione di frase in cui descrivi i tessuti dell'abito del protagonista.
Sono entusiasta dall'uso dei trattini, i miei amati! *_* Ti consiglio, però, di modificarli: quelli corti, tecnicamente, servono per usi diversi – potrei comporre un'ode sul tema, ma ti rimando al sito della Crusca per i dettagli che tu, persona sicuramente più normale di me, troveresti solamente noiosi! XD – da quelli da te intesi e per cui vanno le linee più lungo. ^^
Apprezzatissime anche le virgolette usate per i dialoghi, abbastanza rare nel sito!
La punteggiatura è molto buona, anche se ogni tanto avrei cambiato qualcosina: per esempio avrei aggiunto una virgola prima di "dalle enciclopedie" e poi avrei meglio staccato "che era poi più con se stesso" dal resto della frase, magari sempre con una virgola o con un trattino; trattino che, sempre secondo un mio personalissimo giudizio, sarebbe stato perfetto prima di "era stato circondato, offeso e picchiato."
Grammatica impeccabile, se non mi è sfuggita qualche svista: ottima, ottima cosa.
Però quel "vasta tenda scura" non mi piace molto, a dir il vero: il termine mi dà l'idea di un qualcosa che ha in sé una grande capienza – una tenda del circo, per esempio! – più che esprimere il suo esser grande, nel senso che è adeguata alla finestra di grandi dimensioni; anche "Abbassò le palpebre celando agli arredi occhi fin troppo comunicativi per i suoi gusti" non mi ispira moltissimo, quanto a suoni.
Non sto a segnalarti altre cose, perché si tratta di bazzecole o banalissime sviste, e non voglio esordire nel tuo profilo con una trafila di noiosissimi e puntigliosi appunti! ;P Senza contare che la scorrevolezza della lettura ne risente davvero al minimo – magari fossero tutti questi gli errori da segnalare... ^^"
Come scritto prima, non sono in grado di stabilire o meno se il tuo Mycroft sia IC... Ogni tanto c'è una bella dose di sentimentalismo, ma meglio così di un personaggio profondo quanto una pozzanghera! ;) Ed immagino che queste sue forte reazioni siano giustificate dall'intensità dei momenti da lui vissuti, a causa del profondo pericolo che l'amato fratello corre.
L'interprete di Mycroft mi piace parecchio, poi, pur conoscendolo poco... e chissà che la simpatia per l'attore e le caratteristiche – intriganti, l'ammetto – del personaggio non possano un giorno renderlo uno dei miei amati. Grazie per aver instillato, intanto, questo dubbio! ùù
Ti assegno una bella bandierina verde!

Nuovo recensore
17/11/15, ore 02:57

ma che spettacolo scoprirti! Grazie di riempire finalmente il vuoto che un personaggio come quello di Mycroft Holmes davvero non merita. Hai reso perfettamente l'eccellenza dell'immagine, della profondità e dell'interpretazione di Mark Gatiss: Mycroft E' Mark in tutto e per tutto (e viceversa). Grazie!

Recensore Veterano
16/11/15, ore 23:46

ciao!
Che dire?
Questa fanfiction è dolce e dolorosa allo stesso tempo, Mycroft è un personaggio che secondo me ha molto da dire, e vorrei davvero che nella serie lo esplorassero come hai fatto tu, perchè i suoi sentimenti epr Sherlock sono così intensi da costringerlo ad allontanarlo, e tu lo hai descritto benissimo! Hai perfettamente tirato fuori l'uomo fragile, colpito dalle crudeltà del mondo più volte e più a fondo di quanto si possa immaginare, dietro la maschera di impassibilità che si costringe a indossare.
I parallelismi e i flashback sono perfettamente il linea con la serie originale, e non faccio fatica a credere che possa davvero essere andata come hai descritto. Il personaggio è fedele all'originale (della serie tv), ma allo stesso tempo ha un'intimità completamente tua, e sei stata veramente bravissima a farla uscire senza andare fuori dal personaggio.
La scrittura è veramente scorrevole, con quel tocco di... sì lo dico, di Conan Doyle (spero che tu abbia letto qualcosa di Sherlock Holmes oltre che aver visto la serie) che si sposa benissimo con il contesto generale e con il carattere di Mycroft, che sembra davvero un uomo fuori dal tempo.
Unico appunto, in alcune frasi forse avrei messo una virgola o due in più, ma per il resto è perfetta! Complimenti ancora!

Recensore Master
15/11/15, ore 14:54

Ma ciao, Zury!
Ho tenuto la tua storia per ultima perché conosco il tuo stile e sapevo di andare sul sicuro, sapevo che mi sarebbe piaciuta. Sembra un ragionamento contorto, ma quando ti mettono nel piatto qualcosa che non conosci da cosa cominci? Io da quello, almeno so che, se non mi piacesse, potrei sempre rifarmi la bocca con qualcosa che mi piace. Scusami! Ora passo alla recensione!

Il banner.
Noto sempre i tuoi banner e mi piacciono tutti, ma questo è... bellissimo. Sfumato, la libreria (stupenda) da un lato. Bravissima!
Ma mettila più grande la firma, te lo meriti.

Un'intera storia dedicata al fratello maggiore di Sherlock.
Un'intera storia dedicata alla pigrizia, dedicata al confronto con suo fratello e con il suo omicidio.
Intanto non sapevo che Sherlock facesse uso di droghe, ma immagino sia nella serie tv.
Passiamo a Mycroft: un alcolizzato, un fratello freddo che si tiene alla larga, che si rifugia nei ricordi. Non vuole essere visto piangere, non vuole che nessuno provi pena per lui. Preferisce essere odiato, risultare cinico e antipatico piuttosto che mostrarsi per quello che è.
Ma non per te.
Tu sembri apprezzare davvero molto la sua introspezione, l'introspezione dei personaggi "difficili", con un passato buio alle spalle (vedi Guy).
Mi piace perché sei brava in questo.
Riguardo al testo ti faccio i miei complimenti, perché ti sei soffermata molto sulle descrizioni, sui gesti e sui pensieri di Mycroft. Hai fatto un buon lavoro.
A presto!

Nuovo recensore
08/11/15, ore 12:46

Dio mio. Ti ringrazio davvero tanto di aver deciso di scrivere questa storia, sul serio.
Secondo la mia modesta opinione non hai storpiato affatto né lui, né Sherlock - anzi, è esattamente come immagino entrambi.
In genere su efp preferisco scrivere invece di leggere, ma con te ne è davvero valsa la pena.
Mi piace molto come scrivi e trovo che sia un miracolo non trovare storie con personaggi talmente OOC da risultare strazianti e/o errori di battitura capaci di farmi rabbrividire e com'è ovvio che sia, chiudere la tab di efp. E ora che sono entrata sul tuo profilo, confesso che mi sembri un tipo interessante, ti terrò d'occhio (in senso buono, ovviamente).
Lode a te, scrittrice!