Oooohhh síííí!
Ho goduto un mondo a leggere la tua os, sin dal titolo devo dire. Pensa che ho finito la frase a mente: ...arderei lo mondo. Metto 'lo' perché credo che, nella versione originale, e non quella riportata dall'autorevole Wikipedia, ci fosse effettivamente questo articolo, davanti a mondo. Cmq, chissenefrega. Il concetto é che quando ho le riminescenze di letteratura italiana, mi esalto da morire. Brava! Un po' di cultura in questo sito non fa di certo male! Allora ci aggiungo di mio. Se non ricordo male, credo che lui, Cecco, fosse davvero un tipo strano. Nonostante le nobili origini della sua famiglia, lui si dilettava a scrivere in una lingua lontana dal livello di istruzione della sua famiglia. Mi sembra di ricordare che, questa poesia in particolare fosse il manifesto del volgare. I contenuti poi erano contro ogni schema del tempo: credo che Cecco sia l'inventore del genere comico e, per questo, mi sento di doverlo ringraziare.
Come ringrazio anche te, per avermi fatto tornare indietro con gli anni a ricordare un periodo storico, a mio parere di grande produzione letteraria.
L'accostamento fatto con un personaggio di un cartone o con un altro (a tratti, quando parla del vento o della pioggia, mi é sembrato molto Rainbowdash, di my little pony), mi fa sorridere, perché é buffo vedere come poesie di 700 anni fa si adattino ancora a qualsiasi situazione. Addirittura De André ci aveva scritto una canzone su 'sta poesia indimenticabile (ebbene sí, anche io la so a memoria e ci aggiungo anche: "Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta...")
Se ho scritto qualche castronata mi scuso, sono andato a memoria e questo é quanto ricordo...
Complimenti veramente!
😘
Alla prox!
Ssjd |