Qualche giorno fa qualcuno mi ha chiesto su Ask se avessi letto questa ff.
Non è che ascolti sempre consigli e suggerimenti ma di solito in poche righe capisco cosa potrebbe piacermi, cosa abbandonerò quasi subito e cosa invece leggerò solo perché è una Larry.
Ma quando ho iniziato a leggere questa OS mi è stato chiaro dalla prima riga, che avrei amato questa storia, non solo perché si riconosce subito la personalità dello stile ma perché è esattamente la 'roba' che mi piace leggere.
Pochi aggettivi, poche descrizioni, dettagli sottili, che raccontano in poche parole più che in mille capoversi.
Frasi che sono come fessure nel muro, che lasciano da uno spiraglio immaginare intere vite.
Centellini storie e momenti in piccole conversazioni che riempiono i personaggi.
Cito il modo in cui descrivi Harry.
'Harry Styles, ventun anni, una passione per l’inchiostro iniettabile e un’altra, quasi religiosa, per i bagel, è cresciuto in uno di quelli che i telegiornali chiamano quartieri difficili. C’erano i metal detector all’ingresso del liceo, un liceo in cui il cinque per cento degli studenti poteva scrivere sui fogli del censimento “origini caucasiche”. Harry è bianco, senza nemmeno una goccia di sangue latino, ma alle elementari ha imparato lo Spagnolo, perché i suoi compagni non parlavano altro. A sei anni, ha chiesto a sua madre se avesse una malattia, perché la sua pelle fosse così chiara. La sua infanzia, descritta da un ghost writer d’ispirazione irvinwelshesca, potrebbe diventare un interessante romanzo di denuncia. Per il titolo c’è solo l’imbarazzo della scelta, ma il suo preferito resta Volevo fare la ballerina, ma ho il cazzo e sono nato nel South Bronx.
Eppure, a dispetto di ogni cosa, la sua adolescenza è stata felice. Certo, il suo numero era scritto nei bagni al posto di quello della ragazzina di turno e nessuno l’ha mai portato al ballo di fine anno, ma il fatto che metà delle teste calde della scuola l’avesse scopato almeno una volta l’ha protetto dai tirapugni e dall’esclusione sociale assoluta. Oltretutto, aveva un amico. Che sembra niente, ma è comunque di più di quanto tocchi in sorte a molti.
Harry ha un discreto talento per la felicità.'
Thepurpledoor in No Sound ha avuto bisogno di 49 capitoli per raccontare un Harry dai tratti simili ma lei l'ha raccontato in poche righe, poche righe che preparano a una frase finale che da sola sarebbe perfetta ma non sarebbe bastata.
In più tu hai una complessità nell'argomentare che difficilmente si trova nelle fan fiction.
Non è solo questione di tecnica, per riempire una storia così ci vuole talento.
E' una combinazione irrinunciabile.
So che Efp è piena di giovani ambiziosi che si immaginano scrittori e so che ci sperano pensando che per raccontare una storia sia sufficiente avere la storia.
E invece no.
Leggere questa storia è come sentire l'odore di chi l'ha scritta, non il profumo quello anche può essere uguale a quello di altri, ma l'odore acre dello scrittore che ha non solo nella testa ma anche nelle mani la congiunzione astrale favorevole.
Persino il finale è un tocco di classe senza sbavature e presunzione ma pieno di carattere.
Chiunque tu sia Ninphadorashair, è stato un piacere leggerti.
Spero ti venga voglia di scrivere una long Larry.
Quando lo dissero a me pensai che fosse folle.
Ma poi....
(ho condiviso questa recensione/commento in uno stato su Facebook, intimando di leggerti anche ai miei contatti, spero lo facciano, per loro, per capire e apprezzare la differenza tra le storie qualsiasi e le storie ben scritte e per te, perché bisognerebbe sempre dare onore al merito ma se ogni tanto ci fosse anche il giusto riconoscimento nei numeri, non sarebbe male)
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