Recensioni per
Questo affetto (A te, per te)
di Watashiwa

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/03/17, ore 20:12

Ciao, eccomi qui per lo scambio a catena!
Io amo leggere le poesie, un po' meno scriverle (in realtà non sono capace, anche se ci ho provato, ma vebbeh), passando a cose più importanti, è molto il bello il fatto che tu abbia dedicato questa poesia a tua madre.
Ogni verso è intriso di significato, sembra quasi una di quelle poesie che puoi trovare sui libri di testo.
"
Vivendo e respirando appieno
son diventato consapevole
della verità e del suo coro osceno,
accrescendo la potenza del mio animo". Credo che questa sia la mia strofa preferita, mi ha colpito come hai parlato della vita e appunto del suo "coro" osceno, che si può scoprire solo vivendo. Leggendo si vede che c'è molto affetto in mezzo, mi piace quando parli della primavera che vi separa o quando la vedi "tremare attraverso la nebbia"
Le ultime due strofe poi le adoro (sì l'ho già detto per la precedente)
Una poesia deve emozionare e catturare e direi che ci sei riuscita, dopotutto le cose che vengono dal cuore sono sempre le migliori, e questo è il caso. E poi anche la "sonorità" è interessante, perché ti entra in testa tipo canzone.
Credo di aver detto tutto, alla prossima ^^

Nuovo recensore
25/12/16, ore 08:41

Ciao!
Ho chiesto a Babbo Natale di ritrovare la password dell'account questo dicembre e sembra proprio che mi sia stata concessa la grazia.
In realtà il fatto di aver perso i contatti con la mail mi ha fatto un po' allontanare dal sito ma sono un po' nostalgica, mi sono sforzata un attimo e quindi eccomi qui.
Tutto sto preambolo per dirti che mi ricordo di te e delle recensioni che ti lasciavo e quindi continuerò, ogni tanto.. anche perché ho voglia di scrivere qualcosa.
Ho addocchiato questa poesia perché è stata pubblicata in questo stesso mese e... WOW.
Ho avuto il grande piacere di leggere un componimento maestoso e che funge completamente da tributo verso una persona che per te è cara e praticamente fondamentale, tua madre.
Non ho una grande conoscenza di poetica, metrica, ecc. però posso dire con assoluta sincerità che le parole trasudano di una sincerità schifosamente imbarazzante (positivamente) e sono lineari e descrittive sia nel lato più semplice che quello più profondo, che comunque riserva una fetta molto grande.
C'è rispetto ma al tempo stesso un modo familiare e amorevole di parlare dei sentimenti e questo dualismo funziona in maniera assurda e mi ha disarmato completamente con un'agilità incredibile, portandomi a provare sensazioni certamente amorevoli e d'affetto puro e incondizionato ma tutta la profondità del percorso che voi due avete compiuto, senza sapere i particolari dei vostri giorni passati a vivere insieme!
Si parla di un viaggio, delle sue difficoltà, del suo vegliare molto attento e degli anni che passano, con una melodia di parole che circondano i cuori e fanno esplicitare quell'amore che vi salva e salverà entrambi, come la tua nascita forse ha salvato lei anni e anni fa... è una cosa che mi è venuta spontanea da pensare visto il tuo aprire gli occhi verso il mondo e anche il suo, vederla tremare con tutte le debolezze di questa umanità così vulnerabile.
Reputo quindi questa poesia un elogio all'amore più sincero e forte del mondo - unico rispetto all'amore per l'amante per intenderci - esplorando i sentimenti, il suo plasmarsi a seconda dei passaggi e dei cambiamenti e c'è una profondità solida, così come la dolcezza del pensiero in quanto è contornato certo dall'amore ma da un tipo che trasmetta sincerità e una personale storia, lontana dalla banalità che spesso si ricopre questa emozione.
Ti auguro un felice e sereno Natale e che dire... tanto di cappello, è una poesia lunga e fantastica.
Ti saluto e alla prossima!

Recensore Veterano
29/11/16, ore 08:33

Molto particolare questo omaggio a tua madre.
Ho capito che parlavi di una madre, perché hai fatto la nota finale, altrimenti, avrei pensato a una qualunque donna verso la quale si sviluppa un rapporto forte, con sfumature materne. Il verbo “ cullare “ non si attribuisce solo al gesto che a tutti viene in mente, quello caldo, bello e confortante. Però c’erano anche venti primavere a separarvi… Ti rivolgi a lei per nome ( come il titolo della poesia ) e mi rammenti certi poeti un po’ irrequieti dei quali si studia sempre il rapporto con la figura materna, in letteratura.
Forse è “la beltà dei baci” che un po’ confonde, e che richiama un altro tipo d’amore, meno puro e di natura assai diversa. Ho dovuto rileggere. A quel punto ho apprezzato il contrasto fra bei baci e bruttezza logora. Ho colto il perché dell’immagine e ne ho dipinto il chiaro contrasto che emerge fra momenti belli e brutti della crescita di un figlio, quando ci si scontra e incontra costantemente. Indubbiamente hai avuto un rapporto molto particolare con tua madre, cioè, un rapporto di quelli non canonici che non si trovano comunemente. Questo, comunque, non è sinonimo di qualcosa di strano, vorrei s'intendesse bene.
Queste primavere che i vostri occhi empatici riescono a sconfiggere rendono il vostro legame ancora più forte e raro.
La figura tremante della madre nella nebbia fitta è particolare, tu parli di “ possibilità di perdersi “ e io mi immagino faccenda da romanzo.
La fantasia vola e mi domando se tu non sia cresciuto da solo con lei, senza padre. Questa madre che desidera addormentarsi e ridestarsi sempre fedele a se stessa è bella e la sento molto donna.
Noi donne non vogliamo mai tradirci, anche se spesso siamo costrette a trasformarci, ma lo facciamo solo per cercare di piacere di più a chi c'è già e che desideriamo che resti. Mi immagino una donna forte, che lotta, soprattutto, che si libera di un brutto passato, di una condizione nella quale era caduta per colpa dell’ingenuità o dei tempi stessi. Se io penso a mia madre visualizzo un periodo dove ancora il divorzio non era possibile, o comunque malvisto.
Un periodo dove le donne lottano per affermare i propri diritti. Il diritto al voto.
Viviamo in un paese che fa abbastanza schifo, nei confronti delle donne, pieno di false libertà, e più che scendi verso il sud, e più che questi diritti sembrano falsamente esistere. Le leggi son cambiate ma la mentalità è rimasta.
E dunque m’immagino una donna, che a un certo punto, va contro tutto e tutti, forse lasciando il marito, forse ribellandosi semplicemente a qualcosa che le pare ingiusto… Una donna che comunque diventa un idolo. Una figura da apprezzare e da prendere come esempio.
Una donna che insegna.
“Sono diventato consapevole della verità e del suo coro osceno” questa frase ha mille letture e l’aggancio “ accrescendo la potenza del mio animo “ mi fa volare con la fantasia. Penso al bullismo, penso agli inganni, penso alle mille angherie che si possono subire, anche da piccoli. E non penso a un male fisico, piuttosto a qualcosa d’inconsistente, ma che permane nell’area come un eco. Vedo la calunnia e “ il coro osceno “ me l’immagino come una chiacchiera continua. Forse, m’immagino una comunità bigotta dove il coro della chiesa è anche un coro di bisbigli che malignano di questo e di quell’altro, senza porsi troppe domande. Senza chiedersi perché e per come quella persona fa cose ai loro occhi immonde. Ipocrisia.
E qui mi immagino una madre che interviene e che protegge il figlio.
Questa vita che circonda la madre e il protagonista come un cerchio infuocato, però, trasmette un’angosciante immagine di “trappola”. E’ come se i due personaggi fossero racchiusi in una dimensione che a loro non piace e che li spinge a lottare costantemente. La passione s’incendia e si oppone a questo fuoco, mentre si parla di un cuore che teme e che ama al tempo stesso.
Davvero molto toccante.
Oshi-chan

 
 

Recensore Master
15/10/16, ore 13:35

Ehilà!
Io non me ne intendo per nulla di poesia, a scuola ho imparato a distinguere figure retoriche e metri ma, a dirla tutta, non sono cose che saprei giudicare né ne avrei tanta voglia.
Quello di cui posso parlare è il modo in cui le parole della tua poesia arrivano al lettore: chiare, pulite, nel momento giusto.
Descrivono bene, a mio parere, la forza di un legame forte come quello tra madre e figlio e la gratitudine di quest'ultimo verso la donna che l'ha messo al mondo e amato, accudito, guidato sulla strada della vita cercando di proteggerlo dalle bruttezze ma insegnandogli che esistono.

Bello, molto bella la strofa in cui parli degli occhi: diversi perché hanno visto cose diverse, quelli della madre sono più vecchi ed esperti e quelli del figlio più giovani e innocenti, ma sono gli stessi occhi e in qualche modo sono collegati, sono capaci di guardare nello stesso modo.

Mi è piaciuta davvero tanto.
Un bell'esempio di amore incondizionato (come scrivi anche tu a fine poesia) tra madre e figlio. Complimenti!

A presto,
Fra

Recensore Junior
01/10/16, ore 23:58

Buon sabato!
La voglia di uscire oggi è pari a zero (anche perché mi hanno dato buca *sigh*) quindi ho pensato di continuare a recensire alcune delle tue opere.
Wow, questa poesia è la dolcezza!
Già dedicare qualcosa ad uno dei propri genitori è un pensiero molto emotivo, poi questa confessione è ancora più riuscita a dimostrare la vostra storia e mi sono commossa, nel senso che sei riuscito a prendermi tanto.
Probabilmente sai che io di poesia non ci capisco troppo, però sono dell'idea che i versi raccontino sistematicamente una storia e lo facciano creando immagini evocativi e realiste, con un linguaggio a cavallo tra il forbito e il profondo che riesce a creare una dichiarazione che sconfigge ogni barriera, quelle delle età e che crea la vita stessa.
Hai scelto un catalogo di parole che s'incastrano benissimo, esprimendo un concetto di amore puro e grandioso che mai verrà spezzato da sottigliezze e piccolezze perché la vicinanza affossa tutto e fa vincere la fragilità solida di un legame per niente scontato.
Il messaggio in una poesia è importante e se i versi riescono ad essere scritti con delicatezza e profondità unite devo dire che il lavoro è eccelso, assolutamente da lodare e da apprezzare per il tuo intento.
Bravissimo, è a parer mio una delle tue composizioni poetiche migliori!

LaRougeEnCiel

Nuovo recensore
27/09/16, ore 22:27

Non posso che commentare questa poesia, con un "magnifica".
Adoro ogni testo - poesia e non - che racconta di ogni sentimento provato dal personaggio principale. Sarai tu a raccontare i tuoi sentimenti? O un personaggio inventato da te? Di certo la bravura non ti manca e grammaticalmente non ho nulla da dire, anzi. E ciò che trasmette questo testo è malinconia, con un dolce contorno d'amore. E seppur io adoro l'allegria e i testi che sanno trasmettermi un sorriso, tu sei riuscita a commuovermi.
Complimenti, veramente.

Recensore Master
28/08/16, ore 00:52

So che può sembrare da ipocriti/egoisti/quello-che-vuoi riapparire così improvvisamente dopo un mese esatto per continuare lo scambio, ma avevo quest'improvvisa voglia di recensirti e riprendere, così mi sono detta: why not?
Questa poesia mi ha attratto perché, nonostante avessi scorso spesso il tuo profilo, non l'avevo mai notata.
Già il pensiero di dedicare un qualcosa di scritto alla propria madre è qualcosa di molto dolce; io non so se sarei mai riuscita a farlo con la mia, dato il rapporto altalenante, anche se la mamma è sempre la mamma come si suol dire.

Non avevo mai sentito il verbo scrivente - cioè, oddio, è ovvio che esistesse, intendo in una storia/altro - e sinceramente mi lascia un po' perplessa in questo contesto, ma ho notato che tendi spesso a usare verbi al participio in generale. Purtroppo non riesco a dare un'interpretazione al primo paragrafo, nonostante le parole messe insieme suonino ovviamente molto bene insieme creando una sorta di... Armonia? Non so, ma sono versi piacevoli da leggere.

Il secondo invece già lo capisco un po' di più e penso possa valere per tutte le madri che hanno amato i propri figli: proteggerli, amarli e cullarli, cose quasi scontate che in realtà non lo sono poi così tanto ed è bello riconoscerlo e farlo presente. Non so, mi fa pensare però più all'infanzia, a quando si è neonati, cioè il periodo in cui una madre deve essere più attenta e affettuosa con il proprio bambino.

Riguardo al terzo, trovo che sia pieno di verità: insomma, da bambini si crede che le raccomandazioni dei genitori siano futili e non servano a niente, poi crescendo pian piano ci rendiamo conto invece di quanto il mondo là fuori sia duro e le persone più crudeli di quel che possono sembrare.
Carino usare le primavere - una stagione in pratica - per segnare un determinato passare del tempo, personalmente non ci avevo mai pensato. Ed è molto dolce che nonostante il passare del tempo un rapporto sia così solido da non cambiare.

E anche il fatto di non aver voluto perderla, estremamente dolce, non mi viene altro modo per descriverlo. In questo un po' posso capire, perché anch'io ho cercato di impedire che mia madre cambiasse (ora ha perso tutta la vitalità e la mentalità aperta che aveva durante gli anni della mia infanzia, rinunciando alle passioni che nonostante la mia prenseza era riuscita a mantenere e cadendo in una deprimente monotonia), ma purtroppo non ci sono riuscita.
Molto bello il paragone del cerchio infuocato, intenso e chiaro, perché il fuoco rappresenta il fervore come può rappresentare un pericolo da cui salvare una persona. Insomma, in qualche modo i tuoi versi si sono legati perfettamente, riuscendo a trasmettermi qualcosa.

Non ho altro da dire per questa volta e spero di averti fatto una piccola sorpresa.
Alla prossima, quando puoi, e se vuoi!
-H.H.-

Recensore Master
20/07/16, ore 16:43

Sei magistrale, inutile farci dei giri di parole futili.
Adesso, tralasciando assolutamente la mia associazione mentale a Freud mentre leggevo (colpa del liceo, non per altro), devo dirti che mi ritrovo un po' imbarazzata nel recensire questa dolcissima e bella poesia.
Non ci capisco niente, e questo già lo sai... ma AMO il modo in cui sai usare le parole.
Se fossi tua madre, mi sarei commossa.
Perché è bello leggere di questo amore, di questo sentimento puro e incondizionato che nemmeno il tempo riesce a vincere; è bello leggere di una persona che ti sostiene anche quando la vita si rivela per quello che è. Avere una persona che ci resta accanto, nonostante tutto, è una benedizione e non va affatto sottovalutata.

Ed io rimango davvero senza parole, perché scrivi in un modo divino, pulito ma anche ipnotico.
Ogni parola ha un dato potere sul lettore.
Non è cosa da molti, non è cosa da poco.
Davvero i miei complimenti e perdona la brevità della recensione, ma sappi che ho davvero apprezzato questa dolcissima fetta di cuore che hai trascritto sotto forma di strofe.
Complimenti.
Alla prossima!

Recensore Master
06/04/16, ore 15:08

Mi mancava davvero tanto leggere qualcosa di tuo. Credo proprio di avertelo già detto in passato ma il ruolo del poeta tormentato ti si addice perfettamente. In ogni tua storia riesci a emanare un alone - a volte positivo a volte malinconico - che avvolge il lettore e lo lascia senza fiato.
Ho deciso di leggere e recensire questa poesia per semplici motivi, perlopiù perché questi sentimenti che hai espresso io li leggo in una chiave diversa e li collego con dei miei carissimi amici che, purtroppo e per forza di cose, non sento più. 
Dare spazio al fattore tempo ha sicuramente influito nel guadagnarti la mia attenzione, perché del resto a chi non piace sfogare le proprie angoscie e scaraventare le proprie colpe su di esso? Sarebbe bello poter dire che è stato il tempo a portarci via qualcuno, sebbene non è davvero così. Nella tua versione della poesia, però, hai usato il tempo come semplice spettatore, come uno scrittore che conserva le nostre memorie in un enorme libro e che, ogni tanto, si diverte a sfogliarlo e noi con esso. In particolare l'aggettivo ridondante mi ha incuriosita, perché non ho ben capito come interpretarlo.
Pensare al secondo pezzo della poesia rivolto verso una madre è qualcosa di assurdamente dolce, così come invece lo si può legare a un amico o una sorella. Ma in ogni caso fa la sua - concedimi il termine - porca figura, nel senso che veramente è a effetto.
Un'espressione che mi ha colpito tantissimo è stata "della verità e del loro coro osceno" (anche se c'è un piccolo errore di concordanza, o scrivi "delle verità" oppure "del suo coro osceno"), perché insomma mi ha fatto pensare a come si cresce e si impara che tante cose non sono facili, che altre sono brutte, tremende, ignobili e cattive; tutto questo percorso sempre fatto grazie all'amore di una madre che non ci abbandona mai, ma proprio mai. Così come anche il paragone con l'età che non può niente rispetto ai sentimenti e il fatto che le avversità della vita ci rendono più forti, tutte cose molto molto belle e profonde.
Insomma, si esprime la fragilità che prima ha il figlio che viene cresciuto e poi che a volte quest'ultimo rivede in sua madre e che si premura di proteggerla nonostante tutto - come lei ha fatto con lui. Quell'incondizionatamente è la ciliegina sulla torta, specchio di un rapporto che non avrà mai fine a prescindere da ciò che può accadere. Bellissima, bellissima, bellissima, va tra le ricordate.
Bye, Davide.

Nuovo recensore
14/01/16, ore 22:53

Buonasera! Tornò nuovamente su questo sito e mi stupisco per jl fatto che proprio stamattina pensavo, tra me e me, mentre camminavo sotto la neve, al rapporto che ho con mia madre. Proprio oggi, e ora trovo questa tua poesia sul medesimo argomento.
Apprezzo tantissimo l'uso delle parole (ormai penso tu sia un paroliere, c'è poco da fare, hai un talento reale!) e soprattutto il momento in cui esprimi la tua lotta per "riaverla": ingenuamente, mi ha ricordato l'idea del principe che lotta per salvare la sua damigella dal drago, non importa se in questo caso non è l'amante ma la madre! È comunque evocativo ed apprezzabile.
Bellissimo l'accenno alla -ovvia- differenza d'età che però viene annullata dal sentimento che vi lega, è palpabile. L'amore può davvero fare tutto!
Ti faccio i miei complimenti ancora una volta!
Un abbraccio
r-clarisse

Recensore Master
11/01/16, ore 17:30

Bellissima davvero, io non sono brava nel trasformare parole in poesia, questa tua la trovo potente, dolce ed evocativa, molto bella l'idea di un ritrovarsi nel tempo per non perdersi. Mi richiama alla mente un amore difficile, ma tanto forte da tentar di superare grandi ostacoli e distanze.
Brava! A presto Ladyhawke83

Recensore Master
03/01/16, ore 16:29

Ehi, ciao!
Ho scelto di passare a recensire questa storia perché amo quando le storie sono dedicate ad una persona a noi cara. Credo che, in questo caso, riusciamo ad esprimere meglio i veri sentimenti dentro di noi, che non riusciamo a dire a voce alta. Questa tua poesia è semplicemtne bellissima, perché parla di questo amore che spesso è visto più come a senso unico, cioè come amore di una madre verso il proprio figlio e non viceversa.
Hai scritto, con parole bellissime, una verità che spesso non ci ricordiamo, perché la diamo per scontata. Passiamo la vita a cercare il vero amore, dimenticandoci che l'amore è anche questo, il sacrificio, lo stare bene, l'aiutarsi a vicenda.
Ti faccio davvero i miei più sinceri complimenti, questa tua poesia mi è piaciuta moltissimo.

Baci,
Francesca.

Recensore Master
29/12/15, ore 20:43

Eccomi qui :-) Allora ho scelto questa poesia perché in queste giornate di feste ho bisogno di una ventata di romanticismo e dolcezza, questa poesia dedicata alla mamma, l'unica donna che ci sorregge e ci sostiene in ogni momento della nostra vita, una madre che invecchia e nello stesso tempo è pilastro della nostra vita, il terrore di vederla perdere definitivamente, in quanto è uno dei punti più saldi della nostra vita...io non posso competere con te per quanto riguarda le recensioni ma posso dire che la poesia l'ho trovata bellissima e averla letta davanti al camino ha contribuito a renderla più magica :-))) Bravissimo, i miei complimenti :-)))

Recensore Veterano
17/12/15, ore 18:22

Prima di tutto, come di dovere, congratulazioni per il coraggio di scrivere poesie su questo sito web, visto che spesso le composizioni non in prosa non vengono apprezzate come dovrebbero.
Secondariamente, questa poesia mi ha attirata prima di tutto per l'argomento e per i primi due versi. Le parole ricercate che hai usato si sposano alla perfezione con l'aggettivo scelto per descrivere il tempo, ovvero ridondante.
Poi, in molti punti hai usato delle allitterazioni e hai scelto delle parole che conferiscono un ritmo ben cadenzato a tutto il componimento, rendendo la lettura molto piacevole e sentita.
Hai descritto l'amore vicendevole tra una madre e la propria creatura in un modo molto bello, molto condivisibile.
Il verso che mi è piaciuto di più è senza dubbio questo: Essa riscalda i battiti lenti ed impauriti.
Non so perché, ma mi ha quasi commosso, così come l'ultima parte in genere.
Boh, non so che altro dire e in effetti non sono un granché a scrivere recensioni, ma comunque ti faccio ancora i complimenti, perché le poesie sono difficili da scrivere e soprattutto non sempre comunicano davvero qualcosa, come invece la tua fa.
Ottimo lavoro!
Alla prossima!

Recensore Master
15/12/15, ore 00:35

Questa poesia è molto bella te ne dò atto perchè è di un sentimentalismo disarmante.....Essa nella sua semplicità evidenzia un'amore filiale che il protagonista prova verso la propria madre dato che lei lo accetta così com'è volendogli bene in modo incondizionato essendo pervasa dall'istinto materno.....Ottimo lavoro !

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