Recensioni per
A simple Christmas Story
di Elenie87

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
25/09/16, ore 18:10

Ok, questa è senza alcuna ombra di dubbio una delle au più originali che io abbia mai letto su Inuyasha (e ne ho lette tante nel corso della mia esistenza XD). Insomma, di solito Inuyasha è quello ricco, o quello famoso, in alternativa il teppista figo... QUI LUI E' UN SENZA TETTO! Manu-chan, tutto ciò è geniale! Penso che se avessi letto questa OS sotto Natale mi sarei messa a piangere XD ho apprezzato moltissimo la parte iniziale in cui Kagome modifica la scritta sul cartone... se non sbaglio è un riferimento a una pubblicità di non ricordo cosa O.o però comunque è stato bellissimo vedere questo elemento inserito in una ff!
Mi è piaciuto tanto anche il cambiamento che ha attraversato Inuyasha nel corso della storia, a partire dal momento in cui comincia a desiderare quella ragazza <3 il fatto che abbia deciso di trovare un modo per uscire dalla sua condizione! E anche la gentilezza incondizionata di lei *^* io penso che li shipperò per sempre! <3
Ho amato il lieto fine :') bravissima Manu-chan <3

Recensore Junior
02/09/16, ore 16:15

In questo momento mi stai odiando. Sì, perché non sai che quello che ti ho detto avrei scritto è soltanto una recensione. xD 
Te l'avevo detto che era una stupidaggine! Però è sempre qualcosa di scritto, eh. 
Comunque sia. Presa dalla curiosità, ieri (cioè oggi?), a notte tarda - veramente molto tarda, non riuscivo a dormire - sono andata appositamente alla ricerca di questa shot. 
E niente... mi sono messa a piangere, come una fontanella! E penso tu sappia che io non piango spesso per cose che leggo! 
Mi sono immedesimata talmente tanto in Inuyasha... mi colpiscono tantissimo le persone sole a Natale, mi fanno una tenerezza inimmaginabile e soffro per loro ma questo non basta a farmi lacrimare. Sei stata tu! Tu e la tua resa magistrale dei pensieri di quel poveretto! Il fatto che tu abbia reso le emozioni così palpabili e tangibili... poi... la prima parte è stata straziante. 
Sentivo il freddo nelle mie ossa, sentivo la fame stringere il mio stomaco. E lo vedevo e vedevo lei, che si fermava e scriveva qualcosa di diverso sul suo cartello.
E da lì, poi è tutto in salita. Ancora e ancora. E lui che la vede ogni giorno, la gente che gli passa davanti, il ricordo del passato e lui è sempre lì, così. 
E giù di lacrimacce, di quelle brutte. No, non sono in sindrome premestruale. Sì, tu hai toccato le mie corde sensibili. 
E poi la fine, il riscatto e l'incontro. E quella presa per mano che mi è stato spontaneo dire "finalmente" e mi sono sentita contenta. Quando loro hanno sorriso, io ho sorriso. 
Quello che sto cercando di dirti è che io ero Inuyasha, ero il suo freddo. Sono stata i suoi ricordi, i suoi anni e i suoi tormenti. Ed ero Kagome, ero il suo cappotto rosso, il tichettare dei suoi passi. E sono stata tutte queste cose grazie a te.
Tutto questo per dirti che non devi dubitare delle tue capacità d'introspezione, perché non ne hai motivo. Grazie di avermi fatto emozionare così!
Fine del mio sproloquio magari un po' inutile, ma ci tenevo a farlo. Ma ieri sera avevo troppo sonno e il cellulare faceva i capricci e stamattina non avevo il computer con me. Ma adesso sì. Visto? Alla fine era una cavolata, ma era qualcosa di scritto! :p
E, per inciso, questo scritto va nelle preferite. 
Un bacio! :*
RJ.

Nuovo recensore
24/07/16, ore 13:29

Okay, si, sono pigra e, fosse per me, non mi nutrirei nemmeno, figurati se ho la costanza psicologica di recensire, anche quando le storie che leggo mi lasciano inequivocabilmente strabiliata.
E poi, sai come dice mia nonna, no? “Se non hai niente di carino da dire (possibilmente sulla mia linea), sta’ zitta!”, ecco, io faccio esattamente il contrario, quando una cosa ha bisogno di essere sistemata, faccio il possibile (non che con le mie facoltà mentali, risolva i problemi mondiali, assimilo e reagisco con la velocità con cui un bradipo poco affamato si accosta ad un salvagente), ma quando una cosa è perfetta, non dico niente. Eccetto gridare, rotolare, abbracciare la suddetta cosa (anche se non esiste) e intrattenere una lunga conversazione, nella mia testa, con la persona a cui devo il suddetto qualcosa. E’ presto detto, quindi, che i miei autori preferiti e le storie che adoro hanno ottenuto, si e no, una mia recensione scarsa. Anche perché, parliamoci chiaro, non so recensire. Insomma, se lascio una recensione, ho fatto un gran sforzo, proprio perché LA DEVO all’autore, per aver partorito la fanfiction più bella della storia delle fanfiction, sin dalla prima rating verde, incisa sulla pietra o illustrata sulla parete di un qualche caverna con pigmenti naturali, ad oggi. Oppure perché ha delle grandi potenzialità, ma ha bisogno di una mano o, semplicemente, di una recensione che lo incoraggi perchè, mio Dio, riceverne una, a volte, è quasi meglio della nutella dimagrante! Alla quale sto comunque lavorando,  tranquilla…
Insomma perché tutto ‘sto sproloquio? Non me lo ricordo…
No, aspetta, ho fatto tutto ‘sto popò (-HAI DETTO “POPO’”- cit.) di casino per dirti che, questa storia, rientra nel primo caso. Ovvero è il suo splendore a muovere la mia mano sulla tastiera per recensirti. Come puoi ben vedere sto scrivendo una marea di D’Annunziate (che è un modo carino per dire “stron*ate”, dato che non posso scrivere parolacce, ricorro alle più besse volgarità, per non parlare del mio bieco mezzuccio di censura…), perché nemmeno cotanta magnificenza può smuovere il mio cervello, mi spiace, ma non c’è stato nessun miracolo in grado di mettere in moto gli ingranaggi di quello strano optional che mia madre ha posto all’interno della mia scatola cranica, perché non sapeva più che farci e nella pancia non c’entrava più niente, c’aveva già messo tre stomaci e due intestini, sai, a casa mia siamo di portate forti…
Comunque, basta con tutte queste baggianate!
La storia, Flavia, siamo qui per questo, hai riunito tutte le tue “te” ( tranne le “tette”, quelle, è come se non ci fossero, i microorganismi non sono contemplati)!
Allora, si, la storia è… MIO DIO! STRABILIANTE! TU SEI STRABILIANTE!
Affetto per i barboni, a parte, adoro il tuo modo di scrivere, è emozionante, dinamico, fluido e, caratteristica migliore, è “tangibile”. Voglio dire, io lo vedo! Lo tocco! Okay… Fla, basta con le frasi fraintendibili! Dicevo, è lì tangibile, pare di vederlo Inuyasha, seduto sul marciapiede con il viso seminascosto dalla barba! E Kagome con il suo cappotto rosso (ADORO LE DONNE IN ROSSO), che immagino di lana cotta, non so il perché! Un attimo sei un osservatore, un passante, che getta uno sguardo su uno dei due e, l’attimo dopo, sei il sentimento e la necessità di un riscatto che si agita in Inuyasha, l’attimo dopo ancora, sei catapultato nella calda e profumata vetrina di una pasticceria! E’ incredibile! Il tutto in un lampo, che non te ne rendi nemmeno conto! Perché è tutto così efficace e ben reso! E per tutta la durata della storia hai il languore di un amore che sta nascendo nella pancia (come appunto ti dicevo: io sento tutto con la pancia, anche strani gorgoglii intimidatori)! E ti vedi piombare Kagome, a sconvolgerti le prospettive, e se allunghi la mano, Dio, è là che sorride! Vieni completamente assorbito, hai fatto un lavoro incredibile, anche nel rendere le emozioni! Senza imbellettare la storia di inutili aggettivi e avverbi superflui che la rendano ridondante e pacchiana, no, è tutto estremamente semplice, lineare! E così vero, genuino! Adoro l’uso del “così” è una cosa semplicissima, ma mi stordisce! “E’ così bella”, è diverso da  “E’ bellissima”, voglio dire, non ti pare? Il primo è nettamente più efficace, più viscerale e diretto, perché è più semplice, meno artificioso, se vogliamo più fanciullino. Anche il Pascoli, usava un linguaggio piuttosto semplice, perché è il più indicato per comunicare un qualcosa di diretto come un’emozione, soprattutto se appena nata, se improvvisa, come nel tuo caso! Ho apprezzato molto il fatto che tu abbia usato il magico “così”, invece di ingegnosi superlativi.
Quindi, ricapitolando, ho apprezzato, con sincera ammirazione e stima lo stile e il registro adottato, sia come autrice che come lettrice. Voglio dire, io, spesso, scrivo cose pesanti, gran carri di carnevale, pomposi e pieni di ghirigori, che procedono ad andatura carro funebre, perché ho paura di non rendere, non descrivere, non colpire. E ammiro chi, in maniera semplice e ariosa, quasi fosse una melodia, riesce a far presa. Questo è il punto di vista di un’ “autriciuncola”, quale sono. Mentre, da lettrice, apprezzo il coinvolgimento emotivo, per me importantissimo, che sei riuscita a donarmi. Ti ringrazio per le sensazioni e per le emozioni: hai reso giustizia ad entrambe. Perché non riesco ad apprezzare, in tutto e per tutto, in pittura, almeno, impressionisti ed espressionisti, nonostante mi piacciano entrambi? Perché i primi, focalizzano troppo la vaga sensazione e esternano un’ emozione blanda, mentre i secondi travolgono, lasciano senza fiato e fanno dell’emozione il grande padrone della tela, me dimenticano la spontaneità leggerina della sensazione, che pur contribuisce nel trasmettere emozioni. Ho abusato della parola “emozione” e fatto un discorso contorto e terribilmente banale, ma per cosa? Ah si! Per dirti che, invece, tu, nel tuo piccolo, hai trovato una perfetta alchimia tra le due cose, lasciandomi sconcertata.
Con tutto questo, non volevo ridurre il lavoro di artisti incredibili ad uno stereotipo culturale, solo esprimere il mio punto di vista e cercare di rendere l’idea di come ho vissuto la storia e di cosa ho recepito. Mi scuso se sono risultata pedante o una boriosa deficiente, ma, per quanto scontata sia, è la mia riflessione, a proposito del tuo superlativo modo di rendere l’idea che, oltretutto, è incredibilmente originale e anticonvenzionale.
Al di là del fatto che, a mio avviso, la figura del barbone, lega benissimo con quella del mezzodemone e che l’emarginazione sociale e la diffidenza che “subiscono” entrambe le figure, sia molto simile. Così come, è simile la larghezza di vedute e il processo di “accettazione” di un punto di vista diverso che Kagome compie innamorandosi di Inuyasha, in ambo le versioni. E trovo che la tua sia stata, oltre che una scelta brillante ed un’idea acuta, una dimostrazione di mentalità aperta, non indifferente, che non sfocia nella solita morale da due spiccioli o riduce tutto, nonostante la gradevolezza dello scritto, a una bella favole insussistente. Ho davvero apprezzato.
Mamma mia, quante volte l’ho detto? Ma è proprio così: ho apprezzato, TUTTO!
E, tralasciando tutte queste sovrastrutture, la storia è bella! Un’idea fantastica e così dolce!
Se esistesse una cosa tipo "le preferite, fra le preferite" o le "così preferite", la inserirei sicuramente in quella categoria!
L’ho adorata, non so più come dirtelo. Vorrei farti capire quanto ti sia riconoscente per aver condiviso, questa cosetta così brillante e così bella, ma non so più come fare!
E’ inutile che continui a raccontarti cose che già sai, con la quasi totale probabilità di aver travisato molti elementi della shot, durante i miei trip e film mentali vari, perciò ti saluto!
Alla prossima,
La Capisciona Più Finta Della Via Lattea (tutto maiuscolo, “più” e “della” compresi, perché è una specie di super titolo nobiliare o una professione rinomata!)
(Recensione modificata il 24/07/2016 - 01:31 pm)
(Recensione modificata il 24/07/2016 - 01:39 pm)

Recensore Junior
18/12/15, ore 15:46

Ciao cara!
Ma che meraviglia questa one-shot !Semplice ma allo stesso tempo molto toccante. Davvero, mi sono commossa per la sua bellezza XD!
L'ultima parte poi....semplicemente fantastica! Be', che dire? Davvero tantissimi complimenti per questa piccola e semplice storia di Natale XD! Un abbraccio grande e buone feste!!
Alla prossima :-*!

Recensore Veterano
17/12/15, ore 15:38

Ciao!
La storia è carina e toccante, ma non originale. E' fortemente ispirata ad un video che circolava qualche mese fa, utilizzato anche per mostrare "il potere delle parole" e quanto vale il "marketing". L'unica differenza è che il barbone protagonista era davvero cieco e non, come in questo caso, un "cieco nello spirito".
Hai dato una svolta diversa e sicuramente hai inserito un finale molto "natalizio", di questo te ne do atto, ma avrei preferito se tu avessi segnalato nelle note che lo spunto da cui è partita l'idea non è tuo. Così, la prima impressione che lascia la lettura è di qualcosa di copiato e anche se, ribadisco, non è del tutto vero perchè hai personalizzato tutto ed aggiunto un finale non indifferente, purtroppo la sensazione resta e non è gradevole.
Per il resto sei ortograficamente e grammaticalmente corretta. Non c'è nulla di male a citare le fonti, anche se si tratta solo di ispirazione.
A presto.
Lune

Recensore Master
16/12/15, ore 12:21

Ciao.
Bellissima questa one-shot è davvero bellissima mi sono emozionata
A presto

Recensore Veterano
15/12/15, ore 13:03

Santo cielooooo!!! Ma è stupenda 😢 Mi sono commossa quando ho letto la frase che kagome aveva scritto sul cartello del povero Inuyasha😢😍😍😍

Recensore Master
15/12/15, ore 10:22

Wow. Riesco a pensare solo questo. Wow! È..è una fiaba non fiaba xchè è dannatamente realistico, il modo in cui hai inserito la difficile problematica dei senza tetto. È meravigliosa, Manu! ho il cuore che trema, giuro ^^ finisce dritta tra le preferite *^* Grazie di avermi dato nuova carica x affrontare la giornata ^^ un bacione e buone feste ^^ <3

Nuovo recensore
15/12/15, ore 05:51

Bellissima! Mi è piaciuta davvero tanto!Pregna di significati seppure semplice :)