Recensioni per
Voci nella testa
di Undead

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
04/02/18, ore 21:51

Ciao^^
mah, questo Alex. Si mette nel suo letto, a fine giornata, e invece di farsi una bella notte di sonno si fa mille paranoie.
Alex è chiaramente una persona riflessiva, tendente all'introversione, che ragiona molto sulle cose, che non compie azioni avventate. Uno che guarda gli altri che fanno, piuttosto che fare lui stesso, e che vorrebbe con tutto il suo cuore essere una di quelle persone spigliate e noncuranti che prima fanno e poi pensano a quello che avrebbero dovuto fare.
Il nostro è talmente prigioniero di questo ruolo che arriva addirittura ad anlelare alla possibilità di commettere errori, in modo da apprendere dall'esperienza.
E non ha capito la fortuna che ha, il povero Alex: fortuna, perchè il carattere introverso è più stabile, più razionale e nel tempo più solido e centrato di qello estroverso.
Una bella riflessione, che ha reso bene la situazione psicologica di Alex, complimenti!^^

Recensore Master
12/04/16, ore 14:29

Decisamente introspettivo... e con una piega narrativa che mi sa di sfogo quasi istintivo e di stesura di primo pugno, eppure sorprendentemente corretta.
Quello che colpisce, è che traspare in tutta la sua tristezza la difficoltà di avere 20 anni. Un male che purtroppo attraversiamo in tanti... Anche io che ho doppiato la meta, ricordo un atteggiamento molto simile a a quello che racconti.
Eppure, adesso lo posso pensare e affermare davvero, il coraggio di vivere è quello che ci rende unici e forti; perchè quello che da vicino sembra insostenibile, da lontano diventa un granello si sabbia sotto i nostri piedi che hanno percorso tanta strada...

E, se non ho sbagliato periodo, lasciami pure aggiungere, auguri anche a te (lo so... mi sa che sono in ritardo...)

Ciao!

Recensore Veterano
08/03/16, ore 19:22

Ciao, sono qui per lo scambio!
Non so quanto ti sorprenderà sapere che ho letteralmente visto me stessa nelle parole che hai scritto, perché il 90% di questi pensieri perseguita anche me, di giorno e di notte, a volte mi danno una tregua ma rimangono sempre rintanati in un angolo e pronti a tornare all'attacco.
Lo stile è concitato e in un certo senso "affollato", per cui ho dovuto rileggere alcuni pezzi più di una volta per comprenderli per bene, e vorrei giusto far notare alcuni errori di battitura o grammaticali che ho riscontrato (per esempio il "c'entrare" del pezzo finale è colloquiale ma non molto corretto, quindi ti consiglierei di sostituirlo con un'espressione di uguale significato tipo "non avere niente a che spartire" o "non avere niente a che fare" o "non avere niente in comune con"), ma nulla di grave oggettivamente.
Complimenti!

Recensore Junior
05/03/16, ore 11:15

wow, la sagra della depressione ._.
Non fraintendermi, non è una brutta cosa, anzi...sei riscito a trasmettermi questo stato di angoscia e inutilità, quindi vuol solo dire che hai fatto un buon lavoro.
Però che tristezza! xD
Sarà che un po' capisco il protagonista perché spesso anche a me succede di stare così. E quanto è insopportabile la voce che nella notte ti tiene sveglio con questi pensieri!
Insomma, la carica empatica è altissima.
Il linguaggio usato è talmente colloquiale e quotidiano che più che leggere una storia, pare di leggere uno sfogo su un social network, o una pagina di diario (forse più la seconda).
Forse proprio questo stile permette una maggiore immedesimazione, perché non è niente di innaturale o artificiale...sono peniseri semplici, quotidiani, nel loro normale flusso.
Non male, bravo :)
Ti direi che il testo è carino, ma mi ha lasciato una tale tristezza dentro che non riuscirei esattamente a paragonarlo a qualcosa di "carino" xD
Però hai comunque fatto un bel lavoro.
Ti mando un saluto.

Ray

Recensore Master
04/03/16, ore 22:27

Eccomi qui :-) Allora hai descritto abbastanza bene il momento in cui si è da soli, in cui i pensieri affollano la nostra mente, indecisi se fare una cosa oppure no, le indecisioni e le perplessità sul fatto di essere importanti per gli altri, sul fatto se gli altri ci aiuteranno o meno, i momenti in cui si vorrebbe aiutare ma nel contempo non si ha la forza di aiutare se stessi, l'ho visto uno scritto autobiografico come se avessi voluto mettere un po'di di te all'interno del racconto, lo stile del racconto è abbastanza scorrevole, consiglierei solo di giustificare il testo...ma a parte questo, ti faccio i miei complimenti :-)