Ciao Ghevurah!
Ho amato tantissimo questa storia, sul serio, non so dirti quanto!
Non solo è una storia sui figli di Nolofinwe, su cui mi fa sempre piacere trovare nuove storie, ma descrive un momento particolarissimo, uno di quei momenti che amo riscoprire attraverso le storie!
Sappiamo che tutti i noldor lodarono Findekano per il suo coraggio nel decidere di andare, solo, a salvare Nelyo, ma ci sono altri risvolti, più sottili, di cui non sappiamo nulla,e ho amato trovarne uno in questa storia!
Turukano avrà temuto per il fratello, quando si è accorto della decisione che aveva preso, forse addirittura temeva seriamente di non vederlo tornare.
E invece Findekano è tornato. Ma con lui è tornato, vivo, anche uno dei traditori che hanno condannato tutta la schiera di Nolofinwe ad afrontare i ghiacci, che hanno condannato a morte la sua Elenwe.
Ora che il salvataggio di Nelyo non è più un tentativo disperato, sicuramente destinato a fallire, Turgon si trova ad affrontare la realtà che suo fratello ha salvato un traditore, e che quel salvataggio è riuscito, là dove tutti i suoi sforzi per proteggere sua moglie sono falliti.
Mi ha colpita veramente tantissimo il contrasto tra Finno e Turno all’inizio del dialogo:
Findekano ancora pensa al salvataggio appena compiuto, a ciò che è costato, e a ciò che gli ha restituito.
Ed è felice, per ciò che è riuscito a compiere, per aver salvato qualcuno che gli è estremamente caro, e anche perché, penso, inizia a intravvedere la riappacificazione tra le schiere che comincia.
Finno vorrebbe che anche il fratello riuscisse a vedere tutto questo, vorrebbe vederlo tornare sereno…
Vorrebbe che riuscisse a guardare oltre il rancore e la tristezza, per rivedere tutto ciò che aveva unito i principi dei Noldor prima dei dissidi in Aman.
E soprattutto vorrebbe che non si chiudesse in sé stesso, che si accorgesse di quanto anche gli altri hanno sofferto, persino i cugini che li hanno abbandonati.
Perché Finno lo ha visto, stando con Nelyo durante una convalescenza che sarà stata un’incubo, e ha scoperto di Ambarto, delle navi, e chissà quante altre piccole ma grandi cose che Nelyo gli ha rivelato, involontariamente nel sonno o volontariamente nei difficili momenti di veglia…
Tutto questo è stato fondamentale per Finno, per fargli superare ciò che è successo in Aman e in Araman, per fargli ritrovare la serenità che anche lui aveva perso, e per farlo riappacificare con i feanorioni.
Forse sente che anche Turno avrebbe bisogno di vedere tutto questo, o almeno di ascoltarlo, e vederlo chiudersi così lo fa sentire impotente…
Mi ha spezzato il cuore vedere Finno che più volte tenta di fare una carezza al fratello e più volte fallisce, prima per timore, e poi perché a respingerlo è lo stesso Turukano: Suo fratello non solo non vuole ascoltarlo, non vuole provare a capire veramente perché ha compiuto un gesto del genere, ma addirittura non lo perdona, non vuole nemmeno essere toccato… E’ un’immagine veramente straziante, davvero, mi ha fatta piangere …
Finno ha ritrovato Nelyo, è riuscito a salvarlo e ad aiutarlo a guarire, ma sta perdendo suo fratello, e si vede quanto questa perdita lo fa soffrire.
Il flash-back non fa che mostrare ancora meglio questa sofferenza: Fingon non può non ricordarsi di Aman, di quando suo fratello era bambino e non rifiutava il suo affetto, e vedere che ora non accetta più nemmeno una carezza accennata de ve essere per Finno un colpo tremendo!
Tornando un momento al flash-back, ho sempre immaginato anche io Turno come un bambino troppo serio e amante dello studio, e l’immagine di lui che gioca solo quando c’è Ingoldo mi ha intenerita troppo!
Tanto sono sicura che alla fine Turno cedeva sempre ai tentativi di Finno di fargli abbandonare i libri per giocare un po’ XD!
Poteva anche fare tanto il sostenuto, ma alla fine…
Mi è piaciuto veramente tantissimo questo Flash-back, sul serio!
Vedere i fratelli così divisi poi mi ha fatto pensare a un particolare che rende il tutto ancora peggiore: Finno avrà la pazienza e la costanza per aspettare tutto il tempo necessario a Turno per superare quel momento e decidere quando sarà pronto a riavvicinarsi, ma, pensando a quanto poco manca alla partenza di Turgon prima per il Nevrast e poi per Gondolin, mi preoccupa la possibilità che il tempo invece non basti…
Ho amato poi l’analisi che hai fatto di Turukano: è un personaggio complesso, e con dei lati particolari del carattere davvero difficili da analizzare, ma tu secondo me ci sei riuscita perfettamente!
Il modo in cui hai mostrato la rabbia e l’amarezza di Turukano, per esempio.
Non è una rabbia pronta a esplodere in urla o nella ferocia, ma è una rabbia fredda, che Turukano ha maturato tra i ghiacci e che si è trascinato dietro fino in Endore, e che la riconciliazione ottenuta da Finno non ha placato, anzi, ha ottenuto l’effetto opposto, purtroppo….
Perché per Turukano ogni evento, anche quelli positivi,sono tutti parte della stessa ingiustizia, dello stesso tradimento.
Inizia col fratricidio, che già è stato un orrore di per sé, ma acui per di più ha preso parte anche suo fratello, e per aiutare proprio i feanoriani. Poi l’abbandono che li ha costretti ad attraversare i ghiacci, che ha ucciso Elenwe, e tutto di nuovo per colpa dei feanoriani.
E in fine quel salvataggio che avrebbe potuto fargli perdere un fratello e invece, come colpo di grazia, lo ha fatto tornare indietro con uno di quei traditori ancora vivo.
Tutto questo per lui è un vedersi di continuo voltare le spalle, è vedere favorito chi ha sbagliato, chi ha commesso crimini, mentre gli innocenti pagano.
Mi chiedo se non abbia pensato anche a Itarille parlando di innocenti, dato che lei è rimasta orfana, e comunque ha dovuto affrontare il ghiaccio, cosa che una bambina così piccola non avrebbe mai dovuto affrontare.
Ho sempre pensato che itarille fosse già una fanciulla, all’epoca della fuga dei Noldor, ma anche così era comunque giovane, troppo giovane.
Mi ha commossa tantissimo anche l’accenno ad Arakano: Turukano avrebbe preferito veder sopravvivere lui, il suo fratellino più piccolo, e sapere che anche il più piccolo dei Feanorioni è morto gli sembra forse un prezzo equo: almeno non è morto solo il suo fratellino, ma anche uno dei fratricidi che li hanno traditi è morto...
Questo rifiuto di ascoltare la storia di Ambarto poi si ricollega a un altro aspetto di Turno che mi ha colpita: il fatto che non voglia sentire nessuna frase, nessun racconto che possa anche solo lontanamente fargli cambiare idea. Non vuole sapere della sofferenza dei feanorioni per la perdita di Ambarto, non vuole sapere che Nelyo si è pentito: come farà anche in seguito, preferisce chiudere le orecchie e chiudersi nel suo rancore, perché nessuna consolazione o speranza basta più.
Un altro particolare straziante è come a un certo punto Turukano sembri quasi arrivare a paragonare lo stesso Finno ai feanorioni, come se salvando Nelyo fosse diventato anche lui un traditore, come prima era diventato un fratricida… Sentire una frase del genere da Turukano mi ha fatta veramente star male, e non oso immaginare cos’abbia significato per Finno!
(Io poi mi sono chiesta se al fratricidio non abbiano partecipato anche Arakano e forse Nolofinwe.. Questo renderebbe la frase di Turno se possibile ancora più terribile…)
Il finale è veramente particolarissimo: con l’arrivo di Itarille, l’unica che riesca ancora a far sorridere Turno, e con Finno che guarda suo fratello mentre coccola la sua bambina, e il flash-back che ritorna… Davvero, Ghevurah, mi ha fatto salire le lacrime agli occhi: ho riletto questa storia più volte, e ogni volta l’amarezza, il.. groviglio tra la speranza e la sofferenza in questa scena mi ha commossa!
Veder arrivare anche Irisse è stata una sorpresa, ma speravo di vederlacomparire: lei ha un legame particolare con Turno, arriverà a seguirlo in Ondolinde, e vederla cercare di fare da tramite tra i due fratelli mi è piaciuto tantissimo: lei li conosce entrambi, sa che Turukano ha bisogno di tempo e sa che Findekano saprà aspettare, e può solo rinnovare questo consiglio e stare vicina ad entrambi.
Vederla poi occuparsi della piccola Itarille, con quella praticità tipica di Irisse mi ha fatta sorridere!
L’immagine di Aredhel che fa camminare la nipote sui suoi piedi perché non prenda freddo è uno dei miei dettagli preferiti!
Ma la vera sorpresa per me è stato veder comparire Findarato!
Tu sai quanto io ami il suo personaggio, e vederlo arrivare assieme a Irisse per me è stato meraviglioso, il particolare finale che mi ha fatto adorare questa storia!
Ho adorato come hai inserito, con una scena discreta ma che, nel contseto della storia, diventa un dettaglio importante, l’amicizia tra Turno e Ingoldo: Findarato sembra riuscire a riportare le cose quasi come erano prima. E’ una persona cara che Turgon riesce a guardare senza che gli riporti alla mente il fratricidio, senza nessuno degli altri ricordi: è la presenza rassicurante di cui ha bisogno, di cui non rifiuta il contatto, mentre suo fratello è quasi diventato, se non un estraneo, un essere che non riesce più del tutto a capire.
Turno riesce a capire Findarato, e sente che Findarato può capire lui, mentre Finno non può più capirlo, e viceversa.
E la maledizione di Mandos colpisce anche qui, perché in realtà i punti di contatto, le speranze da condividere per superar le sofferenze ci sono, ma Turukano non vuole vederle, e Finno non riesce a mostrargliele, per quanto ci provi.
E il muro tra i due resta.
Complimenti davvero, Ghevurah: non riesco veramente a dirti come vorrei tutte le emozioni e le sensazioni che mi ha lasciato questa storia, ma davvero, mi è entrata nel cuore.
Tutti i dettagli che hai inserito, dai colori che io adoro, i tanti piccoli particolari sui gesti dei vari personaggi, le loro espressioni, hanno contribuito a rendere questa storia veramente vividissima, stupenda.
Il dialogo centrale della storia è meraviglioso, intensissimo, perfetto in ogni battuta: le pause, le frasi, il modo in cui sei riuscita a rendere il tono della voce dei due protagonisti: mi è veramente piaciuto tantissimo.
La caratterizzazione dei personaggi, di tutti i personagi, è veramente perfetta, sono loro, li ho adorati tutti!
Grazie davvero per questa storia, Ghevurah, sul serio: ci sarebbero un’infinità di altre cose da dire,meriterebbe una recensione di pagine e pagine!
Grazie veramente, è una storia splendida!
Non vedo l’ora di leggere qualcos’altro di tuo sulla famiglia di Nolofinwe!
A prestissimo!
Tyelemmaiwe |