Recensioni per
Qeluva Nossë
di Ghevurah

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/09/20, ore 09:31

Ola Ghev!

Riappaio dopo le vacanze e passo anche anche qui!

Di questa storia mi ha colpito fin dal primo momento la presenza di dialoghi (per quanto senza alcuna punteggiatura a indicarli, ma abbiamo vivisezionato la questione a go go secoli fa), ma quel che mi è rimasto e che mi ha dato molta soddisfazione è il confronto tra Turgon e Fingon dopo il salvataggio di Maedhros.

Conflittoooo!

È una conversazione che ci doveva essere –e secondo me c'è stata, dai, Turno proprio ha tutte le ragioni per arrabbiarsi come hai dimostrato anche tu– e che mi ha fatto piacere leggere. Perché nella posizione di Turno, soprattutto, hai tutte le ragioni per provare tale furia per tuo fratello –che sa cosa avete passato dopo l'abbandono da parte di Feanor e co con le navi– dopo che è andato a salvare uno dei responsabili per tutte le persone che hai perso.

E il soffermarsi sulla preghiera a Manwe è stato molto interessante, per quanto breve, perché anche quella è una questione abbastanza ingombrante. Mi sono spesso interrogata sul rapporto con i Valar delle diverse fazioni. Se i Feanoriani sembrano già molto anti-Valar dal giuramento, sui Nolofinweani non sarei così certa.
Ma dopo l'Helcaraxe –più che dopo il Doom of Mandos– secondo me c'è stata la rottura definitiva. Dopotutto, passi attraverso tanta sofferenza, sapendo che i Valar ti hanno pure maledetto per quella scelta (poi vabbè, per me quella non è una maledizione ma un'informativa :P) e di fatto abbandonato, come puoi credere ancora che ai Valar importi qualcosa di te e della tua gente? Anche se fino a quel punto hai portato un certo rispetto per loro nel cuore.
Senza contare che quando tuo fratello invoca l'aiuto di uno di loro, lo ottiene pure, il risentimentinto a quel punto deve diventare difficile da gestire. Dopotutto chissà quante preghiere saranno state intonate durante quella traversata! E sono rimaste tutte inascoltate. Perché hanno aiutato propio Finno? Che è un fratricida come colui che ha salvato?

Infatti questo scambio è di una potenza che... adfsgdfksdghfsdjhfj:
Lui che è un Fratricida! Mentre Arakáno e lei… E tu.
[...] Io sono un Fratricida, dice. Proprio come lui.
[...] Sì, lo sei.


Alla fine, sono tutti interrogativi e sentimenti comprensibilissimi, che mi fanno calare nei panni di Turno con una facilità impressionante. E anche Finno lo capisce, per questo non è che faccia chissà cosa per difendersi, anzi, dà ragione alle accuse e alla rabbia di Turno.

E poi arriva il raggio di luce che è Idril! Già mi ero sciolta all'inizio alla menzione dei piedini nudi sui tappeti, ma quando arriva con i piedini sopra gli stivali di Aredhel, OMFG, morta! È un'immagine tenerissima e vividissima, e che dà carattere al rapporto tra le due in maniera molto efficace.
In generale, questo arrivo allenta la tensione quando non poteva più andare da nessuna parte e dà finalmente una nuova direzione al tutto, come se il fiore fosse anche il rapporto tra Finno e Turno che può rifiorire sotto tutto il gelo e la tormenta che c'è ora tra loro.

Ho solo un appunto tecnico da fare: c'è un momento, nella prima scena, in cui non so perché ci troviamo nella testa di Findo che ricorda il corpo martoriato di Nelyo. Se in realtà siamo ancora nella testa di Turno, non sembra, sinceramente XD

Detto questo, chiudo!

Alla prossima,

Kan

Recensore Veterano
16/01/16, ore 15:47

Ciao Ghevurah!
Ho amato tantissimo questa storia, sul serio, non so dirti quanto!
Non solo è una storia sui figli di Nolofinwe, su cui mi fa sempre piacere trovare nuove storie, ma descrive un momento particolarissimo, uno di quei momenti che amo riscoprire attraverso le storie!
Sappiamo che tutti i noldor lodarono Findekano per il suo coraggio nel decidere di andare, solo, a salvare Nelyo, ma ci sono altri risvolti, più sottili, di cui non sappiamo nulla,e ho amato trovarne uno in questa storia!

Turukano avrà temuto per il fratello, quando si è accorto della decisione che aveva preso, forse addirittura temeva seriamente di non vederlo tornare.
E invece Findekano è tornato. Ma con lui è tornato, vivo, anche uno dei traditori che hanno condannato tutta la schiera di Nolofinwe ad afrontare i ghiacci, che hanno condannato a morte la sua Elenwe.
Ora che il salvataggio di Nelyo non è più un tentativo disperato, sicuramente destinato a fallire, Turgon si trova ad affrontare la realtà che suo fratello ha salvato un traditore, e che quel salvataggio è riuscito, là dove tutti i suoi sforzi per proteggere sua moglie sono falliti.

Mi ha colpita veramente tantissimo il contrasto tra Finno e Turno all’inizio del dialogo:
Findekano ancora pensa al salvataggio appena compiuto, a ciò che è costato, e a ciò che gli ha restituito.
Ed è felice, per ciò che è riuscito a compiere, per aver salvato qualcuno che gli è estremamente caro, e anche perché, penso, inizia a intravvedere la riappacificazione tra le schiere che comincia.
Finno vorrebbe che anche il fratello riuscisse a vedere tutto questo, vorrebbe vederlo tornare sereno…
Vorrebbe che riuscisse a guardare oltre il rancore e la tristezza, per rivedere tutto ciò che aveva unito i principi dei Noldor prima dei dissidi in Aman.

E soprattutto vorrebbe che non si chiudesse in sé stesso, che si accorgesse di quanto anche gli altri hanno sofferto, persino i cugini che li hanno abbandonati.
Perché Finno lo ha visto, stando con Nelyo durante una convalescenza che sarà stata un’incubo, e ha scoperto di Ambarto, delle navi, e chissà quante altre piccole ma grandi cose che Nelyo gli ha rivelato, involontariamente nel sonno o volontariamente nei difficili momenti di veglia…
Tutto questo è stato fondamentale per Finno, per fargli superare ciò che è successo in Aman e in Araman, per fargli ritrovare la serenità che anche lui aveva perso, e per farlo riappacificare con i feanorioni.
Forse sente che anche Turno avrebbe bisogno di vedere tutto questo, o almeno di ascoltarlo, e vederlo chiudersi così lo fa sentire impotente…

Mi ha spezzato il cuore vedere Finno che più volte tenta di fare una carezza al fratello e più volte fallisce, prima per timore, e poi perché a respingerlo è lo stesso Turukano: Suo fratello non solo non vuole ascoltarlo, non vuole provare a capire veramente perché ha compiuto un gesto del genere, ma addirittura non lo perdona, non vuole nemmeno essere toccato… E’ un’immagine veramente straziante, davvero, mi ha fatta piangere …

Finno ha ritrovato Nelyo, è riuscito a salvarlo e ad aiutarlo a guarire, ma sta perdendo suo fratello, e si vede quanto questa perdita lo fa soffrire.

Il flash-back non fa che mostrare ancora meglio questa sofferenza: Fingon non può non ricordarsi di Aman, di quando suo fratello era bambino e non rifiutava il suo affetto, e vedere che ora non accetta più nemmeno una carezza accennata de ve essere per Finno un colpo tremendo!

Tornando un momento al flash-back, ho sempre immaginato anche io Turno come un bambino troppo serio e amante dello studio, e l’immagine di lui che gioca solo quando c’è Ingoldo mi ha intenerita troppo!
Tanto sono sicura che alla fine Turno cedeva sempre ai tentativi di Finno di fargli abbandonare i libri per giocare un po’ XD!
Poteva anche fare tanto il sostenuto, ma alla fine…
Mi è piaciuto veramente tantissimo questo Flash-back, sul serio!

Vedere i fratelli così divisi poi mi ha fatto pensare a un particolare che rende il tutto ancora peggiore: Finno avrà la pazienza e la costanza per aspettare tutto il tempo necessario a Turno per superare quel momento e decidere quando sarà pronto a riavvicinarsi, ma, pensando a quanto poco manca alla partenza di Turgon prima per il Nevrast e poi per Gondolin, mi preoccupa la possibilità che il tempo invece non basti…

Ho amato poi l’analisi che hai fatto di Turukano: è un personaggio complesso, e con dei lati particolari del carattere davvero difficili da analizzare, ma tu secondo me ci sei riuscita perfettamente!
Il modo in cui hai mostrato la rabbia e l’amarezza di Turukano, per esempio.
Non è una rabbia pronta a esplodere in urla o nella ferocia, ma è una rabbia fredda, che Turukano ha maturato tra i ghiacci e che si è trascinato dietro fino in Endore, e che la riconciliazione ottenuta da Finno non ha placato, anzi, ha ottenuto l’effetto opposto, purtroppo….
Perché per Turukano ogni evento, anche quelli positivi,sono tutti parte della stessa ingiustizia, dello stesso tradimento.
Inizia col fratricidio, che già è stato un orrore di per sé, ma acui per di più ha preso parte anche suo fratello, e per aiutare proprio i feanoriani. Poi l’abbandono che li ha costretti ad attraversare i ghiacci, che ha ucciso Elenwe, e tutto di nuovo per colpa dei feanoriani.
E in fine quel salvataggio che avrebbe potuto fargli perdere un fratello e invece, come colpo di grazia, lo ha fatto tornare indietro con uno di quei traditori ancora vivo.
Tutto questo per lui è un vedersi di continuo voltare le spalle, è vedere favorito chi ha sbagliato, chi ha commesso crimini, mentre gli innocenti pagano.
Mi chiedo se non abbia pensato anche a Itarille parlando di innocenti, dato che lei è rimasta orfana, e comunque ha dovuto affrontare il ghiaccio, cosa che una bambina così piccola non avrebbe mai dovuto affrontare.
Ho sempre pensato che itarille fosse già una fanciulla, all’epoca della fuga dei Noldor, ma anche così era comunque giovane, troppo giovane.

Mi ha commossa tantissimo anche l’accenno ad Arakano: Turukano avrebbe preferito veder sopravvivere lui, il suo fratellino più piccolo, e sapere che anche il più piccolo dei Feanorioni è morto gli sembra forse un prezzo equo: almeno non è morto solo il suo fratellino, ma anche uno dei fratricidi che li hanno traditi è morto...

Questo rifiuto di ascoltare la storia di Ambarto poi si ricollega a un altro aspetto di Turno che mi ha colpita: il fatto che non voglia sentire nessuna frase, nessun racconto che possa anche solo lontanamente fargli cambiare idea. Non vuole sapere della sofferenza dei feanorioni per la perdita di Ambarto, non vuole sapere che Nelyo si è pentito: come farà anche in seguito, preferisce chiudere le orecchie e chiudersi nel suo rancore, perché nessuna consolazione o speranza basta più.


Un altro particolare straziante è come a un certo punto Turukano sembri quasi arrivare a paragonare lo stesso Finno ai feanorioni, come se salvando Nelyo fosse diventato anche lui un traditore, come prima era diventato un fratricida… Sentire una frase del genere da Turukano mi ha fatta veramente star male, e non oso immaginare cos’abbia significato per Finno!
(Io poi mi sono chiesta se al fratricidio non abbiano partecipato anche Arakano e forse Nolofinwe.. Questo renderebbe la frase di Turno se possibile ancora più terribile…)

Il finale è veramente particolarissimo: con l’arrivo di Itarille, l’unica che riesca ancora a far sorridere Turno, e con Finno che guarda suo fratello mentre coccola la sua bambina, e il flash-back che ritorna… Davvero, Ghevurah, mi ha fatto salire le lacrime agli occhi: ho riletto questa storia più volte, e ogni volta l’amarezza, il.. groviglio tra la speranza e la sofferenza in questa scena mi ha commossa!

Veder arrivare anche Irisse è stata una sorpresa, ma speravo di vederlacomparire: lei ha un legame particolare con Turno, arriverà a seguirlo in Ondolinde, e vederla cercare di fare da tramite tra i due fratelli mi è piaciuto tantissimo: lei li conosce entrambi, sa che Turukano ha bisogno di tempo e sa che Findekano saprà aspettare, e può solo rinnovare questo consiglio e stare vicina ad entrambi.
Vederla poi occuparsi della piccola Itarille, con quella praticità tipica di Irisse mi ha fatta sorridere!
L’immagine di Aredhel che fa camminare la nipote sui suoi piedi perché non prenda freddo è uno dei miei dettagli preferiti!

Ma la vera sorpresa per me è stato veder comparire Findarato!
Tu sai quanto io ami il suo personaggio, e vederlo arrivare assieme a Irisse per me è stato meraviglioso, il particolare finale che mi ha fatto adorare questa storia!
Ho adorato come hai inserito, con una scena discreta ma che, nel contseto della storia, diventa un dettaglio importante, l’amicizia tra Turno e Ingoldo: Findarato sembra riuscire a riportare le cose quasi come erano prima. E’ una persona cara che Turgon riesce a guardare senza che gli riporti alla mente il fratricidio, senza nessuno degli altri ricordi: è la presenza rassicurante di cui ha bisogno, di cui non rifiuta il contatto, mentre suo fratello è quasi diventato, se non un estraneo, un essere che non riesce più del tutto a capire.
Turno riesce a capire Findarato, e sente che Findarato può capire lui, mentre Finno non può più capirlo, e viceversa.

E la maledizione di Mandos colpisce anche qui, perché in realtà i punti di contatto, le speranze da condividere per superar le sofferenze ci sono, ma Turukano non vuole vederle, e Finno non riesce a mostrargliele, per quanto ci provi.
E il muro tra i due resta.


Complimenti davvero, Ghevurah: non riesco veramente a dirti come vorrei tutte le emozioni e le sensazioni che mi ha lasciato questa storia, ma davvero, mi è entrata nel cuore.
Tutti i dettagli che hai inserito, dai colori che io adoro, i tanti piccoli particolari sui gesti dei vari personaggi, le loro espressioni, hanno contribuito a rendere questa storia veramente vividissima, stupenda.
Il dialogo centrale della storia è meraviglioso, intensissimo, perfetto in ogni battuta: le pause, le frasi, il modo in cui sei riuscita a rendere il tono della voce dei due protagonisti: mi è veramente piaciuto tantissimo.
La caratterizzazione dei personaggi, di tutti i personagi, è veramente perfetta, sono loro, li ho adorati tutti!
Grazie davvero per questa storia, Ghevurah, sul serio: ci sarebbero un’infinità di altre cose da dire,meriterebbe una recensione di pagine e pagine!
Grazie veramente, è una storia splendida!

Non vedo l’ora di leggere qualcos’altro di tuo sulla famiglia di Nolofinwe!

A prestissimo!
Tyelemmaiwe

Recensore Veterano
06/01/16, ore 23:28

La densità, la poesia, la raffinata accuratezza dei tuoi racconti mi mettono spesso in soggezione. Non si tratta solo di conoscere il canon, ma di interiorizzarlo e di restituirlo alla vita. Come fai tu. Ogni volta e in questo bellissimo racconto in particolare, che vive di un bianco e nero straziato e drammatico (il ghiaccio, la notte; la malinconia di Fingon, la freddezza di Turgon) dove a tratti esplodono rosse macchie di sofferenza. Il sangue del fratricidio, le torture subite da Maedhros e il gesto d’amore della sua mutilazione, la rossa fiamma dei suoi capelli e ancora… le rosse fiamme delle navi. Splendida immagine quel vino che beccheggia nel bicchiere.
E ho trovato raffinatissimo l’uso ibrido di discorso diretto e indiretto.

Bravissima, come sempre.

Recensore Junior
05/01/16, ore 01:37

Abbi pazienza Ghevurah, oggi ti assillo, ma dato che ho un po' di tempo libero ne approfitto.

Allora, lontano dalla tastiera va bene, ma mai troppo lontana da carta e penna, quindi ecco le mie impressioni "a caldo" su questo tuo nuovo brano… anche se in ritardo di qualche giorno.

Un'altra storia perfetta della quale mi rimane una successione di immagini scolpite nella memoria.

Turukano che si avvale dell'aiuto dell'alcol per sopravvivere al vuoto, e che torna alla vita solo in presenza di Itarille.

Findekano che pur comprendendo ciò che prova il fratello, non riesce a contenere la propria gioia al pensiero di ciò che è riuscito a fare ("mentre l'ombra di un sorriso increspa le sue labbra").

E poi quel "Lui invece". Mio dio quel "lui invece" colpisce al cuore. Non serve neanche dire "lui invece è vivo". Adoro quando le parole superflue vengono omesse. Colpiscono più duro di quando vengono pronunciate. Categoriche. Inappellabili.
E per quanto uno riesca a comprendere Findekano, per tutta una serie di motivi, tra cui l'affetto particolare che lo lega al primogenito di Nolofinwe (o perché sono diversi mesi che vive in sua compagnia nella testa di Nelyo), non può fare a meno di ammettere che quello che dice Turukano è la cruda verità.

Infine. "Findarato può toccarlo con mani fraterne, scevre da qualunque colpa". Non so perché, questo fatto che il cugino possa essere ancora per Turukano ciò che è stato ai tempi di Aman, mentre col fratello il rapporto si sia (irrimediabilmente?) deteriorato è forse la cosa che più mi ha commosso dell'intera storia.

E, per quanto la saggezza (o la speranza) di Irisse ci dica "devi dargli tempo", la sensazione che resta è che Findekano abbia recuperato un amico, un compagno, ma abbia perduto un fratello. Almeno per ora. Anche se, considerata la scelta di rinchiudersi in una città nascosta, ci si può chiedere se sia stato davvero mai perdonato.

Cosa mi resta da dire? Qualcosa sullo stile? Credo ormai sia inutile ripeterti quanto lo apprezzi in maniera quasi vergognosa, ma forse non è inutile dirti che non li ho trovati affatto legnosi i tuoi dialoghi e che il discorso indiretto libero, che già avevo apprezzato in "All'alba" e che qui è molto più presente, trovo che conferisca al dialogo una sorta di intimità... di comunicazione, per così dire, privilegiata... quasi fosse un compromesso tra il parlato e l'osanwe.

Riuscitissimo!!

Grazie di cuore per aver condiviso!

Los

Recensore Master
03/01/16, ore 11:07

Che meraviglioso regalo che mi hai fatto Ghev ^O^! Mi mancavano da morire le tue storie, e questa è stata una maniera bellissima per concludere l’anno ^^.
Oltre al fatto che ora potrei aver trovato un nuovo amore nella narrazione indiretta (anche se per me la seconda persona rimane sempre il top deheheheh).

Nutro poca simpatia per Turgon, ma qui mi è stato impossibile non empatizzare con lui, con il suo dolore, con il suo sentirsi tradito. Emblematico come entrambi i fratelli stiano soffrendo, seppur in maniera e per motivi diversi, e come la causa ne sia Russangon: altre vittime di quel maledetto giuramento. Avrei quasi preferito vederli soffrire la perdita ‘mortale’ di uno o dell’altro, piuttosto che per questo. Questo è mille volte peggio, un tipo di perdita assai più dolorosa e infida, perché l’altro è ancora lì a ricordarti le sue ‘colpe’, il suo presunto tradimento. A testimoniarti la sua rabbia e il suo rifiuto. E nonostante io sia riuscita a comprendere le ragioni di Turgon, empatizzando con lui, mi ritrovo comunque a spalleggiare Findekano, in quasi tutto e per tutto. Immagino che molta della rabbia di Turgon sia anche dovuta al rischio corso da suo fratello, e su questo posso comprenderlo pienamente: se Fingon fosse morto durante l’impresa forse l’avrei vista in maniera diversa. La consapevolezza che mio fratello abbia scelto di morire per colui che per qualche tempo è stato mio ‘nemico’, piuttosto che rimanere con me… beh, è uno di quei pensieri quasi insopportabili. Come sappiamo, fortunatamente non è andata così, e nonostante questa drammatica e inaspettata (per me!) spaccatura, quell’atto di follia ed eroismo è diventato occasione risanatrice e una ventata di speranza.
Fingon ha ragione: non poteva comportarsi diversamente, e ben poche cose separano lui e i suoi fratelli dai figli di Feanor. Assassini e fratricidi allo stesso modo. Il salvataggio di Maedhros non riporterà in vita coloro che hanno perso, né servirà per redimerli, ma non vedo in che modo il ‘non agire’, avrebbe invece potuto cambiare qualcosa, mio caro Turgon!

Insomma come vedi non riesco a esimermi dal distribuire giudizi ^^”, tu invece sei stata bravissima a mantenerti imparziale lungo tutta la durata del racconto, senza fare sconti nessuno, ma narrando con spietata schiettezza e sincerità le ragioni e i punti di vista di entrambi. La frattura tra i due fratelli a seguito di quel gesto è, ripeto, qualcosa che non avevo mai ipotizzato e considerato, e che eppure ora mi suona come la cosa più naturale del mondo. Grazie infinite per questo interessantissimo spunto di riflessione ^O^.
Ah, la comparsa finale di Finrod, Irisse e Idril è stata un piccolo colpo al cuore (le ultime righe soprattutto mi hanno fatta sigghare parecchio). Posso solo sperare che la pazienza, l’amore e il tempo riescano a sanare queste ferite dell’anima… è irreale pensare che tutto possa tornare come prima (e l’accenno ai bambini e al passato è un altro punto molto sigh), ma in qualche maniera si potrà pur ripartire…
Riguardo lo stile, beh, è amazing come sempre ^O^, adoro i tuoi testi così poetici e mai pretenziosi.
Tranquilla, te la sei cavata alla grande con i dialoghi: veicolano appieno tutta la sensazione di disagio e distanza che deve esserci tra i due fratelli.

In sintesi, mille complimenti e di nuovo grazie ^O^! Spero di rileggerti presto, nel frattempo tanti auguri per i tuoi studi e buon fine vacanze.
Un bacio!

Benni

Recensore Veterano
02/01/16, ore 21:45

eccomi, finalmente arrivo ^______^ 
allora, non sai quanto questo aggiornamento mi abbia fatto piacere <3 le tue storie mi mancavano , se lo devo dire (e sono sempre più curiosa riguardo ai progetti di cui hai accennato, ma ogni cosa verrà a suo tempo, immagino (; ) quindi vederti tornare con questa one shot mi ha fatto immensamente piacere (ed è stato un bel modo per chiudere l'anno, lo devo dire :D) 

vediamo, vediamo. innanzittutto, ti sono grata per aver scritto anche sui Nolofinwiani *^* per quanto possa apparire strano, negli ultimissimi tempi stavo iniziando ad interessarmi a loro, e mi sono accorta che le storie su di loro purtroppo latitano anche nel fandom inglese :/ quindi che tu abbia deciso di dedicar loro una one shot mi ha fatto doppiamente contenta <3
innanzitutto, trovo che tu abbia reso i personaggi splendidamente *^* e non ti riterrai brava nei dialoghi, ma davvero non è pesato in alcun modo, mi è sembrato davvero molto liscio e 'naturale', non c'è alcuna legnosità in esso.
venendo al resto, beh, Turgon che fatica a perdonare il fratello per quello che ha fatto, che fatica quasi a capirlo, mi sembra così tremendamente verosimile ... i miei sentimenti per Turgon sono un po' ambigui, in realtà (durante la mia primissima lettura del Silmarillion in realtà lo adoravo, per motivi che ancora oggi mi sono abbastanza oscuri), ora come ora lo biasimo abbastanza per come ha agito durante la caduta di Gondolin e dopo essere divenuto re, essendosi rivelato ben poco saggio , ma se ripenso alla morte di Elenwe devo dire di provarla, un po' di compassione per lui, ecco. 
lasciando stare i miei ravanamenti mentali, beh, qui lo trovo semplicemente perfetto, sia nei gesti che nelle parole, come lo descrivi ancora prigioniero del ghiaccio, ancora impossibilitato a superare il lutto per la morte della moglie,  e il modo in cui si irrigidisce sotto il tocco di Findekano, poi ... insomma, l'ho trovato semplicemente perfetto. così come perfetta è la caratterizzazione di Fingon, ma questo  beh, è qualcosa che si sapeva già, visto come lo hai reso bene altre volte in passato *^*
però davvero, mi piace tantissimo l'idea di un loro possibile 'confronto', di come Turgon fatichi a capire le ragioni di suo fratello, dei Valar ... e questo porta alla fatidica domanda del perchè i Valar abbiano salvato Maedhros, e non chi era innocente del Fratricidio, come Elenwe o Argon. e di questo, temo, se ne potrebbe parlare all'infinito, anche se forse le risposte non sono ciò che Turukano gradirebbe ... 
mi ha fatto incredibilmente piacere anche sentir parlare di Argon (che io immagino morire ad Alqualonde, tanto per dare a Nolo un altro motivo per odiare il suo adorato fratell[astr]o, ma vabbeh, dettagli), del modo in cui i suoi fratelli lo ricordano, di come gli accenni alla sua morte salgono alle labbra, e per quanto siano solo accenni sparsi qua e là, non si può fare  a meno di provare una grandissima angoscia ... davvero, anche questo è stato reso in maniera encomiabile <3 
e al proposito adoro il piccolo accenno all'infanzia di Turno, come già paia comportarsi come un piccolo adulto, e Finno amorevolmente scherzi con lui ... davvero dolcissimi <3
così come la frase di Fingon, che ricorda al fratello che anche lui, malgrado tutto, altro non è che un fratricida ... esattamente come coloro che lui stesso biasima ed incolpa per la morte di Elenwe... e non è quella l'unica cosa che i Feanoriani hanno in comune con loro, anche loro hanno perso un fratello, e per colpa del fuoco di Losgar .. che Finno poi lo venga a sapere nel delirio dell'agonia di Maedhros, è stata la ciliegina sulla torta, davvero, mi ha fatto stringere il cuore <3
e il finale l'ho trovato dolcissimo, un piccolo bagliore di speranza in mezzo alla disperazione e al dolore dei due fratelli, con la piccola Itarille che va a trovare il suo papà ... non so,mi ha incredibilmente commossa l'immagine della bimba che Irisse porta con sè (dolcissima anche lei <3) e che è l'unica che riesce a rasserenare un po' Turukano ... (io in realtà me la immagino un po' più grandicella, sulla adolescenza/pubertà, ciò non toglie che la trovo davvero ben inserita)
mi capirai se ti dico che una tua storia era l'ultimo posto dove mi aspettavo di trovare una comparsata di Finrod, immagino XD comunque mi piace tantissimo come riesca comunque ad avere con Turno quella familiarità che ora come ora Findekano non ha, e che riesca a rassicurarlo per un attimo ... davvero un ottimo lavoro!
in sintesi, mia cara, mi sto ripetendo per l'ennesima volta, ma davvero non sai quanto abbia apprezzato la tua storia, il modo in cui tu hai caratterizzato e reso i personaggi ... davvero perfetto <3
grazie di tutto, davvero grazie mille, e spero di rileggerti presto *^*
un bacio,

Feanoriel 

PS: ah, e complimenti anche per il tuo nuovo avatar *^* anche se il dannato EFP ora come ora non me lo fa visualizzare =__=

Nuovo recensore
31/12/15, ore 16:38

Ho letto tutto di getto, dunque anche la recensione seguirà lo stesso flusso: dici di non essere brava a scrivere dialoghi, eppure non credo che i dialoghi siano il punto focale del racconto. L'operazione complessa di rendere "visibili" i pensieri e i sentimenti dei protagonisti non necessita di lunghe conversazioni. Un plauso, perché la difficoltà nel penetrare la mente degli Alti Elfi Noldor della Prima Era merita già di per sé un encomio, e la bravura nello scrivere fa il resto. Manca un articolo determinativo, ma è un'inezia. Un racconto bello e molto coinvolgente, che definirei "visivo" o "fotografico", (mentre leggevo mi è sembrato di sentire la morsa gelida del vento), peccato sia così corto. Avrei continuato volentieri a leggere. Il massacro di Alqualondë, i sentimenti di Fingon per Maedhros, il rapporto tra i cugini delle due Casate, è uno dei temi che preferisco in assoluto in Tolkien. E l'accenno a Arhedel, forse il mio personaggio preferito, è alquanto benvenuto! Complimenti!

Recensore Master
30/12/15, ore 21:22

Oddio, Ghev... I tuoi aggiornamenti sono sempre una meravigliosa sorpresa, e questa storia, per via dell'argomento assolutamente inconsueto (per te più che mai XD) è una sorpresa ancora più grande.
E no, non c'è niente di freddo o legnoso in questi tuoi dialoghi, tutt'altro. Anzi, leggendo ne ho ammirato la fluidità e l'assoluta naturalezza, maggiori, secondo me, anche rispetto ad altri tuoi racconti.
Ma comunque, veniamo alla storia... Confesso di non aver mai provato nessuna simpatia per Turukano.. Mai. Sarà per la maniera in cui manda allegramente in rovina la splendida Ondolinde, da bravo ignavo qual è, sarà il suo odio spassionato (a ragion veduta, per carità) per i figli di Feanaro... Ma davvero, non l'ho mai sopportato. Ebbene, nel leggere questa storia mi si è stretto il cuore. Ho sentito la sua rabbia, l'infinita impotenza che lo pervade, il senso di ingiustizia che lo attanaglia... E davvero, per una volta sono stata male per lui.
Perché le sue domande sono perfettamente comprensibili: perché non Elenwe e Arakano? Perché sempre e solo i fratricidi? Perché l'ennesima beffa dei Valar? Perché?
Io evito di dare risposte, perché sarebbero tutte abbastanza caustiche e temo che a Turukano non farebbero piacere, ma credo tu sappia fin troppo bene come la penso in merito!
Ho adorato l'idea di un confronto tra Findekano e Turukano dopo il salvataggio di Nelyo... Mi sono sempre chiesta anche io quali parole, quali sentimenti sarebbero potuti intercorrere tra i due fratelli in questo momento, e credo tu abbia saputo rendere il tutto in maniera mirabile. E non posso che concordare con le parole di Findekano: i Feanarioni non hanno sofferto meno dei rampolli di Nolofinwe. Dopodiché, è perfettamente comprensibile che Turukano non voglia sentire ragioni su questo fronte, purtroppo. E non vorrà sentirne mai...
Mi ha fatto stringere il cuore (e i nostri Headcanon in materia sono praticamente uguali) il tuo modo di raccontare la morte di Ambarto dal pov di Findekano: quelle mezze frasi pronunciate nel delirio, gli sguardi cupi e intrisi di sofferenza dei cugini.... Perfetto, semplicemente perfetto. E poi gli Ambarussa mi girano in testa da qualche giorno, quindi direi che hai colpito un nervo scoperto, ma ti ringrazio per averlo fatto (detta così sembra un bel controsenso, ma tu sai cosa voglio dire XD).
E il finale, poi... Ok, tu odi Findarato e nemmeno a me sta particolarmente simpatico, così ho sorriso nel vedere quanto tu lo abbia reso bene, e quanto tu abbia ben delineato l'amicizia tra i due cugini... Solo Findarato riesce a penetrare la corazza di dolore di Turno, e la naturalezza con cui gli si accosta mi ha davvero suscitato una profonda tenerezza.
Altrettanta tenerezza mi hanno suscitato le parole di Irisse, anche lei, secondo me, molto vicina a Turukano, e il fiore portato dalla piccola Itarille (che io a questo punto immagino già fanciulla, ma che ugualmente mi è piaciuta tanto).
Ah, e come dimenticare il ricordo di Finno? Turukano bambino, così serio, che se ne sta solo perché Findo è ancora ad Alqualonde... Beh, è così che l'ho sempre immaginato anche io, semplicemente perfetto!
E (perdona se salto qua e là come una cavalletta impazzita) è così straziante, e terribilmente vera, l'incapacità di Turno di perdonare Finno per aver salvato Nelyo, un fratricida... E quel "sono anch'io un fratricida"... Un'altra stoccata che fa male, a Turno più che a chiunque altro.
Tra l'altro secondo me ha partecipato al fratricidio anche Nolofinwe, tanto per aggiungere carne al fuoco...
Insomma, sto sproloquiando, perdonami.
Ma davvero, ti faccio tantissimi complimenti, mi hai commossa e mi hai fatto anche uno splendido regalo di fine anno (e anche di compleanno anticipato XD).
Grazie davvero, per tutto... Spero di rileggerti al più presto!
Un forte abbraccio, e tantissimi auguri di buon anno!

Melianar