Recensioni per
Caesar in Bastille
di Lumos and Nox

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
07/04/16, ore 16:47

Hei! Hai colpito la nostra nave, quindi ecco quel che ti spetta, lurida mozza notturna! :D
Ricominciamo da capo, sembro una psicopatica.
Allora, ho scelto questa one shot incuriosita dal titolo singolare e dalla descrizione. Adoro il genere storico, e il tema della presa della Bastiglia mi interessa molto, dato che a scuola non ne abbiamo quasi parlato.
Hai ragione, in ogni storia divertente c'è sempre qualcuno che l'ha presa più seriamente, e nonostante a noi scappi una risata, il povero Giulio era veramente convinto di quel che stava facendo!
L'uomo alla fine mi sembra veramente una brava persona, è gentile da parte sua assecondare quel matto, che alla fine è tanto educato e quasi ragionevole. Il fatto che creda di essere Cesare è un dettaglio trascurabile.

No, non è vero.
Veramente una bella storia! Mi è piaciuta molto e ha appesantito un po' il mio bagaglio culturale.

Recensore Master
14/02/16, ore 01:00

Ciao ~
Ammetto di aver visto di sfuggita il titolo di questa storia nella sezione storica, ma purtroppo non mi sono mai soffermata. Mea culpa, dovevo notare prima anche il tuo nome come autrice e sarei andata a colpo sicuro per una bella lettura! Ma non è colpa né del titolo, né dell’introduzione – quindi anche questa volta non ho nulla da ridire su entrambi – bensì sul periodo storico in sé per sé. Non sono molto ferrata e di solito preferisco sorvolare le specifiche che non mi competono, ecco. Tuttavia c’è da dire che amo imparare cose nuove e che le tue note sono state davvero illuminanti al riguardo!
Tralasciando il fatto che io le abbia lette con una sorta di sarcasmo – presumo che volessi trasmetterlo intenzionalmente, considerato anche il tema che affronti nella storia – ovviamente, perché non mi è mai capitato di vedere un documentario sul tema. E sì, ho trovato divertente il modo in cui hai spiegato le parole di Piero Angela, la questione della prigione-hotel. LOL.
Per quanto riguarda la narrazione, questa vota devo dire che mi ha non solo colpita, ma anche affascinata. Ho adorato l’introspezione folle, la connotazione stralunata e quasi lucida – un paradosso – che gli hai conferito. Mi è piaciuto particolarmente anche il ripetersi di quel (CIT) conosciuto da tutti come il maggiore Jacques-François-Xavier de Whyte, perché dava un senso di realtà alterata al tutto – già alterato di suo.
Devo ammettere che non c’è niente che non vada: tutto, dalla A alla Z, è descritto molto bene. Non ti sei dilungata troppo e, come per l’altra storia che ho recensito poco fa, devo farti i complimenti per l’immediatezza e la fluidità della narrazione.
Molto evocativo il finale, quasi un ironico specchio del destino beffardo.
Ti faccio i miei complimenti, perché è difficile calarsi nei panni di un folle che crede di essere qualcun altro in un contesto completamente diverso a quello cui ha vissuto questo qualcun altro. Senza contare che è psicologicamente pertinente in ogni sua sfaccettatura. Non hai lasciato al caso niente, meno che mai le osservazioni del protagonista – i prigionieri, i Galli, le vesti, la differente composizione della carta rispetto alla pergamena!
Alla prossima,
xoxo

Recensore Master
10/01/16, ore 12:59

Eccomi!
Io amo il genere storico, giuro. Ho cominciato a scriverne verso i tredici anni e non ho mai smesso. Trovo molto interessante che tu abbia scelto di narrare il punto di vista di un prigioniero della Bastiglia, davvero. Chi ci ha mai pensato?
Ho scritto su quel periodo, ho fatto ricerche, ma mai, mai sono arrivata a chiedermi chi ci fosse nella Bastiglia oltre ai soldati. Quindi grazie!
Anche la tua spiegazione finale riguardo a tutte le informazioni fornite, le tue note, sono state utilissime. Hai mostrato la realtà dei fatti, come se fossimo stati tutti lì insieme al maggiore Whyte, come se avessimo visto il ponte levatoio abbassarsi, i prigionieri portati in trionfo dalla folla.
Anche la convinzione di “Giulio Cesare”, il suo vedere i francesi come i galli, come dei barbari che lo tenevano prigioniero per carpirgli le informazioni segrete di Roma, è stato geniale.
Ad esempio il suo chiedersi come potessero essere così barbari da non indossare una tunica… Geniale!
A presto!

Recensore Veterano
07/01/16, ore 17:17

Ciao Nox! Come va? Avevo da parecchio adocchiato questa storia e finalmente ho avuto modo di lasciarti una bella recensione :3 Devo dire che l'idea di un Giulio Cesare rinchiuso nella Bastiglia mi avesse incuriosito non poco, perciò mi sono dovuta fiondare a leggere. Hai uno stile eccezionale e mi ha fatto sorridere il modo in cui hai descritto il nostro Giulio Cesare, mi ha tanto ricordato un qualche episodio di Asterix e Obelix, soprattutto quando insisteva nel chiamare i francesi galli. Per quanto fosse una situazione non proprio comica, mi hai fatto davvero sorridere. Ottimo lavoro, soprattutto per essere stata fedele alla storia vera e averla manipolata a dovere per scrivere questa bellissima shot :3 Potrei quindi ripeterti ancora quanto mi spia piaciuta la storia, ma penso che potrei diventare molesta, perciò chiudo qui :3 ancora complimenti e alla prossima! Zenya

Recensore Master
06/01/16, ore 13:01

Ciao.
Devo dire che inizialmente la storia era strana, cioè immaginavo questo carcere e un Cesare che pensava al senato. Devo dire che nonostante tutto ho sorriso perché lui parlava convinto di avere attorno i Galli, che il Senato e il suo esercito non lo salva, che deve ritornare a Roma per risolvere tutto, salvarsi.
E' strano come a volte le persone posso essere convinte di essere qualcuno, e di comportarsi come tale. E' come se nella loro testa vivessero un'altra vita e spesso ci si chiede come mai accade questo. Penso che sia una sorta di via di fuga dalla vita reale e spesso ridiamo ma non ci chiediamo i veri motivi che portano le persone a comportarsi in quel modo.
La storia è breve ma fa riflettere sulla pazzia, sulla guerra e altre cose. Brava.

Recensore Master
04/01/16, ore 11:32

Nox!
Eccomi qui finalmente!
Alloora. Tanto per cominciare devo farti sapere che sono davvero felice che tu abbia deciso di far ritorno in questa sezione straordinaria qual è il genere storico: scrivi molto bene e onestamente trovo ogni tuo scritto sempre molto interessante!
Ad esempio, non avevo la ben che minima idea che alla Bastiglia ci fosse un pazzo che si credesse Giulio Cesare e il tutto mi sembra abbastanza esilarante!
(Non sapevo praticamente nulla visto che ignoravo i fatto che Voltaire vi avesse soggiornato più volte - uso il termine 'soggiornare' perché a quanto ho capito non era poi così male come carcere).
Solo al pensiero di rimettermi a studiare Rivoluzione Francese e Rivoluzione Americana mi vien il mal di stomaco - ed io in genere amo la storia -, ma dopo questa shot spero di imbattermi in qualcosa di piacevole (nel senso moolto lato del termine, of course).
Noto invece con gran piacere il tuo 'amore' per il personaggio di Giulio Cesare, facilmente riscontrabile da tutte quelle citazioni dell'epoca romana, quali Pompeo, le legioni, i vessilli ecc...
Non so perché, ma ultimamente mi sta piacendo quel periodo storico!(Colpa di Simon Scarrow e i suoi libri...)
Anyway, non voglio rendere la recensione pesante basandomi sul fatto che il soggetto da te trattato sia realmente esistito ed abbia realmente sofferto, voglio più che altro segnalarti il divertimento che ho provato nel leggere le sue convinzioni... Il paragonare i rivoluzionari ai Galli poi... Poor Jacques-François-Xavier de Whyte!
Sarebbe bello se si potesse indagare di più su di lui, non solo per farci una bella risata (prendiamola alla leggera), ma anche perché renderebbe una pagina storica - da molti considerata noiosa - più interessante!
La tua shot, ad esempio, la trovo non solo comica ma anche interessante, appunto (perdona la ripetizione del termine).
Inoltre è scritta in maniera molto scorrevole e mai ho avuto la necessità di rileggere una riga per comprenderla meglio; insomma, sono anche stupida nel farti notare queste cose perché stiamo parlando di TE non di pizza e fichi!
Insomma, come hai potuto costatare tu stessa, la shot mi è piaciuta molto! Ma, d'altronde, leggerei qualsiasi cosa scritta da te!
Bandierina verde, of course.
Alla prossima!

Recensore Master
03/01/16, ore 17:35

Ciao.
Scusami il ritardo ma non stavo bene, ieri mi ha colpito un profondo momento di nausea e vomito e adesso devo lavorare ma prima passo da te.
Quando dici nelle note che questi avvenimenti sono veri, accaduti realmente, mi sembra di essere l'unica oca. Non lo sapevo.
Ho studiato storia a scuola ma mi sono dimenticata quasi tutto. Papà è lui il genio.
Tuttavia Giulio Cesare è stato colui che riuscivo a memorizzare in fretta e meglio così, in un certo senso.
Poi adoro la psicologia dei personaggi e tramite la tua OS avrei tanto voluto essere là e vedere coi miei occhi ciò che stava succedendo.
È triste pensare che nella Bastiglia vi sono determinati avvenimenti e modi di fare e poi una persona viene trattata a quella maniera.
La sensazione di volergli posare una mano sulla spalla ed esserci, era molto forte. Questo significa che sei riuscita ad entrare profondamente nell'ambito delle sensazioni ed emozioni di Cesare.
L'imperatore dei Romani, un uomo sconfitto e voglioso di ricominciare. O lasciar perdere.

Complimenti.
Al prossimo scambio.
Au revoir

Recensore Master
02/01/16, ore 15:55

Ciao cara e buon anno ^^
Questa storia l'ho praticamente divorata, nemmeno sono riuscita a rizzarmi sulla sedia talmente mi ha catturata. Ho un debole per le sindromi e la psicologia in generale e - se devo dirtela tutta - spesso trovo che alcune storie siano un po' prevedibili, ma non ne faccio mai una colpa o lo considero un difetto, sono proprio io a essere così emotiva.
Invece in questo caso ero totalmente spiazzata, tutta presa dallo svolgimento degli eventi. Sulla parte storica c'è scritto poco, ma è un bene perché tutto viene visto dagli occhi di Giulio Cesare :p
è stato davvero bellissimo, amara la conclusione, nella quale lui praticamente passa da una prigione all'altra - e forse ci rimette pure, considerate determinate cose come il fatto che i pazienti spesso eran visti come oggetti di studio.
Invece alla Bastiglia era trattato come gli altri detenuti. Una riflessione abbastanza antipatica, questa.
Lo stile mi è piaciuto, in particolare la ripetizione "ai più conosciuto come..." è stata molto simpatica, in qualche modo riportava alla follia del protagonista.
Lui tra l'altro sembra avere qualche tratto del DOC - disturbo ossessivo compulsivo - quando dice qualcosa come "perché mi han portato il pranzo a un'orario diverso dal solito?".
Sulla grammatica non mi esprimo perché non è il mio forte.
Prima di salutarti, avrei una domanda: ho aperto una pagina fb dove metto in risalto le storie che mi sono piaciute molto, ti dispiace se metto la tua in lista? Sto preparando un gruppo di storie per mettere insieme diversi post prima di aggiungere gente.
Buona giornata ^^

- A.