Monday's child is fair of face,
Tuesday's child is full of grace,
Wednesday's child is full of woe,
Thursday's child has far to go,
Friday's child is loving and giving,
Saturday's child works hard for a living,
But the child who is born on the Sabbath day
Is fair and wise and good in every way
Sono sempre stata indecisa su quale canzone di Bowie rendesse al meglio il carattere di Saga, se questa o l'altrettanto monumentale The Man Who Sold the World. Forse la seconda si addice di più a Kanon, che ha venduto il mondo a Poseidone. Tenendo le dite incrociate dietro la schiena, ma sono dettagli.
Saga, invece.
Saga l'anima tormentata, Saga e il suo desiderio di alzarsi oltre tutto e tutto, di raggiungere chissà quali limiti - il cielo, forse?
Credo sia stata l'ambizione a perderlo. Perché Saga lo stratega, alla fine, avrebbe continuato a guardare al cielo anche se la sua doppiezza non fosse venuta fuori, anche se fosse rimasto sano. E si sarebbe chiesto fino a che punto sarebbe riuscito ad arrivare. C'è tanto spazio, nel cielo. Si espande a vista d'occhio, dopotutto. E dopo le nuvole, lo spazio infinito, e ancora oltre. C'è di che perdersi, rincorrendo questo sogno, quest'aquilone.
E alla fine, quando Saga cade, quando scopre che il suo viaggio è arrivato al capolinea, cosa continua a chiedere ad Athena?
Un futuro. Perché è questo che io leggo in quel refrain.
Throw me tomorrow
Only for you I don't regret
That I was Thursday's child
Un futuro. Un poter continuare ad andare avanti, ancora ed ancora, ma solo per lei. Per Athena. E forse è per questo che Saga non riesce a trovare conforto nel suo abbraccio. Perché pensa a quanto ancora avrebbe potuto fare, se solo avesse avuto un futuro.
Sì, il mondo è orfano. Il mondo è un posto un po' più triste. Il mondo fagociterà una leggenda, la masticherà e rivomiterà e se ne approprierà, facendola diventare qualcosa di pop come le orecchie di Topolino o il costume di Superman (o la zuppa Campbell's, se più ti aggrada). Una spilletta da appiccicare sullo zaino, assieme ai tanti mostri sacri che l'hanno preceduto. Questo mi rende triste. Perché le leggende non muoiono mai (e lui se ne starà volando a casa, alla galassia da cui proviene. O in alternativa è tornato a fare il Re dei Goblin.).
Grazie per questo punto di vista su Saga e sulla sua eterna irrequietezza.
P.S.: un suggerimento, prima che qualcuno più zelante di me te lo faccia notare: le regole del sito vietano che si utilizzino per intero le strofe di una canzone. Ti consiglio di scegliere quelle che ritieni più salienti (e lo so che è difficile) e lasciarle all'inizio e alla fine. Anche perché spezzano il flusso dei pensieri di Saga. Ed è un vero peccato!
Un abbraccio |