E qui si va sull'interessante. Non che il resto non lo sia, intendiamoci, ma questa disamina sull'autolesionismo è veramente notevole.
Il fatto che non sia un impulso suicidiario ma essenzialmente il modo di mantenersi in vita, ad esempio, così come le correlazioni con la sintomatologia depressiva.
Sono descritti benissimo i sentimenti del protagonista, e il crescendo di tensione che il lettore sperimenta fino all'orrida epifania del tizio che si è fatto un quadro sul braccio piantandosi spilli. Una cosa talmente assurda da risultare più spiazzante di qualsiasi taglio, bruciatura di sigaretta o altro.
Molto bello, di una profondità inquietante. Complimenti. |