Recensioni per
Catene
di Celtica

Questa storia ha ottenuto 109 recensioni.
Positive : 108
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
28/01/20, ore 21:55

Perché non hai proseguito Celtica? a me è piaciuta molto e vorrei leggere il seguito.Spero che un giorno riprenderai Non importa se sono passati anni.Io la metto nelle mie storie seguite così ogni tanto andrò a vedere se c'è un nuovo capitolo.In bocca al lupo!

Recensore Veterano
07/01/20, ore 21:22

Se mi lasci libera, mi hai già insegnato come restare.
(Emily Dickinson)

Ho temuto davvero che la catena che li ha sempre tenuti uniti cedesse sotto la forza di Oscar e dalla parte di André cioè lasciandolo lì piantato e solo, con l’unico anello  debole, spezzato tra le dita.
Oscar sembra essere più forte e decisa di lui, almeno in queste sue fughe, dubbi e continui ripensamenti, appare furiosa, non doma e certamente non in pace con quella che è la nuova realtà che si trova ad affrontare, scampata alla morte è come se adesso la ricorresse.
Non sa che non serve rincorrere l’unica cosa certa della vita? 
È come giocare a rimpiattino con l’amore che l’ha già conquistata ed investita da un pezzo. Non può fuggire neanche da quello, altra certezza  della sua vita.
André invece ha già capito che per poterla avere veramente deve lasciarla libera, quando si tratta di lei, lui è sempre un passo avanti e pure due!
Il Generale Jaryaies e la Regina Maria Antonietta invece mi preoccupano...
Sento aria di guai.

Ti abbraccio,
Minaoscarandre

Recensore Veterano
09/12/19, ore 22:49

Forse vi sono momentini minuscolini di felicità, e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte. La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza.
Totò 

Questo capitolo mi ha sorpreso molto, pensavo che Oscar avrebbe fatto le bizze all’atto di forza di André e che avrebbe scalciato come un cavallo imbizzarrito ed invece no, ecco infatti che, tu cara autrice, mi spiazzi con quel “grazie”  tanto bello quanto inaspettato e con quella risata complice.
Il momento tra i due è un’oasi di pace ma temo sia in realtà un miraggio.
Suppongo che la “dimenticanza” di onore e dovere sia davvero un piccolo lapsus di felicità, un piccolo errore di molto conto a cui Oscar rimedierà all’istante.
Penso che la prudenza e il senso dell’onore le faranno mancare quella felicità che è lì accanto a lei, le faranno sprecare il senso della vita in un gesto che non si è voluto o potuto fare, in quell’amore che non si è potuta permettere di dare.
Peccato, non credo Oscar sia ancora pronta ad essere felice.

Ciao e alla prossima, 
Minaoscarandre 

Recensore Veterano
28/11/19, ore 18:51
Cap. 3:

Tu portami via
Dalle ostilità dei giorni che verranno
Dai riflessi del passato perché torneranno

Tu portami via
Dalla convinzione di non essere abbastanza forte
Quando cado contro un mostro più grande di me
Consapevole che a volte basta prendere la vita così com’è
(Portami via)”

Fabrizio Moro.

Ed ecco che accade l’imprevisto, non parlo tanto di quella mano che scivola dal braccio, indugia sul polso in una carezza e poi afferra la mano di lei e la stringe forte e decisa, quanto della inaspettata fuga di Oscar dal bacio, allontanamento dalla propria vita, presente là di fronte a lei nelle sembianze di André, per andare incontro alla morte, per adempiere alla  promessa nefasta che si è impegnata a rispettare.
Succede tutto in un attimo, un momento, un bacio che non accade e lei è sul quel cavallo che va incontro al suo destino.

È strano come a volte l’inaspettato ci costringa a prendere una decisione repentina che forse si era indugiato a prendere per un tempo troppo lungo o che magari, addirittura, non si era neanche contemplata. 
André difronte al fatto compiuto rompe ogni indugio e con esso anche l’immobilità e l’incertezza del capitolo precedente. 
La fuga di Oscar verso morte certa, lo scuote, si sovviene di essere un uomo libero e così agisce di conseguenza, si ribella al quel senso dell’onore che ha sempre ingabbiato Oscar e le impone il proprio volere, il desiderio di salvezza per entrambi. Le impone di continuare a vivere.
Staremo a vedere la reazione di Oscar.
Bello davvero!

L’accaduto mi ha preso in contropiede, insomma mi hai totalmente stupita.
Brava.

Alla prossima, Minaoscarandre.

Recensore Veterano
26/11/19, ore 20:58
Cap. 2:

“Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti.
Chiedi al Signore la forza e la saggezza per saperli esprimere; e dimostra ai cari quanto t'importano”

Gabriel García Márquez

Il tempo stringe e potrebbe non esserci più l’opportunità di parlare ed amarsi, penso che specialmente Oscar dovrebbe aver ben presente che potrebbe non avere un’altra occasione.
L’intrecciarsi dei pensieri di André con quelli di Oscar è bello ma difficile, è il discorso del muto che parla al sordo. È il dialogo del loro stesso desiderio che si strugge e che grida per essere ascoltato e soddisfatto.
Il peso di promesse fatte in tempi e situazioni diverse e soprattutto precarie si è ormai fatto quasi insostenibile. Un macigno sul loro cuore e su quello del lettore.
Diventa quasi ingiusto questo voler assolvere ad un compito ingrato, non importa che sia il sopravvivere di lui a lei o il farsi uccidere da un padre, le promesse fatte sono troppo crudeli per essere mantenute.
L’altra, quella “originaria” e a cui André non potrebbe mai venir meno, solo Oscar può romperla, solo lei potrebbe affrancarlo da quella promessa, sta a lei compiere il passo ed avvicinasi a lui.

Comprensibilmente il destino dei soldati sembra avere la priorità ma, per ironia della sorte, o meglio per ironia di una promessa, restituire la vita a quegli uomini potrebbe coincidere con la fine del tempo perché le promesse incombono e chiederanno di essere adempite, il tempo delle decisioni arriverà anch’esso inesorabile.

Scusami se recensisco a singhiozzo, ma passerò ancora.
Ciao e grazie,

Ti abbraccio,
Minaoscarandre

Recensore Veterano
03/11/19, ore 20:23
Cap. 1:

«Porto la catena che ho forgiato in vita, l’ho costruita anello per anello, metro per metro; me ne sono cinto di mia spontanea volontà e di mia spontanea volontà l’ho indossata”.

La frase da Ballata di Natale di Charles Dickens è tagliata su misura di André ed il Generale dovrebbe essere consapevole della forza di tale catena, l’ha vista consolidarsi negli anni e dovrebbe aver capito che non può essere spezzata.
Il Generale de Jaryaies non può essere stato così “cieco”.
E se fosse stato, di fatto, completamente consapevole?
Può darsi che, nelle sue intenzioni, la nascita di quel sentimento forte e puro non fosse stata prevista, come se davvero non fosse possibile, ma che, con il passare dei giorni, mesi ed anni, se ne fosse invece accorto, che in cuor suo sapesse e che eventualmente gli fosse anche convenuto che André amasse Oscar.
Tanto più grande fosse stata la sua dedizione incondizionata alla figlia quanto più a lungo ella sarebbe stata protetta e al sicuro.
Io mi sono sempre chiesta se davvero lui non l’avesse sempre saputo.
Una sorta di machiavellismo inconscio, quello del Generale, che però si accorge essergli sfuggito di mano quando è lui stesso che vuol far del male a quella figlia che andava solo protetta.
Insomma va tutto bene fin quando l’amore unilaterale non viene corrisposto, quando si costringe e mantiene dentro argini che dovrebbero contrastare e fiaccare la sua forza ma poi, quando le costrizioni si rivelano essere d’argilla e quell’amore trova il suo giusto riscontro, allora esso diventa di una forza devastante e accresciuta.
Gli argini hanno ceduto Oscar ha accettato di seguire André, sono
“fuggiti” assieme sotto gli occhi del Generale ma Oscar ha un dovere da compiere verso i suoi soldati, non so se per il momento potrà seguire anche la strada tortuosa che porta al cuore, comunque ci spero.

Alla prossima,

Minaoscarandre

Recensore Master
11/08/18, ore 16:52
Cap. 1:

Ciao!
Mi vergogno a giungere dopo un anno, credo, da quando ho inserito questa storia tra le seguite e avevo deciso che l'avrei letta. Ultimamente, però, ho ritagliato per me piccoli lassi di tempo in cui leggere ciò che ho lasciato indietro. Andrò a rilento, perché mi dividerò tra parecchie storie (ho deciso che è ora di azzerare la lista delle seguite!), ma almeno inizio, e sicuramente finirò :)
Non sai che felicità ho provato nello scoprire che riprendi da una delle scene più belle del cartone, ovvero quando André, disperato e desideroso di proteggere la sua Oscar, affronta il generale mandando all'aria etichetta, rango e qualsiasi remore riguardo all'amore che Oscar può o meno provare verso di lui. Ho sempre desiderato un "what if" in questo punto e ti posso sin da adesso dire che non vedo l'ora di sapere cosa hai immaginato di diverso.
Ti faccio i complimenti però per non aver stravolto totalmente i desideri che affliggono in quel momento i personaggi, ovvero André pensa a Oscar e Oscar pensa ai suoi uomini. E' un intreccio di vite, vite incatenate tra loro, e il modo alternativo in cui comunque credo che questi due arriveranno a compiere comunque alcune delle gesta che gli vediamo affrontare anche nel cartone mi piace molto, perché denota un'altissima sensibilità verso i personaggi e la trama originale da parte tua. E trovo che sia un lavoro più difficile e allo stesso tempo più verosimile e originale che se avessi stravolto totalmente le dinamiche. E' un lavoro sottile, che ammiro tantissimo.

Mi piace il fatto che il titolo venga ripreso immediatamente dalla terza voce, ovvero quella del generale, che sia lui a essere in parte spettatore e artefice di quelle catene che, che piacciano o meno, legano i due protagonisti. Questo titolo ha un sapore drammatico e romantico allo stesso tempo, e il fatto che la parola sia al plurale sembra sospenderne il significato nel tempo, come se preannunciasse più di un riferimento e modo d'interpretazione per questo titolo. E' un'unica parola, e di solito i titoli così lapidari possono dire tutto e niente, ma il fatto che abbia subito un legame con la trama sembra fissarne l'importanza: la trama se lo trascinerà dietro.

Grammaticalmente, c'è poco da dire: come sempre, una cura che ammiro e lodo. Ho solo trovato un refuso, giusto per saziare il mio ego (sei umana, cominciavo a temere in qualche essere superiore!):
Oscar chinò la testa di lato, senza avere la la forza di guardarlo. -> un doppio "la"
Stilisticamente, può sembrare sciocco, ma mi è parso che la capacità visiva e empatica e immersiva che caratterizza i tuoi scritti qui sia meno elegante: non mi fraintendere, se avessi letto prima questo tuo scritto rispetto a "Lui, il diavolo" avrei lodato e basta; ma leggendolo adesso noto come la narrazione si sia evoluta in fluidità ed eleganza pur mantenendo quella semplicità "acqua e sapone" che contraddistingue il tuo stile. Frasi semplici, periodi leggeri e un lessico arricchito da dettagli che denotano ricerca dell'epoca e dei vari set che compongono il capitolo, come riguardo alla sella del cavallo. C'è cura, e si respira in ogni parola.
I dettagli sono la mia via, lo sai, e qui i dettagli che più mi hanno colpito solo quelli della caratterizzazione: mi piace, innanzitutto, il fatto che tu abbia ripreso le battute del cartone, inserendo i retroscena, l'introspezione del generale POV, per poi distanziarti, un'operazione talmente fluida che comunque mi ha colpito, nel momento in cui la storia ha preso la strada del "what if" il cuore ha iniziato a palpitare; la nonna di André in lacrime e lui che la consola fin quando Oscar non lo chiama; André e la cappa che butta sulle spalle di Oscar; Oscar che dice "Sei pronto, Andrè?" come ogni volta, ogni singola volta. Sono tutti elementi che hai conservato e rielaborato alla grande.
Tra tutti, e solo per un gusto personale, ho amato il generale in questa prima parte, perché qualcun altro forse ne avrebbe mitigato l'orgoglio, ma non tu: il generale ama la figlia, sarebbe stato pronto a ucciderla e a uccidersi dopo per il dolore, ma comunque avrebbe salvato prima l'orgoglio. C'è il tono dell'aristocrazia nei suoi pensieri, dell'uomo generale abituato a comandare, a farsi rispettare, ad avere un ruolo chiave e una mente analitica, che segue il ragionamento causa-effetto. Il tono con cui pensa ai sentimenti di Andrè anche all'interno della sua introspezione, quel suo "è una colpa che ho lasciato nascere", quel soffermarsi sul fatto che è stato lui a legare le vite di André e Oscar l'ha caratterizzato alla grande. Mi piace, però, anche l'altra faccia, che un po' emerge dal suo amore per Oscar, un amore che comunque si sente sia nella fiducia che ripone nelle parole della figlia sia nel dolore che sente, che si nasconde dietro quel "mea culpa", e un po' anche da certi pensieri ambigui di André che crede che il generale abbia, in qualche modo, facilitato la loro fuga, volente o nolente.
Ma ovviamente anche le altre due caratterizzazioni sono perfette. Forse, ma proprio per essere pignoli, non mi ha fatto impazzire la frase "Come, Oscar? Davvero verresti con me?", mi è sembrato un po' fuori dalla "voce" di André. Per il resto, hai saputo ricalcare il parlato, calarti nei personaggi, farli esaltare persino nei dialoghi. Adoro André, credo tu lo sappia, e mi piace la sua dolcezza nell'amare e proteggere la sua Oscar, la cura con cui si assicura della suo star bene, il suo seguirla, silenzioso, senza chiedere niente in cambio, la sua fedeltà e il suo desiderio che traspare da ricordi di cui in parte si vergogna ancora.
E ho amato il modo in cui hai reso l'intemperanza di Oscar, il suo orgoglio di comandante, che al contrario di quello del padre si mischia a una vera preoccupazione per i suoi uomini e come il padre, però, c'è anche il dovere di soldato; e questo è un tratto che è inseparabile dal suo essere donna. All'epoca non c'erano donne soldato, quindi era necessario che lei fosse mentalmente un uomo; ma io penso che alla fine del cartone lei diventi proprio una donna soldato. Ed è questa la vera bellezza. Mi piace comunque anche il modo in cui cerca sempre André, anche se guardando avanti, ma lo cerca con la voce, ne cerca la rassicurante presenza. Quel "Sei pronto, André?" non è solo un avvertirlo che sta per partire ma un assicurarsi che lui la segua, che non la lasci sola.
Niente, ho solo da farti ancora una volta i miei complimenti. E' una recensione un po' pasticciata, sicuramente ho perso qualcosa in giro, ma comunque sappi che è un bellissimo capitolo che mi è piaciuto molto.
A presto!

Recensore Master
15/07/18, ore 22:27
Cap. 3:

Ce l'hanno fatta, i soldati sono liberi. Adesso però lei deve tornare, o no? Bello l'inseguimento a cavallo, e poi la... Rapisce (?!) Ottimo lavoro.

Recensore Master
15/07/18, ore 21:05
Cap. 2:

C'è la tensione, il pathos della situazione, da una parte lei che è fuggita solo per salvare i soldati, dall'altra loro che vorrebbero parlare ma non riescono, due muli, e poi per lei prima di tutto c'è l'onore, per ora... bravissima 😍

Recensore Master
20/05/18, ore 23:27
Cap. 1:

Continuo con i tuoi racconti, sono veramente belli, interessanti, pieni di pathos, introspezione, amore, desiderio. Spero che prima o poi tu stia meglio e che riprenda in mano questa storia, è veramente intrigante a presto 💓 brava

Recensore Master
05/11/17, ore 14:45
Cap. 1:

Faccio una piccola premessa: Lady Oscar è un anime che visto molti, ma molti anni fa. Non mi ha mai attirato molto, tuttavia ho visto qualche episodio, ed era carino, come le sigle. Passo a recensire: sposare si scrive sposarsi. Ma poi è davvero necessario chiedere il permesso al re? Veramente è una figlia. L’inizio è drammatico, promette bene.

Recensore Veterano
26/02/17, ore 16:30

Ho visto or ora l'aggiornamento e così mi sono fiondata a leggere!
Bello anche questo capitolo, ricco di angoscia interiore, oserei dire.
Oscar in difficoltà è emblematica, secondo me. Si vede come l'assenza di André l'abbia messa in crisi...
E dall'altra parte André, che in tutti i casini che si ritrova, non fa altro che pregare che Oscar non si consegni a morte certa...
Molto coinvolgente e intrigante. Sono curiosissima di capire come andrà avanti e che trama hai ideato per questo plot twist!
Alla prossima!

Recensore Master
25/02/17, ore 16:13

Ed io piango tutte le mie lacrime.
Questo capitolo è una botta di angst dura e fredda, e paradossalmente - per il momento - è anche il mio preferito.
Questo è il primo capitolo in cui ci mostri Oscar e André divisi, entrando nel cuore del problema: André non potrà più fermare Oscar dai suoi istinti, dal suo onore e dai suoi sensi del volere. Non può più costringerla a sopravvivere alle sue colpe, ai suoi sbagli... Non gli resta che pregare per lei, implorare tra le lacrime che lei non torni dal Generale. Non si diriga verso la morte.
André mi ha praticamente spezzato il cuore, in mille pezzi, in questo capitolo. Accusato di un crimine che non ha commesso, scambiato per quel contadino da quattro soldi bucati che adesso rischio di odiare più del padre di Oscar... Imprigionato, disperato, malmenato.
(Cosa ti ha fatto di male, questo cucciolotto, Celtica? xD)
Sembra aver trovato un alleato, in quella prigione lercia, e infatti quel ragazzo che inizialmente gli dedica solo scetticismo e un'accennata indifferenza, alla fine si rivela un alleato prendendo le sue parti. Adesso pretendo di sapere il suo nome, leggere di lui e André confabulare per la via di fuga, confessarsi i segreti più nascosti... No, ovvio che non sto pensando all'immenso amore che André nutre nei confronti di Oscar!

Ma lui doveva andarsene, doveva ritrovarla, doveva vivere con lei il resto dei suoi giorni.
Qui mi sono commossa, davvero. Vorrei incontrare un uomo che mi amasse come André ama Oscar. Ciò che prova nei confronti di quella donna "spezzata" è commovente. E tu hai saputo rappresentarlo magistralmente e perfettamente con questa frase.


Poi c'è Oscar.
Oscar che non andrebbe proprio da nessuna parte senza il suo André: lui rappresenta la sua priorità e costi quel costi è decisa a ritrovarlo, a rischiare la sua vita pur di riabbracciarlo.
Per lui manda a farsi benedire tutti i buoni insegnamenti che l'avevano formata: scava come un poveraccio, abbassa la difesa, mente di fronte al contadino che la ferisce brutalmente.
(E questa è solo un'altra prova di come lei e André sono praticamente fatti l'una per l'altro! xD)

"Pensa in fretta", si rimprovera Oscar mentre quel tizio odioso le urla contro il viso chi fosse, cosa volesse da lui.
Una domanda: ho notato che l'uomo non la riconosce come una donna, e mi chiedevo se mi fossi persa qualcosa. Correggimi se sbaglio: indossando la divisa, il suo corpo viene "mascherato", giusto?

Per fortuna, Oscar pensa in fretta, come un "soldato" che si rispetti: mantiene il sangue freddo, elabora una strategia: la menzogna. La menzogna che le salva la vita e le rende chiaro che quel contadino ha commesso qualcosa di grave e che André potrebbe essere punito al posto suo.
Incredibile come tutti i tasselli della storia, man mano, s'incastonino perfettamente tra loro come gli anelli di una catena.
Piccola svista che ti è sfuggita:

Aveva fatto qualcosa, e qualunque cosa fosse, ora nei guai.

AMO il tuo modo di scrivere e questo già lo sai, ma voglio ripetermi finché non mi viene la nausea: AMO IL TUO STILE.
Sei sempre bravissima quando si tratta di scrittura, ma con gli storici ti superi. Così come in "Alba Cosacca", qui ho respirato il clima del 1789, della Francia povera e criminale.
Ed io adoro immergermi in tal maniera nelle storie, adoro trovare scrittori in grado di consentirmelo.
Sono davvero contentissima che tu abbia ripreso questa storia tra le mani, che abbia deciso di continuarla: merita tantissimo e adesso che siamo entrati nel vivo del dramma sento di non poterne fare a meno, di non riuscire ad aspettare il prossimo capitolo.
E in più... ho notato solo adesso il mio nome nelle note! *-* Sei davvero dolcissima e ti ringrazio davvero tantissimo per aver condiviso con noi questa storia.
Grazie.

Bandierina verde, of course.
Alla prossima!

Recensore Master
24/02/17, ore 01:18

Cara Celtica,
Quanto è bella e appassionante questa tua "Catene". Sono felice di apprendere che tu, nonostante tutto,
continuerai ad esserci, perchè di storie simili a questa non ce ne sono poi così tante. Seguendo il tuo in-
vito ho letto anche "Alba cosacca" e ho trovato anche questa ff un racconto veramente notevole. Ti rin-
grazio d' avermelo fatto conoscere. A quanto pare i Nostri sono finiti davvero in grossi guai. Come faran-
no a togliersi di lì? E chi può saperlo? Le informazioni da te forniteci sono talmente scarse e così insop-
portabilmente concise che è persino impensabile formulare delle ipotesi a riguardo. Ci lasci decisamente
nella incertezza più cupa. Un altro chiaro saggio della tua non indifferente bravura, ma anche un detta-
glio che fa venire immancabilmente i nervi. Al momento Oscar e Andrè, per sopravvivere, stanno cercan-
do di mettere in pratica tutti i trucchi e tutto il bagaglio delle loro conoscenze tattico/strategiche matura-
ti in una vita intera di duro addestramento, iniziato a Palazzo Jarjayes, maturato a Versailles e perfezio-
nato a Parigi. Il loro impegno pare già dare buoni frutti, però il pericolo che li circonda è davvero pres-
sante. Ciò che accadrà nel loro prossimo futuro lo conosci solo tu e a me non resta altro che dispormi in fiduciosa attesa del successivo capitolo, che spero (ma so già che lo sarà) coinvolgente come quelli
che l' hanno preceduto.
Un affettuoso saluto

Recensore Master
22/02/17, ore 13:11

Ciao Celtica!
Avevo già visto ieri l'aggiornamento ma non ero riuscita a trovare il tempo materiale per esprimerti un commento o meglio ancora un ringraziamento. Ora sono riuscita ad immergermi nella storia e spero proceda speditamente, ho già altre due storie in sospeso da mesi,e'difficile poi a collegare gli avvenimenti, salvo poi,doversi rileggere i capitoli tutti d'accapo. La situazione di Oscar e André,in questo contesto è tesa, al limite del thriller, ansiogena preoccupante. Uno è in galera scambiato per un bandito, l'altra è ancora in libertà ma aggredita dal bandito vero!
È stata molto intelligente e acuta la sua" mossa" per aggirare il delinquente (che, fortunatamente non si è accorto che lei è una donna) ora sarà altrettanto in gamba da riuscire a liberare il suo André?
Vedo che sei entrata nel vivo del racconto, questo what if è avventuroso e intrigante come piace a me cioè condito da sano sentimento e risvolti psicologici intensi.
Ti ringrazio quindi, e pure ti aspetto con trepida attesa.
(Recensione modificata il 22/02/2017 - 01:18 pm)

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