Ho trovato questa storia un po' per caso. Saltellavo qui e la fra i vari fandom e sono finita qui.
Allora, partiamo dall'inizio. La cosa che mi ha incuriosito di questa storia è il titolo. (E grazie, dirai. Il titolo è la presentazione di una storia deve incuriosire, ma sai, io leggo anche storie il cui titolo non mi ispira affatto).
"Volevo solo essere umano" un titolo che già mostra tutta l'amarezza del personaggio. Un Ghiriam nato come buono e poi caduto. Incredibilmente la sua presentazione è molto "umana", se mi concedi il termine.
Il particolare che più ho amato però è stata la risata di Ghiriam. Me la figuro come una risata vuota e sarcastica. Non vuole esprrimere divertimento, vuole ferire. Anche di fronte alla comparsa dell'eroe il suo cuore non prova gioia, ma invidia. Tu nella Fic hai detto rabbia, lo so. Ma io penso sia stata più l'invidia della rabbia.
Ghiriam alla fine è prigioniero, che si sente condannato ad un'eternità di solitudine e di buio.
Non per sua scelta.
Non per sua colpa.
Non ha commesso nulla per meritare tale fine. Voleva solo un bagagliore d'erba e uno sprazzo di cielo. Voleva vedere, essere.
E, paradossalmente, la creatura umanoide che esce dalla spada e esplora il mondo carica di odio che può infine sfogare, è un qualcuno che di umano ha solo le sembianze, perché pervaso da una rabbia cieca verso tutto e tutti.
E tutto questo quasi in opposizione alla fredda Faih.
Giocando al videogioco ho sempre avuto la sensazione che Ghiriam si ritenesse superiore a Link e Faih. Credo che questa ne possa essere la spiegazione.
Okay, la pianto. Erano solo le riflessioni che la tua fic mi avevano ispirato |