Recensioni per
Bleeding out (for you)
di aturiel

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/01/17, ore 00:43

1° posto: Bleeding out for you – aturiel 40

Stile: 10/10

Di norma, per giudicare uno stile, cerco di vederne una corrispondenza nel contenuto, nella trama in pratica. Ciò che ho trovato nella tua storia è che lo stile è nella trama; ogni frase, ogni parola è come se uscisse dal cervello di Alan, senza forzature o parti scritte in modo diverso.

Il tono ed il ritmo sono abbastanza lenti, come è la relazione, fatta di giorni e di notti cadenzati, mentre lo stile non è aulico ma nemmeno basso, è un miscuglio molto realistico.

Mi ha davvero colpita.



Originalità e trama: 10/10

Lo ammetto, non ho letto “La Signora delle Camelie” perché so che ha un finale triste e sto rimandando la lettura per momenti in cui la tristezza non sarà un problema, ma anche se avessi notato i riferimenti, non posso negare che considero la storia originale sia nella trama, sia nell’esecuzione.

Perché la tua storia non è una storia d’amore, ma una storia d’affetto, morbosità, egoismo, alleanza.

L’amore è solo una delle tante sfaccettature della trama che mi è sembrata ben sviluppata, senza punti morti o parti oscure (se non per quanto riguarda le azioni di Gilbert).



Personaggi e introspezione: 15/15

Credo che non esistano due persone così opposte, una votata al sacrificio, all’immolarsi per un amore che forse ha provato solo lui e l’altro che ne approfitta, prosciugando le attenzioni del suo amante.

Ecco, io nel concerto finale di Gil non ho sentito quell’abbraccio che Alan sente, né quel ringraziamento.

Per tutta la storia mi è parso di sentire Alan cercare un sentimento che in Gilbert in realtà non c’è; è Gilbert che inizia la relazione senza chiedere “il permesso” perché lui voleva Alan ed è sempre lui a chiuderla.

L’introspezione, il punto di vista di Alona credo che, anche grazie allo stile, sia del tutto “Alaniano”, proprio come lo scrittore stesse nella sua testa, creando un personaggio realistico e tangibile.

Gilbert non l’ho sopportato da quel bacio imposto perché non ho sentito in lui un sentimento reale; rimprovera all’amico/amante di averlo troppo aiuto quando lui stesso ne ha approfittato. È troppo preso da sé per accorgersi che Alan è entrato in lui come lui è entrato nell’altro.



Gradimento personale: 5/5

Innanzitutto lo devo odiare: odio Gilbert.

Perché in quel biglietto ha disconosciuto tutto ciò che era stata quella cosa fra loro due, perché, anche se non lo dice, non è l’ambiente a soffocarlo ma Alan.

Nuovo recensore
21/08/16, ore 20:32

Bleeding out (for you) di aturiel

Caratterizzazione personaggio/i 30/ 30

Caratterizzazione magnifica, hai saputo creare un personaggio tormentato, dalle mille sfaccettature. Gil alterna momenti di odio a momenti di gioia, non conosce veramente se stesso, cosa che non sa neanche Alan. Ho amato il personaggio di quest'ultimo, perché rappresenta colui che ama veramente. Mentre Gilbert non sa neanche cosa sia l'amore, anzi, non ne ha nemmeno la più pallida idea, Alan è disposto a tutto per lui: accudirlo, curarlo, spronarlo. Ho amato di più il personaggio di Alan che quello di Gilbert, da brava inguaribile romanticona quale sono!
Presentazione generale 10/10
Ho trovato molto piacevole il banner all'inizio, che rappresenta perfettamente Gilbert ed assolutamente azzeccati i versi di 'Bleeding out' degli Imagine Dragons, che amo alla follia.
Grammatica 10/10
Hai uno stile eccezionale, adoro il modo in cui scrivi. Niente da dire, ho trovato solo alcuni errori di battitura che, considerando la lunghezza della storia, possono essere considerati superflui.
Trama 5/20
Qui, purtroppo, ho dovuto penalizzarti, anche se a malincuore. Non so se è una mia impressione, ma ho trovato la trama in alcune parti in qualche modo 'sedentaria', anche se vi sono cambi di situazioni. Credo che, in base al carattere/ comportamento di Gilbert, sarebbe stato più coinvolgente cambiare ritmo della narrazione più volte o magari anche scenario. Ripeto, forse è solo una mia impressione, ma ciò ha tolto un 'qualcosa' alla storia, che l'avrebbe resa ancor più bella e particolare.
Utilizzo tema principale 25/30
Mi è piaciuto il fatto che tu abbia fatto vedere l'amore da un altro punto di vista, rispetto alle altre partecipanti, seppur anche loro abbiano trattato di questo. Qui si sente particolarmente il 'sacrificio', nel puro senso della parola, poiché amare significa anche sacrificarsi per la nostra persona, per fare in modo che stia bene, nonostante tutto. Ti sei concentrata maggiormente su questo, rendendo la tua storia unica e particolare, ma ho trovato in alcuni punti della confusione nell'esporre i sentimenti. Forse è solo una mia impressione, ma a volte sembrava come se Alan non capisse realmente Gilbert e ciò mi suona strano, visto che si conoscono da dieci anni. Ecco, ho solo questo da appuntarti, ma nel complesso hai fatto un ottimo lavoro!

80/100

Recensore Junior
15/03/16, ore 19:35
Cap. 4:

Terza Classificata al contest "The Path of Your Pack"

Correttezza sintattico-grammaticale: 20/20

La storia è praticamente perfetta, ho notato qualche piccolissimo errore di distrazione qua e là (che normalmente cito ma che stavolta non credo di riuscire a fare per la lunghezza della storia) ma si tratta giusto di qualche spazio mancante o di troppo e di cose come “accompagnarti” invece che “accompagnati”, un “un alto inutile” invece che “un altro”. Considerando la lunghezza della storia e l’entità (praticamente inesistente) degli errori ho deciso di lasciarti il punteggio pieno.

Stile e lessico: 19,5/20
Il tuo stile mi ha trovata divisa a metà su molteplici questioni e ci ho messo un po’ a decidere se abbassarti il punteggio o meno per alcune scelte stilistiche. Alla fine ho deciso di toglierti mezzo punto perché trattate singolarmente i vari casi non erano così tanto rilevanti, ma nella loro tonalità hanno stonato un po’ della storia, anche se credo che questo abbia donato al tuo stile le stesse sfumature dei tuoi personaggi (motivo per cui che ero divisa a metà tra l’abbassare il punteggio o meno). Quello a cui mi riferisco sono principalmente a quattro punti.
Il primo riguarda l’uso di un tono molto informale, che trovo adatto ai due personaggi, insieme ad un registro che a volte nella narrazione diventava più alto e che penso ti appartenga. In generale sei riuscita a fonderli molto bene, ma in alcuni punti li ho trovati un po’ contrapposti, tipo quando usi la struttura Trascorse poco tempo che una cameriera venne a prendere l’ordinazione in cui utilizzi il che polivalente per rendere la frase temporale ma che è un costrutto proprio dell’italiano colloquiale. Quando uno dei due personaggi l’ha utilizzato («Sta' zitto, Gil, che tanto prenderai il massimo come al solito»), non mi ha dato fastidio perché mi è sembrato giusto che un ragazzo di diciotto anni lo utilizzasse, ma nella narrazione secondo me diventa pesante da leggere.
Il secondo punto riguarda il fatto che alcune frasi le ho trovate molto ingarbugliate perché mettevano insieme troppi concetti, come quando nel periodo Bastarono dieci minuti perché Gilbert fosse pronto e uscisse dal bagno, vestito con uno dei suoi cinque – o erano dieci? – maglioncini larghi neri, i jeans stretti ma non troppo – perché altrimenti gli facevano “soffocare le gambe”, come diceva lui – e le scarpe che avrebbero potuto visitare l'immondizia il giorno seguente. utilizzi le lineette all’interno delle lineette e mi è sembrata una scelta ridondante, o come in Ne intensificò la forza(,) com'era solito fare quando stava per mettere in pratica qualcosa di assolutamente insensato o inaspettato(,) e disse, quasi sottovoce: «Vorrei che mi aiutassi, a cantare intendo»., in cui, in rosso, trovi delle virgole che secondo me andrebbero inserite per non far leggere la frase tutto d’un fiato.
Un’altra struttura che mi ha stonato un po’ (non troppo, ma un po’ sì) nella lettura è stato quando inverti l’ordine delle parole, come nel caso di E Alan, sotto di lui, con i sensi annebbiati si perdeva, perché trovo che si fonda male con il resto delle frasi che, invece, hanno seguito una struttura soggetto-verbo-complementi più lineare.
Tuttavia, anche se i punti sono un paio, come ti ho detto li ho trovati più una questione di gusto personale e in realtà non così tanto fuori posto come può sembrare da quello che ho scritto finora, solo che mi hanno stonato un po’ e ho ritenuto giusto segnalartelo.
Per quanto riguarda il resto, invece, ho trovato che il tuo stile si sposi alla perfezione con il contesto delineato e con la personalità dei due personaggi che hai creato. In particolare, anche se questa voce sta diventando eccessivamente lunga, vorrei sottolinearti alcune scelte lessicali che ho amato:
- Schegge di vetro volarono ovunque, tintinnando sul pavimento
- Aveva quindi dovuto esternare ciò che era di troppo nel suo animo e ridurlo a brandelli, strappandolo e gettandolo via come fosse un foglio di carta.
- I suoi occhi azzurro slavato incrociarono i suoi, perforandoli con la loro profondità e intensità.
- in quel momento, si sentiva bruciare come se al posto del suo coinquilino ci fosse un fuoco che gli corrodeva le carni.
- il freddo pungeva la sua pelle quanto mille aghi acuminati
- note profonde e laceranti
 

Caratterizzazione dei personaggi: 19,5/20
Premetto subito una cosa: solitamente vado matta per i personaggi tormentati come Gil e non sopporto i personaggi la cui vita sembra essere vissuta in funzione di qualcun altro come nel caso di Alan, ma questa volta li ho amati entrambi, perché sono stati sviluppati così bene che non ho potuto fare altrimenti.
Fin dall’inizio, Gilbert si dimostra essere un personaggio polivalente ed instabile: passa dall’essere una “furia” che riduce a brandelli ogni cosa, così come lo è il suo animo, ad essere un personaggio in cerca di affetto e bisognoso di cure, che Alan è sempre pronto ad offrirgli. Gilbert è un genio, una persona a cui basta poco per impegnarsi e avere comunque voti alti, ma è trasandato e pigro, e questa l’ho trovata essere una caratteristica comune ad alcuni tipi di geni e artisti. Non ricordo se ho letto qualcosa di Dumas, che tu citi nelle note ed il cui nome non mi è nuovo, ma sicuramente Gilbert mi ricorda molto la letteratura francese dell’Ottocento, quella dei poeti maledetti o, un po’ più tardi, quella di Maupassant (e spero di non aver fatto qualche gaffe perché le mie esperienze con la letteratura francese risalgono a quattro anni fa, anche se come letteratura mi manca tantissimo, ed i miei ricordi potrebbero non essere così precisi come mi sembrano). Piccole parentesi a parte, ritornando a Gilbert, l’ho trovato un personaggio interessante, perché fin dall’inizio mi sono chiesta quale fosse il motivo del suo comportamento e mi sono ritrovata a formulare congetture, che però sono rimaste senza una risposta precisa. Comunque sia, Gilbert è un personaggio talmente complesso che Alan non riesce a comprendere il suo comportamento, cerca di prevederlo, ma anche in questo caso non ci riesce bene (come tutte le volte che pensa di trovarlo nel suo stato “violento” e non è così; o come quando pensa che sia tranquillo invece succede il contrario). Solo che mi chiedo: se davvero  sono amici da così tanto tempo, è possibile che per lui rimanga comunque un mistero? È possibile che non sappia davvero quale sia la ragione per cui Alan ha smesso di cantare? Il dubbio mi sorge perché sono così attaccati l’un l’altro che mi sembra impossibile che non possa averne idea o che un minimo non riesca a comprenderlo meglio ma non vorrei che a parlare fosse la stanchezza o il non riuscire a comprendere pienamente a fondo questo tipo di personaggi.
A parte questo, mi è piaciuto il modo in cui hai reso i personaggi, perché non era il narratore a darne una descrizione piatta, ma erano le loro azioni, le loro parole e i loro pensieri a descriverli. Credo che, dubbi già espressi a parte, sia riuscita a creare due personaggi completi, che hanno una propria vita e una propria personalità. Mi è piaciuto anche come la ripresa di Gilbert sia stata più volte solo apparente e che servisse poco per farlo ritornare alla sua instabilità, come quando Alan valica i confini imposti da Gilbert e il loro rapporto si spezza (mi è piaciuta tantissimo la frase Lo spinse via, strappando il filo fra loro e, l'istante dopo, Gilbert andò in pezzi. Ma, a differenza di tutte le altre volte, non si appoggiò mai a lui). Così succede anche verso la fine, quando Alan gli ammette che farebbe di tutto per stare con lui e Gilbert decide di scomparire momentaneamente dalla sua vita. È solo dopo questa decisione che Gilbert riesce finalmente a ricomporre i pezzi del suo animo, a ritrovare se stesso, ed allo stesso modo Alan capisce che fino ad allora l’amore che credeva di provare per Gilbert era in realtà ossessione. Alla fine i due personaggi hanno avuto uno sviluppo, dopo tante volte in cui continuavano a ripetere gli stessi errori, imparando però ogni volta cosa avessero sbagliato, hanno imparato cosa rendeva il loro rapporto tanto instabile, a rendere l’ossessione che provano uno per l’altro amore.
Credo che ho dato troppo spazio al personaggio di Gilbert e mi sono incentrata poco su Alan, che a dispetto di quanto ho detto all’inizio, in realtà non mi è dispiaciuto. Ho trovato, prima della sua evoluzione, il suo personaggio troppo morboso e dipendente da Gilbert, ma allo stesso tempo ho anche ammirato la sua tenacia e la sua pazienza verso di lui. Particolarmente significativi ho trovato due momenti: il primo è quando alla fine del secondo capitolo Alan va con la cameriera che gli ricorda Gilbert, notando però quando il suo corpo sia diverso in confronto a quello del ragazzo di cui è innamorato/ossessionato (Improvvisamente si arrabbiò e spinse più forte, cercando Gilbert in un corpo che solo gli assomigliava, che pareva una forma di lui più annacquata e diluita, meno intensa e sporca.
Si svuotò di sperma e di anima, quella sera e, appena arrivato a casa, anche del cibo che aveva ingurgitato a cena.), l’altra è l’inizio dell’epilogo, quando Gilbert non c’è più e Alan ha solo la compagnia di Sé e di Se stesso, perché dimostrano proprio come Gilbert sia tutto per Alan e come sia difficile stare lontano da lui.
 
 
Attinenza ai prompt: 10/10
I due prompt sono inseriti alla perfezione nel corso di tutta la storia, senza che debbano essere stati scritti esplicitamente. Ci sono state piccole tracce che li mettevano in risalto, ma in realtà li ho ritrovati un po’ dappertutto.
Innanzitutto il prompt "Confondere Inferno e Paradiso" è esplicitato solo in due frasi della storia: quando Alan si chiede Sono forse in Paradiso? dopo che Gilbert ha ricominciato a cantare e Quello che sembrava un Paradiso si era tramutato in Inferno, quando Alan si accorge che la musica che Gilbert compone in realtà sta diventando la sua malattia perché non riesce a trovare pace e la notte sa solo a distruggere ciò che di giorno crea. Ma, come scrivevo prima, in realtà l’ho ritrovata in tutta la storia: tutta la trama, infatti, è costellata di momenti in cui Alan pensa che ci sia un progresso, in cui crede che Gilbert si stia ricomponendo, per poi scoprire che non è così, che, appunto, quello che pensava fosse il Paradiso era in realtà l’Inferno.
Per quanto riguarda “Fragile come il vetro” io ho trovato due interpretazioni di questo prompt nella tua storia: la prima si riferisce a Gilbert, il cui animo è più volte comparato a frammenti di vetro, come nella frase Ora tutto ciò che rimaneva di Gilbert era fra le calde dita di Alan, e sarebbe toccato a lui metterne a posto i pezzi. (ho amato il paragone tra la bottiglia rotta così come lo è Gilbert) o anche nella frasi E luccicavano, quelle lacrime, anche più degli occhi stessi. Luccicavano come cocci di vetro.
Ho ritrovato il prompt anche per quanto riguarda il rapporto tra Gilbert e Alan: anche questo è fragile come il vetro, costruito su fondamenta instabili che continuano a spezzarsi e che i due tentano di rimettere insieme, fallendo e fallendo più volte.
 

Sviluppo della trama/introspezione: 10/10
Nelle tue note hai scritto che i paragrafi sembrano staccati fra di loro, in realtà io non ho minimamente pensato una cosa del genere. Ho trovato molto fluida la loro storia, che ogni parte fosse collegata con quella precedente, anche se in capitoli separati. Anche la scelta di descrivere ciò che accade di notte in corsivo, all’inizio di ogni paragrafo,  l’ho trovata un ottimo espediente. Infatti quando ho letto la frase Le loro due vite – quella notturna e quella diurna – che fino a quella sera avevano mantenuto distaccate, ora avevano iniziato a mescolarsi e a divenire un unico confuso insieme, un grumo di dolore e pazzia, dolcezza e affetto. (qui mi piace il fatto che anche la narrazione si mescola perché proprio come scrivi che la loro vita notturna e diurna si mescolano, così succede anche nella narrazione, a ricreare lo stesso effetto di confusione di cui è preda Alan (e forse anche Gilbert).
Ritornando all’inizio, nel primo capitolo ci viene presentata la situazione tra Gilbert e Alan, il loro rapporto che è ancora quello tra amici, e solo alla fine del capitolo inizia a trasformarsi in qualcosa di più. Ho trovato inquietante (in senso positivo, come al solito XD) quanto meravigliosa la scena del secondo capitolo in cui Gilbert punta il coltello al collo di Alan e lui lo lascia fare perché è totalmente perso in quello che sta facendo. Dopo questo episodio sembra essersi ripreso e chiede ad Alan di aiutarlo a cantare da qualche parte, ma questa ripresa è apparente, dato che a causa della azioni di Alan, preso dalla felicità del momento, la situazione peggiora e Gilbert si chiude in se stesso e lontano dal suo miglior amico/compagno. Nel terzo capitolo inizia con il loro rapporto ancora incrinato, che però inizia a ricomporsi lentamente, e che porta ancora una volta Alan ad essere ottimista (Alan adorava l'assenza di turbamento che quel suono vibrante e sereno portava in tutta la stanza, e ancor di più adorava il sorriso che aveva stampato sulle labbra mentre cantava.) per poi ricadere subito dopo, quando Alan scopre che Gilbert la notte brucia tutto ciò che compone di giorno.
Anche se tu dici che sono episodi della loro vita quelli che hai raccontato, io non ho notato questo “stacco”, perché ho trovato una certa continuità in quello che succede fino a questo punto, uno schema che si ripete (come dici anche tu nelle note) e che inizia a spezzarsi solo ora, alla fine del terzo capitolo, quando Gilbert lascia la lettera ad Alan e scompare dalla sua vita (se devo essere onesta quando ho letto la lettera di Gilbert all’inizio ho pensato che fosse una lettera d’addio prima di suicidarsi, ma sono felice che non sia stato così).
Alla fine passano due anni, Gilbert ricompare nella vita di Alan lasciandogli la locandina del suo concerto, e la scelta di Alan non può essere che quella di andare. E finalmente lo rincontra: ora sembra che Gilbert abbia rimesso insieme tutti i pezzi, che la loro vita possa finalmente ricominciare a scorrere (ho amato l’accostamento di scorrere/correre) e Alan può capire tutto quello che ha sbagliato negli anni precedenti grazie alla storia che Gilbert gli offre, quella in cui Aveva spremuto il suo essere in quell'insieme di note, ma fu solo quando incominciò a cantare che si rese conto che, oltre a se stesso, aveva aggiunto anche qualcos'altro.
Insomma, dopo tante peripezie, finalmente i due personaggi ed anche il lettore può concedersi un attimo di respiro, un sospiro di sollievo, e sperare in bene per entrambi e per la loro relazione futura.
 
 
Originalità: 10/10
Innanzi tutto: ho amato l’interpretazione che hai fatto della canzone degli Imagine Dragons. È una delle mie preferite, l’ascolto a ripetizione sul bus per andare all’università o per tornare a casa, e sono stata colta da un moto di gioia quando ho letto i primi versi, perché li ho trovati perfetti per questi due personaggi e ho trovato originale l’interpretazione che ne hai fatto per adattarla alla storia.
Un’altra cosa che ho trovato originalissima è il modo in cui hai sviluppato gli avvertimenti “Violenza”, “Contenuti forti” e “Tematiche delicate” perché troppo spesso mi capitano fan fiction che li trattano con superficialità, invece tu hai scavato a fondo, hai mostrato che la soluzione non è immediata, che ci vuole tempo per costruire una relazione, che bisogna prima compiere degli errori per risolvere questioni che altrimenti continuerebbero a tornare ancora e ancora.  Sono stati molto originali anche i personaggi, la loro relazione, e la trama, che mi ha tenuta incollata fino alla fine per scoprire e capire cosa stesse succedendo, dato che ogni volta succedeva qualcosa di nuovo che irrompeva nelle vite di Gilbert e Alan.
 

Gradimento personale: 5/5 + premio “Lacrime di vetro”
La tua storia mi ha trasmesso emozioni contrastanti, proprio come lo sono i personaggi da te descritti, ed allo stesso modo sono stata parecchio indecisa sul come giudicare il racconto. Ci sono stati alcuni elementi che, come penso di aver scritto, mi hanno diviso a metà e che non sapevo come valutare, ma  credo alla fine di essere giunta ad un buon compromesso con me stessa. Detto questo, penso che puoi capire da te gli effetti che questa storia ha avuto su di me. Mi sto ancora reggendo il cuore in mano, sappilo, me l’hai spezzato talmente tante volte che ora è sanguinante e ammaccato, e spero che si riprenderà presto. Comunque… se non si fosse ancora capito ho amato alla follia questa storia, proprio perché ho amato il modo in cui mi ha sconvolta (positivamente) con la sua storia, i suoi personaggi, e la tua scrittura. Ti assicuro che avrei voluto citarti molte più parti che mi sono piaciute moltissimo, ma credo che la valutazione sarebbe diventata solo pesante e ridondante. All’inizio, quando ho letto lo specchietto introduttivo, ero un po’ preoccupata perché ho notato gli avvertimenti e credevo di averli messi tra quelli che non accettavo (per “Violenza” era effettivamente ma non ricordo se mi avevi chiesto di poterlo usare perciò non ho voluto penalizzarti per questo) ma comunque sia non mi ha dato nessun problema perché credo che tu abbia trattato in modo davvero eccelso (e non sto esagerando!) le tematiche da te scelte.
 

Punti bonus: 4/5
Drammatico* + Introspettivo* –> 2 punti + 0 recensioni premio
Prompt scelti: 2

Totale: 98/100

Recensore Master
18/02/16, ore 08:05
Cap. 4:

Ho solo tre minuti... tempo tiranno...

Ahhhh, meno male, meno male non m'hai spezzato il cuore perché, in caso contrario, mi sarei ritirata in un angolino a deprimermi.

E... niente, non so cosa aggiungere. Ti capisco, ecco cosa.

Devo scappare!!!

shinepaw

Recensore Master
09/02/16, ore 11:49

No, sul serio, tu non puoi farmi questo. Sono qui, al Mc Donald's, con mezza giacca ancora su e mezza no, mentre aspetto gli altri, e ho appena finito di leggere il capitolo.

Non so se piangere, urlare o sbattere la testa contro il tavolo. Nel dubbio, andrò in iperventilazione per l'angoscia.

Premettendo che adoro come scrivi e amo i tuoi personaggi... non avresti dovuto farlo, questo. La mia vita non ha più senso T.T

Okay, basta melodrammaticità. Scuuuuusa, ero scioccata.

Ora devo scappare!

shinepaw