Recensioni per
Quarzo & Ossidiana
di Lara Ponte

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/05/16, ore 22:46

Allora, io avrei diviso la storia in capitoli, evitando il continuo saltare dal passato al presente. Ammetto che a un certo punto mi stavo confondendo.
Mi piace molto la coppia protagonista. Così diversi, eppure così belli da vedere insieme.
Il protagonista ha un aspetto esotico. Sono felice che seguiamo la sua storia piena di colpa di scena.
Una sola svista:
sentì [sentii] sulla spalla la mano del mio comandante istruttore.

Recensore Master
22/03/16, ore 17:54

9^ Classificata
Al Contest: "L'inizio e la fine di ogni cosa"

Lara Ponte


Quarzo & Ossidiana


Grammatica e Sintassi: 3,4/5

Mmm, ammetto che poteva andare un po’ meglio… ^^’’
Ho trovato diversi errori e sviste all’interno del testo (alcune ripetute più volte), la cosa mi ha frenato un po’ nella lettura e nella scorrevolezza del testo. Oltre a questo non mi sono sempre trovata d’accordo sulla struttura delle frasi, che alle volte (a causa di una scorretta punteggiatura) ho trovato contorta e non d’immediata comprensione.

Stile e Lessico: 7/10

Probabilmente risulterò ripetitiva e rompibolle ma purtroppo, come ti avevo già detto in un mio vecchio Contest, il tuo Stile non mi piace moltissimo… ^^’’
Premetto che non sei male, sia chiaro, è ovvio che sai scrivere e ti sai destreggiare abbastanza bene con la tastiera, ma per qualche ragione non riesco a far scorrere la tua storia come faccio con altre.
È possibile che ciò sia dovuto all’uso della prima persona: come tipo di scrittura mi piace molto (come ti avevo già detto), ma solo se si riesce a bilanciare bene le frasi e i pensieri del protagonista, altrimenti perde subito il suo fascino, aumentando le probabilità che mi perda dietro ai discorsi e alle farneticazioni dei personaggi… ^^’’
Ho notato che, purtroppo, tu non ci riesci del tutto a rendere bene questo tipo di Stile (sempre per quanto mi riguarda, eh! Non ti offendere… ^^’’): descrivi le scene in un modo strano e arzigogolato che non sempre mi convince, ovviamente ognuno è libero di pensare come vuole nella propria testa, ma certe volte i passaggi, certi ragionamenti, mi sono sembrati forzati, come certe descrizioni, alcune erano tanto minuziose da sembrare finte e obbligate (come se il protagonista stesse leggendo su un copione quello che aveva di fronte), perché nessuno vedendo, che so, un edificio si metterebbe a descriverlo nei minimi dettagli, darebbe più una pennellata generale e approfondirebbe solo se c’è qualcosa che attira particolarmente la sua attenzione. Per questo non sempre ho apprezzato il modo in cui hai descritto le cose, sono spiacente… ^^’’
Questo, unito alla punteggiatura abbastanza scorretta che rendeva il ritmo troppo veloce e agli innumerevoli errori di ortografia hanno rallentato di molto la fluidità del racconto, hanno minato di molto la mia lettura, facendomi arrancare faticosamente per arrivare al paragrafo successivo.
Ammetto, però, che rispetto allo scorso Contest ho notato un aumento del pathos del protagonista: sono riuscita a cogliere le sue sensazioni, magari non sempre, ma abbastanza spesso, e ho interagito un po’ con lui e mi sono lasciata trasportare dai suoi pensieri, anche se alle volte tendeva a perdersi oppure a passare di palo in frasca (se mi passi il proverbio… ^^’’), ma posso anche perdonarlo, nella propria testa ognuno passa da un pensiero all’altro come vuole.
Direi che ci sono ancora molte cose da limare sotto questo punto di vista e mi dispiace fare la parte dell’antipatica che ogni volta lo ripete… ^^’’
Anche il lessico non mi è piaciuto particolarmente: di nuovo hai usato delle espressioni e delle parole tipiche della lingua parlata (ma ci sta, ogni pensa come vuole e, soprattutto, se lo fa di getto e istantaneamente, non sta a badare alla forma con cui i pensieri emergono), ma considerando che si tratta di una storia per un Contest, forse bisognava metterci un occhio di riguardo, badare un po’ meglio all’espressività, ai commenti del protagonista e alla costruzione delle frasi che spesso si aggrovigliavano (e scusa se lo ripeto!).
Cercherei di fare anche una pulizia per quanto riguarda le famigerate ripetizioni sia di parole uguali scritte troppo vicine, ma anche per quanto riguarda gli stessi concetti, che magari sono appena stati sviscerati e nuovamente vengono riproposti, rendendo statica la lettura.
Come ti ho detto leggendo altre tue storie (da quella per il Contest: “This Is War” a quella fuori-concorso di “Sangue di Drago”) hai uno Stile che non mi dispiace, senza dubbio sai scrive e hai davvero voglia di farlo, si sente la tua passione, ma ci sono delle cose che vanno limate, degli spigoli che vanno smussati.
Scusami ancora per la paternale… ^^’’
In conclusione ti vorrei consigliare una bella rilettura generale e, perché no, magari in futuro l’aiuto di un buon Beta per correggere gli errori più grossolani e per sistemare al meglio le frasi.

Caratterizzazione dei Personaggi: 7,5/10

In linea generale credo di aver compreso il carattere dei personaggi che mi sono stati presentanti, in particolare dei protagonisti, ma ci sono comunque alcune cosette che non mi quadrano molto, soprattutto per quanto riguarda i personaggi secondari, ma vediamo come sempre di andare con ordine.
Partiamo con il protagonista assoluto di questa storia Janus Bakaresh: lui è nato nel deserto, ma ha sempre amato la città che l’ha visto crescere e proprio per essa che vuole combattere e mostrare il suo valore, arruolandosi nell’esercito, anche contro il volere dei propri genitori.
Pieno di sogni e speranze, da ragazzo diventa uomo sul campo di battaglia, quando scopre il vero volto della guerra: l’agonia dei feriti, il puzzo dei morti, l’odore atroce del sangue che bagna ogni cosa, che si incolla addosso come un vestito che fascia troppo. Lì scopre le atrocità e la morte e qualcosa cambia, non di molto, ma cambia: pensa alla città che l’ha visto crescere e ai campi di battaglia, al combattere in prima fila, preferisce la tranquillità, che lavorare come guardia cittadina potrebbe offrirgli.
È una persona onesta e per questo gli capita di pestare i piedi a qualcuno di abbastanza potente da toglierli anche quel poco di felicità che aveva conquistato stando in città, facendolo lavorare come secondino alla prigione e successivamente come guardiano degli stessi detenuti una volta portati sull’isola dove dovranno estrarre il prezioso minerale per forgiare le armi.
Lì, per caso o per destino, incontra l’altro protagonista della storia, Ilyàs un giovane dalla pelle color della neve e dal sorriso facile e contagioso, amico d’infanzia di Janus. Il loro riavvicinarci è rapido e l’amore che provano l’uno per l’altro sboccia in fretta, portando Janus, di lì a poco, a tradire i suoi voti di guardia cittadina (barra carceriere) per fuggire con il suo amato verso la terra promessa, su cui mettono piede per fortuna dopo un naufragio.
Leggendo di Janus me lo sono immaginato come una persona tutta d’un pezzo, che se si impone un obiettivo cerca in ogni modo di raggiungerlo: prima entrando nell’esercito (ma non nei paladini per via delle sue origini), poi decidendo di scappare con il suo amato pur di vivere felicemente con lui.
Credo di condividere la sua scelta e, anche se lui stesso si considera un vigliacco, io non lo faccio e non lo giudico per aver scelto la felicità piuttosto che una vita di sacrifici e relazioni clandestine.
Come personaggio non mi è dispiaciuto però, considerando quello a cui era stato abituato (le antiche tradizioni familiari prima e il rigore dell’esercito poi) non capisco come sia possibile che non abbia mai frenato il suo desiderio di giacere con degli uomini: è vero che non si può placare la propria natura, ma è anche vero che, se hai un certo tipo di educazione alle spalle, almeno tenti di trattenerti (mentre lui ha confessa a Ilyàs di aver sempre preferito la compagnia maschile a quella femminile). Altra cosa che mi è subito risultata strana è che non parli mai di queste relazioni, nemmeno un accenno in quello che è il suo diario: sono una parte importante di lui e secondo me meritavano uno spazio di qualche pagina di quel libro (come avrebbe dovuto citare prima Ilyàs e non solo nel momento in cui l’ha incontrato su quell’isola-prigione).
Queste sono le cose di lui che, personalmente, non mi sono quadrate del tutto… poi ammetto che anche la sua ingenuità nei confronti del prossimo mi è risultata un po’ ostica: secondo me tende a fidarsi troppo facilmente degli altri e questo, per il lavoro che fa, non è di certo un bene.
L’altro personaggio importante, come dicevo prima, è Ilyàs, il “Quarzo Allegro”: beh, direi che il suo soprannome dice tutto di lui. È un ragazzo spiritoso, dalla risata contagiosa e dal sorriso facile, che sa vedere il lato positivo in ogni cosa, compresa nelle situazioni peggiori.
Trovo forse un po’ azzardato che non abbia perso il suo buon umore considerando quello che ha passato e le malelingue che da sempre l’hanno accompagnato, ma è comunque una scelta abbastanza plausibile (anche se non la condivido del tutto).
Lui mi è piaciuto quasi subito e per tutto, tranne durante la fuga quando ha continuato a rinfacciare a Janus del suo tradimento nei confronti dell’esercito: una volta poteva anche starci come battuta, ma facendola troppe volta ha tirato un po’ troppo la corda, a mio modesto dire (una cosa sottolineata anche da Janus stesso).
Mi è sembrato abbastanza coerente, anche se non capisco come abbia fatto, quando sono giunti a Okasa, a bloccare e legare la figlia dei mercanti di uomini senza che questa emettesse un solo suono, soprattutto considerando che spesso hai ricordato che era un ragazzo dall’aspetto gracile. La giovane avrebbe dovuto almeno ribellarsi, urlare per avvertire il padre di essere stata aggredita e non stare tranquilla, farsi legare, e gridare solo in seguito, almeno credo… ^^’’
E proprio grazie alla ragazzina introduco il discorso dei personaggi secondari che, spesso, mi hanno dato l’impressione di agire in modo poco coerente.
Dico subito che non voglio nemmeno parlare dei paladini, che a pelle ho considerato incredibilmente spregevoli, ma è un parere puramente personale… ^^’’ e, sebbene fossero molto s****i, almeno erano coerenti.
A differenza, per esempio il Comandate Kortega… se io commerciassi con dei contrabbandieri e venissi a sapere che qualcuno sta indagando sulla cosa, magari non su di me direttamente, ma sapendo che sta ficcando il naso in affari che non lo riguardano lo metterei a tacere e per sempre così da conservare i miei traffici e la mia posizione.
Stessa cosa con i contrabbandieri: scoprono che c’è una rivolta tra i detenuti e sono ansiosi di partire subito, eppure si mettono a contrattare per un sacco di tempo con Janus e Ilyàs? Mi sembra strano… piuttosto che incassare ancora qualche moneta d’oro, preferirei tagliare la corda e vivere un altro giorno, invece di essere messo in mezzo; parlo personalmente, ma penso che qualsiasi persona con un briciolo di sale in zucca farebbe lo stesso ragionamento. ^^’’
Anche i mercanti di schiavi che hanno incontrato a Okasa non mi hanno convinto del tutto: al capo sequestrano la figlia e lui li prende in simpatia? Mi sembra che il discorso non quadri molto… ^^’’ … se lo facessero a me, io li sgozzerei nel sonno alla prima occasione, altro che prenderli in simpatia e indicargli dove si trova la città!
Anche i cittadini dell’isola di Okasa mi sono sembrati troppo perfetti e paradisiaci per essere del tutto veri: sono di mentalità aperta e va bene, eppure accettano la schiavitù? Va bene che lo schiavo può diventare un uomo libero se il proprio padrone lo consente, ma mi sembra un po’ un controsenso… la schiavitù è la negazione della liberà per eccellenza, non sei più un uomo o una donna, ma un semplice oggetto e quindi un popolo tanto aperto come il loro come potrebbe permetterlo?
Poi il mondo è bello perché è vario, ma certi comportamenti, certi modi di agire non mi hanno convinta del tutto… ^^’’
In compenso ho apprezzato molto la figura del Comandante Istruttore di Janus, quello che gli parla dopo la morte dei suoi genitori: l’ho trovato un uomo buono e giusto e mi sarebbe piaciuto sapere di più su di lui o almeno ricontrarlo.
E ho amato Lian Gorn! *Q*
Appena ho letto di lui mi sono detta: “ok, lo amo e spero che farà strada!” e in effetti è anche riuscito a farla, che bravo! ^^
Benché fosse un detenuto, ho subito creduto nella sua innocenza (forse inconsciamente sospettavo che fosse tutta una montatura, mi fido poco delle teste coronate) e ho amato il suo carattere controllato e freddo (mi ricorda tanto il mio amato Geliy! *Q*). Trovo che abbia fatto bene a fomentare la rivolta e a prendere il controllo dell’isola… ci piace molto, sì… u_u
Le sue gesta saranno materia di leggenda… e infatti lo sono state per davvero! XD
Avrei voluto che avesse un maggior spazio all’interno della storia, ma anche così ci può stare… u_u
Bene, ho scritto un poema epico per dire che ho trovato buoni i tuoi personaggi, ma che andrebbero rivisti, soprattutto alcuni tra i secondari, perché certe scelte, certi comportamenti, certi modi di fare mi sono sembrati sospetti e troppo forzati, poi magari è un parere mio, ma era giusto fartelo presente.
Mi spiace, ma proprio per questi motivi non ho potuto darti un punteggio più alto di questo.

Sviluppo della Situazione Iniziale: 3/3

“La storia deve iniziare con la descrizione di un viso”

La storia inizia proprio con la descrizione di un viso: partendo dai lineamenti, passando poi ai capelli, agli occhi chiusi, andando sempre più nel dettaglio fino a completare il quadro di quel volto addormentato e sereno.
Per come lo hai descritto, Ilyàs dev’essere proprio una bella persona (dentro e fuori, intendo. ;) ).
Sì, un inizio perfetto, hai sfruttato molto bene questa Situazione, brava.

Sviluppo della Situazione Conclusiva: 2/3

“La storia deve concludersi con la narrazione di una leggenda”

Sì, senza dubbio nella storia è presente una leggenda, quella del mio adorato Lian Gorn (viva lui!)… ma devo ammettere che la sua storia non l’ho percepita molto come leggenda, ma più come storia, appunto.
Solitamente una leggenda narra di qualcosa di mai visto, esagera le cose, manipola i fatti per renderli più attrattivi per il pubblico; mentre la rappresentazione sulla storia del Generale non mi ha dato quest’impressione: c’erano i draghi e alcuni fatti non erano narrati correttamente (com’è giusto che sia n questi racconti fantastici), ma non sono troppo convita della cosa.
Senza contare che, appunto, la storia non termina esattamente con la narrazione di una leggenda, ma termina con il “per sempre felici e contenti” di Janus e Ilyàs.
Queste due cosette sommate mi hanno fatto optare per un punticino in meno, sorry… ^^’’

Bonus: 4/4

- Slash: beh, la storia parla di Janus e Ilyàs che sono effettivamente una coppia Slash. Non ero del tutto convinta a darti questo punto Bonus, perché effettivamente prima della comparsa di Ilyàs, non si era mai accennato al fatto che Janus fosse gay. Ma alla fine ho deciso di darti comunque il Bonus perché, appunto, gran parte della storia parla del loro rapporto e quindi hai rispettato la consegna.

- Guerra/conflitto: è lo sfondo dipinto nelle vicende dei due amanti. Janus vi partecipa in prima persona e, anche se in seguito lascia i campi di battaglia, l’aria pesante e tesa che si vive durante un conflitto è respirabilissima e non sono mancati i tuoi accenni durante tutta la narrazione. Punto Bonus ovviamente assegnato.

- Ossidiana: anche su questo punto sono stata indecisa se assegnarti o meno il Bonus, perché è vero che Janus viene soprannominato “Sergente d’Ossidiana” e anche in passato era chiamato così, ma il Bonus non ha un grandissimo peso all’interno della storia. Però, rileggendola, in effetti direi che va comunque bene, anche perché viene ripresto nel Titolo e vuole sottolineare la grande diversità tra i due amanti.

- Libro: qui, invece, non ho avuto dubbi sull’assegnazione del Bonus. È vero che non hai usato un libro vero e proprio, ma un diario, ma è comunque fondamentale ai fini della storia ed è il mezzo attraverso cui Janus ripercorre la sua vita e annota i momenti più importanti per lui.

Originalità: 4,5/5

Più che trovare originale la storia in sé e per sé (come mi succede ormai sempre più spesso, purtroppo… ^^’’), ho trovato molto originale il modo in cui me l’hai proposta.
Mi è piaciuto molto il salto temporale tra il momento attualmente vissuto da Janus e il suo passato, e soprattutto il fatto che questo fosse espresso tramite la stesura del diario. Janus vi annota sopra tutti i momenti più importanti della sua vita così da ricordarselo negli anni a venire: ho apprezzato molto questa scelta, ma credo che l’avrei fatto ancora di più se la storia non fosse stata scritta in prima persona… ^^’’
Un diario è una cosa personale e quindi è normale che si scriva in prima persona, ma il resto della storia era meglio se fosse stata scritta in terza persona, magari con un narratore onnisciente che potesse spiegare per filo e per segno come Janus e Ilyàs sono giunti sull’isola, le leggi che vigevano su questa e tutto il resto. Scrivendo tutto dal punto di vista del protagonista si perde un po’ di atmosfera, secondo il mio modesto parere.
In ogni caso, ho apprezzato questa scelta stilistica.
Per quanto riguarda il contenuto della storia non ho molto da dire… ^^’’ … è una storia d’amore a lieto fine, una cosa che non amo alla follia, ma che ogni tanto ci può stare, direi.
Complimenti ancora per la bella trovata del diario.

Trama: 4/5

Beh, la trama essenzialmente non è male anche se, sotto alcuni aspetti, risulta leggermente scontata.
Si tratta in fondo di una fuga d’amore che vorrebbe portare i due sfortunati amanti (separati durante l’infanzia) nella terra promessa dove, dopo tanto dolore, potranno godersi la loro meritata felicità.
Ho detto sopra che non sono una fan accanita dei finali lieti (perché spesso nella vita reale non c’è spazio per la felicità, non sempre almeno… ^^’’), ma dopo tutto quello che i nostri poveri protagonisti hanno passato, confesso di aver tifato per loro, sperando che trovassero quella loro sospirata felicità (nonostante una parte di metà attendesse una tragedia, magari proprio nelle ultime righe).
Lo svolgersi degli eventi precedenti al loro incontro non è nulla di particolarmente elaborato, ma è comunque d’effetto, dimostra che anche alle persone normali dalla vita monotona e piatta può succedere qualcosa di bello.
La trama non è particolarmente elaborata o complessa, ma incuriosisce abbastanza il lettore e lo invoglia ad andare avanti, a scoprire di più, a ricostruire la storia di Janus e Ilyàs riga dopo riga, ricordo dopo ricordo.
Mi è un po’ dispiaciuto che tu non abbia approfondito tutte le sotto-trame che hai creato: l’inganno del Re nei confronti di Lian, il traffico di schiavi operato da Kortega, i traffici del nobile che hanno costretto Janus a diventare un secondino, il passato di Ilyàs come ladro (che ha fatto, dove è vissuto, ecc…) e tutte quelle piccole cose che hai accennato senza spiegare meglio.
Ero davvero curiosa di sapere di più, ma forse ci sarebbero volute almeno il triplo se non il quadruplo delle parole limite per questo Contest e quindi non potevo prendere… ^^’’
Ahn, un’altra cosa che mi è dispiaciuta, come accennavo anche nei punti di sopra, poi, mi è sembrato strano che Janus abbia omesso di ricordare Ilyàs nel periodo della loro infanzia: sarebbe stato meglio mettere qualche indizio prima, mentre scriveva del suo periodo felice in città, piuttosto che quel flashback nel mezzo del diario che, sinceramente, proprio non l’ho capito… sembra quasi che annoti sul diario un flashback avvenuto nel passato, quando ha visto l’amico in faccia; la cosa non mi piace moltissimo… ^^’’ … anzi, non mi piace proprio; è un’altra di quelle cose che ho trovato forzate a prive di senso leggendo la storia. Ripeto anche qui che, come mi è sembrato strano che non avesse accennato di Ilyàs, non abbia fatto lo stesso anche con la sua omosessualità: è un fattore importante, che cambia radicalmente la sua vita (come si è notato soprattutto alla fine) e quindi andava menzionata prima dell’incontro con l’amico, anche solo con un breve accenno di una cotta adolescenziale o della morte di un amante sul campo di battaglia.
Hai fatto un bel lavoro, comunque, forse qualcosetta in più si poteva approfondire e qualcosa trascurare, ma il lavoro che ne è nato non è per niente male, brava! ^^

Gradimento Personale: 7/10

Vorrei iniziare dicendo che la tua storia ha una buona base, in generale mi è piaciuta: ma ci sono state tante piccole cose che, messe assieme, non me l’hanno fatta amare completamente.
La più parte dei miei dubbi su Stile, personaggi e compagnia bella mi sembra di avertela già detta nei commenti ai punti precedenti, quindi non starà qui a ripetermi col rischio di annoiarti ancora.
Personalmente parlando ho avuto l’impressione (forse errata) che la tua storia volesse trasmettere un messaggio più profondo che, però, non sono riuscita a cogliere del tutto: penso fosse riferito alla tolleranza o al vero amore, ma non sono riuscita a inquadrarlo benissimo, però ho avuto questa sensazione durante tutta la lettura della storia e non sono riuscita scrollarmela di dosso nemmeno alla fine e la cosa un po’ mi ha indispettito; perché l’avvertire qualcosa e il non riuscire a inquadrarlo mi procura un certo fastidio. Torno a ripetere che forse è stata solo una mia impressione, ma c’è stata e non l’ho avuta con altre storie (o sono impazzita di colpo o un fondo di verità deve esserci, credo… ^^’’) e a questo punto mi piacerebbe sapere se avevo ragione o meno.
Ho anche notato il tuo soffermarti su avvenimenti o personaggi secondari (come l’alchimista che trovano sulla città costiera o l’uomo a cui Ilyàs è affidato) che non hanno particolare importanza ai fini della trama, eppure spendi diverse parole per descriverli… ed è una cosa che non condivido del tutto… ^^’’ … se non sono molto importanti non è necessario citarli, oppure puoi citarli in poche parole e poi farli sparire per sempre, ma mi sembra una scelta abbastanza sciocca: perché si usano parole che potrebbero servire per dare maggiori dettagli alla trama o ai personaggi… o almeno io la penso così e questo è un altro motivo per cui, in parte, la tua storia mi ha fatto storcere il naso… ^^’’
Ma a parte questo, ci terrei a sottolineare un’altra cosa che ho già detto in precedenza: ed è il dispiacere che mi è sorto nel non vedere tutte quelle belle sotto-trame non venir approfondite… T_T
Ti giuro che alcune le ho davvero amate e ci sono rimasta un po’ male quando ho visto che venivano solo accennate senza che vi fossero maggiori dettagli, questo mi fa sperare in un seguito prima o dopo… magari in una storia vissuta dal punto di vista di un altro personaggio.
Per tutti questi motivi, anche se la storia mi è piaciuta, non l’ho apprezzata del tutto: mi ha lasciato con troppi dubbi, troppe curiosità e troppe domande per farmela davvero amare.

Titolo & Impaginazione: 4/5

Beh, sul Titolo non c’è da discutere: è d’impatto e perfettamente azzeccato, anche se avrei sostituito quel “&” con una pratica “e” di congiunzione, ma dettagli… ^^’’
Quel che conta è che mi sia piaciuto, perché sai che sono maniaca dei Titoli… u_u
Ciò che non mi ha convinto è l’impaginazione… ^^’’
Sono dell’idea che, oltre a mettere dei sottotitoli quando Janus passa dal presente al passato, avresti dovuto anche cambiare front, inserendo magari un corsivo e uno stile che ricordasse più la scrittura a mano.
Anche quando c’è la narrazione della leggenda di Lian, ho apprezzato l’uso delle parentesi quadre, ma anche lì ci andava un corsivo e magari una descrizione più imparziale, più simile a uno stile copione, non so se mi spiego… ^^’’
A parte questo hai fatto un buon lavoro, brava. :)

Bonus Velocità: 0/2



Totale: 46,4/62
(Recensione modificata il 22/03/2016 - 05:56 pm)