Senza parole... davvero mi sono venuti i brividi per come è descritta magnificamente, hai reso le sue emozioni in maniera sublime, si ricordo che nella prima versione dell'anime è stato Roy ad uccidere i genitori di Winry, e questa è una colpa molto grande con la quale convivere, ed è devastante per lui. Tutti i riferimenti alla guerra, sono descritti in maniera perfetta, sembra quasi di trovarsi lì, di sentire i suoni e gli odori, sembra quasi di vedere il sangue. Mi hai colpita, mi hai emozionata come sempre, con le immagini e le metafore che hai usato, sono semplicemente divine. Mi sembra di essere lì e sentire quel peso opprimente sul petto, le parole che hai usato mi hanno fatto rabbrividire, bravissima e perfetta come sempre!

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Ciao, ho letto la tua breve storia tutta d'un fiato, inizialmente, poi adagio una seconda volta. L'ho fatto perché, durante la prima lettura, mi son reso conto di essermi perso sentimenti che le tue parole dettavano. Per questa ragione ho scosso la testa e ho ricominciato.
Perché la tua storia non è una di quelle storie brevi, che finiscono dopo poco, e non ti lasciano nulla in bocca.
No, la tua storia racchiude parole che scuotono, come scosso è lo stesso Roy. E lo si capisce negli aggettivi, nelle virgole che saggiamente inserisci, nelle descrizioni accurate. Si può percepire l'odore ferroso della pistola, dell'unto del lubrificante della canna, del fumo e l'odore di bruciato che la guerra comporta.
E poi si cade, si precipita in un univeso del tutto differente. Si cade in un oblio di profumo, dai sentimenti nettamente contrastanti dalla prima descrizione ed il cuore del lettore ha come un soffio di piacevole resa. È poesia per l'anima, quella di Roy, è pace nella follia irruenta.
Ed Edward è riuscito a salvare gli incubi del colonnello.

Il contenuto, come avrai letto, mi è piaciuto molto e la parte tecnica è molto curata. Non ho notato alcun errore da segnalare e credimi, quando si scrive al presente è facile cadere in errori verbali. Ma non ne hai fatti. Io son restio nel leggere storie al presente, ma la tua l'ho letta con piacere.
L'unica pecca, e qui non credo sia una tua colpa, è la grandezza del testo. Personalmente lo avrei preferito più piccolo. Così risulta un blocco unico, quasi una storiella per bambini, cosa che invece non è.

Sono molto contento, comunque, che esistano ancora RoyEd come questa. Il mio terrore (e il motivo per il quale mi sono allontanato da questo fandom) è stato l'improvvisa assenza di questa coppia canon. Le RoyRiza hanno invaso il tutto quasi come un morbo doloroso...
Comunque sia, complimenti ancora e ti ringrazio, per questa breve lettura intensa.

My Envy

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Mi piacciono sempre le storie dal punto di vista di Roy o comunque che si fondono con la sua introspezione, forse perché Roy è un personaggio a cui sono profondamente legata e in cui mi rispecchio, chissà... ma nonostante sia facile trovare storie dove Roy combatte contro se stesso (come fosse il suo carburante naturale), dove è debole, preso dagli incubi, io trovo sempre piacevole leggere nuove riflessioni sui suoi conflitti interiori e li assumo come varie sfaccettature di quei demoni che si porta dietro e che sempre esisteranno.
Avevo una versione acustica di Demons in sottofondo, mentre leggevo, ed è stato un piacevole accompagno (nonostante la canzone in se non rientri nei miei gusti) che si è unita bene alle zone d'ombra del tribunale interiore di Roy Mustang. Ma poi ecco che aperti gli occhi non c'è sempre la solitudine ma, piuttosto, a sorpresa Edward, dolce come un accordo di chitarra acustica. E niente, il resto non è pretenzioso ed è puro fluff, ma mi piace, mi piace tanto ora che sono lontana dal fandom, leggere qualcosa di tranquillo e dolce tra i due, uno spaccato d'intimità senza virtuosismi artistici o senza complessi discorsi. Per quanto ami l'angst, per quanto ami le personalità complesse di Edward e Roy, per quanto non sia fluff, il loro rapporto ogni tanto merita di un'eccezione e tu hai dato loro quell'eccezione in una oneshot piacevole.

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