Recensioni per
La seduzione della strega
di Najara

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/11/18, ore 06:39

Ma. Ma nooo non puoi finirla così oppure si 🤔
Molto carina! Adoro le streghe! L'idea della seduzione che poi non è figa...
Io un continuo lo farei così
😂🤣 Buona giornata!

Recensore Junior
29/04/18, ore 12:38

Ciao! Ho letto anche questa storia, anche qui attirata dal titolo ;)
Già l'inizio mi è piaciuto: leggiamo una parte del "diario" della protagonista Nerissa e con questo espediente veniamo subito calati nella storia. Ho apprezzato il tono allegro con cui Nerissa scrive, ci sta bene visto che a scrivere è una giovane donna, anzi una bambina considerando la longevità delle streghe ;) Ma in genere tutto il racconto ha questo stile e questo tono. Mi è piaciuto che riprendessi alcuni clichè sulle streghe (i poteri, l'abbigliamento nero, la gatta), ma andando oltre (e quindi per esempio qui non abbiamo la solita strega malvagia che vive isolata dal mondo, ma anzi hanno anche il negozio per vendere pozioni, oppure anche il discorso sulla scomodità di volare su una scopa).
Anche se si va oltre l'immagine classica delle streghe, comunque in questa storia questa famiglia di streghe ha le sue tradizioni, che vanno un po' strette a Nerissa. L'incontro con Griselda, i loro discorsi, permette alle due di avvicinarsi; nei loro dialoghi ho trovato anche delle considerazioni profonde, per esempio sui ruoli che ci vengono affibbiati e su come andare oltre gli stessi.
Bello anche il lieto fine per Nerissa e Griselda, con la scoperta che in realtà l'incantesimo di seduzione non funziona, ma sono solo effetti scenici, i sentimenti non nascono con la magia.
Complimenti anche per questa storia! :)

Recensore Veterano
28/12/16, ore 19:05

Seconda Classificata - Parimerito - al contest "Le storie dimenticate" sul forum di EFP


Avevo già avuto modo di leggere i tuoi lavori e sapevo già che la storia mi avrebbe preso. Ho avuto modo di notare già quanto impegno, quanta dedizione e quanta cura per ogni singolo dettaglio, dimostri nelle tue storie. 
Inoltre: fantasy, streghe e un animale parlante, sono per me la combo ideale. 
Certo, non sono amante di Slash o Femslash, ma se una storia è scritta bene, riesce a coinvolgere anche il lettore con tutti i pregiudizi di questa terra. 

Ho trovato molto originale il modo in cui hai deciso di cominciare il racconto. 
L'ho trovato davvero comico e simpatico: continuavo a ridere, e non puoi immaginare quanto mi sia maledetta per questo (quando mi son messa a leggere ero reduce dall'estrazione di un dente del giudizio, e la guancia doleva da morire... ma non ne ho proprio potuto fare a meno). 
Fin da bambina ho amato le storie sulle streghe, sempre viste dagli altri con occhio torvo, come le cattive della situazione... ma dietro a una tale, presunta cattiveria, non poteva esserci dell'altro? 
Io ho apprezzato le storie che trattavano delle cosiddette “streghe bianche”, e trovarne di nuove, così carine, è per me sempre una grandissima gioia. 
Ho trovato originale soprattutto la storia delle “Streghe bambine”, di come queste donne, di queste streghe, in passato fossero costrette a rapire delle bambine per poter avere una discendenza. È triste, ma al contempo lo capisco. Sei riuscita a dargli un contesto, una spiegazione logica e, a modo suo, comprensibile. 
Son scoppiata, nuovamente, a ridere non appena hai introdotto la bis bis bis bis nonna (te lo devo dire: non credo fosse voluto, ma mi hai fatta pensare a Yzma di “Le Follie dell'Imperatore”, e sto ancora ridendo come una cretina per questo), e della sua scelta di avere bambini in maniera più “tradizionale” e “divertente”... se poi si trova anche un bell'uomo con cui dar vita a una nuova strega, perché no? 
Insomma, tutto questo per dirti che in pochissime righe mi avevi già stesa! 

Ho letto il resto del racconto tutto d'un fiato, soffermandomi giusto in qualche punto per qualche secondo in più. 
Al di là di alcune scelte stilistiche che, piacciono o non piacciono, son puramente personali, ho trovato molto bella la storia e, come mi aspettavo, curata in ogni dettaglio, con degli ottimi spunti di riflessione. 
Già con Sacrificio mi avevi convinta, ma questa ha una marcia in più, e non solo perché mi ricorda lo stile favolistico che tanto amo. 
Tutta la storia è una splendida e riuscitissima commedia che, però, è molto più seria e profonda di quanto non possa apparire ad occhio superficiale. 
“La seduzione delle strega”, non è una storia incentrata sul rapporto amoroso, o la storia di una strega che è spaventata dalle responsabilità o da un fallimento. Questa storia mi ha parlato di crescita interiore e di consapevolezza, di noi, di ciò che siamo e di ciò che potremmo diventare. 

“Tutto è sbagliato, noi nasciamo liberi di scegliere chi vogliamo essere.” L’argomento sembrava scaldare la giovane che ora si agitava su e giù lungo il bordo del lago. “Non volevo essere solo un pezzo d’arredamento per mio marito, non volevo passare le mie giornate a ricamare e fare figli. Voglio vedere il mondo, cavalcare come mi pare e dormire sotto le stelle.” 

La frase in grassetto in particolare, mi ha ricordato le parole del mio professore di marketing, al corso che ho seguito lo scorso anno per diventare barista e addetta sala. 
Il primo giorno di lezione, lui disse che ognuno di noi aveva il potenziale per ricoprire qualsiasi ruolo nella vita: bastava solo mettersi davvero d'impegno e crederci profondamente, solo così si può raggiungere un obiettivo. 
Io rimasi molto colpita, anche se credo che non siamo tutti adatti a fare qualsiasi lavoro... ma si può sempre provare e imparare. 
Questa tua frase me l'ha ricordato, e io l'ho trovata ancora più bella. 
Anche se viviamo in un'epoca nella quale non dovrebbero esserci troppi stereotipi, dove la gente dovrebbe poter essere libera di esprimersi e di fare ciò che vuole (ma nel pieno rispetto dei diritti, quelli veri, degli altri), in realtà ci troviamo spesso a sbattere il muso contro una società che reprime un po' la nostra individualità. 
Certo, una donna oggi è libera di ricoprire ruoli, lavorativi e non, che un tempo erano riservati ai soli uomini, e viceversa; ma non tutti accettano bene questa cosa. 
Prendiamo ad esempio i padri casalinghi: per molta gente è una cosa non solo riprovevole, ma anche segno di un'incapacità dell'uomo di provvedere alla propria famiglia. O, ad esempio, quando si parla di violenze contro gli uomini, in cui sono le donne le carnefici, la gente tende a denigrare ancora di più l'uomo, facendolo sentire ancora peggio. Non sono dell'idea che TUTTI i cambiamenti siano necessari o giusti, ma son d'accordo che qualsiasi novità possa spaventare. L'importante, a mio parere, è quello di approcciarsi ad essi cercando di capirli ed informarsi. 

Nella tua storia non ho visto un profondo messaggio “femminista”, ma un messaggio di “emancipazione universale”. Le tue protagoniste sono donne, ma io non ci vedo la voglia l'emancipazione solo per quello che è il nostro universo, ma per una cosa più globale. Una storia che vuole dire molto, celata da ironia e simpatia. Sono proprio queste le storie che colpiscono e che rimangono ancora più impresse in testa: non credo ti volessi limitare a raccontare una storia di una strega che fallisce un incantesimo e che si innamora poi di una donna... non so con quale spirito hai scritto questa piccola perla, ma sappi che mi ha presa tantissimo! 

Ho trovato anche splendido il finale. Non l'hai detto ma, per come la vedo, per come lo vivo io, l'amore è già di per sé un meraviglioso incantesimo. 
La semplice storia d'amore nata fra le due, a me è piaciuta moltissimo. Molto delicata e dolce: il genere di cose che più adoro. Certa gente potrebbe criticare il fatto che la cosa sia nata un po' troppo in fretta... ma a me i colpi di fulmine non dispiacciono, inoltre, io credo che fra certe persone possa nascere davvero un'istantanea affinità. Trovo il tutto davvero ben descritto, le scene molto curate e anche le loro reazioni. 

Ho trovato molto carine anche le nonne e la gatta: nonostante non siano apparse molto nella storia, il loro apporto è stato, soprattutto se parliamo di Minerva (ottimo nome), di una certa importanza. 
Un finale davvero azzeccato, in piena linea con il resto della storia. Complimenti per lo splendido lavoro! 
Mi spiace solo che questa storia non abbia avuto l'attenzione dovuta perché merita davvero. 

Grammatica, ortografia e punteggiatura: *4,5/5 
Io detesto questa voce, perché mi sento sempre in difetto quando si tratta di trovare gli errori: chi non li commette? E io, che di errori ne ho sempre fatti un bel po', mi sento a volte in colpa ma... è necessario. Da scrittore/scrittrice, spesso non notiamo alcuni piccoli errori sparsi nelle nostre storie, per questo serve anche un occhio esterno. 
Non ci sono moltissime sviste, e non sono nemmeno gravissime: le vedo come delle semplici disattenzioni. 
A parte due o tre errori, gli altri riguardano anche un discorso di stile. I miei son suggerimenti, poi spetta a te scegliere cosa fare ;) 

Io solo l’ultima nata. Io sono colei che deve recarsi al lago e… - In questa frase, “solo” andrebbe sostituito con “sono”. 

Pontificò la bis bis nonna, che malgrado l’età era arzilla e saltellava agitata. - Tra “malgrado l'età” e “era arzilla” ci starebbe bene una virgola. Ho riletto più volte la frase, e con la virgola suona decisamente meglio. 

-“L’ultima volta avevi male alla testa, però poi ti è passata e non hai voluto l’infuso che ti avevo preparato, quella prima lo hai lasciato scappare perché ti sei distratta a cogliere dei funghi che poi non hai portato a casa…” - tra “preparato,” e “quella prima”, una “e” non starebbe affatto male. 

-“Mi sembra un’ottima idea, brava Minerva, accompagnala.” - Dopo il “brava Minerva”, un punto o un punto esclamativo, darebbero maggior enfasi alla frase. 

Il suo sguardo sognante fece sbuffare Nerissa che afferrato il suo cappellaccio nero uscì seguita dalla gatta. - In questo caso, la frase “afferrato il suo cappellaccio nero”, andrebbe racchiuso fra le virgole. Leggendo la frase, rispettando le pause che le virgole porterebbero, suona il tutto decisamente meglio. 

Superare la palude fu semplice, ne conosceva ogni palmo fin da quando era bambina, era tra quei rotondi sassi, quelle cespugliose erbe e quelle infide pozze che aveva giocato ed era cresciuta. - La frase è piuttosto lunga e corposa, secondo me potresti spezzarla. Arrivata a “bambina”, io metterei un punto, e aggiungerei anche un “tra” prima di “quelle cespugliose”, per riprendere il “tra quei rotondi sassi”

Nerissa fu sul punto di fuggire, ma aveva una reputazione: era una strega dopo tutto. - “Dopo tutto”, usato in questo contesto, andrebbe scritto tutto attaccato. 

“Oh… pensavo di fermarmi per la notte, Incitatus, il mio cavallo, è già stanco ma riparto subito se…” - Qui metterei un bel punto prima di Incitatus, e una virgola dopo stanco. Ho riletto un paio di volte la frase e, secondo me, suona meglio in quest'altra maniera. 

“Fa un po’ caldo e l’armatura è pesante però… no, non direi.” 
 “Credo di aver lasciato troppo aperta la e nella seconda strofa.”
 - Per quanto riguarda la prima battuta, prima di però, starebbe meglio una virgola, una piccola pausa. Riguardo la seconda, non è detto, ma suppongo sia un pensiero di Nerissa, la strega non direbbe mai questo a Griselda, non in questo punto della storia almeno. Io ho impiegato un po' a capirlo, per questo ti consiglio di far capire meglio che questo non è un vero e proprio dialogo, ma solo un pensiero. 

“Sì… però dobbiamo pur mangiare, vivere dei frutti della foresta non è così semplice soprattutto quando quello che si desidera è una tinta per coprire i capelli grigi o un nuovo cappello.” - La frase è lunga, per questo ti consiglierei di aggiungere una piccola pausa, una virgola fra “semplice” e “soprattutto”. Renderesti il discorso molto più fluido. 

La domanda lasciò la strega perplessa gli stereotipi erano importanti, tutta la sua vita era imperniata attorno all’immagine e a quello che ci si aspettava da lei in quanto strega, ma perché? - Dopo “la strega perplessa”, starebbe bene o il punto o anche un bel due punti. Per come è posta adesso, si sente la mancanza di una pausa. 

- “Sai ho conosciuto il mago di corte una volta, non mi sembrava il tipo da pensare di eliminare le zanzare da una palude, se capisci cosa intendo…” - Dopo “Sai” ci vorrebbe una virgola. 

“Sei un mix di classicismo e bizzarria.” - In questo caso parliamo di scelte di stile. Per me, per come è impostato il discorso, sostituirei “mix” con una parola che possa meglio inserirsi nel contesto da te descritto. Per me è un termine troppo “moderno”, ma, come dicevo, è un discorso di stile e di scelte dell'autore. 

E': in due casi, durante l'intero racconto, ho trovato la “e” apostrofata invece che accentata. Per me è un errore, e per questo te lo segnalo. L'ho riscontrato nelle seguenti frasi: 
E’ vero, eppure io cerco di scrollarmi via di dosso un destino che mi è stato appiccicato alla nascita mentre tu fai di tutto per entrare in quello che è stato disegnato per te.”
e in questa: 
E’ così che facciamo per avere una figlia, generazione dopo generazione.” 

Come hai potuto notare, te ne ho segnalati un po', ma per me non sono errori gravissimi da farmi ingrigire la chioma castana. Per questo, un 4,5 era per me il voto più onesto da riportare. 

Stile: *4,5/5 
Il tuo stile mi piace molto, ma, in alcuni punti, la punteggiatura mi ha messa un po' in crisi, rallentando un po' il tutto. Spero non prenderai questo come un'offesa, ma credo che io e te abbiamo una cosa in comune: tante virgole. Io sto cercando davvero di sfruttarle al meglio, ma ogni tanto me ne scappa qualcuna di troppo, e, vedendo un lavoro non mio, mi rendo conto di quante volte ho esagerato. Si tratta comunque di poche sviste, tranquilla che non è nulla d grave (come il mio caso... ma i medici sono ottimisti U_U). 
Quindi, al di là di qualche virgola di troppo, e di qualche punto che avrebbe fatto la differenza, ho trovato molto bella e scorrevole la storia. 

Attinenza del tema/pacchetto/prompt o citazione: *5/5 
Direi che abbiamo tutto: tentativo di seduzione, un animale parlante, un incantesimo che non funziona e il personaggio dotato di poteri magici. 
Voto pieno super meritato. 

Caratterizzazione personaggi: *5/5 
Se escludiamo il discorso delle nonne e di Minerva, trovo che Nerissa e Griselda siano caratterizzate molto bene. 
La nostra strega è sì insicura, ma è anche una persona dall'animo gentile, è curiosa e ho anche notato che, al di là di alcune sue incertezze, su una cosa è certa: lei è una brava strega. L'unica cosa che l'ha “fregata” è il suo attaccamento alle tradizioni, ai ruoli che la vita sembrava aver già predisposto per lei e per tutte le altre streghe della famiglia. 
Dal canto suo, Griselda (ah, complimenti per il nome, mi piace :D) è una donna forte, determinata e sicura di sé e di ciò che vuole. Il suo difetto, che tra l'altro sottolinea per un momento anche Nerissa: la nostra guerriera aveva paura del mondo dal quale proveniva. Aveva paura dei fasti e di quella vita che “ogni donna per bene” avrebbe dovuto condurre, ma non è vestendo abiti da uomo che si ottiene la propria indipendenza. È ciò che siamo nel profondo a dimostrarlo. 
La vicinanza fra le due, ha mostrato ad entrambe dei nuovi punti di vista, e questa è un'ottima cosa per la crescita di entrambe 

Originalità e trama: *5/5 
Storie che parlano di crescita ed emancipazione, ce ne sono, così come storie che parlano di magie e streghe, o di incantesimi che non hanno funzionato del tutto, o non come avrebbero sperato i protagonisti... ma l'abilità di un buon scrittore, la si misura proprio là dove questo, o questa, riesce a sfruttare un argomento trito e ritrito, e a trasformarlo in un qualcosa di unico e originale. 
Attraverso una commedia, sei riuscita ad affrontare temi delicati e profondi, senza però scendere nel banale. 

Gradimento personale: *5/5 
Beh, direi che su questo ho dato prova nella recensione principale di quanto mi sia piaciuta. 
Io ADORO le storie d'amore, non sono però una grande fan delle Slash (o FemSlash, come in questo caso). Se un autore riesce però a tenermi così tanto incollata allo schermo, coinvolgendomi, portandomi a tifare per la coppia... direi che non ci son dubbi, la storia mi è proprio piaciuta! 
L'amore, poi, non è il vero protagonista del racconto, ma le due ragazze e i rispettivi vissuti, i loro punti di vista, la ricerca di un'emancipazione, di un'evoluzione di quella che è la loro esistenza. Non per sentirsi superiori, la tua non è stato un punto di vista “femminista”, come viene vissuto da molte oggi (non ho nulla contro le femministe, ma ho sentito tante, TANTE castronerie che sto ancora cercando di rimettere insieme i pezzi del mio povero cervello andato in poltiglia), della serie “Io, in quanto donna, esigo rispetto perché voi uomini siete stati troppo maschilisti e avete trattato male le donne in passato: ora dovete pagare per il male dei vostri simili...”. Questi discorsi non li sopporto, e nel tuo racconto non ho visto di queste stupidaggini, ma un'analisi seria, punti di vista che condivido, narrati in una maniera tale che uno non può non apprezzare il lavoro svolto. 
In questo racconto io ho visto un'anima sensibile che parla, attraverso i personaggi del racconto, di un percorso di crescita interiore, di come raggiungere la propria felicità attraverso l'accettazione di ciò che siamo e non attraverso le cose che vorrebbero gli altri. 

Formattazione, Font ecc.: *4/5 
Spero non prenderai a male questo voto. 
Il tutto è molto ordinato ma, per mio gusto personale, avrei centrato il titolo, scegliendo anche un font più elaborato (non servono stili super particolareggiati, anche un semplice Edwardian Script, per me, avrebbe fatto la sua bella figura). 
Inoltre, e questa è una piccola cosa, ma per una mezza-talpa come la sottoscritta, fa una certa differenza, avrei impostato una dimensione maggiore per il testo, anche solo di un punto. Se non sbaglio hai optato per un Times New Roman di grandezza 12 (su un qualsiasi programma di scrittura dovrebbe risultare di questa grandezza, ma sull'editor di Efp è un'altra storia, credo che il suo equivalente sia grandezza 14 o 16); scegliendo di portarlo anche solo a 13, sarebbe stato meglio. 
Esiste la funzione per ingrandire la grandezza, ma il modo in cui poi viene “deformata” la pagina, a me non piace moltissimo. 

Titolo: *5/5 
Personalmente l'ho trovato davvero azzeccato. Racchiude in sé il succo della storia: tutto ruota attorno alla nostra strega protagonista e a quell'incantesimo di seduzione che altri non è che il semplice amore. 
Io sono una capra a trovare i titoli adatti, ma so riconoscere un buon titolo, e questo lo è. Ottima scelta.
 

Totale *38/40

 

Recensore Master
12/02/16, ore 08:37

Oh come mi sono divertita,spero che il seguito sia aggiornato al più presto! Capisco perché le streghe si accompagnano con i gatti,ne sanno uno più del diavolo! Devo dire che Nerissa è un pò tontolona,non come sua nonna Serafina.Comunque oltre alle pozioni e incantesimi un minimo di educazione sentimentale e sessuale potevano insegnarglielo.Almeno con dei disegnini,o le streghe non sanno farlo? Grazie e ciao.