Ciao Tereca!
Anzitutto, prima di commentare il contenuto di questo, destabilizzante, capitolo, ti faccio i miei complimenti perché, rispetto ai primi capitoli, lo stile si è evoluto ed è molto più accurato: si vede che la "penna" si è affinata man mano.
Poi sei molto brava a destreggiarti in una storia in cui compaiono molti personaggi diversi, e mi piace come, in questo capitolo, sei riuscita ad inserirli quasi tutti, di qualcuno magari solo dei cenni, su altri ti sei più soffermata, come è giusto che sia, ma mi sembra che tu sappia giostrarti molto bene con una narrazione che copre più piani e tematiche.
Entrando nel vivo, ho trovato questo capitolo un po' spiazzante, soprattutto all'inizio: abbiamo lasciato Georgie ed Abel teneramente abbracciati dopo il tanto agognato chiarimento, ed ecco che ci troviamo con una Georgie accarezzata da Lowell, giustamente scioccata nel realizzare chi si trova al suo fianco al risveglio... Ma ma...Abel? Si farà così?! La smolli lì così al suo destino, senza dire nè a nè ba? Cioè, la desideri da tutta una vita, e poi bon, ti alzi e te ne vai alla chetichella?! Ma qui c'è gente che tifa per voi, insomma!!
Quindi, povera Georgie, dopo che ha finalmente trovato il coraggio per ammettere i suoi sentimenti verso Abel, si trova a dover subito affrontare Lowell, che, a dire il vero (tu sai quanto io lo detesti) qui mi fa un po' pena, e comunque si comporta bene, poveretto, dato quello che ha visto al suo arrivo. Insomma, niente a che vedere con il viziato ragazzino che si lamentava per le mani rovinate dal lavoro di Georgie o che l'accusava di tornare tardi per divertirsi con qualcun altro... Quindi mi piace un pochino di più.
La poveretta stava trovando il coraggio di parlare ma li interrompe Arthur, foriero di notizie drammatiche (l'imminente fuga di Abel) e che praticamente consegna Georgie a Lowell, come se lei fosse una bimbetta senza voce in capitolo: anche se fatto con buone intenzioni, capisco appieno la sua frustrazione e il suo reagire in malo modo.
Per non risparmiarle nemmeno un tormento, il dolce fratellino decide che quella è proprio l'occasione migliore per rivelarle i suoi reali sentimenti, gettandola ancor più nello sconforto e nei sensi di colpa, se già non ne avesse avuti abbastanza.
Insomma, povera Georgie, non proprio l'evoluzione che aveva sperato dichiarandosi finalmente ad Abel.
Abel un po' stronzetto, diciamocelo, che non solo la smolla lì senza neanche dire ciao, pur magari ancora scosso per averla stuprata, (a maggior ragione, digliele due parole in più, no?) ma trova il tempo e il modo di accomiatarsi da Jessica, usando parole che se l'avesse pugnalata le avrebbe fatto meno male, soprattutto l'ultimissima frase che pronuncia, il fatto che eventualmente se fosse tornato sarebbe stato solo per Georgie... Non aveva mai fatto mistero di non amare Jessica, ma girare così il coltello nella piaga non era forse proprio necessario...
Jessica mi ha fatto tenerezza, si vede che il personaggio ti piace, perché l'hai caratterizzata in un modo in cui, per forza, il lettore si trova ad empatizzare con lei, nonostante in sostanza alla fine pianifichi un nuovo tentativo di omicidio di Georgie, da parte di Kenny. In particolare ho trovato molto delicata la parte in cui Benny ricorda la reazione di lei all'ultimo abbandono da parte di Abel, con quel pianto accorato cui non si era mai abbandonata nemmeno da piccola. Dà davvero la misura della profondità di quell'amore che la tormenta tanto da snaturarla, portandola a mostrare una debolezza che proprio non la caratterizza, e questo anche quando corre dietro ad Abel gettando alle ortiche il suo, normalmente granitico, orgoglio.
Arthur, poveretto, anch'io come Georgie non riesco a non vederlo se non come un fratello, per lei, e quindi la sua dichiarazione mi ha più che altro infastidito, ma sono contenta che si sia reso conto di essere stato troppo duro e, alla fine, ipocrita, con Abel, cui è sinceramente legato, e questo mi fa piacere.
Sembrava avviato su una buona china, con i suoi propositi di diventare un uomo in grado di badare a se stesso, e quindi lasciarsi alle spalle i suoi traumi, ma in tutto ciò si inserisce la morte dello zio Kevin, ultimo sconvolgente colpo di scena del capitolo, e quindi vedremo come questo impatterà su tutto il trio, ma soprattutto su Arthur...
Insomma un capitolo denso di eventi, dopo la parentesi rosa di quello precedente... Non mi aspettavo proprio tutte queste complicazioni in un colpo solo, eheh!
Un abbraccio, cara!
(Recensione modificata il 23/07/2020 - 12:53 am) (Recensione modificata il 23/07/2020 - 01:31 am) |