Recensioni per
Les roses conservent leur beauté même dans la mort
di ValorosaViperaGentile

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano

Ho scoperto solo ora questa bellissima ff e sono felicissima di averla letta. Oltre ad essere molto curata dal punto di vista storico e scritta bene, approfondisce quello che è secondo me uno degli episodi puù belli e commoventi dell'anime. la scena dell'addio è per me, che santifico l'amicizia, davvero straziante e tu hai approfondito molto bene il rapporto fra le due donne. Complimenti. 

Recensore Master

Che dire di questa fiction? Nemmeno la si può definire così! Se davvero non conoscessi Oscar, Rosalie, Andre'come personaggi fittizi creati ad arte, dal tuo testo potrei pensare facciano parte di un tutto, un tutto che è Storia, vita reale come e'la sorte degli umani .......o piu' semplicemente un'essenza di verità. Tutto palpita, tutto scorre dentro le tue righe anni, secoli passati che tu fai sentire prossimi a noi, tangibili, presenti con uno spiazzante presente storico, dialoghi in prima persona, e scene ormai dimenticate che nuovamente ci tornano dalla nostra infanzia, restituite assieme alla nostalgia, ai sapori, ai brividi di un ricordo lontano .
Ho scritto piu' di 200 recensioni su questo fandom, eppure non mi era mai capitato di trovare un testo storico romanzato così profondo, accurato e pure semplice nella sua complessita'e tanto quanto nel suo messaggio e nel suo significato più vero .
Cio' che mi ha colpita di più e' senza dubbio il solenne,struggente commiato fra la regina e Oscar: un'amicizia ventennale troncata dall'impeto sconvolgente di Eventi epocali , tradizioni e società che si annientano per poi risorgere in un Mondo Nuovo. Ahimè l'Antonietta che qui e' chiaramente la protagonista, è per eccellenza l'emblema di quel mondo che si vuole abbattere, con tutti i suoi privilegi, iniquità e contraddizioni, Maria Antonietta e Luigi:due ragazzi vittime loro volta in un assurdo gioco di alleanze, calcoli fra adulti che li ha visti catapultati in realtà ignote, come due irresponsabili, inconsapevoli pedine.
E ci sarebbe tanto, tantissimo altro da dire per lo spirito evocativo che cattura il lettore e lo invita alla meditazione e alla ricerca di un vano "perché " a tanta follia umana e catastrofica miseria. Che pena vedere la povera sovrana ingiustamente condannata a morte, assieme al marito, separata dai figli e chiusa in una cella con l' unico conforto nella fede e nel ricordo di Oscar, un'amica leale, che certamente da viva, non avrebbe permesso la sua fine così ingiusta. .....io davvero mi auguro che tu vinca questo premio perché la tua storia è sprecata in questo fandom. Meravigliosa!!
Ps: ci sono alcune note di cui vorrei precisazioni: 1:vorrei sapere dove hai trovato la foto, così singolare che apre il capitolo, c'è in rilievo appena accennato, il vero ritratto della regina che appena si scorge in controluce.Originale!!
2 parli di place Victor Hugo, secondo me dovresti correggere, certamente allora quella piazza si sarà chiamata in altro modo perché Hugo nacque appena nel 1802
3:L'impaginazione. .....si legge tutto benissimo però per rendere più agevole il contenuto , dovresti aprirlo su tutta la pagina, così è bello ma sembra impostato come se si trattasse di una poesia.
Ovviamente decidi tu come meglio credi. Grazie mille di questo capolavoro! !
(Recensione modificata il 06/03/2016 - 05:34 pm)

Recensore Master

Accidenti che bella storia davvero :)
Mi spiace non saperti fare la review che meriti. Mi piace lo stile misurato, senza i tumulti della passione e mi piacciono le citazioni che dissemini, come i sassolini di Pollicino per una commistione tra storia e Storia non pedante.
Bello aver scelto non un momento che riguarda il loro amore, ma l'amicizia tra la Regina ed Oscar - non sei la sola, ne ho in mente un'altra altrettanto bella anche se molto diversa... la scoverai :) [non è mia eh! sia chiaro!].

Recensore Junior

Eccomi qua, dopo tanto tempo a recensire questa storia. Adoro Lady Oscar e la Rivoluzione Francese per cui ho trovato la tua OS davvero sublime!
Ammetto che all'inizio avevo qualche difficoltà nel comprendere dove fossimo e cosa stesse accadendo ( forse perché sono ancora troppo impressa nel mio romanzo ambientato durante la rivoluzione) ma successivamente mi sono lasciata trasportare dalla lettura e l'ho trovato davvero sublime, soprattutto considerato l'ottima fusione che hai fatto tra anime - film del 1989 ( che ho visto e trovo davvero ottimo) - e resoconti storici.
Inoltre ho trovato moltissimi personaggi presenti anche nella mia storia e altri che poi si aggiungeranno quindi diciamo che la tua OS mi è stata molto utile anche per capire alcune cose che poi mi serviranno in futuro. Insomma hai unito l'utile al dilettevole
Per cui, eccoti la bandierina verde che meriti in pieno e non ti nascondo che - sviluppato correttamente - ce lo vedrei come romanzo in libreria :D
(Recensione modificata il 22/02/2016 - 02:38 pm)

Recensore Junior

Ciao, ho trovato questa fic per puro caso, girovagando tra i vari gruppi su Facebook, e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Diciamo che, portandomi RoV nel cuore da quando ero bambina (come tanti, ovviamente), mi ha sempre amareggiato non poco, aprire la sezione qui su EFP per ritrovarmi solo le solite storielle d'amore davvero poco consone ai personaggi originali. La storia creata da Ikeda tratta e apre la mente a tante cose, perché coglierne una sola e snaturarla, poi?
Questa tua storia prende quello che secondo me è uno dei rapporti più significativi e rappresentativi del momento storico che la Ikeda vuole ritrarre. Non solo apprezzo la scelta tematica, ma sono davvero ammirata dal modo in cui hai saputo rendere 'reale' il contesto del manga, mischiandolo sapientemente alla storia vera, che sei riuscita a ritrarre nel modo migliore per un racconto e non un testo specializzato: ovvero rendendo il lettore partecipe di quei dettagli e quelle vicende che trasmettono subito che, ehi, questi fatti avvenuti secoli fa riguardavano persone vere, da una parte come dall'altra, e che in fondo non c'è ragione per sentirsene così distaccati, lontani che siano.
Tornando a Oscar e Maria Antonietta, di quest'ultima ho molto apprezzato il ritratto obiettivo, che mette sì in rilievo la sofferenza di una donna, ma anche il fatto che gran parte di questa sofferenza è dovuta alla sua cecità e alla sua ostinazione nel volersi aggrappare al proprio status e alla visione del mondo che ne deriva--sì, la perdita di suo figlio, l'indifferenza generale a riguardo sono eventi molto dolorsi, ma lei ha forse pianto per quell'infinità di bambini che a Parigi e dintorni hanno perso la vita per la fame o la cattiva igiene? Oscar le vuole bene, Oscar realizza che non è la malvagità che muove le azioni della regina, ma capisce bene che l'ingenuità non è perdonabile, in questo caso, e che gli affetti personali non possono prevalere su ciò che è giusto.
Insomma, grazie per questo bel ritratto di un legame così bello nelle sue contraddizioni, di una regina che innanzitutto era una donna come tante, e di Parigi che soffre e cambia.

Recensore Veterano

Aspettavo con ansia di leggere - e poi di recensire - questo tuo primo sforzo nel meraviglioso fandom di "Lady Oscar" (ma mi piace di più il nome originario: Le rose di Versailles, che è anche più calzante con il tuo lavoro) - e non solo per il fandom in sé, ma anche perché ero ansiosa di vederti all'opera con un racconto di più ampio respiro, certa che mi avresti dato un frutto ben succoso in cui affondare i denti.
Ed in effetti così è stato - il pezzo non mi ha delusa ma anzi, ha saputo sorprendermi e farmi immergere completamente nella lettura - capace di farmi dimenticare per un po' la realtà contingente per calarmi nella Francia rivoluzionaria, con tutto il suo carico di tensione e sangue - aspettative tradite, passate e future.
Quello che fai, qua, è fornire un quadro accurato e dettagliato del contesto, mantenendo però il focus ben saldo sulle spalle dei personaggi, così da conservare il tono introspettivo (ed emotivo) che caratterizza la tua scrittura, arricchendolo però della miriade di dettagli che puoi permetterti di inserire in un racconto lungo - e, per di più, di ispirazione storica, che - come ormai ben so - è decisamente il tuo forte.

Ma andiamo per gradi: ben lungi da essere una semplice fanfiction "missing moment" o un breve approfondimento di una scena dell'anime, in un pezzo di questa ampiezza era necessario fornire il giusto contesto al lettore, così da esulare dall'aspetto fanfiction per addentrarsi nel sentiero della Storia; ho adorato questo tuo approccio, perché come ben sai sono un po' scettica nei confronti della fanfiction "pura" (nulla di male in essa, ma mi attrae poco, perché spesso è troppo semplicistica), mentre adoro chi sa andare "oltre" la fonte originaria per rileggere gli eventi in una chiave più profonda e realistica, pur - nel caso della fanfiction - restando nei canoni della caratterizzazione e "feeling" originari.
E' quello che tu hai fatto qua: sei partita dalla scena del commiato tra Oscar e Maria Antonietta per poi allargarti verso una panoramica ampia e completa sulla Parigi rivoluzionaria, mostrandone i moti che la scuotevano come un vento impetuoso, una corrente rabbiosa e mefitica che soffiava tra le strade putride della capitale per giungere fino alle finestre dorate della reggia dei Sovrani - e dei loro pavidi nobili.
Sono di solito poco amante del narratore onnisciente - quello che ti spiega le cose dall'alto, quello che tutto sa, e lo presenta al lettore come una voce fuori campo - per poi tuffarsi d'improvviso nella mente quando di uno personaggio, quando dell'altro; non lo amo perché il rischio di trovarsi lunghe parti di "tell" (e di infodump) è alto, e inoltre trovo che porti lontano dai personaggi; preferisco il narratore immedesimato, quello che sa solo ciò che sa il personaggio sulle spalle del quale è posta la "telecamerina", per intenderci - ma comprendo bene la tua scelta di usare l'onnisciente, in questo racconto. Mostrare il contesto - e fornire l'inquadramento storico - tramite gli occhi di un personaggio avrebbe voluto dire creare un gran numero di "scene dirette" - e, sebbene mi sarebbe molto piaciuto vederti alle prese con questo tipo di narrazione, mi rendo conto che avresti dovuto scrivere un racconto dalla lunghezza forse triplicata, se non peggio.
Dunque, in questo frangente, l'onnisciente svolge a dovere il suo compito, librandosi sulle strade di Parigi e spiegando a dovere scenario e contesto, e facendolo in modo efficace e mai banale, rendendo le informazioni ben più interessanti che se non le si leggesse in un testo di Storia. Di questo rendo merito al tuo stile -che è fluido ed elegante, non perde mai chiarezza e al contempo è capace di avvincere con le belle immagini e gli splendidi giri di frase - riuscendo a rendere accattivanti anche i lunghi pezzi di "tell" - che pur sono presenti e che, come ti dicevo, a caso normale mi farebbero storcere la bocca.
Ma è quando il narratore scende dal cielo tumultuoso di Parigi per affondare nelle menti dei personaggi che il tuo racconto davvero risplende: la caratterizzazione è magnifica, e le interazioni tra gli attori principali è perfettamente riuscita: di Oscar posso dire che ho ritrovato tutte le caratteristiche che me l'hanno fatta adorare nell'anime; orgogliosa, dignitosa, schiva. Fedele a se stessa, e al contempo capace di grande carica di umanità. Perfettamente IC, come amo leggere in una fanfiction - ma con in più lo scavo psicologico che una scrittura profonda e affilata come la tua sa offrire. Lo stesso dicasi di André, nella sua breve apparizione, e di Rosalie, a cui hai dato una grande dignità umana, nel suo rapporto con la Regina, negli ultimi, terribili giorni di questa tragedia.
Ma la vera protagonista di questa storia, ai miei occhi, è proprio la Regina - che cessa dopo il primo dialogo di essere una "emanazione" dell'anime per vestire i panni del Personaggio Storico - con la sua complessità e la veridicità della tua caratterizzazione - la complessità di una donna controversa e probabilmente fraintesa dalla Storia, non esente da colpe, certo, ma neanche il mostro superficiale che le cronache rivoluzionarie e illuministiche ci hanno tramandato.
Il lavoro di scavo che hai fatto con lei è enorme, ed è la vera gemma di questa storia, assieme alla ricerca minuziosa del periodo, e allo stile prezioso; quando dico che dovresti addentrarti nel territorio insidioso (e bellissimo) delle original (storiche e non) non lo dico per dire, e questo racconto me lo conferma: siamo oltre la fanfiction, in un ibrido affascinante tra racconto storico e pezzo di derivazione. Basta davvero un piccolo passo per andare oltre, e credo che dovresti cominciare a pensarci seriamente, ecco. Te l'ho sempre detto, e sempre te lo dirò.
La tua Maria Antonietta è il vero "colosso" di questa storia, e ogni altro personaggio (per quanto ben caratterizzato) serve a mettere in luce le sue contraddizioni e il suo tormento - quel suo essere anima sperduta e coraggiosa in bilico tra un passato che sta collassando e un mondo che sta venendo alla luce violentemente - come un feto cannibale affamato della sua carne tenera e inviolata, viziata dagli agi, ma non del tutto esente dal marchio del dolore.
La parte che più ho amato, infatti, è l'ultima - con la descrizione dei suoi ultimi giorni alla Conciergerie; la sua interazione con Rosalie è straziante - come un meraviglioso uccello del paradiso spogliato del piumaggio, e intento nell'ultimo canto. Dai prova di una grande sensibilità nel descrivere gli ultimi giorni - atti e pensieri - di un condannato a morte, e lo fai con sobrietà (quanto detesto i sentimentalismi XD), facendo respirare la Storia pur all'interno della griglia definita dalle scene dell'anime - come nel riferimento alla rosa di stoffa confezionata da Antonietta per la tomba dell'amica scomparsa.
Ecco, qua mi hai fatta soffrire di quella sofferenza che è al contempo dolorosa e sublime, e va bene così. Amo questo connubio - amo (tentare) di scriverlo, e amo leggerlo. E qua me l'hai fatto trovare proprio in grande spolvero.
Grazie, dunque, per questa lettura intensa e dolorosa, e ricordati cosa ti ho detto - e continuerò a dirti - sul valicare i limiti. Sei già scalpitante, butta giù quel recinto una volta per tutte!
Un abbraccio. :*

Recensore Junior

Ciao!
Come potrai immaginare sono qui per lo scambio di recensioni. Lady Oscar è uno dei cartoni che ricordo con maggiore affetto della mia infanzia, anche se il suo ricordo è un po' sfocato, considerando come non abbia mai avuto occasione di vederlo nella sua interezza: nonostante questo non ho avuto grandi difficoltà nel leggere e nel comprendere questo tuo splendido "debutto"nel fandom e ammetto di essere stata rapita dal fascino dell'ambientazione che sei stata in grado di riprodurre con così tanta precisione. Purtroppo per colpa di un professore un po' nullafacente al liceo non ho avuto modo di studiare come si deve la rivoluzione francese, ma ho trovato nella tua storia una marea di nomi di posti che ho visitato e di personaggi di cui ho sentito parlare a lungo e questo ha ulteriormente contribuito a farmi apprezzare ancora di più il modo delicato e allo stesso tempo struggente in cui hai descritto la fine, se così è giusto definirla, di una profonda amicizia al termine di un'estate di profondi e dolorosi cambiamenti. Non so bene come descrivere questa tua storia, perché, sebbene tratti di amicizia, parla anche dei sanguinosi eventi che la costellano, che la mettono alla prova e che vengono superati con fatica. Trovo che l'affetto di Maria Antonietta nei confronti di Oscar sia qualcosa di incredibilmente profondo, è un affetto che nonostante i tradimenti e l'incombere della morte, rimane intatto fino all'ultimo istante di vita della Regina, un personaggio che hai descritto con un'accuratezza e un introspezione davvero degne di nota. Leggendo la tua storia sono stata catapultata nella Parigi settecentesca al culmine dello scontro di due ideali, e ho apprezzato in particolar modo il fatto che un evento importante come la Rivoluzione Francese sia stato narrato sotto il punto di vista di entrambe le parti: sarà pur vero che la storia la scrivono i vincitori, ma hai saputo descrivere in modo eccellente sia la crudezza degli atti di un popolo ormai vinto dalla disperazione, sia il dignitoso contegno dietro cui Oscar e Mariantonietta cercano di accettare il dolore di quello che ormai è il tramonto di un epoca e di un'amicizia.
Ci tenevo anche a complimentarmi per il modo in cui ti sei informata e hai strutturato il "glossario" di questa storia: hai offerto una descrizione realistica e davvero dettagliata di un'epoca molto complessa, cosa che, a mio parere, è da pochi. I miei complimenti.
Alla prossima,
                           Class.

Recensore Master

Un bellissimo racconto poetico e crudo insieme degli ultimi giorni di Maria Antonietta, che appare con la dignità delle eroine tragiche; bella l'evoluzione del suo rapporto con Oscar.

Recensore Veterano

Ciao, gran bell'esordio, complimenti! E' la prima volta che leggo di questo tema trattato in modo così approfondito e curato. 
Si nota il lavoro di ricerca e documentazione storica, anche se hai seguito molto la prospettiva offerta dall'anime, come tu stessa dichiari nelle note conclusive. Un lavoro certosino. Io non sono un'esperta, però, non fare affidamento sul mio parere. 
Mi è piaciuta anche l'impaginazione del racconto: credo che tu abbia risolto i problemi di visualizzazione di cui si diceva in un'altra recensione.
Ottimi il linguaggio, la ricchezza dei vocaboli, le descrizioni. Il testo scorre facilmente, nonostante la lunghezza e lo spessore dei contenuti.
Molto originale e d'effetto la descrizione di Maria Antonietta nel suo rapporto con Oscar in questa fase finale cosiì delicata per la loro amicizia: la regina ne esce ingigantita, forse grazie anche al supporto delle Sacre Scritture. La sua capacità di perdonare (magari l'avesse avuta anche nel caso della collana!) la rende un'eroina.
Forse come unico suggerimento potrei proporti la prossima volta di spezzare il racconto in due, almeno: io non ho faticato a leggerti fino alla fine ma magari qualcuno preferisce una pausa di riflessione ogni tanto! E sì, un'altra considerazione ma molto molto personale: ho trovato non molto azzeccato il paragone di Andrè con la brezza primaverile. Soprattutto da metà anime in poi, Andrè è tutto tranne che leggero, direi. La brezza primaverile era Rosalie per Oscar. Ma è una minuzia e tu sei liberissima di vedere la leggerezza in Andrè.
Grazie per questa storia e per le emozioni che mi ha dato. Spero di leggerti di nuovo in questo fandom.
(Recensione modificata il 10/02/2016 - 11:35 pm)

Recensore Junior

Con questo pezzo non so bene dove cominciare a complimentarmi. XD

So per certo che è testo più lungo che scrivi da parecchio tempo, e credo che come primo tentativo a una OS di una certa importanza, tu sia riuscita pienamente nel tuo intento. Iniziamo allora dallo stile: l'ho trovato scorrevolissimo, di una leggerezza quasi poetica, e soprattutto adatto a trasmettere con naturalezza la mole di informazioni che ti sono servite per ricostruire l'ambientazione. La ricerca storica è evidente, certosina, maniacale come conosco e amo in te; inoltre, sei riuscita ad amalgamare benissimo i fatti reali con quelle imprecisioni che sono scappate alla Ikeda nel suo lavoro.

La regia che hai scelto questo testo - la panoramica sulla Francia in tumulto, sulla monarchia in crisi, seguita da uno zoom nella mente di Oscar che è quasi repentino ma non per questo innaturale, per poi focalizzarti su alcune scene, l'ho trovata molto scenografica ed efficace, e le sapiendi descrizioni hanno fatto in modo che potessi figurarmi il panorama di cui mi stavi narrando con una precisione al dettaglio. Particolarmente ho apprezzato di librarmi nei corridoi di Versailles sulla spalla di Oscar, per poi seguirla negli appartamenti della Regina, il suo rifugio. Ho trovato quel punto estremamente vivido, colorato; un perfetto contraltare con l'atmosfera Parigina piovosa e cupa. Non è casuale la menzione del sole, che diventa un leitmotiv del pezzo: l'ultimo sole tramonterà nel momento della separazione tra Maria Antonietta e Oscar è anche la monarchia che si avvia al declino.

Abbiamo poi il dialogo tra la Regina e la sua amica, alleata, confidente: il tuo menzionare il piccolo principe deceduto da poco mi ha stretto il cuor,e nonostante non veda l'anime da svariati anni. Già nel primo scambio, che ho trovato naturalissimo per scorrevolezza e IC, c'è il presagio di quello che avverrà: il silenzio di Oscar, la testardaggine di Maria Antonietta nel non ascoltare la voce del popolo per quell'orgoglio che tanto in alto ha portato sua madre Maria Teresa, sono le ombre del futuro di separazione che incombe su di loro, che si realizza pienamente nel loro prossimo incontro.

Hai inframezzato il momento in cui Oscar pugnala la sua Regina di fronte con un altro excursus che, per informazioni e lunghezza, riesce a dare benissimo l'idea del tempo che passa. Nonostante non sia una particolare fan del tell, in questo caso è stato usato sapientemente, e tutto il pezzo è montato quasi come un film - mi ricorda certi spezzoni, in cui il passare dei mesi viene appunto fatto intuire da inquadrature che mostrano l'alternarsi delle stagioni, il susseguirsi di eventi senza soffermarsi in un punto in particolare. Anche il dialogo tra Oscar e André contribuisce a creare l'aspettativa, che si realizza nel giardino della reggia, dove le due rose di Versailles si dicono il loro addio.

Il tradimento, l'orgoglio, la sofferenza: i sentimenti che attraversano Maria Antonietta sono palpabili, e la divisione di Oscar tra i due fuochi - nonostante abbia già deciso che strada seguire - è dolorosa quanto le lacrime della Regine.

Ancor più dolorosa è la scena tra Rosalie e la vedova Capeto.
Di Maria Antonietta ormai non resta più nulla: sradicata dal suo ambiente, separata dalla sua famiglia, ha perduto la sua identità - le resta però l'amicizia con Oscar, che impara a conoscere dagli occhi di un'altra. La crescita psicologica della Regina è evidente proprio qui, quando capisce che esiste un'altra ottica diversa dalla propria, uno sguardo che ha pari dignità del proprio; la rosa bianca di stoffa, che già mi aveva fatto penare nell'anime, qui assume una valenza ancor più straziante: Oscar è una figura ambivalente, che ha pugnalato la Regina ma lo ha fatto degnamente, senza nascondersi dietro a scuse; allo stesso tempo, resta un'amica che viene riscoperta solo quando è ormai irraggiungibile.

L'aria finale di malinconia traspare da ogni minuto dettaglio: la monarchia muore con Maria Antonietta, la giovinezza della Regina è morta con Oscar, ma la loro amicizia sopravvive anche alle ferite del cuore.

Nulla, non so che altro aggiungere, se non che spero questo racconto vinca perché il lavoro che c'è dietro, il simbolismo, l'accuratezza nella ricostruzione merita tutti i premi del mondo.

Recensore Master

Carissima, non sono riuscita a leggere nemmeno un rigo ..forse hai avuto problemi di impaginazione ?controlla è un peccato ..un abbraccio