Recensioni per
L'innocente
di Flora

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/08/17, ore 00:45
Cap. 1:

Hai scelto una tematica che dire delicata è dire poco e l'hai trattata secondo un punto di vista davvero originale, che comunque non risparmia nulla al lettore e lo guida lungo quella serie di vicende terribili che deve sopportare questa sfortunata ragazza.
L'audacia va sempre premiata e quando porta a qualcosa di tal qualità, allora va premiata ancor di più! Non sono di manica larga, ma devo davvero assegnarti una lode più che guadagnata.
Mi hai dato l'impressione di essere seduto accanto a questo gruppo di persone che ne parlano, in maniera anche molto sfrenata, pur non scadendo mai nella volgarità - altro punto di merito -, come se si trattasse di un pettegolezzo qualunque, e di visualizzare ogni abuso subito dalla ragazza, questa incarnazione di un bocciolo di rosa schiusosi forse troppo presto, scalfito dalle miserie della vita e dall'implacabile scorrere del tempo, sino a diventare un'arida rosa pallida ed emaciata prima del tempo.
Spero di aver reso l'idea. In ogni caso, il lettore è di fronte ad una figura umana molto triste, la quale, con un nome che pare una beffa del destino, forse non ha mai capito del tutto quanto ha subito. E questo è ancora più triste, per non dire devastante, come il fatto che la sua fede, pura e incondizionata, non l'abbia salvata. Purtroppo per lei, la risposta alle sue preghiere non è mai arrivata.
Il periodo conclusivo mi ha fatto gelare il sangue, lo devo ammettere, anche più della descrizione del parto e del bambino.
Hai mostrato una padronanza del linguaggio e un pieno controllo della trama e della sua struttura davvero molto rari e, non lo nascondo, ti sto alquanto invidiando per questo. E anche per il risultato complessivo.
Non mi dispiacerebbe vederne una versione cinematografica, sai? Sarebbe un film crudo, visivamente violento, ma anche necessario. L'hai ambientato in un'epoca lontana, ma la realtà dimostra in questo periodo che la distanza è solo una questione cronologica. Pensa che colpo: un film storico d'attualità! Non so tu, ma io già vedo una serie di fotogrammi scorrere nella mia mente.
In conclusione, ti faccio i miei più sentiti e sinceri complimenti e ci si vede presto. ;-) :-)

Recensore Junior
01/06/16, ore 10:09
Cap. 1:

wow...
ah, già! Questa è la recensione premio di partecipazione al contest "Secondario a chi?" xD
Allora, mi hai detto che potevo scegliere quello che volevo e penso avrei sofferto meno se tu mi avessi detto "scegli di che morte morire" xD
Facendo un giro sul tuo profilo continuavo a dire "questa sembra interessante...ma anche questa! E questa!", poi mi sono imbattuta in "Gekido" e lì mi son ricordata "l'ha scritta lei!!!"
Perciò ho capito che qualsiasi cosa avessi scelto non sarei rimasta delusa ahahah
Premesse a parte (giusto per farti capire perchè ti ho inserita tra le autrici preferite), torniamo a questa OS e ripeto...wow!
Sono arrivata in fondo con un senso d'angoscia e tristezza che poche volte ho provato. Che vita disgraziata, povera Benedetta (immagino la scelta del nome non sia casuale). Ciò che fa più male, però, è pensare che niente è esagerato e che questo genere di cose può succedere veramente a chiunque (anche se forse era più facile qualche anno fa, quando primeggiava il sistema patriarcale...ora se Dio vuole noi donne abbiamo forse un po' più voce in capitolo... forse).
E' un argomento delicatissimo e tu l'hai trattato con crudeltà implicita (che vuol dire? Boh xD). Ti raschia dentro, parola dopo parola, lasciando però intatta la superficie. Hai uno stile strepitoso, davvero. A primo impatto sembra una novelletta, per com'è raccontata, uno di quei spettegolezzi tra comari, ma intanto ti penetra all'interno e arrivata in fondo ti lascia vuota e confusa.
Forse è proprio questo contrasto tra la pesantezza degli eventi e la leggerezza con cui viene raccontata (come se veramente fosse una comare a parlartene davanti all'uscio di casa, giusto per spettegolare un po') che tramortisce.
Comunque... non credo che mi riprenderò con facilità xD
Soprattutto l'ultima frase, quella che chiude, da il colpo di grazia.
Davvero bravissima, hai una capacità incredibile.
Ti invidio un po' :P
Sono felice di essermi imbattuta in queste tue storie, sono delle perle davvero.
Complimenti.
A presto.

Ray.

Recensore Veterano
08/04/16, ore 14:55
Cap. 1:

Ciao :D
Sono capitata qui per la sfida degli oscar - era la prima storia che mi aveva incuriosita e così mi sono detta: "Beh, mi porto avanti con la sfida e vado già a vedere di cosa si tratta".
Non sai quanto mi è dispiaciuto non trovare più la tua storia dopo la scrematura dei partecipanti. Ho comunque deciso di lasciarti una recensione, perché per me la tua storia era in assoluto la vincitrice della categoria - e lo dico contro il mio stesso interesse, visto che io ho una storia in gara nella sezione drammatico.
La tua storia è meravigliosa. Oltre al fatto che la tua grammatica è perfetta e le parole che usi sono azzeccatissime, la storia che racconti emoziona fino in fondo e ti fa stare incollata alle pagine.
Benedetta è un personaggio che non dimenticherò, volevo dirtelo. Questa storia è qualcosa che non dimenticherò. Sei stata sublime, hai usato una linearità semplice che mostra però una tematica disarmante, raccontata con un elegante rispetto. C'è tanta dignità nel modo in cui racconti la storia di questo personaggio tragico ed è una cosa che apprezzo perché è sempre facile cadere nell'esagerato quando si parla di tematiche delicate.
Quindi, davvero, ci tenevo a dirti che per me hai vinto tu.

P.S: l'ultima frase - da brividi. Complimenti davvero, hai un grandissimo talento.

Always_Always
(Recensione modificata il 08/04/2016 - 03:05 pm)

Recensore Veterano
31/03/16, ore 20:26
Cap. 1:

Buona sera! Eccomi qui per lo scambio di commenti! ^.^
Devo dire, prima di cominciare con la recensione vera e propria, che sono proprie tante le tue storie interessanti. Ero davvero tentato dal prendere la fan-fiction sul Padrino ma poi ho notato questa one-shot drammatica.
Nasce da un contest ma il soggetto evocato per questo contest è a dir poco meritevole di una bella recensione...

La religione è l'oppio dei popoli e la scusa dei vigliacchi.
E' un mio parere soggettivo, che ho voluto non nasconderti, nato allorché sono giunto a metà pezzo. E' un pugno nello stomaco, non perché scritto male od altri anzi assolutamente impeccabile la forma, per il suo realismo.
Non è gretto, non è fantasioso, non è horror...è reale.
La narrazione ci racconta qualcosa che accadeva davvero, in ogni sua sfumatura, e per questo meriti tutti i miei complimenti. Già solo per l'avere riportato sulla carta virtuale il pensiero di quello che mi appare come un momento a cavallo tra la fine dell'ottocento e la prima metà del novecento, tutto da alcuni dettagli come Conte e matrimoni semi-programmati con rampolli, è un successo per il quale i complimenti si sprecano così come si sprecano le note su quanto ingiusta fosse quella società.
Gira e rigira è sempre colpa sua, di Benedetta, e mai degli altri...che, invece, sono i veri responsabili delle sue azioni.
Ma mai fosse che in quei tempi una figlia od un figlio fosse ritardato. 
Al limite era tardo/a e...come viene detto nel testo circa le femmine, meglio bella e tarda che intellingente e con idee farlocche in testa.
  
E' stata una lettura rapida, il pezzo è lungo il giusto con fasi dettagliatissime ma mai troppo lunghe o confuse, ma davvero intensa.
Fa stringere i pugni ed indurre una simile reazione è impagabile, dunque...bandierina verde super-super-meritata!

A rileggerci presto! ^.^

Recensore Veterano
30/03/16, ore 16:58
Cap. 1:

Mamma mia, 
l'inizio mi ha fatto venire ansia, ad immaginarmi quella poveretta! E non avevo immaginato, comunque, un background del genere. Avevo sospettato tutt'altro, insomma.
E anche quando ho letto la frase di lei sanguinante, la prima cosa che mi era venuta in mente era che le fossero semplicemente venute le mestruazioni. E invece... no, troppo ottimista :(
Appena hai nominato Don Luigi, invece (forse perché ormai avevo capito che le cose erano destinate ad essere tragiche tragiche) ho pensato a cosa avrebbe fatto.
Speravo che con la maternità avesse trovato un po' di pace, malgrado tutto, e invece... caspita, hai voluto andare fino in fondo con la sfortuna di questa poverina :(  
Scusa, sembra che me la stia prendendo con te, ma non è così! v.v In realtà la storia mi è piaciuta molto, e anche il modo particolare in cui l'hai raccontata.

Compliementi quindi... e alla prossima!

 

Recensore Veterano
10/03/16, ore 18:09
Cap. 1:

Bellissimo spaccato di passato, ma neanche tanto passato... Complimenti al tuo stile, davvero. Chiaro, denso, significativo. Una pagina per descrivere una vita intera. Compito non facile, ma tu lo hai svolto alla grande lasciando in chi legge un senso di nausea e impotenza che rode lo stomaco.

Recensore Master
03/03/16, ore 13:23
Cap. 1:

Ciao! ^^ Sul tuo stile ormai lo sai come la penso. È una delizia leggere storie così ben curate, sia per quanto riguarda la grammatica, sia per i dettagli del background che accompagnano il lettore per mano lungo la trama.
L’inizio, con Benedetta che prega inginocchiata davanti l’altare, mi è piaciuto molto. Per me hai delineato benissimo il suo carattere: il suo essere un po’ ritardata la rende effettivamente l ‘innocente che, come un eterno bambino, vive i mali del mondo senza capire veramente il perché. Sembra persa nel suo mondo, incosciente delle conseguenze delle azioni e di ciò che vogliono da lei gli altri.
È una storia cruda, questa. Eppure, nonostante l’alto livello di drammaticità, c’è qualcosa di bello e positivo che si nasconde nella tenacia di Benedetta che non smette mai di pregare. Il tempo passa, una stagione lascia il posto alla successiva e lei quasi non se ne accorge, lì sull’inginocchiatoio di legno che le ha ferito la pelle.
Nel convento le suore, che dovrebbero essere gentili e misericordiose con tutti, si prendono gioco della poveretta, rendendo la sua vita ancora più penosa. E poi il colpo di scena migliore di sempre... Come ben saprai adoro i sentimenti complicati o impossibili, e quando ho letto del prete pazzo d’amore per Benedetta il racconto mi ha coinvolto ancora di più. Se all’inizio speravo che almeno lui riuscisse a trattarla bene, poi è saltato fuori il suo lato più perverso e codardo. Alla fine il suo sentimento d'amore non era poi tanto buono e giusto, tanto che ha finito anche lui per approfittarsene dell’ingenuità della giovane. Assolveva i peccati di Benedetta, quando quello che aveva più bisogno di una confessione era proprio lui.
L’ambientazione storica si avverte in numerose parti del racconto, a partire dalla mentalità maschilista che vede le donne come peccatrici, la cui sola utilità è quella di dare alla luce eredi maschi.
Il finale, paradossalmente, mi ha lasciato con un senso di pace. Benedetta continua a pregare; il tempo la invecchia e la imbruttisce, ma lei continua a pregare… sembra quasi diventare parte integrante di quell’altare, una statua, un monumento in memoria di tutto ciò che ha passato. Sono riuscita a vederla attraverso le tue descrizioni e quest’immagine mi ha profondamente toccato.
Non posso che farti i miei più sinceri complimenti.
 
Alla prossima,
Monique

Recensore Veterano
22/02/16, ore 18:43
Cap. 1:

L'intensità di questo racconto mi si è appiccicata alla pelle, ed io Benedetta non la dimenticherò mai. Hai incarnato in lei, ogni tipo di dolore che una donna possa provare nella vita. Mi hai reso partecipe della sua vita, e mi hai lasciata con l'amaro in bocca. Le vere storie, di vita vera, sono queste... quelle dove non esiste nessun finale perfetto. Le donne sono nate peccatrici e tentatrici, è questo ci insegna la religione dopotutto, no? E adesso, in questa vita dove il paradiso non esiste, ne paghiamo le conseguenze, sottomesse a quello che pare essere il sesso più forte. Dal padre, al cugino, al prete... Benedetta è il simbolo di chi nella propria vita non ha conosciuto l'amore. E lei, ne era alla ricerca di questo amore, che forse ha trovato nelle preghiere, consolandosi in esse. Ne trova un rifugio, perchè il suo peccato più grande è quello di esser nata donna.

Devo farti i miei più sinceri complimenti, perchè in così poche righe hai descritto una vita, ed sappi che i miei occhi sono luci di tristezza.
Benedetta, che poi non è, è un po' tutte noi.

Arte.

Recensore Master
17/02/16, ore 19:45
Cap. 1:

Ciao Flora!
Visto che sono a letto con l'influenza - e la cosa mi annoia molto -, ho deciso di farmi un bel giretto nel tuo profilo e deliziarmi con la tua scrittura. E invece sono rimasta senza parole.
Questa shot è... una perla. Una perla preziosissima.
Ho adorato ogni singola riga, ogni singola parola, persino la punteggiatura!
Sicuramente farò girare questa storia perché merita!
Benedetta è la tua rappresentazione di un mondo preso a calci a pugni dagli uomini, da coloro che credettero di interpretare le parole della Bibbia nel migliore dei modi.
L'hai presentata al lettore come non mi sarei mai aspettata: ci hai parlato di lei, ci hai consigliato di osservarla come merita, di indagare più in fondo di quel che possiamo perché Benedetta ha molto da dire, molto da raccontare.
Benedetta vive negli occhi di ogni donna screditata, sminuita e violata.
Non so come lei si nata nella tua testa, ma sono felice che tu ci abbia fatto conoscere una donna come lei.
Non perché Benedetta sia unica o rappresenti un tipo di donna "introvabile"; sono felice che tu ci abbia fatto conoscere la tua Benedetta in modo da ricordarci, sempre, quanto noi donne siamo soggette ad accuse infondate, a stereotipi.
Ahimè, non solo esistono uomini che si limitano a descrivere una donna - o a riconoscerne la grandezza - solo attraverso l'aspetto fisico, ma ci sono anche donne che remano contro loro stesse giudicando, appoggiando le insinuazioni sterili e prive di logica che sentono dalla bocca degli altri. Forse spinte dalla gelosia. Forse dal luogo comune.
Quelle donne, io le ho ritrovate nei chiacchiericci in convento e nello scherno della levatrice. E per me sono anche peggiori di tutti gli uomini che hanno violato Benedetta.

Il tuo stile, ovviamente, ha contribuito a rendere la storia ancora più potente e coinvolgente di quanto già il tema trattato non fosse.
La citazione iniziale, poi, aprirebbe un dibattito senza fine, per cui mi fermo qui, rinnovandoti i miei più sentiti complimenti.
La shot, mi sembra ovvio, finisce dritta dritta tra le preferite.
I miei complimenti!
OTTIMO lavoro!
Alla prossima!

Recensore Master
15/02/16, ore 11:09
Cap. 1:

Ciao!
Ho visto questo aggiornamento è dato l'argomento trattato non mi sono trattenuta dal leggere.
Dunque, Benedetta un nome che, secondo suo padre, doveva essere di buono auspicio e, invece, si è ritrovata con uno scherzo, un'ironia della sorte.
Ho sofferto per Benedetta, perché era un'anima innocente e libera da ogni cosa, si godeva la natura intorno a lei e le bastava. Una creatura semplice, docile bella perche naturale. Poi è stata macchiata da chi bello e semplice non lo è, macchiata da chi ha anime pesanti, da chi crede che la superiorità sia fare ciò che si vuole e approfittarsi di una ragazza che, forse, non capiva cosa le stava accadendo e perché. Benedetta oggetto di scherno, povera ragazza che colpa ne aveva? Prigioniera di una società che l'ha distrutta che la resa insofferente. Il sopruso maschile e l'invidia femminile di non poter essere in un certo modo, la convinzione di essere tutte sante, l'hanno portata a tutto questo.
Questa storia, da te narrata, rappresenta la maggior parte delle cose per le quali le donne hanno combattuto fieramente, liberarsi da un oppressore ben più peggiore dell'uomo, ma quello della morale.
Purtroppo è un fattore ancora ben radicato nel mondo, ma speriamo che questo piccolo racconto possa aprire gli occhi a qualcuno: accusate un innocente non serve a niente.
Benedetta non ha neanche la speranza di trovare la pace dopo la morte, anche se ha pregato così tanto. Benedetta è un'anima sfortunata, appesa a un filo alla quale non resta che sperare.
Alla prossima!

Recensore Veterano
14/02/16, ore 14:38
Cap. 1:

La meraviglia di una donna che è nulla tranne un corpo. Una storia possibile,fino a non molti anni fa e in alcuni casi ancora. Triste, ma realistica, una piccola perla ormai su queste lande. Grazie

Recensore Junior
13/02/16, ore 15:17
Cap. 1:

Come ti ho già detto il privato, sono sinceramente convinta che tu sia l'equivalente letterario di De Sade. 
Che cosa ti fanno i tuoi personaggi che devi sempre metterli in croce, poveri cuori, tanto per rimanere in tema? ç_ç

Passando alla recensione vera e propria, ovviamente l'ho amato. La crudeltà della vita spesso si accanisce su chi non ha i mezzi per farsi scaltro, e la bellezza di Benedetta, così innocente, è stata la sua maledizione - assieme all'essere donna, forse, perché fosse stata brutta non è detto che le cose non sarebbero andate nella stessa maniera. Mi ha straziato leggere di questa creatura, tradita dagli affetti più cari, da qualunque tipo di famiglia abbia mai considerato tale - persino i cani non vengono a salutarla - da qualunque conforto abbia mai cercato.

Sei riuscita a rendere in poche parole l'ipocrisia di un mondo che prioetta la sua sporcizia sulla tela bianca che è Benedetta - bianca nella mente, bianca nelle azioni e bianca nell'intelligenza. Il suo pregare ossesivo, il suo dolore e amore istintivo, quasi come quello di un animale, perché ad animale da monta viene ridotta e separata dal figlio come può esserlo una mucca, o una pecora. Un agnellino stolido. 

E' un racconto che fa veramente male, disgusta e fa venir voglia di strapparsi i capelli come Benedetta, che diventa una vittima da prendere sotto l'ala del lettore, più simile a una Madonna crocifissa che alla peccatrice Eva. Ti odio un po' e ti lascio la bandierina verde intrisa di lacrime.